Poi venne il signore del Caos!

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Un’avventura di Alcibiade Scassi indagatore olistico.
(Una storia allegra)

Un giorno Alcibiade usci' di casa che sembrava un intero squadrone di carabinieri incazzati.
E non era neanche carabiniere.
Era un investigatore privato.
Gli avevano appena notificato una multa di 400 milioni di euro per divieto di sosta. E gli sembrava un po’ cara come multa. SPROPORZIONE TRA IL DELITTO E LA PENA, avrebbe sentenziato il Beccarla, che era uno che se ne intendeva.
La multa gliel’aveva fatta la Polizia, quindi stava andando in Questura. Quando arrivo' allo sportello blindato dove una ragazza spaventosamente avvenente, in divisa, dava informazioni, chiese: “Dove ci si rivolge per contestare una multa da 400 milioni di euro per divieto di sosta?” E non avresti saputo dire se era rabbia cieca o ironia quel tono che gli usciva dal profondo della gola.
L’agente gli sorrise come fosse stata una pubblicita' degli spaghetti al pomodoro. “Il questore l’aspetta. Le faccio strada.”
Dopo due minuti Alcibiade era davanti al questore.
Era alto, grosso, coi capelli a spazzola brizzolati. Disse: “Se vuoi vedere una persona non c’e' nulla di piu' rapido che spedirgli una multa da 400 milioni di euro per divieto di sosta.”
“Mi prende per il culo?” Chiese Alcibiade.
“Facciamola breve. Tu hai subito una grave ingiustizia. Ma siamo in uno stato di diritto e ci sono procedure, tempi, gradi di giudizio. Puoi dedicare i prossimi due anni a farti annullare la multa, oppure possiamo trovare una mediazione.”
Alcibiade dedico' 10 secondi a contemplare l’immagine mentale dell’inevitabile.
“Cosa vuoi da me?”
“Voglio che tu mi dia una mano a capire cosa sta succedendo.”
“E non potevi telefonarmi e affidarmi un’indagine?”
“Tu non hai idea di quanto sia folle la burocrazia. Approvazioni, preventivi, consuntivi… In Italia ci sono due leggi. La prima dice che tutto e' vietato, la seconda che tutto e' permesso. Basta organizzarsi e capire i percorsi.”
“Cosa vuoi sapere?”
“Siamo alle prese con un caso incredibile. Tutto inizia con una sparizione. Giovanna Priolo, l’ereditiera, scompare.
La ritroviamo in un giro di ragazze facili. Cosa ci fa una ragazza simile in un giro del genere? Cerca soldi? Sesso perverso? Vuole punire la sua famiglia per qualche odio infantile?
Niente di tutto questo. E’ una ragazza con la testa sulle spalle. Sta cercando di salvare l’impero di famiglia che evidentemente non e' solido come sembra. Non cerca soldi ma appoggi politici. E li ottiene dedicandosi alla passione per le videocamere nascoste. I Priolo si occupano di immondizia. E scopriamo che c’e' un giro incredibile di camion della spazzatura. C’e' di mezzo un camorrista, Lando Cuculo, che e' in affari con le imprese che raccolgono l’immondizia a Palermo. Che tra parentesi sta scoppiando di spazzatura accatastata per le strade, ma nessun tg va a riprenderla. E questo Cuculo e' anche il genero di Antonio Cannino, fratello del senatore Cannino membro della commissione di controllo sulle grandi opere, quella che dovrebbe vigilare sulle spese de La Maddalena, per il G8 che poi si fece all’Aquila. Hai presente la storia che se sei simpatico qualcuno ti compra una casa a tua insaputa?”
Alcibiade annui'. Il questore era pure spiritoso.
“E poi scopriamo che anche la Giovanna Priolo e' stata a Roma, a una di quelle feste a Palazzo Grazioli. Scopriamo anche che ha parecchi dvd e che in uno di questi appare Gheddafi. E non stava pregando.
E c’e' tutta una storia di un grande buco nel deserto libico. Pieno di schifezze.
A questo punto arrivano gli israeliani che tramite una societa' della quale sono soci anche i Priolo, i fratelli Cannino, Briatore, Moggi e la Fiat controllano un traffico di scorie radioattive dal Pakistan del nord al Sudafrica.
E in realta' tutto l’attacco alla nave con gli aiuti a Gaza, quei 9 morti… In realta' i morti sono 12. Quattro erano degli svedesi affiliati alla camorra che sono stati ammazzati e buttati a mare. Erano loro il vero obiettivo del blitz. Un colpo di mano di un settore deviato del Mossad. Gli svedesi stavano cercando di portare a Gaza le prove della collaborazione tra il Mossad e i pachistani per le scorie nucleari. Le avevano nascoste in un panda di peluche. Volevano venderle ai leader di Hamas.

E non le e' sembrato strano che un gruppo di pacifisti reagisse a bastonate all’assalto delle teste di cuoio israeliana, riuscendo peraltro a disarmare, picchiare e catturare 3 incursori? Le sembra un’azione da pacifisti?
E non lo dicono le fonti israeliane ma Norman Paech, un anziano ex parlamentare tedesco che era con i pacifisti sulla nave… Infatti scopriamo anche che i finti pacifisti che hanno menato bastonate alle teste di cuoio israeliane erano dei provocatori al soldo dei francesi. Erano tutti maestri di savate', la versione francese del kung fu, importato nel 1800 dalla Cina. Si ricorda le guerre dell’oppio? Quando a spacciare la droga era la marina britannica? Comunque Sarkozy vuole vendicarsi dei pacifisti per via che Carla Bruni lo ha tradito col capo di una Onlus che lotta per salvare i delfini. E chi ha le foto di un accoppiamento furioso tra Carla Bruni e John Big Banana, il pacifista di cui sopra?”
Alcibiade scatto' ormai travolto dal racconto: “Gheddafi!”
“No, ancora piu' incredibile: il Papa. Il Vaticano e' coinvolto perche' e' dalle casse papali che arriva il grosso dei soldi che il ramo deviato del Mossad ha investito nel traffico di scorie radioattive.”
Alcibiade non riusci' piu' a trattenersi: “Ma tutto questo e' incredibile! E’ assurdo!”
“Bene! Vedo che e' arrivato alle mie stesse conclusioni. NON E’ ASSOLUTAMENTE POSSIBILE! Un caso del genere non esiste. Ma ci sono prove. Tonnellate di prove. Tutti gli elementi coinvolti erano dei maniaci delle registrazioni, dei dossier, dello spionaggio e del controspionaggio. Abbiamo trovato migliaia di file, di fotocopie, di tutto. Tutto. E messi davanti alle loro responsabilita' questi confessano subito. Abbiamo catturato un agente del Mossad, Ben Jacobs, era venuto in Italia per mettere al sicuro il backup del loro archivio segreto, intanto che aspettava di seppellirlo nel caveau di qualche banca, ha organizzato un’orgia con 8 ragazze ucraine amiche di Berlusconi e 20 grammi di cocaina. Una ragazza e' entrata in coma, noi siamo arrivati e abbiamo trovato l’archivio del ramo deviato del Mossad. Ha idea di cosa ci puo' essere dentro?
Io ci ho dato solo un’occhiata. Ci sono file dedicati al terzo segreto di Fatima. Documenti della CIA che provano che Reagan fu sostituito da un sosia quando mori' facendo sesso con Madonna. Ci sono migliaia di file anche del KGB sovietico. Che penserebbe se le dicessi che il Titanic fu sabotato dagli uomini di Lenin? E che penserebbe se le fornissi le prove che Ilona Staller e' la figlia illegittima di Mao Tse Tung?”
Alcibiade era interdetto. “Ma io cosa centro in tutto questo?”
“Lei si occupa di ricerche olistiche. Beh, magari con la sua astrologia puo' aiutarmi a capire qualche cosa di quello che sta succedendo. Sono assolutamente terrorizzato da quanto ho di fronte. E’ pura follia. Farei rinchiudere in manicomio chiunque si presentasse con un’indagine simile. E’ oltre l’incredibile! Io voglio sapere se qualche cazzo di mago stronzo mi ha fatto un malocchio, se e' uno scherzo di Dio, se sono caduto in un universo parallelo. E soprattutto voglio sapere come posso uscire da una storia del genere.”

Nella prossima puntata saprai tutta la verita' su Monica Lewinsky, l’omicidio di Marilyn Monroe, le orge dei Figli di Satana, la guerra di Corea, i rapporti tra Corporation americane e nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Questo e molto altro fra sette giorni su Cacao della Domenica il settimanale piu' cool della galassia occidentale.

 


Commenti

Bellissimo!!!!!
Stai per lanciare la nuova vera storia del mondo?

tanti saluti e buona giornata,
Matteo

Mi sembra che sia andata così, lo ammetta, Jacopo Fo, dopo tante divagazioni è ormai giunto il momento di tornare al “nostro uomo”, Alcibiade Scassi, che, se fosse apparso nel settimo capitolo, avremmo potuto dire, abbiamo abbandonato un po’ prima della fine del primo capitolo.
Per semplificare, supponiamo, come Paul Watzlawick, “che proprio “lui” abbia seguito – in cerca di garanzie, di certezze, di realizzazione e di conseguente, definitiva felicità – le vie errate che abbiamo descritto e altre ancora. Solo quando gli capitò di leggere Novalis, e s’imbatté nel simbolo del Fiore Azzurro, il fiore che cresce in qualche luogo nascosto della terra e la cui scoperta rappresentava per i romantici il compimento del loro anelito più profondo, riconobbe se stesso come cercatore”.
Ora, al nostro Alcibiade Scassi,per quanto debba essere, a detta del poliziotto, un astrologo, gli sarà pur capitato di leggere Alfonso Del Bello, Sementowsky-Kurilo e Lucia Alberti, anche perché i romantici, lo sapete, sembravano sapere cosa cercare, lui invece non solo non sapeva “dove” cercare, ma nemmeno quale fosse l’”oggetto” della sua ricerca. Tanto che, essendo adesso in questa situazione di semicattività, si rendeva conto che in ogni istante della sua vita, con ogni sua azione, anche la più insignificante, aveva chiesto , dapprima, al mondo e, poi, al poliziotto: “E’ “questo” che cerco?”
Nella sua ricerca del senso e del nome, Alcibiade, al pari di Faust, girerà il mondo, lo vedremo nei prossimi capitoli, coglierà ogni occasione, presterà ascolto al proprio intimo e chiederà “E’ questo che cerco?”
Ma la risposta sarà sempre: “No, non è questo”.
Come vedremo, fisserà il suo struggimento, ritrovandosi sempre a mani vuote, su città e terre lontane, sul perché di Monica Levinski,sull’andatura di Marilyn in quel film con Tony Curtis, sull’”Hung Up” di Madonna e sul perché la diede a Reagan, se prima o dopo averla data a Sean Penn, è possibile “questo”? Sulla provenienza di Ilona Staller e sulla desolante monnezza della Priolo, che, se vai a vedere, al pari dei personaggi dell’assetto generale dell’industria mondiale della chiacchiera, esiste pure lei, nella sua concretezza e nella sua camurrìa, fino a quando si avvereranno per lui le parole dell’Apocalisse, in cui i nomi altro non sono che suoni e fumo, e dicendo “Io sono più io di me stesso”, “Io sono più Alcibiade Scassi di Alcibiade Scassi” sprofonderà nella pienezza eterna del presente.