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Cara Azzolina, la scuola è noiosa: non insegna quel che serve sapere

Il numero dei contagi da Covid sta crescendo perché una buona parte degli italiani è incapace di capire che il Coronavirus esiste veramente. Mancano a queste persone gli strumenti culturali elementari per valutare la realtà. E anche la voglia di farlo.

bambini sono curiosi per natura e si pongono mille domande affascinanti. La scuola invece di sfruttare questa naturale sete di sapere, li bombarda di nozioni per lo più poco utili, raccontate in modo estremamente palloso.

Il risultato è quello di indurre una coriacea diffidenza verso la scienza e tutto l’umano sapere. Ascoltare un ministro dire: “La cultura non si mangia” è la prova lampante che qualche cosa non funziona nel sistema scolastico. E il fatto che dopo questa dichiarazione il ministro non sia stato deriso fino a costringerlo alle dimissioni è la prova che questa disfunzione scolastica è grave.

Grazie alla cattiva qualità dei programmi scolastici troppi studenti sviluppano una straordinaria capacità di chiudere il cervello appena si parla di questioni scientifiche, maturando l’idea che tutto quel che si dice sull’universo sia una sonora stronzata, frutto di un complotto planetario di secchioni che non sono capaci di fare un cazzo e quindi si inventano teorie assurde per far soldi, tipo che la terra è a forma di palla. Senza spiegare peraltro come mai quelli che stanno di sotto a testa in giù, non cascano in cielo.

Per fortuna ci sono delle eccezioni: esistono insegnanti straordinari che riescono ad appassionare gli allievi, ma lo fanno a loro rischio e pericolo, infischiandosene dei programmi ministeriali ed esponendosi così a provvedimenti amministrativi punitivi; invece dovrebbero essere premiati proprio perché si rifiutano di seguire i programmi ministeriali che, diciamolo, sono una schifezza. Sarebbe il caso che Lei, gentile Ministro, prendesse la questione in seria considerazione.

Mi spiego meglio.
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