Per la seconda volta e' stata denunciata per aver disturbato la quiete pubblica urlando mentre faceva sesso col marito.
Della prima vicenda, chiusa con una condanna a 8 mesi, ne parlammo anche su Cacao.
Questa volte le e' andata un po' meglio: e' stata condannata a 12 mesi ma solo nel caso disturbasse nuovamente i vicini.
Nella foto il marito chiede pieta'...
Fonte immagine
Caroline Cartwright ci e' ricascata...
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Commenti
Ah, quel nome…
Sarà un caso ma, stando a quanto ne scrissi in una mia Lebenswelt del 1977, c’è da chiedersi se connessa al nome “Cartwright” non ci sia la verbalizzazione ritualizzata della sessualità: William Cartwright ne parla ; Caroline Cartwright ne urla.
Beh, intanto, vi riporto il passo in questione, estratto dalla LEBENSWELT da inviare a Giorgio Manganelli per averne un piccolo romanzo fiume(Torino, 22-28 aprile 1977):
la figura non ha sentimento perché agita tutto il settore della
codifica centrale di Arbib,
l’emozione vivente che è il personaggio, preso nella risonanza
affettiva agitato per tendere alla soddisfazione
s’acquieta ritualizzando alla William Cartwright:
«dal sesso mi arrampico all’anima, e da questa al pensiero; ma a
questo punto pensando di muovermi rotolo a capofitto dal pensiero
all’anima, e poi dall’anima finisco di nuovo al sesso»
[da: V.S.Gaudio, Lebenswelt, Torino 1981]