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turismo | arte | cultura | storia | natura | mare |
Aggiornato: 2 ore 21 min fa

Un tuffo nel gusto: un’estate di sapori

Ven, 07/26/2024 - 10:17

L’estate è la stagione perfetta per condividere esperienze di gusto con amici e familiari e assaporare il gusto del mare e della bella stagione, con ricette a base di pesce, accompagnate da freschi contorni per allietare le calde giornate della stagione più bella dell’anno.

Scopriamo insieme le ricette tipiche dell’estate gelese.

La pasta con il nero di seppia, una ricetta tipica della cucina siciliana. E’ un piatto che si prepara a casa, non spesso, in determinate occasioni. È un primo veramente squisito, dal gusto particolare e intenso di mare.
Merita veramente di essere gustato e appezzato!

 

Scopri la ricetta!

Sarde a beccafico fritte: piatto che prende il nome da un uccello, il beccafico, che ama rimpinzarsi, nella stagione estiva, di fichi.
Tale volatile era considerato un cibo di lusso dai nobili siciliani che lo cacciavano e consumavano nei banchetti.
Chi nobile non era, si era ‘ingegnato’ a sostituire il beccafico con le sarde, un prodotto povero di cui c’era grande disponibilità e il cui aspetto, una volta cucinate, ricordava visivamente quello del beccafico.

Scopri come preparare questo piatto!

Insalata di arance: se avete voglia di qualcosa di leggero, veloce da preparare ma allo stesso tempo sfizioso, questa insalata va benissimo!

E’ una valida alternativa all’ insalata verde che porta colore, profumi, sapori e tanta salute sulle nostre tavole.

L’insalata di arance è un contorno originale, ottimo per accompagnare indifferentemente secondi di carne o pesce, o come intermezzo per rinfrescare il palato.

Gli spicchi di arance, abbinati al sapore pungente delle cipolle e delle olive nere, creano un piatto veramente fresco, appetitoso e piacevole anche alla vista.

Come ogni piatto della tradizione ne esistono molte varianti e ognuno tende a personalizzarla come meglio preferisce ma alla base non mancano mai arance, cipolle e olive nere.

Una variante, prevede l’aggiunta di finocchio, che si lega molto bene agli altri ingredienti, conferendo una nota più dolce e delicata al piatto.

Leggi la ricetta!

Buon appetito a tutti!

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Ritorna il Festival Letterario del Riviera Village

Ven, 07/26/2024 - 10:03

Dopo il successo della prima edizione, promossa lo scorso anno, torna anche nell’estate 2024 il Festival Letterario al Riviera Village: la struttura, che si trova a Desusino, è pronta ad accogliere tutti gli innamorati del magico mondo dei libri.

Una seconda edizione di alto livello per l’iniziativa culturale nata da un’idea di Silvana Grasso, scrittrice siciliana di livello internazionale, che anche quest’anno “firma” la creazione di un palinsesto di spessore.

Cinque gli appuntamenti in programma, in altrettanti mercoledì d’estate, che saranno presentati dal giornalista Domenico Russello.

Tutti gli eventi avranno inizio alle 19, per essere vissuti nell’affascinante cornice del tramonto.

Iniziato lo scorso 24 luglio con la presentazione di “Propaganda Lampedusa” di Alessandro De Filippo, autore e docente dell’università di Catania.

Durante l’evento, è stata proposta una riflessione sul concetto di realtà e rappresentazione in un contesto informale ma ricco di spunti per analizzare la complessa società nella quale viviamo e alcune delle sue principali dinamiche comunicative.

Il 31 luglio spazio invece a “Il caso Martoglio”, opera del giornalista e saggista Luciano Mirone.

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“Un bel paesaggio non basta”: nuova esposizione artistica nel cuore di Gela

Lun, 07/15/2024 - 17:46

Nel cuore del centro storico di Gela, in particolare sul belvedere di via Morello, è stata inaugurata una nuova installazione permanente intitolata “Un bel paesaggio non basta“.

L’opera, donata dal Lions Club ITG Gela, si identifica come risultato finale di un laboratorio organizzato da Uè – Eventi Urbani a cura del Civico 111.

L’installazione, inaugurata lo scorso venerdì alla presenza di vari rappresentanti delle istituzioni locali e di coloro che hanno provveduto alla progettazione e realizzazione dell’opera, è stata realizzata dallo studio di architettura Puccio Collodoro che, grazie al supporto tecnico in cantiere dello Studio Dama Group, ha visto la realizzazione in circa 10 giorni grazie all’operato della SP Group Srl.

L’installazione, un salotto letterario che si affaccia su un panorama mozzafiato, è un esempio di rigenerazione volta ad abbellire il paesaggio urbano, che si incastona perfettamente con il blu del mare che si può osservare dal belvedere. La zona, già adornata da opere di street-art realizzate negli anni, va ad acquisire un nuovo valore e rinnovata bellezza.

Un’opera funzionale e non invasiva, ideale per chi ama ritagliarsi un momento di privacy lontano dal caos cittadino, magari per leggere un libro o ascoltare della musica contemplando l’infinità del mare.

La nostra città è uno scrigno che contiene infinita bellezza per storia, natura, archeologia – hanno dichiarato gli organizzatori-. Riqualificare e rigenerare è l’obiettivo che ci siamo posti fin dall’inizio di questo percorso. Ecco perché siamo felici di presentarvi l’installazione”

 

 

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All’Architetto gelese Vincenzo Castellana il Premio internazionale Compasso d’Oro

Gio, 06/27/2024 - 17:28

Un nuovo prestigioso riconoscimento arriva per Vincenzo Castellana, architetto gelese, designer e docente.

Un premio che arriva a conferma di una attività professionale, nell’ambito di un progetto coraggioso e lungimirante, nella categoria “Ricerca ed Innovazione per le Imprese

In particolare, riceve il premio nella qualità di art director per Orografie, brand design oriented fondato dall’imprenditrice Giorgia Bartolini che ritira il premio con Vincenzo Castellana.

Nella sezione Ricerca per le imprese il percorso progettuale ha puntato ad una innovazione di senso prima ancora che di prodotto. I nuovi riti di abitare che intercettano i bisogni latenti di un nuovo scenario dell’abitare tra analogico e digitale

Ed è proprio grazie alla condivisione di questa visione che in Orografie si è sviluppata quella cultura di innovazione che ha portato il prestigioso riconoscimento del Compasso d’Oro.

Il pensiero ibrido, focus su cui si fonda il brand, è stato avviato con lungimiranza prima del periodo Covid.

Già il primo briefing consegnato nel 2019 ai designer, insisteva sull’ibridazione dei comportamenti, che stavano trasformando le posture, le abitudini, l’utilizzo degli arredi.

Come dichiara lo stesso Castellana, «Il linguaggio degli oggetti si evolve e determina variazioni tipologiche e funzionali. I nuovi riti di abitare intercettano i bisogni latenti di un nuovo scenario dell’abitare, tra analogico e digitale.” Gli oggetti di Orografie si innestano in questo nuovo processo di significazione».

La riflessione del brand, come continua Vincenzo Castellana, professore in diverse prestigiose università italiane “è partita dalla ricerca scientifica e universitaria sul linguaggio delle cose, del modo cioè in cui vengono attribuiti significati agli oggetti che ci circondano e di come questi oggetti influenzano i nostri comportamenti

Ecco, quindi, che gli oggetti arrivano ad essere la materializzazione di significati simbolici e contesti culturali, ovvero ciò mediante cui ci definiamo.

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“From the sea”: l’opera dell’artista gelese Maurizio Russo esposta al Civico 111

Gio, 06/27/2024 - 17:25

In occasione di “Abbiamo Tutto Manca il Resto”, quadriennale transdisciplinare diffusa dedicata alla Sicilia, l’artista gelese Maurizio Russo ha esposto l’opera intitolata “From the Sea” presso il Civico 111.

Maurizio Russo nasce a Vittoria il 11 maggio 1967, ma presto si traferisce a Gela dove, nel 1982, si diploma in elettronica con conseguimento di specializzazioni elettroniche. Ormai già da qualche anno si dedica attivamente all’attività artistica scultorie con il recupero di legni di mare spiaggiati, attività che gli ha permesso di partecipare ad eventi e mostre di carattere nazioni ed internazionali.

L’opera “From the Sea”, realizzata con legno di mare spiaggiato con base in marmo, canapa e luce di forma tonda, è stata pensata come punto di partenza per stimolare la riflessione sull’importanza del riciclo dei materiali naturali.

Fare arte con materiali riciclati naturali, infatti, è un modo ecologicamente responsabile per promuovere la sostenibilità e contrastare la produzione di rifiuti.

L’opera è stata realizzata con legni di mare, ritrovati nella foce del fiume Gela.

L’artista commenta così la sua opera: “La forma del legno che ho trovato assomiglia tanto ad un serpente marino che tende a mettersi in piedi; ho scelto di impreziosire la sua forma con una luce di forma tonda, pendolante nella parte alta della struttura, con base in marmo e corda in canapa. L’opera è stata creata con materiali naturali e forme che sono in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni ai fruitori dell’arte.
La ricerca dei materiali sulle spiagge di sabbia dorata del Mediterraneo dimostra la mia attenzione per l’ambiente e la mia sensibilità artistica, che cercano di creare un connubio perfetto tra natura e cultura.
Le opere da me realizzate rappresentano la ricchezza della cultura e dell’arte, che si fonde con la natura circostante e con la storia millenaria della nostra isola e l’attenzione per i materiali naturali e il rispetto per l’ambiente che sono i valori che porto avanti nella mia arte, creando opere che evocano emozioni e sensazioni uniche
.”

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“Abbiamo Tutto Manca il Resto”: Gela protagonista della prima edizione della Quadriennale transdisciplinare diffusa dedicata alla Sicilia

Lun, 05/27/2024 - 19:00

Il prossimo 22 giugno, Gela sarà protagonista di “Abbiamo Tutto, Manca il Resto”, prima edizione della Quadriennale transdisciplinare diffusa dedicata alla Sicilia e organizzata da Farm Cultural Park con il supporto di Di Stefano Dolciaria.

L’evento fa parte di un più ampio progetto iniziato lo scorso 12 maggio con l’opening dei

Padiglioni di “Abbiamo Tutto Manca il Resto” a Mazzarino e si svilupperà durante tutto il mese di giugno con tantissimi prestigiosi ospiti internazionali.

Non una semplice mostra, ma una quadriennale intergenerazionale e transdisciplinare dedicata alla Sicilia, “al suo tutto” e “a quello che non c’è” che con diversi padiglioni leggerà anche “con occhi esterni” il territorio e la scena artistica locale con l’ambizione di essere per tutti i talenti coinvolti, una piattaforma di promozione nazionale e internazionale.

Dal 20 al 22 giugno l’appuntamento tra Catania, Aragona, Favara e Gela

Dopo Mazzarino, l’appuntamento è per il weekend del 20-22 giugno per tre giorni di Odissea Sicilia tra Catania, Aragona, Favara e Gela. 

Giovedì 20 giugno presso la sede di Isola a Catania, dopo un confronto mattutino sul tema dell’inclusione, si festeggerà il compleanno di questa bellissima Comunità coordinata da Antonio Perdichizzi; 

Venerdì 21 giugno a mezzogiorno, l’appuntamento è ad Aragona, in collaborazione con il Comune di Aragona, per aprire l’Auditorium – opera pubblica incompiuta da circa trent’anni – e iniziare un processo partecipato per immaginare una nuova destinazione a servizio degli Aragonesi insieme a un super collettivo formato da Alterazioni Video, Analogique, Fosbury Architecture e il Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università di Palermo; sempre venerdì 21 giugno nel pomeriggio a Favara si festeggeranno i 14 anni di Farm e per l’opening di tutti i numerosi Padiglioni di “Abbiamo Tutto Manca il Resto” con oltre 40 artisti e progetti coinvolti.

Sabato 22 giugno a Gela alle 19, Ué – Eventi Urbani inaugurerà un Padiglione Off presso Civico 111, che vuole diventare in qualche modo un motore di trasformazione di pensiero per Gela.

Può una mostra diventare uno strumento di riflessione politica per la Sicilia?

L’artwork che veicola la comunicazione della quadriennale, realizzato da Loren Romano e Azzurra Messina, genera una riflessione che lascia spazio a libere interpretazioni. I coloratissimi esseri alieni realizzati con l’AI abitano i luoghi siciliani e suscitano quesiti negli occhi di chi li osserva.

Andrea Bartoli, fondatore di Farm Cultural Park, di fronte a questo lavoro creativo, si è chiesto: “chi sono questi personaggi? I nuovi abitanti della Sicilia tra un paio di millenni? O forse sono degli alieni, sono i nostri politici, o noi che abitiamo quest’isola? Sono rimasto conquistato da questo progetto di arte e comunicazione. Un progetto che ha l’ambizione di coinvolgere non solo artisti, ma anche designer, imprenditori sociali, videomakers, scenografici, fisici quantistici e giuristi creativi. L’obiettivo è quello di provare a far accadere delle cose attraverso una mostra diffusa nel tempo e nello spazio.”

Questa iniziativa, pertanto, è volta a generare una riflessione al fine di ideare dei progetti che non siano soltanto artistici, ma che suscitino delle piccole trasformazioni sociali.

Non a caso, il nome scelto per questo evento è stato preso in prestito dalla celebre citazione dell’artista siciliano Pino Caruso Abbiamo tutto, manca il resto”, che rappresenta un manifesto della Sicilia e della sua condizione.

Come dichiara Andrea Bartoli, “quest’isola che ha l’incanto, la bellezza, i luoghi, le persone, la storia, la tradizione, la commistione tra i popoli, ha una ricchezza millenaria ma a cui manca qualcosa. Quel qualcosa che porta da generazioni i nostri antenati a dire che dalla Sicilia bisogna andare via per riuscire a fare qualcosa. Questa mostra vuole mettere in discussione questi stereotipi, vuole cambiare la narrativa e il modo in cui dobbiamo raccontare ai nostri figli quello che è e può diventare la Sicilia.

“Abbiamo Tutto Manca il Resto” vuole diventare, pertanto, una piattaforma per esplorare le contraddizioni della Sicilia e un faro di cambiamento, dove idee audaci e visioni innovative si intrecciano per creare un’isola migliore.

Verranno, infatti, affrontati temi come quello della diaspora che sta spopolando la Sicilia con 560mila giovani andati via negli ultimi dieci anni; della migrazione, cercando di ripensare luoghi, politiche e pratiche di accoglienza; e delle opere pubbliche incompiute, per rigenerare ad Aragona un Auditorium incompiuto da trent’anni e costruire una proposta di legge da presentare in Parlamento.

Un evento internazionale, che ospiterà cinquanta studenti e professori di Architettura della Woodbury School of Architecture di Los Angeles e trenta giovani registi europei di Movimento Oficina de Cinema Colaborativo che durante il loro soggiorno faranno degli “istant movie” dedicati alla Sicilia.

Siete pronti per la prossima Odissea Sicilia dal 20 al 22 giugno?

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Inaugurata a Gela la prima libreria scolastica innovativa

Lun, 05/27/2024 - 16:31

Grandi traguardi per la diffusione della cultura a Gela. Lo scorso 21 maggio, presso il Teatro Eschilo di Gela, è stata inaugurata la prima Biblioteca Scolastica Innovativa e digitale, con sede presso l’Istituto “Luigi Sturzo”.

La città ha, così, raggiunto un posto di spicco a livello nazionale nella prima rete di biblioteche digitali.

Alla presenza di docenti, studenti e genitori, l’evento dal titolo “Clicca e immergiti nel sapere” ha visto in qualità di relatori il giornalista Franco Infurna e l’autrice Giuliana Fraglica che, attraverso la loro esperienza, hanno approfondito il tema della comunicazione.

Strutturata in due sezioni, la biblioteca digitale dispone di testi didattici utili agli studenti, di romanzi e classici, fino ai periodici e ai quotidiani nazionali ed esteri.

Per consultarla, basterà scaricare un’app e scegliere il manuale desiderato.

Il dirigente Franco Ferrara ha dichiarato “Noi crediamo che sia un’opera utile per la scuola e l’intera comunità di Gela, viste le svariate tematiche messe a disposizione a titolo completamente gratuito. Abbiamo ritenuto importante fare un investimento di tipo culturale, volto a democraticizzare la cultura, poiché si tratta di uno strumento utile soprattutto ai ceti in difficolta, ma, più in generale, a tutti gli amanti della cultura e della letteratura.”

Il mondo digitale, se utilizzato correttamente, non può che rivelarsi uno strumento dal grande valore didattico ed inclusivo.

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Al Teatro Eschilo di Gela la prima de Il Mistero di Winchester House

Mer, 05/15/2024 - 17:53

Venerdì 17 maggio alle ore 21, il Teatro Eschilo di Gela ospiterà la prima assoluta del Mistero di Winchester House, pièce teatrale scritta e diretta da Franco Longo, direttore del teatro.

Liberamente ispirata al film La Vedova Winchester (2018), la pièce prende spunto da una storia realmente accaduta.

Sarah Winchester è la vedova di William, figlio del celebre inventore dell’omonimo fucile Oliver Fisher Winchester, e la madre di Annie, morta in tenera età. A causa di questi due lutti è convinta di essere maledetta dalle anime di tutte le persone morte proprio a causa dei fucili che la famiglia del marito produce. È così che su consiglio di una medium, Sarah fa costruire a San Jose in California una gigantesca magione, la Winchester House, con l’idea di ospitare queste anime.

La Winchester Mystery House, realmente esistente, è una delle costruzioni più bizzarre e allo stesso tempo longeve della Silicon Valley, la parte meridionale della San Francisco Bay Area, in California.

La casa è carica di elementi stravaganti e fedele alla volontà degli spiriti. Costituita da 160 stanze, la Mistery House vede la presenza di porte che si aprono contro pareti chiuse o la scala che finisce direttamente sul soffitto, senza portare da nessuna parte. Ma anche la presenza di ben 52 lucernari, 40 camere da letto e 47 camini, ben sei cucine, tre ascensori e due piani seminterrati. Oltre all’enorme quantità di bagni, se ne contano 13, ma con una sola doccia per l’intera e maestosa abitazione.

Ma torniamo alla storia.

Nel 1906 la società chiama il dottor Frederic Bolton con lo scopo di valutare la sanità mentale della donna; il Consiglio di amministrazione, infatti, non la ritiene sana di mente, quindi incapace di gestire gli affari societari. L’unica condizione è che il medico venga scelto da Sarah stessa.

Il Dottor Bolton è stato, quindi, selezionato poiché la sua storia è direttamente collegata ai fucili Winchester; sua moglie, una donna con problemi mentali, lo aveva colpito con quel fucile durante una discussione. Il dottore ha vissuto, così, uno stato di morte per tre minuti, per poi ritornare in vita, mentre la moglie, per il senso di colpa, è morta suicida. In questo avvenimento è nascosta la chiave per risolvere il mistero.

Franco Butera, sceneggiatore e regista della pièce, ritorna in scena dopo circa 10 anni per interpretare il Dottor Bolton. Dalla sua ricerca è nato questo lavoro, in seguito una selezione precisa degli interpreti della rappresentazione teatrale.

La pièce, oltre ad analizzare il legame tra la vita e la morte, vuole portare in scena un messaggio non presente nel film: l’uso indiscriminato delle armi negli Stati Uniti. Per Franco Butera, infatti, i fucili sono armi di morte, che non vanno utilizzate in maniera incondizionata e spietata. Un messaggio molto attuale nel difficile periodo storico che stiamo vivendo.

Pronti a vivere il mistero della Winchester House?

La prima vi aspetta al Teatro Eschilo di Gela venerdì 17 maggio alle 21:00, seguita da due repliche il 18 e il 20 maggio.

Facciamo il nostro in bocca al lupo a tutti gli attori!

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Il Circolo “ARCI Le Nuvole”: l’intervista alla Presidente Luciana Carfì, “operaia del cambiamento”

Gio, 04/25/2024 - 10:51

Il Circolo ARCI “Le Nuvole” è un’associazione di promozione sociale che opera nel territorio di Gela per promuovere nuove forme di aggregazione tra le persone con l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini di qualunque età, sesso o condizione sociale alla vita della comunità.

ARCI “Le Nuvole” promuove l’aggregazione, il protagonismo positivo ed il benessere delle persone e della comunità attraverso la promozione di diverse attività: nella struttura, infatti, sono presenti una ludoteca, delle aule studio per fornire supporto scolastico a bambini e adolescenti, una piccola sartoria sociale, spazi in cui si svolgono laboratori di scrittura e di cucina, oltre a un progetto di Open housing, per favorire l’accompagnamento alla casa e al lavoro, attraverso l’attivazione di tirocini formativi e successiva ricerca di impiego.

Negli anni, sono stati lanciati 42 progetti di micro-impresa e, grazie a una collaborazione con la BCC di Caltanissetta, sono nate nuove attività imprenditoriali sul territorio, dal negozio di videogiochi, alle piccole attività di artigianato.

Oggi, sono circa 15 gli educatori volontari che offrono il proprio servizio e aiuto alle persone che si recano presso la struttura.

Il Circolo si trova in un quartiere periferico della città, in via Maurizio Ascoli 30, luogo in cui abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Luciana Carfì, Presidente di “Arci Le Nuvole” che, ogni giorno da circa 30 anni, opera per il bene comune della città a fianco dei più deboli.

Luciana Carfì ci ha raccontato che, quando nel febbraio del 1995 un gruppo di giovani provenienti da varie esperienze sociali e culturali decise di iniziare questa avventura, Gela era una città che era appena uscita da una sanguinosa guerra di mafia. L’impegno associativo rappresentava per quei giovani uno strumento importante per contribuire al riscatto del territorio.

Fu proprio la prima Carovana Antimafia, promossa da ARCI Sicilia, a sancire la nascita del Circolo ARCI “Le Nuvole” e attraverso gli anni, i passaggi successivi della Carovana Antimafia hanno lasciato sul territorio progetti e proposte a sancire un modo nuovo di fare antimafia: non più solo testimonianza ma anche fatti concreti e cose reali e tangibili.

Così, negli anni, sono nati progetti e iniziative legate al mondo dell’infanzia, verso i giovani a rischio e laboratori artistico-espressivi aperti a tutti i giovani del territorio, alle scuole, ai gruppi, ai quartieri.

La prima sede dell’associazione si trovava presso il Convento dei Cappuccini di Gela; le prime attività erano rivolte principalmente ai bambini; Luciana Carfì ci ha narrato un aneddoto emblematico che lascia trasparire l’importanza della costruzione di luoghi di aggregazione e protagonismo positivo nei quartieri più difficili; durante i primi anni di attività, infatti, alcuni ragazzini si divertivano a gettare delle pietre contro la sede del Circolo; un giorno, venne chiesta loro la motivazione a monte di questo gesto; non c’era un vero e proprio perché ma, probabilmente, i ragazzi si erano sentiti esclusi. Quando, con stupore, gli adolescenti hanno compreso di avere il diritto di poter frequentare quel luogo, molti di loro hanno iniziato a recarsi presso quello spazio, trovando in esso un luogo di aggregazione che consentiva loro di ascoltare e cantare le canzoni napoletane alla radio.

Grazie all’ARCI Le Nuvole, 97 bambini su 110 sono stati portati fuori dagli istituti, ad alcune famiglie sono stati affiancati addirittura 3 operatori. Il percorso, difficile ma entusiasmante, ha formato una squadra di professionisti impegnati ovunque che ancora oggi operano per il bene della città.

Il Centro ospita una sala prove per gruppi musicali, una biblioteca con sala lettura, una sala proiezioni ed una sala giochi.  Vengono realizzate periodicamente mostre, serate musicali, presentazione di libri ed incontri con gli autori, reading letterari, performance artistiche di vario genere con un occhio di riguardo particolare per i giovani artisti locali e le varie forme di sperimentazione culturale. Nel corso dell’anno vengono inoltre organizzati per i soci laboratori musicali, teatrali e ludico-espressivi, corsi di strumenti musicali, di alfabetizzazione informatica, di lingue.

Tra i progetti promettenti in corso, c’è la produzione del primo olio di semi di girasole siciliano; la raccolta, lavorazione e trasformazione dell’olio è stata effettuata da giovani che hanno usufruito dei tirocini formativi all’interno del progetto di Open Housing, finanziato da Fondazione Con il Sud, con cui ARCI Le Nuvole collabora da tempo per creare nuove possibilità di lavoro e formazione sul territorio. Tutto ciò è frutto di un lavoro di squadra che rappresenta un valore aggiunto per questo ed altri progetti.

L’obiettivo di ARCI Le Nuvole è quello di costruire una rete comunitaria, tessere relazioni, generare senso di appartenenza. Luciana Carfì, che da circa trent’anni lavora e in questa direzione, ci ha comunicato che “non è un percorso semplice, perché la nostra comunità è basata sull’Io; invece, ci sarebbe tanto bisogno del “Noi”. L’individualismo non aiuta, in quanto ci sono molte persone sole che necessitano aiuto e supporto per combattere la solitudine che non rappresenta un ostacolo semplice da affrontare. Chi fa associazionismo fa una scelta precisa, che è quella di differenziarsi. Io cerco di stare dalla parte buona della vita”.

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Caporalato: a Gela nasce uno sportello di ascolto e orientamento legale

Sab, 04/13/2024 - 09:20

Oggi, sabato 13 aprile, alle ore 10, a Gela sarà inaugurato è uno sportello di ascolto e orientamento legale per combattere il caporalato.

Si tratta di uno dei presidi fissi previsto dal progetto InTRATTAabili, promosso da un ampio partenariato guidato da ARCI Basilicata, e di cui fanno parte anche ARCI Sicilia, l’Associazione i Girasoli di Mazzarino e il Comune di Pachino. Lo sportello si trova in via Maurizio Ascoli ed è gestito da ARCI Le Nuvole.

Il Circolo ARCI Le Nuvole” di Gela è un’associazione di promozione sociale che opera nel territorio di Gela per promuovere nuove forme di aggregazione tra le persone con l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini di qualunque età, sesso o condizione sociale alla vita della comunità.

Luciana Carfì, presidente del Circolo ARCI Le Nuvole, ci ha parlato delle difficoltà che molte persone sono costrette ad affrontare in merito a condizioni lavorative non propriamente idonee. Non soltanto i migranti, ma anche tanti giovani e meno giovani che, pur di non abbandonare la propria terra natìa, si trovano costretti ad accettare proposte lavorative non propriamente ascrivibili all’ambito della legalità.

Se c’è una cosa che emerge forte è la grande solitudine delle famiglie che sono costrette ad affrontare da sole tutte le difficoltà sociali, abitative, lavorative. Si tratta spesso di persone isolate che vengono coinvolte in diverse attività, al fine di consentire loro di costruire legami, fare comunità ed evitare che ognuno si chiuda nelle proprie difficoltà. Così, attraverso l’associazione, possono in qualche modo trovare delle soluzioni ai loro problemi”, continua la Carfì.

L’inaugurazione dello sportello

Il progetto InTRATTAabili intende creare in Sicilia, Campania e Basilicata, un sistema integrato di transizione al lavoro dignitoso e di integrazione socio-economica per vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo impiegate nel settore agricolo e nell’ambito domestico e di cura alla persona.

Uno sportello fisso offrirà servizi di ascolto e orientamento legale, stabilendo la gravità della situazione di sfruttamento per decidere quali percorsi personalizzati attivare. Prevista anche la segnalazione attraverso il numero verde per titolari di protezione UNHCR, servizio gratuito nazionale gestito dal partner Arci APS, e l’attivazione di uno sportello donna.

Saranno realizzate anche attività di formazione, per operatori e beneficiari, su assessment sociale delle imprese del settore agri-food e supporto alle necessità pratiche di trasporto sicuro da e per i luoghi di lavoro e ricerca del lavoro.

Sarà inoltre favorita l’integrazione sociale e comunitaria dei beneficiari mediante attività sociali, ricreative e laboratoriali co-progettate.

Abbiamo fatto alcune domande in merito a questo bellissimo progetto a Giuseppe Montemagno, presidente di ARCI Sicilia.

Come nasce il partenariato Basilicata-Campania-Sicilia in merito alla questione del caporalato? Sono territori accomunati da percentuali simili in merito a questa tematica?

Il progetto InTRATTAbili si inserisce all’interno del lavoro costante che la rete associativa ARCI porta avanti in tutta Italia per tutelare i diritti delle persone meno garantite socialmente, migranti e non, lavoratrici e lavoratori spesso invisibili, sfruttati e costrette a vivere in condizioni di marginalità.  La scelta specifica di Basilicata, Campania e Sicilia è finalizzata a dare continuità ad una precedente esperienza progettuale (SIPLA Sud) in cui erano già state impegnati insieme alcuni dei partner di questo progetto. Sono territori dove il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento economico e sociale, soprattutto di persone straniere, è abbastanza diffuso in particolare nel settore agricolo ed in quello del lavoro domestico. Sono migliaia le persone impiegate in nero in alcune aree delle tre Regioni coinvolte, senza alcuna tutela, sottopagati e costrette a lavorare per molte ore in condizioni precarie. Non esistono cifre ufficiali, ma secondo una stima dell’ISTAT il lavoro irregolare in agricoltura è in costante crescita, raggiungendo percentuali superiori al 20%. Il progetto interviene in territori dove il lavoro agricolo stagionale e quello domestico è molto diffuso, come alcune aree delle provincie di Caserta, Potenza, Caltanissetta, Trapani e Siracusa.”

Ci sono dei dati che dimostrano che questo sia un problema del territorio? Quante persone sono in condizione di richiedere questo tipo di aiuto? Che platea un tale sportello può attivare e che impatto può generare? Perché proprio Gela?

Non esistono dati ufficiali ma negli ultimi anni, alcune operazioni delle forze dell’ordine hanno evidenziato come il fenomeno sia presente nelle campagne del nisseno e dell’agrigentino. Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, i lavoratori per paghe esigue erano impegnati per 8 ore di lavoro al giorno, costretti a lavorare in assenza di condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro. Si tratta di persone costrette ad accettare tali condizioni di sfruttamento poiché in stato di bisogno, senza dimenticare che i “caporali” sono spesso persone che non disdegnano l’uso della violenza per intimidire le proprie vittime o costringere al silenzio chi si ribella. Ricordo il sacrificio di Adnan Siddique, ucciso nel 2020 a Caltanissetta perché aveva avuto il coraggio di denunciare una vera e propria organizzazione criminale finalizzata al caporalato composta da pakistani e italiani.

Il progetto InTRATTAbili interviene proprio a sostegno di queste persone con l’obiettivo di creare e potenziare un sistema integrato di transizione al lavoro dignitoso ed all’integrazione socio-economica, socializzazione ed integrazione comunitaria per lavoratori e lavoratrici vittime o potenziali vittime di sfruttamento. La provincia di Caltanissetta è uno dei territori interessati dalle attività del progetto. L’attivazione dello sportello a Gela va ad integrare quello già esistente nel capoluogo per potenziare i servizi a disposizione del territorio. Lo sportello è a disposizione di chiunque abbia necessità di avere una consulenza legale o di avere informazioni sulle norme che tutelano l’accesso al mondo del lavoro. Fondamentale sarà anche la collaborazione con le Istituzioni, i sindacati, le associazioni e chiunque sia impegnato a promuovere la legalità ed il rispetto della dignità delle persone. Le Reti sociali sono determinanti per rispondere in maniera puntuale ai bisogni delle persone più fragili. Per questo, come ARCI, mettiamo a disposizione del territorio i nostri servizi e nello stesso tempo ci affidiamo alle competenze degli altri soggetti della rete per offrire una risposta più precisa e puntuale a chi chiede aiuto. La scelta di Gela è strategica anche perché al centro di una vasta area territoriale che comprende anche parti delle provincie di Ragusa ed Agrigento.”

In che modo gli utenti saranno supportati? Avranno un supporto legale, interagiranno con mediatori culturali e avranno anche un sostegno di tipo psicologico?

Lo sportello sarà accessibile in presenza ed anche telefonicamente. Sulla base delle esigenze manifestate, gli utenti potranno accedere gratuitamente ad un percorso di informazione ed orientamento ai servizi, identificazione e contrasto di situazioni di sfruttamento e la consulenza legale. Si tratta di servizi individualizzati che prevedono l’intervento di professionisti con competenze specifiche nel campo della tutela legale e della mediazione culturale. Non è previsto invece dal progetto il sostegno psicologico, ma nei casi in cui fosse necessario, saranno coinvolti altri servizi territoriali promossi dall’ARCI o dagli altri soggetti della Rete.”

Il binomio lavoro/immigrazione rappresenta una questione complessa: in che modo si andrà a combattere il lavoro in nero e a favorire una reale integrazione, viste anche le attuali politiche sociali in atto in merito alla figura del migrante?

Quando si parla dei diritti delle persone non ci può essere distinzione di nazionalità. Per questo lo sportello è accessibile a tutte le persone che intendono chiedere un aiuto. È chiaro che la condizione delle persone migranti è decisamente più complicata. Intanto perché devono fare i conti con una legislazione che non li agevola nella costruzione di un percorso di vita adeguato alle proprie aspettative. L’accesso al mondo del lavoro ed ai diritti di cittadinanza non è semplice ed è ulteriormente complicato da chi utilizza il tema delle migrazioni per speculazioni politiche. Eppure, gli studi e le statistiche sul mercato del lavoro continuano a sottolineare l’urgenza di politiche di accesso che favoriscano l’arrivo di lavoratori stranieri. Di pari passo, andrebbero definite strategie di politiche sociali e culturali che favoriscano l’integrazione dei nuovi cittadini per costruire comunità aperte alle diversità, con politiche abitative e di sviluppo locale che siano in grado di rispondere ai nuovi bisogni e prospettare un futuro per le nuove generazioni.

Proprio a partire da questo approccio, il progetto InTRATTAbili prevede accanto al supporto lavorativo anche la realizzazione di eventi, attività ricreative, culturali, la messa a disposizione di spazi per l’aggregazione libera, la co-progettazione con gruppi anche informali del territorio di attività ed eventi. L’obiettivo è quello di favorire la conoscenza reciproca tra persone, per permettere di oltrepassare la definizione a volte stigmatizzante di “sfruttato” per consentire alle persone migranti e alle comunità “ospitanti” di instaurare un autentico dialogo privo di vittimizzazioni ed impliciti rapporti di forza.”

Donne: oltre al sostegno in merito allo sfruttamento lavorativo, è previsto anche un supporto riguardante eventuali violenze esercitate sul posto di lavoro?

Per le donne nello specifico, il progetto prevede servizi di ascolto, assistenza, orientamento e contrasto allo sfruttamento e alle loro necessità pratiche e strategiche, determinati nei contenuti insieme alle stesse donne attraverso l’ascolto e l’identificazione dei bisogni. Attraverso l’ascolto le donne saranno aiutate a identificare situazioni di violenza di genere, anche sul posto di lavoro, e potranno essere orientate verso servizi dedicati quali centri antiviolenza e servizi sanitari e di supporto psicologico.”

L'articolo Caporalato: a Gela nasce uno sportello di ascolto e orientamento legale proviene da Gela Le radici del Futuro.

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