Le foto-proteste di Jacopo

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Le campagne di protesta di Jacopo Fo raccontate con foto, vignette e fotomontaggi

Ode alla Gabanelli, a Bernardo Iovene e a Report



Ode alla Gabanelli.

Cara Gabanelli,
cari fratelli di Report,
l’ultima puntata su Bassolino e Storace
mi è parsa più che eroica.
( Testo dell’inchiesta: CARA POLITICA
di Bernardo Iovene
Video dell’inchiesta.)

Guardate questa puntata!!!
E’ una pietra tombale sulla politica affaristica, le consulenze milionarie agli amici, gli incompetenti che diventano dirigenti dell’amministrazione come ripiego dopo una strombatura elettorale.

E gridano vendetta davanti alle coscienze quei 2400 operai (duemilaquattrocento) della nettezza urbana campana che vanno a lavorare ogni giorno e tornano a casa perché non c’è niente da fare, neanche spazzare la mondezza dentro la sede della loro azienda!!! E vengono pagati per non fare un cazzo 1200 euro al mese!!!
In un mondo normale una trasmissione come quella di domenica sera avrebbe portato a dimissioni a raffica, urla sulle prime pagine dei giornali, sit-in in piazza.
Ma nessuno è andato a sbraitare “Bassolino DIMETTITI!” sotto i balconi della regione. Nessuna sospensione dal partito.
In un paese normale per molto meno della metà di quanto denunciato da Report sarebbero saltate poltrone a decine…
Da noi non è successo un cazzo.
Anche se sono certo che questa trasmissione abbia segnato un passo in avanti enorme nella crescita delle coscienze.

Peccato non poter parlare oggi, a reti unificate, agli italiani. Godrei a dire:
“Fottetevi italiani teste di cazzo paleolitiche, godetevi la corruzione minchioni!
E preparatevi alla battuta di culo per terra che state coltivando con la vostra ignavia vigliacca.”
E poi lancerei un grande peto sghignazzando.

Devo confessare che inizio a divertirmi.
Avendo rinunciato alla possibilità di cambiare le cose alla svelta sto coltivando un certo sadismo nel vedere il livello di scemenza nel quale sta penisola di discariche morali e materiali affonda.

Ero a un’assemblea. Un assessore importante stava dicendo una stronzata dopo aver svuotato la sala con un intervento conclusivo torrenziale e monocorde.
E io mi dico: son restate 40 persone, vale la pena che gli dico che ha detto una stronzata e mi faccio l’ennesimo nemico tra i potenti?
Fino a poco tempo fa una domanda così non me la sarei posta.
Mettevo l’onore sopra a tutto. Avevo il dovere morale di denunciare, di dire, di argomentare, di difendere il vero, controinformare.
Mi sono guardato dentro e mi sono detto che di tutte ste storie sul mio dovere rivoluzionario non me ne frega più un cazzo. Se la maggioranza vuole affogare facciano pure. Tanto so che non riesco a concludere un cazzo… Vanno comunque verso il baratro cantando!!!
Ecco, l’assemblea sta per finire. E io sono stato zitto.
Poi mi son detto: ma chi se ne frega se non serve a un cazzo. Vaffanculo si vive anche per togliersi delle soddisfazioni!!!
Anche se non serve. Che poi, magari alla lunga serve.
E gli ho detto quel che dovevo dire. Giusto due dati di quelli difficili da contraddire. Giusto per la soddisfazione di rompergli il giochino di parlare sempre senza nessuno che ti dice che stai pisciando fuori dal vaso.

Non riusciamo a fermarli.
Ma negli anni 60 parlavano solo loro.
Adesso ogni tanto gli capita che si trovino davanti qualcuno che gli risponde.
Poi loro si vendicano non facendoti lavorare. Ma questo non è poi tanto male. E’ un periodo che non c’ho voglia di fare un cazzo.