I Romanzi e le storie di Jacopo Fo

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L'ultima domanda era sbagliata.

Jacopo Fo

C'e' chi sbaglia le risposte e chi sbaglia le domande. Io sbaglio comunque.

Retrocopertina
C'e' un miliardo di esseri umani da salvare ma non sembra che a molti interessi riuscirci veramente.
Soprattutto quelli disposti a qualunque cosa per un brevetto, compreso violare tutti e 10 i comandamenti in modo fazioso e umido.
Il momento e' topico. Le ragazze sotto sono tutte nude e gli ormoni fanno strani scherzi ai maschi.
Ma io riusciro' a portarti via di qui.
Saliremo in macchina e andremo dritti fino a quando non si staccheranno le ruote.
Lo faremo perche' e' scritto e perche' non c'e' nient'altro che desidero.
E sono disposto a tutto fino all'ultimo respiro.
Da quando ti ho incontrata ho finalmente scoperto qual e' la domanda.
Per le risposte abbiamo tempo da qui all'eternita'.

THRILLER

Capitolo primo
Avevo visto Dio fare pipi' ai bordi della strada ma era solo un'allucinazione dovuta a troppa esposizione a Bruno Vespa e alla pubblicita' del Campari.

L'inverno aveva la faccia di quello che ha voglia di mettere alla prova i gasdotti che riforniscono l'Italia dando ai russi la possibilita' di ricattarci orrendamente.
Se fanno la voce grossa saremmo costretti a cedere e dargli qualunque cosa. E se i russi ci chiedessero Raffaella Carra' dovremmo dargliela. Davanti al ricatto del gas non avremmo altre scelte oltre a quella di bere l'amaro calice e chiedere a Raffaella di sacrificarsi per non lasciare i nostri bambini col sederino al freddo per tutto l'inverno.

Io me ne stavo seduto in cucina, in mutandoni e cappotto, con gli anfibi slacciati ai piedi, infilati alla bruta senza calze.
Intingevo con maestria doppie fette biscottate farcite con burro e marmellata di arance siciliane, rosse, vergini e infuocate, in un the equo und solidale, biodinamico, e raccolto soltanto da fanciulle procaci dotate di emisferi eburnei che nell'Europa occidentale vengono classificati come appartenenti alla voluttuosa categoria della terza misura di quelle coppe che si impiegano per accogliere dette protuberanze limbiche.(1)
Dopo aver divorato una quantita' di cibo sufficiente a tenermi in vita per un paio di giorni, finii di vestirmi e mi predisposi a partire. Mentre mi infilavo i pantaloni il giornale radio attaccava frontalmente il mio ottimismo cercando di spezzarlo emotivamente.
Silvio Berlusconi era ancora vivo e parlava (notizia di apertura, il vero fatto del giorno). Nessun accenno al fatto che parlasse mentre nuove imputazioni gli cadevano sulle spalle come forfora miracolosa dai radi capelli.
In Iraq un commando di quattro uomini armati aveva sterminato la famiglia di un esule pacifista: due sorelle con i mariti e i sette figli.
E il capo degli assassini di Enzo Baldoni era stato fotografato a braccetto con un generale del Corpo di Pace angloamericano e un esponente di spicco del governo iracheno (notizie di chiusura senza commento).

Un'ora dopo, sul treno, sto guardando il sole che rimbalza sulle stoppie biancastre ricamate dalla guazza (o qualche cosa del genere, sono negato per le citazioni). Improvvisamente una ragazza entra nello scompartimento del treno spezzando in una frazione di secondo l'opacita' dell'aria nella quale mi ero accoccolato predisponendomi al lungo viaggio.
Insomma, lei si affaccio' nello scompartimento di seconda classe, banale e liso, e io restai toccato dalla sua presenza. Inizialmente dovetti guardarla un paio di volte prima di rendermi pienamente conto di quanto i suoi occhi fossero vivaci, la sua bocca piena e rossa, il suo naso elegante come una coppa di cristallo e l'incarnato chiaro delimitato in una curva ovale dai capelli scuri e ricci.
E mi ci volle un altro istante per rendermi conto che intendeva sedersi esattamente di fronte a me esibendo un meraviglioso cartoncino emanato dal Dio delle prenotazioni ferroviarie che vive sdraiato dentro un grande computer sferragliante comprato a caro prezzo grazie ad amicizie altolocate di produttori furbi fin dalla nascita.
Ero al cospetto di una Dea, di  una fata dei boschi dove la marijuana cresce a misura di albero.
Inoltre lei mi guardo'. I nostri sguardi si toccarono. E questo lo giudico molto importante. Se gli sguardi si incontrano vuol dire che c'e' almeno un po' di affinita'. E' un segnale predisposto dalla magia del mondo per aiutare gli amanti a riconoscersi. Non dico rappresenti una certezza ma e' quantomeno un indizio essenziale.
Se gli sguardi non si toccano al primo istante le tue probabilita' sono sotto zero.
Meglio rinunciare subito e farsene una ragione: per quanto tu possa essere il piu' grande seduttore del tuo secolo non potrai mai, in nessun caso, far l'amore con almeno un milione di donne veramente belle. E questo essendo molto restrittivi nella definizione di veramente belle. (2)
Nonostante sperimentassi un certo smarrimento euforico e ormonale riuscii a concentrarmi sui metamessaggi che il contesto sociale sottintendeva.
La ragazza aveva una valigia rotellata ed evidentemente intendeva porla sopra la mensola portabagagli. Quindi mi alzai, le sorrisi, pronunciai un: "L'aiuto" articolando il sistema fonante in modo sufficientemente efficiente, e con destrezza sollevai la valigia e la misi sulle sbarre.
Non so come, ma riuscii anche a far scivolare all'interno della valigia l'asta che regge la manopola per trainarla senza che questa si inceppasse e io dovessi percuoterla disperatamente come spesso mi accade. Soddisfatto della mia performance mi risedetti.
E fino a li' non avevo sbagliato un colpo.
Poi mi reimmersi nella lettura del mio settimanale. Sapevo che il senso del tempo e' essenziale quando si ha a che fare con una donna. Le donne hanno un'anima musicale e se sbagli i tempi ti schifano. E' il primo esame che devi passare. Anche per via della storia dei tempi dell'orgasmo e dei preliminari. Insomma, la prima impressione che devi dare, se ti sei perdutamente innamorato di una donna che hai incontrato 18 secondi prima, e' che sei un tipo che sa aspettare.
Da un certo punto di vista possiamo dire che se un'incontro e' destinato a bollenti sviluppi cio' e' predestinato da una serie di effetti scaturiti dalle prime azioni compiute dai due amanti, prima che essi sapessero che sarebbero diventati tali.
Insomma, se attacchi subito bottone dai un po' l'aria dell'eiaculatore precoce. So che ci sono degli assatanati che riescono ad arrivare a meta proprio facendo gli spiritosi subito. Ma io cerco il grande amore e anche un po' di estetica dell'incontro. Mi sembra essenziale seguire un codice di corteggiamento mai scritto secondo il quale il gusto dell'incontro amoroso sta anche nello stile con il quale si segue il dipanarsi spontaneo della storia, giocando fin da subito una partita che ha lo scopo di constatare se essa, creatura spazialmente seducente, oltre a essere tale e' in grado di afferrare la struttura del codice nascosto nel corteggiamento. Non e' che solo perche' siamo maschi si debba scopare con tutte.

Mi metto a leggere dicendo a me stesso: 'vediamo come butta e se questi occhi di brace sono solo un inganno fugace o nascondono una mente salace che riesce a cogliere al volo
il senso di un gioco mendace che nasconde un desiderio mordace
per tutto il miracolo che circonda
Quegli occhi di brace'.

Lo so che non e' una gran poesia ma quando vedo un essere talmente bello, con linee che delimitano curve che danno le vertigini mentre ti perdi seguendole (il naso ad esempio, la curva tra il sopra delle narici e i lati del naso... Mannaggia mancano persino le parole per indicarlo. Non posso mica dire il corpo del naso o l'affusto, o il setto nasale. Fa schifo. Lei non ha un setto nasale. Per descrivere quel che ha lei sotto gli occhi, al centro del viso, dovrei coniare nuove parole con lettere dell'alfabeto piu' musicali e dolci, ad esempio, dei fischi cinguettanti o degli ululati che esprimono la nostalgia primordiale del big bang).
Dico a me stesso: calmati, senno' fai pasticci. Datti un contegno. Fai finta che sia tutto gia' scritto e che tu non ti agiti sbavandole addosso solo perche' sai, con la certezza di vincere del guerriero che affronta da solo le armate degli orchi, che il destino stesso, la ragione dell'esistenza dell'universo sensibile, porta scritta dentro la necessita' inarrestabile, frattale oserei dire, della congiunzione del tuo corpo fisico con l'insieme di tutta lei stessa, preferibilmente nuda e sudata sopra a un letto a 6 piazze. Ed e' estate. La piu' calda estate dopo che i meteorologi hanno scoperto l'inquinamento.
Insomma, mi dico: leggi il giornale che e' meglio.
E inizio a leggere con la stessa determinazione di un cieco che decida di scalare l'Everest (incredibile ma vero: uno riusci' pure a farlo, traendo per altro poco gusto dalla contemplazione del panorama, ma si consolo' grazie alla descrizione fornitagli oralmente da uno zoppo al quale si accompagnava).
E leggo, allora, fingendo che non esista altro, per il momento, perche' non posso evitare che tutti i miei pseudopodi invisibili e immateriali stiano tutti protesi verso di lei come girasoli drogati da orgasmi fotonici.
E mentre pazientemente deraglio nella cronaca obsoleta scopro che finalmente l'Espresso ha avuto un singulto di giornalismo di inchiesta e si e' accorto che ad Acerra c'e' un livello di diossina che e' quasi il doppio di quello che venne registrato a Seveso quando il paese fu evacuato e bonificato da graziosi omini completamente imbacuccati in tute pressurizzate da far invidia agli astronauti.
Il settimanale non spiega perche' questi poveri meridionali non abbiano alcun valore come cittadini viventi e li si lasci li', ad avvelenarsi senza neanche un'ordinanza di stare chiusi in casa e non respirare.
E quasi mi perdo in un ringhio muto indirizzato a buona parte dei miei connazionali, razza mafiosa e passiva e mi scordo di lei che li' davanti a me guarda il finestrino mostrando un mezzo profilo della curva della gola che scende dal mento lungo il collo e si perde nella scollatura appena accennata del maglioncino che mostra nella sua orgogliosa pienezza da quando si e' sfilata il giaccone di cotone imbottito blu (inusualmente lungo).
Lei muove le gambe nascoste dai blu jeans stancamente blu, spossati da quel contatto con la sua pelle come da un esagerata esposizione al nucleo cocente del sole.
Lei muove la gamba destra e il piede conseguente entra in contatto con la mia aurea energetica prima che con la mia scarpa. Dice "Mi scusi."
"Di nulla." Rispondo.
Lei mi guarda concedendomi un trentasettesimo del suo sorriso. Mi e' sufficiente per buttare il cuore oltre l'ostacolo e le dico la prima cosa che mi viene in mente sperando che mi esca un minimo di intelligenza spiritosa. Forse potevo riuscirci perche' in quel momento la mia mente era controllata dalla parte migliore di me, l'identita' che uso per combattere e per scrivere poesie.
Cosi', come se la lettura della mia rivista mi avesse creato un desiderio irrefrenabile di parlare, guardai la campagna che scorreva fuori dal finestrino e dissi: "Secondo lei D'Alema e' quasi umano o fa solo finta?"
Lei mi regalo' un venticinquesimo di sorriso (comunque un progresso) e rispose a tono: "Ho il tragico sospetto che facciano tutti finta."
"Tutti quelli che sono in parlamento o anche gli avvocati e i notai?"
"Ogni tanto ho il sospetto che fingano anche molti metalmeccanici."
A questo punto sorrisi.
In quattro battute avevo determinato con un ragionevole margine di errore l'orientamento politico ed esistenziale della dea che mi sedeva di fronte.
Gia l'aspetto non troppo curato, i capelli lasciati liberi, i jeans classici, non quei modelli stretti da fighetta, e le scarpe scamosciate con la punta a biscotto mi avevano suggerito che poteva essere vagamente di sinistra. Ora le implicazioni delle sue parole le davano una precisa identita' esistenziale. Si', perche' solo una persona della sinistra delusa dalla politica avrebbe accettato l'attacco a D'Alema e agli avvocati. Una semplice qualunquista avrebbe espresso un sentimento di noia assoluta verso l'argomento. Lei non aveva detto nulla del genere. Anzi, il fatto che considerasse necessario addossare un po' di colpa anche agli operai la collocava in una precisa area psicoribelle che non e' piu' disposta a vedere i responsabili dei mali del mondo solo nella casta dei potenti e considera l'accettazione delle modalita' esistenziali dominanti da parte delle classi subordinate come un'inaccettabile complicita' delle vittime.
Mi sdraiai ai suoi piedi (dal punto di vista psicologico) dicendole: "Chiaramente le piace Beppe Grillo che va di fronte alla Fiat di Torino con un'auto ecologica che fa 100 chilometri con tre litri di benzina e dice agli operai che se erano piu' furbi avrebbero imposto di produrre un'auto come quella e non sarebbero finiti in cassa integrazione?"
Lei mi guardo' con uno di quegli sguardi che non si comprano in nessun centro commerciale, mi soppeso', forse leggermente stupita dalla velocita' con la quale avevo decifrato il suo codice e poi chiese: "E tu non pensi che gli operai che costruiscono mine abbiano qualche responsabilita'?"
Il passaggio al TU valeva 1000 punti.
Ma l'uso della parola responsabilita' mi suggeri' il timore che fosse una fervente cattolica. Una garanzia di un comune futuro sessuale leggermente asfittico.
Dovevo assolutamente sapere subito in che guaio stavo per mettermi.
Feci qualche cosa di simile al movimento del cavallo negli scacchi. Dissi: "Quando le donne iniziarono a ribellarsi anche gli uomini avrebbero potuto buttarsi nella rivoluzione sessuale ma non l'hanno fatto anche se avrebbero avuto tutto l'interesse a farlo. Quello che mi chiedo da anni e' perche' le persone compiano azioni che le danneggiano in modo spaventoso."
Lei mi sorprese rispondendomi: "Probabilmente il loro obiettivo esistenziale e' soffrire meglio."
Restai immobile per alcuni secondi intento a digerire quella frase che era un pillolone filosofico ad altissima densita'.
Avrebbe potuto rispondermi prendendosela con i maschi.
Oppure avrebbe potuto mettere in dubbio che i maschi soffrissero nella loro posizione di dominatori. In entrambi i casi si sarebbe qualificata come femminista aggressiva ma, almeno, non cristiana.
Avrebbe potuto parlare di malvagita' umana cadendo nel melenso cattolico.
Invece aveva risposto facendo sfrecciar l'alfiere lungo tutta la scacchiera.
L'idea che l'umanita' soffra perche' usa la sofferenza come anestetico del senso di colpa di esistere e non essere all'altezza della vita e' un cavallo di battaglia della corrente minoritaria che va dai seguaci della comicoterapia a quelli delle psicoterapie di quartiere. Tutta gente simpatica. Ero frastornato, non solo avevo incontrato la donna piu' bella del mondo, non solo lei aveva prenotato la poltrona di fronte alla mia ma era pure una che la pensava proprio come me. Come me e altri pochi pazzi sparsi sul pianeta come canditi nel panettone di un fornaio avaro.
Ero al settimo cielo, forse all'ottavo. Guardavo fuori dal finestrino per darmi una pausa e poter boccheggiare per l'emozione senza dover cercare di sembrare capace di continuare a conversare.
Poi fui colto da una specie di sospetto, alzai gli occhi cercando la targhetta del numero della sua poltrona. Poi mi girai guardando alle mie spalle il numero della mia. Lei era seduta al posto numero 22, io al 21. Tra me e me imprecai contro il destino che gioca con le coincidenze. E il destino sa che io ho una passione per la Kabala. Insomma il 21 e' l'ultimo numero, il 22 in realta' e' lo zero. Un po' complicato da spiegare ma era come se sulla nostre teste ci fosse scritto: siete destinati ad accoppiarvi sessualmente urlando! Insomma, una bella notizia che mi riempi' di euforia in misura tale che lei ricambio' con una lieve increspatura nello sguardo la mia faccia con sopra un sorriso stampato in rilievo.
La sua espressione si sarebbe potuta tradurre in un: che cosa succede? E io li' non resistetti alla tentazione e mi giocai il tutto per tutto. Chiaramente rischiavo la possibilita' di un'avventura fugace e lusinghiera nella speranza di finire a capofitto in un rapporto di spessore cosmico. Ma quando la donna piu' graziosa del pianeta ha un 22 sulla testa e tu sei il giocatore numero 21, allora, DEVI  onorare lo Spirito del Gioco e rilanciare tutto quello che hai davanti.
(I profani sappiano che quest'ultima era una simbologia presa dal poker)
Allora la guardai e le dissi: "A volte ho la sensazione che ci sia uno sceneggiatore immaginifico a scrivere la vita delle persone. Ho bisogno di sapere una cosa: non e' che per caso stai andando alla Fondazione?"
Lo stupore emerse dai suoi occhi con la lucentezza di una casa appena riordinata. La sua voce era cristallina mentre mi rispondeva con una mezza domanda: "Ecotecnologico?"
Sobbalzai: "Ci stai andando?"
"Si'." Rispose lei fingendosi quasi spaventata.
"Incredibile! Anch'io!"
Fui travolto dal desiderio di toccarla. Allungai la mano aperta verso di lei chiedendole un contatto e lei mi rispose stringendomela con le sue dita calde e asciutte in un gesto di divertito cameratismo.
E sorrideva. Cazzo se sorrideva. Al 100%.
E anch'io sorridevo. Ero contento come se avessi vinto un terno celeste. Beccata al volo una congiunzione astrale, svelato un enigma.
Ci guardavamo.
Poi lei chiese: "Cosa ci vai a fare?"
"Un progetto per la produzione di elettricita' da acqua a 80 gradi."
"Non ci capisco niente. Io mi occupo di web."
"Webmaster?"
"No, web monster!"
Ci misi un secondo ad assimilare la battuta e lei scoppio' a ridere contenta di avermi sconcertato con quella sciocchezza.
"Non fare la faccia da cotoletta." Me lo disse mentre rideva.
Colpito e affondato. 32 a ZERO.
Quando riemersi le dissi: "Ti rendi conto che stiamo cadendo in una voragine di complicita' e lussuria?"
"La natura non teme l'inganno perche' non lo conosce. Se il Mondo segue la sua via non c'e' svantaggio."
Sobbalzai due volte. Anzi tre.
Innanzi tutto aveva risposto usando una frase costruita come un responso dei Li King, l'antico libro cinese dell'oracolo.
Quindi si dichiarava non solo convinta ecologista spirituale ma pure come me si divertiva con le simbologie numeriche preistoriche. Usare al volo una formula verbale cosi' precisa dimostrava che la ragazza aveva una materia grigia spettacolare quanto le sue labbra. Che poi ho scoperto che questa della materia grigia e' una balla. Il cervello e' tutto rosa e non solo quello delle donne.
Ma torniamo alle dolci parole di quella che ormai mi pareva una divinita' pornografica del Pantheon egiziano (nel quale le dee sono nude e considerano atti religiosi comportamenti sessuali ancor oggi vietati in molti Stati a stelle e strisce).
La natura non teme... stava a significare un mezzo rifiuto, cioe' a dire io seguo la natura mia e non perdo tempo con te... E questo era assolutamente ovvio che me lo beccassi. Anzi ci sarei restato male se lei avesse risposto subito alla mia schermaglia di corteggiamento dicendomi si', scopiamo.
Avrebbe rotto il gioco floreale che stavamo (per quanto mi pareva) giocando. Il maschio ha paura della femmina impudica.
Lei mi diceva invece: non farti delle idee ma mi sussurrava anche che non c'e' nulla di male a far qualsiasi cosa fosse naturale. E cosa c'e' di piu' naturale del sesso? Quindi... PROMESSA EROTICA EMOZIONALE!!!
Ma andava oltre dimostrando praticamente di essere quasi capace di leggere nella mia mente visto che quel se il Mondo segue la sua via non c'e' svantaggio era una frase a tre vie. Il Mondo e' proprio la ventunesima carta dei tarocchi, che sono la trasposizione grafica della Kabala, ovvero le 22 lettere dell'alfabeto ebraico. E visto che io ero seduto al posto 21 il Mondo era la mia carta. Quindi se il mondo segue la sua via non c'e' svantaggio significava che se e' il tuo destino incontrarti con me ci incontreremo.
Ma il fatto che il destino sia il mio e non il nostro mi da' da pensare.
Poi mi resi conto che la conoscevo da meno di dieci minuti e gia' stavo sperimentando una crisi di ansia grammaticale e sospetto.
Tirai le somme e dovetti ammettere che ero cotto completamente per lei e che se poi i miei sogni ferroviari non si fossero avverati carnalmente ci sarei stato male da cani. Da cani, da gatti e da elefanti.
"Dio degli eserciti" dissi tra me e me "questa volta non mi fregare!" Non implorai. Lo dissi soltanto.
Con Dio non bisogna prostrarsi. In fondo siamo noi a rendere interessante l'universo.
Se c'erano solo rane sai che noia?
Quindi qualche diritto ce l'abbiamo anche noi.

Contratto con il lettore: pubblichero' per intero questo romanzo su questo blog a puntate settimanali a patto che almeno 25 lettori si dichiarino entusiasti di leggerlo.
Senno' non lo scrivero' neppure.
(Usare lo spazio per i commenti qui sotto per esprimere interesse parossistico alla continuazione della lettura)

 

Nota 1: Limbiche nel senso dell’area limbica del cervello che alcuni sciagurati considerano erroneamente quale sede della libido e di altre pulsioni legate alla sessualità carnascialesca. Altresì limbiche nel senso che ti precludono l’ingresso al paradiso nel caso Dio abbia creato il desiderio sessuale al solo scopo di mazziarci, relegandoti quindi nel Limbo quale forma sottile di punizione per i tuoi atti contronatura soprattutto se orali. Ma certamente qui nasce un problema strutturale visto che il Limbo è stato successivamente cancellato per decreto papale.
Quindi cosa fai se ti condannano al Limbo ma il Limbo non c’è, quindi ti trovi sospeso e disorientato, come in una stazione ferroviaria aspettando un treno che fa ritardo? Un ritardo che aumenta via via che il tempo passa. E tu sei lì sospeso, proprio come nel Limbo.
Quindi, a prescindere dal decreto papale che lo cancella, il Limbo continua a esistere come stato di non identità definita, interporto. Il Limbo non è realmente eliminabile fino a che vi sono i condannati al Limbo. Quindi la condanna al Limbo è ineludibile.
E ammirare seni che non puoi toccare non è forse come stare sospesi in un luogo che non c’è?
L’unica via d’uscita è cancellare la colpa.

Nota 2: Ho letto un libro di Barenz, il famoso etologo che sostiene con una certa autorità che in un gruppo di mille donne in età fertile ve ne sono mediamente 8 di una bellezza eccezionale ma indiscutibilmente altre 50 sono da considerarsi belle. Prendendo per buona questa stima e calcolando che le donne sul pianeta sono 3 miliardi e passa, e scartando per decenza le bambine e le anziane possiamo stimare vi siano almeno un miliardo e mezzo di donne maggiorenni e non ancora avvizzite. Se questi calcoli fossero appropriati vi sarebbero quindi 8 milioni di femmine estremamente avvenenti e 50 milioni di donne semplicemente bellissime.