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Le campagne di protesta di Jacopo Fo raccontate con foto, vignette e fotomontaggi

Sky, Prodi, i pompini e il compito dei rivoluzionari.





Sky, Prodi, i pompini e il compito dei rivoluzionari.

Prodi giustamente si è rivolto a Sky per spiegare la sua posizione agli italiani. Per inciso sono proprio d’accordo con lui quando sostiene che gli italiani sono fuori di testa.
Molti si sono stupiti per vari aspetti di questa intervista. Nessuno ha parlato del fatto che Sky sia oggi uno dei maggiori distributori di pornografia in Italia.
Ed è strano perché la destra si era fin’ora dimostrata disposta a usare qualunque mezzo contro Prodi. Ma a nessun reazionario gli è venuto in mente di accusarlo di essere in combutta con i peggiori mercanti di sesso violento.
Mi stupisco che nessuno (neanche il più moralista) dica mai una parola su questo aspetto di Sky.
Ogni notte Sky trasmette a pagamento una decina di film porno.
Ma Sky non si limita a questo: ha scelto di trasmettere solo e unicamente film porno che non possiamo definire altrimenti che fascisti.
Quello che mostrano i film proposti da Sky non sono semplicemente piani di sessi maschili inseriti in tutti i pertugi femminili. Questi film non propongono semplici rapporti sessuali ma azioni che hanno come centro non il piacere ma l’umiliazione della donna.
Per rendersi conto del livello basti dire che nel 90% dei casi, dopo che gli attori hanno fatto di tutto, il rapporto si conclude con il maschio che si masturba eiaculando sul viso della femmina. Ora converrete che, dal punto di vista del piacere sessuale questo sia il modo in assoluto meno piacevole di concludere un amplesso.
Inoltre tutti i coiti rappresentati si svolgono all’insegna di modalità accelerate e violente che nulla possono dare in termini di reale godimento (il piacere sessuale richiede morbidezza, rilassamento e lentezza). Le donne vengono soffocate da peni enormi, prese a schiaffi, maneggiate malamente nelle zone intime. E c’è gran profusione di scene disgustose come gli inserimenti alternati ano-bocca.
Inoltre si propongono sequenze che propongono comportamenti igienicamente disastrosi come l’inserimento penetrazione vaginale successiva a quella anale, pratica che provoca infezioni vaginali di vario tipo. Insomma una schifezza.
La sessualità proposta da Sky è quindi non semplice pornografia ma propaganda alla violenza, al disprezzo della femmina, a un sesso triste e poco piacevole.
Ma come mai Sky ha scelto proprio questo tipo di ponografia? Non mancano certo nel mondo pellicole pornografiche che mostrino primi piani altrettanto efficaci, ma all’interno di rapporti sessuali basati sull’allegria e la reciprocità del piacere.
Ma Sky ha scelto il porno più di merda che esista.
Ora io dubito che Murdock abbia detto ai suoi uomini di comprargli tutta la merda che offre il mercato. E dubito che una simile scelta sia stata fatta dall’amministratore delegato di Sky Italia.
Il meccanismo decisionale credo si sia basato su una semplice meccanicità delle scielte. Hanno detto a un povero sfigato di comprare 1000 film porno e quello lì ha comprato semplicemente “il prodotto medio offerto dal mercato” senza ragionarci su neanche un secondo.
Se avesse ragionato avrebbe capito che offrire del porno di qualità leggermente superiore sarebbe stata una scelta migliore sia dal punto di vista etico che da quello economico, visto che sul web trovi gratis milioni di porno di merda. Qualificare l’offerta della pay tv sarebbe stato commercialmente efficace.
Sicuramente a Sky non hanno mai discusso seriamente della merda che trasmettono. Preferiscono non parlarne neanche tra di loro.
Afforntare la sfida della complessità è faticoso.

Ora io sono qui a chiedere aiuto per lanciare una campagna proprio su questo punto: scriviamo lettere a Sky chiedendo un porno che esalti la sessualità e il piacere invece dell’umiliazione.
So benissimo che lo faremo in 5 ma credo che sia importante farlo.
Anche perché su questo punto Sky si vergogna e quindi è molto sensibile al fatto che se ne parli.
Ma vorrei spiegare meglio l’importanza strategica di questo discorso.
Innazi tutto rientra esattamente nella logica vincente dei piccoli passi. Delle microazioni che possono realmente essere cambiare qualche cosa. E offrire a milioni di maschi immagini di un piacere condiviso sarebbe meglio perché è più arrapante visto che non tutti i fruitori di pornografia sono totalmente tarati, semplicemente consumano quel che offre il mercato. Ma sarebbe anche un grosso risultato culturale perché la qualità della sessualità proposta agisce sull’immaginario, mette in crisi certi valori. E se si facesse vedere come si fa un pompino veramente piacevole alla gente verrebbe in mente di provare quel tipo di contatto (vedi in questo blog Pompini solidali Pompini solidali Come far impazzire di piacere una donna. Apriamo un laboratorio strategico!)
Ma questa questione, apparentemente ultrasecondaria, riassume anche il fulcro del disastro globale che stiamo vivendo e occuparcene ci permette di intaccare la logica stessa che ci sta portando al tracollo sociale e economico.
Agire su questo punto ha un valore simbolico enorme, lo definirei quasi un atto sciamanico. Ora mi spiego.
Da tempo ripeto che la crisi attuale è una crisi di sistema. Stiamo verificando che il modello della prevaricazione non funziona.
Nel 2001 avevamo previsto che l’aggressività Usa avrebbe portato ad estendersi il conflitto cristiani-musulmani provocando a un disastro totale. I 650 mila civili morti in Iraq, e l’estendersi del conflitto a Afghanistan, Libano, Iran eccetera sono la prova che avevamo ragione. Il modello occidentale è al collasso. Le guerre, il sistema petrolio, l’impoverimento sociale e morale, l’esplosione della grande criminalità e della piccola violenza stanno facendo grippare il mondo. Quando in Europa ogni notte vengono bruciate centinaia di auto e viene rubato il rame dei binari ferroviari devi capire che il patto sociale sta saltando.
Si tratta di una crisi periodica del sistema.
Successe lo stesso negli anni sessanta quando i neri Usa e studenti e operai europei si incazzarono.
Alla fine i potenti del mondo abbozzarono e dovettero fare grandi concessioni.
Può dar fastidio a molti quest’ultima affermazione. Da molti punti di vista non è cambiato niente. Ma è importante capire che ora abbiamo difficoltà a notare le grandi vittorie di quegli anni per un problema di prospettiva: tendiamo a vedere le ingiustizie di oggi e a dimenticare quelle di ieri.
Negli anni ’60 tutta la società era rigida, la dittatura del conformismo più retrivo dominava tutto.
Molti parlamentari italiani negavano tout cour l’esistenza della mafia, il sistema sociale era bloccato, le possibilità per un figlio di operai di laurearsi irrisorie, in Usa i neri non potevano entrare nelle scuole dei bianchi né sedere nei posti dei bianchi sugli autobus.
In Italia l’aborto e il divorzio erano vietati e il codice penale considerava lo stupro era un reato contro la morale e non contro la persona, un reato secondario. La disparità di trattamento economico tra uomini e donne era abissale. I gay erano clandestini.
Il disprezzo per i diversi, fossero disabili o ragazze madri, era totale.
E anche il potere d’acquisto era differente. Negli anni 60 possedere un cappotto era una novità. Comprare un auto un grande sacrificio.
E potrei continuare a elencare fatti per mezz’ora. Il mondo oggi è realmente totalmte altro rispetto a 40 anni fa. Le lotte di quegli anni sono state chiuse da una repressione militare feroce ma soprattutto dalla rinuncia agli aspetti più beceri dell’oppressione.
E attenzione, queste concessioni sono andate di pari passo con la capacità dell’umanità di costruire pezzi di realtà che mancavano e certamente questo aspetto ha contribuito almeno al 60% del miglioramento della qualità della vita dell’Umanità.
I capelli lunghi, le minigonne, la musica rock, la liberazione sessuale, i nuovi costumi sociali improntati al femminismo, al rispetto dei diversi e dei disabili, la solidarietà sociale, il parto dolce, il commercio solidale, i centri di cultura alternativa (dai bar agli agriturismi) l’educazione rispettosa dei bambini, il cibo biologico, la controcultura, la riscoperta del corpo e della spiritualità, la non passività davanti alla propria salute (non credere ciecamente al primo medico che incontri), la diversa scala di valori, i nuovi stili di vita, sono tutti elementi che oggi rendono tanto diversa (e migliore) la nostra vita. Spratutto la vita di chi ha fatto proprie le idee della rivolta. Infatti oggi il benessere non è solo economico. Una persona che è restata ferma alle concezioni degli anni ’60 oggi vive molto peggio di chi ha compiuto questo percorso di rivoluzione (ovviamente a parità di situazione economica!).
E questo è molto interessante: noi abbiamo dimostrato, con la nostra vita negli ultimi 30 anni, quel che urlavamo a 17 anni per le strade: questo sistema non è capace di darci la felicità. Dobbiamo lottare per prendere la nostra felicità, cambiando la nostra vita e il sistema che ci domina.
E ci siamo riusciti dimostrando nei fatti che il capitalismo che riduce tutto a una questione di soldi è una bufala.

Ora siamo nel pieno di un altro periodo di crisi mondiale.
Le masse del terzo mondo stanno premendo ai confini dell’impero perché non vogliono più essere depredate. E d’altra parte il petrolio sta finendo, l’acqua scarseggia e l’aria fa vomitare.
E’ chiaro che anche un cretino come Bush capisce che la sua idea di sterminare l’umanità e vivere felice coi bisonti non funziona. L’Iraq è stato il loro Vietnam. Andranno avanti a massacri ancora per un po’ (speriamo poco) ma poi dovranno iniziare a trattare e affrontare il terrorismo nel modo che noi proponevamo nel 2001: facendo concessioni economiche e sociali, tagliando gli sprechi energetici e burocratici e ridimensionando il potere di criminali, corrotti, terroristi e speculatori chiudendo i paradisi fiscali e eliminando il segreto bancario.
Non hanno altre vie.
Ieri i quotidiani davano notizia di un evento che è un segno che quanto dico sta iniziando a succedere. Un avvenimento che sarebbe parso fantascientifico solo sei mesi fa: Bush ha firmato un documento che stabilisce che gli Usa non tratteranno più e non forniranno aiuti ai paesi che non hanno governi democratici che combattano realmente l’illegalità e la corruzione. Subito dopo aver firmato questo solenne impegno Bush è andato a cena con un dittatore massacratore di un piccolo stato dell’ex Urss. Ma questo è secondario. Già il fatto che lo dica è una novità epocale…
Questo era il primo punto della lettera che firmai con i miei genitori all’indomani dell’11 settembre e che provocò un linciaggio in Italia, parole furibonde del Time e la cancellazione della tournè di mio padre e mia madre in Usa. Perché gli Usa arrivino realmente a porre condizioni di umanità ai loro alleati ci vorrà molto di tempo. Ma ormai il principio è stato digerito anche dai più nazisti. Non si può farne a meno. Ormai la ruota si è mossa.
E, attenzione, chi preme di più in questa direzione sono gli economisti delle migliori università Usa: una nazione amministrata in modo democratico ha un potere di acquisto tre volte superiore a una nazione sottoposta a una dittatura corrotta. E si sa che quando arriva il potere d’acquisto alla fine tutti si inginocchiano.
Spece sa Ford è fuori dalla grazia di Dio che nessuno gli compra più le sue auto.

Quindi sono estremamente pessimista per l’immediato. Viviamo nel bel mezzo di un grande massacro e la mattanza deve ancora toccare il massimo dell’orrore.
Ma sono ottimista per quel che succederà entro cinque anni (speriamo prima).
Ovviamente non ne sono certo. Ma l’alternativa è il medio evo con i villaggi fortificati e la vita media che scende anche in Europa sotto i 50 anni.

Sono ottimista anche sul fatto che l’accettazione da parte dell’Impero di un nuovo patto sociale (estendere la cittadinanza “romana” anche agli abitanti delle più lontane province) sarà ancora una volta solo una parte del miglioramento.
La rivoluzione culturale degli anni sessanta ha avuto origine dall’avvento della tv e del tempo libero (la grande conquista delle otto ore e delle ferie pagate). La rivoluzione culturale odierna ha basi materiali cento volte più potenti: internet, il telelavoro, la necessità di cambiare le modalità di consumo energetico, l’enorme risparmio economico e aumento della qualità degli acquisti che sta costringendo i consumatori ad affrontare la sfida della complessità dei loro bisogni.
Le occasione per il movimento di sfruttare questa onda lunga di cambiamento sono formidabili.
Proprio per questo, mentre il Movimento langue nel riflusso, è essenziale che chi è ancora in piedi e combattivo si concentri sull’attacco ai tralicci culturali del Sistema del Dolore. E sicuramente, inisieme ad altri, il crimine segreto della pornografia violenta e sessuofoba è un terreno importante.
Come sono importanti iniziative basiche come quelle dei laboratori di condivisione dei problemi di salute e piacere che proponiamo in questo blog (Vedi alla voce LABORATORI nella colonnina di destra di questa pagina).
Ugualmente è centrale che si sappia far vivere un modo di ribellarsi basato sull’arte e il comico che sono le minigonne e i capelli lunghi di oggi.
Per questo è così importante affermare la rivoluzione copernicana della strategia ribelle basata su piccoli obiettivi realmente raggiungibili che diano risultati immediatiIl nemico da battere è il pensiero lineare.
Si tratta di disegnare una nuova strada per la ribellione. Una nuova concezione del Militante Politico che diventa Giocatore Esistenziale.
E’ la sfida meravigliosa dell’inventare un modo di pensare diverso da quello che ha dato origine ai problemi che abbiamo davanti.

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