“Jacopo lascia andare la rabbia”. Ma come faccio? (Gastrite, cistite, emorroidi solidali)

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Il laboratorio Emorroidi solidali. sta producendo un gran dibattito. E io lo uso come centrale strategica per affrontare il mistero delle mie emorroidi.
Movimento, dieta vegetariana, molte fibre, esercizi di rilassamento, cremine e tisane di Achillea, hanno migliorato la situazione ma continuo ad avere noie invalidanti. Inoltre avere le emorroidi fa incazzare e nessuno che ti prenda sul serio. Io sono già musone di mio… figurati con le emorroidi che non riesco a stare seduto…
Ieri nel laboratorio emorroidale ho letto un ulteriore messaggio (dell’ottimo Giuseppe) che faceva risalire la causa ultima del malanno a rabbia bloccata.
Da tempo Elle mi aveva convinto di questo fatto. Ma come fare?
Questa storia del NON trattenere la rabbia la sento da anni, gli indiani usano un altro termine per descrivere la stessa cosa: aprire i chakra. Non solo le emorroidi sono legate a questa paura della rabbia, anche cistiti e gastriti hanno a che fare con questa questione. Non a caso nel mio passato ho sofferto dell’una e dell’altra (vedi Le mie cistiti su www.clinicaverde.it.).
Tutto gira lì, intorno a un’area bloccata, che non respira.
Ieri sera, con l’ano paonazzo, ero a letto e ho avuto la fortuna di un piccolo scazzo con Eleonora, contornato da un attacco feroce di un gruppo di burocrati di merda, e mi sono trovato nella situazione ottimale per osservare COME blocco l’incazzatura.
Inizialmente mi sono detto: forse mi libererò l’ano dalla pressione mettendomi a gridare con Eleonora. Ho capito subito che sarebbe stata una stronzata. Idem prendere la macchina e andare a insultare i burocrati cattivi. Correre nella pioggia e urlare avrebbe lasciato uscire la mia rabbia? Non mi prendeva proprio.
Allora mi sono chiesto che cosa sarebbe successo se mi fossi semplicemente concesso di ammettere che ero incazzato come una bestia in gabbia e che stavo male. Mi sono chiesto: cosa succede quando sono incazzato nero?
In effetti nel mio caso quasi niente. E’ vero che non permetto alla rabbia di uscire.
Sono capace di essere furibondo, stendermi a letto e addormentarmi nel giro di poco mettendomi a muovere impercettibilmente e lentissimamente il collo. E’ una specie di anestesia totale emotiva, immediata. E non è una capacità di cui vantarsi. Vuol dire uccidere le emozioni. Allora ho detto: vediamo invece di ascoltare questa situazione di rabbia. Cosa sento se l’ascolto?
Mi girano i coglioni.
OK ma cosa senti mentre ti girano?
Improvvisamente mi rendo conto che sto tenendo stretta come un pugno una specie di membrana che divide la parte alta e la parte bassa del corpo.
ho sentito che se lasciavo che l’energia che tenevo in basso salisse… forse…
E ho sentito la rabbia. La rabbia forte. Che usciva da sotto e mi arrivava in testa. Una specie di caldana. Si dice “il sangue agli occhi”. Ecco quello. Ero incazzato con quasi tutti al mondo!!!!!! (Ma non ero più incavolato con Eleonora, che è una persona meravigliosa!)
Allora mi sono reso conto di cosa cercavo di evitare. Quella specie di marasma. La testa sotto pressione, lo stomaco sottosopra.
Ecco cos’è trattenere la rabbia: impedirsi di ascoltare le sensazione sconvolgenti, di testa, che la rabbia provoca. Sensazioni sgradevoli. La testa pulsa, le braccia sono pesanti e ti rendi conto di non avere il controllo. Poi mi è iniziato un lieve dolore ai reni. Forse è da lì che la mia rabbia passa da giù a su. E’ lì che mi pigliano sempre le fitte dopo che mi trovo in situazioni di pericolo o di scontro violento che mi costringono a gridare e lasciare che il sangue arrivi agli occhi. Quando per difendermi sono costretto a lasciare libera la bestia dentro di me. Questo l’ho imparato tanti anni fa negli scontri con la polizia e i fascisti. In quei casi riesco a lasciar andare tutto, spengo la mente, solo così riesco a correre abbastanza velocemente da non farmi prendere.
Ma affrontare la perdita del controllo di se distesi sul letto, senza un pericolo primario addosso è un’altra cosa. Stai proprio male.
La sindrome che è portata dalla rabbia è veramente fastidiosa. E mi si ricollega in testa a disperazioni della prima infanzia. E’ la stessa qualità: FURORE.
Tra l’altro la parola MARASMA, secondo il vocabolario medico, indica proprio la sindrome patologica che colpisce il neonato lasciato da solo alla nursery subito dopo la nascita. La Cicatrice Originale.
Mi sono trovato a essere incazzato ben al di là dei fatti contingenti. Mi trovo a sentire un’ira contro il mondo che è tanto forte da paralizzarmi e da sconvolgere le mie sensazioni interne. Braccia e testa mi ribollono. Ribollire lo trovo disgustoso. Ma sento che è meglio ascoltarlo. Mi fa bene. Almeno l’energia scorre.
Cerco di continuare ad ascoltare questa tempesta sgradevole. Poi inizio a scekerare mani e piedi, piccole scariche di tremolii, una tecnica di rilassamento profondo che in Giappone chiamano Movimento Rigeneratore. Molto potente.
Finalmente mi addormento. Stamattina mi sveglio con i reni, la pancia e la testa in disordine. Come dopo un grande shock.
Ma il mio sedere non è più gonfio.
Non so se sia una reazione stabile o se domani mi troverò ad azzerare ancora (per l’ennesima volta) i miei progressi.
Comunque qualche cosa si muove.
E sarei molto curioso di sapere se c’è qualcun altro che è riuscito a lasciar andare la rabbia e come. Vorrei saperlo nel dettaglio delle sensazioni. I discorsi generali non servono. Per questo ho cercato di descrivere in questo articolo le sensazioni minuziosamente.
Un abbraccio.
Viva la scienza fatta dal popolo!

PS
Ho aspettato cinque giorni a pubblicare questo articolo… In effetti sto veramente meglio…


Commenti

Dovrei provare anch'io...

Roberto Mazzoleni

ciao Jacopo

mi congratulo di tutto cuore con te, hai fatto davvero un passo enorme. adesso ti suggerisco un passo successivo: la volta che ti capita, osserva anche che cosa ti succede al respiro. normalmente, quando siamo in preda ad un'emozione forte, il respiro si altera. ed ogni emozione è collegata ad un tipo di respiro particolare... nei bambini si vede benissimo questa cosa.
ora, non possiamo agire direttamente sull'emozione, ma possiamo agire sul respiro... se hai capito che quell'emozione è collegata a quel tipo di respiro, modificando volontariamente il modo di respirare agisci sull'emozione, fino a trasformarla.
è una delle cose che Arte di Vivere insegna nei suoi corsi.
Ti abbraccio

eh jacopo...come mi sono rispecchiata!! ultimamente sta capitando spesso anche a me e mi son posta le stesse domande. anche se non ho sintomi fisici così evidenti come le emorroidi mi capita spesso quando vengo investita dalla rabbia di provare la perdita del controllo di me, non riesco a controllare il tremolio, lo stomaco che si stravolge, la testa che pulsa il collo e le salle che si contraggono...non so come fare fluire questa rabbia senza prendermela poi con chi ho vicino e magari non c'entra nulla!
una domanda:che cos'è questo MARASMA del neonato e a che sensazioni dell'infanzia è collegato?

belle queste rifelssioni,

leggendoti mi veniva in mente una risposta, alla tua domanda :

Puoi farti aiutare jacopo.
Ci sono in ogni dove fior fior di terapisti, psicologi & quant'altro che lavorano proprio col corpo, vedi anche la bioenergetica per esempio.

In particolar modo se il tuo sentire risale a quando eri ancora piccolo, potrebbe essere importante l'aiuto di una persona esterna che si prenda cura di te e ti sappia indirizzare, sappia accogliere questo tuo dolore (perchè poi al DOLORE si arriva) e ti sappia indicare la via per trasformarlo.
Il bambino ha bisogno di essere abbracciato e accolto, contenuto e indirizzato, dall'altro. non viene su da solo, non si guarisce da solo. quando ha male, grida, e ciò di cui ha bisogno, è soprattutto cura e amore.

Adesso dirò una cosa un pò stupida, spero mi si capisca:
- è come quando fai l'amore, ti puoi arrangiare da solo, ma in due è un'altra cosa ...
è come dire che, nella vita,si ha bisogno della cura dell'altro.

La Cura, potrebbe essere una chiave di volta, qualcuno che si prenda carico del tuo dolore (perchè è pagato e preparato a farlo, sia chiaro) e ti insegni strada per venirne fuori.

dopo naturalmente potresti rientrare in questi laboratori e insegnare la strada anche a noi. è così che si fa no? un lunga stafetta..

Sono una terapista(non faccio al caso tuo)
una cosa che penso con il profondo di me, è che tante persone, tutti noi, a questo mondo abbiamo bisogno di CURA, di qualcuno che si prenda Cura di noi, e questo stesso balsamo ci cura.

Alle volte la medicina risolutiva non basta, avverto alle volte nelle persone questa neccessità di essere curate, che è diversa cosa dal trovare le giuste somministrazioni di farmaci che guariscano.
E' come se il corpo gridasse e dicesse:
NON ME NE FREGA NIENTE CHE MI GUARISCI, MI INTERESSA CHE MI CURI
Io ho bisogno di Cura...

Cercare la medicina da soli non è curativo, e non appaga la parte che ha bisogno di imparare a farsi aiutare

imparare a farsi aiutare

*

per quel che mi riguarda, tantissimo aiuto in questi casi e in questo modo di esperimentare me stessa, l'ho trovato nella bioenergetica, attraverso uno psicologo bioenergetico.

poi cavolicchio, come ripeto da mesi, trovare anche un aiuto fisico energetico attraverso agopuntura, shatsu o osteopatia fatte come si deve, e caspita! varda che migliori eh?

coraggio e in bocca al lupo, ele

Mi piacerebbe sapere se ci sono pratiche consolidate che ti permettono di sbloccare il ciclo mestruale senza doverti imbottire di ormoni. Appena ho letto il post ho pensato che la situazione in cui mi trovo è la stessa pur non soffrendo di emorroidi. Questo essere perennemente calma in superficie, non litigare mai con nessuno, lasciarsi scivolare apparentemente tutto e capire invece che stai solo accumulando. Io per non aver sfogato un dispiacere grosso all'età di 13 anni sono riuscita a bloccarmi la crescita. Mi stupisco ogni volta che ci ripenso. So che il mio in particolare è un problema serio perchè non ho mai avuto il ciclo in vita mia senza la spintarella di qualche simpatico estrogeno o progesterone del caso. La diagnosi dopo un iter medico-ospedaliero che ricopre tutta l'emilia-romagna e le marche è che la mia ipofisi lavora lentamente. Non vi sto a raccontare le decine di esami a cui mi hanno sottoposto. Mi sono trovata circondata da tante ragazze che soffrono del mio stesso disturbo anche se magari per periodi più limitati. Il problema è che ogni volta che una ragazza si rivolge ad un medico per questo problema, le vengono subito somministrati degli ormoni invece di cercare di spiegarle che sicuramente è un problema emotivo nella maggiorparte dei casi. O meglio, qualcuno te lo spiega ma gli ormoni non te li risparmia. Non metto in dubbio il fatto che sia un problema che sta alla base della medicina occidentale e delle multinazionali farmaceutiche, ma è proprio impossibile fare qualcosa?
Purtroppo è un'altra di quelle situazioni in cui la disinformazione ti danneggia fisicamente.
Grazie

ciao framella

anch'io per una grande parte della mia vita ho sofferto di varie irregolarità del ciclo mestruale, crampi e tutta una serie di patologie legate alla femminilità che non ti sto a raccontare. ultimamente, la situazione va molto meglio grazie ad una serie di tecniche di respirazione che faccio giornalmente (o quasi) e che hanno come effetto una profonda ossigenazione del corpo a livello cellulare, l'abbattimento degli ormoni dello stress, il rafforzamento del sistema immunitario, la regolazione della pressione, e parecchie altre cose che sono attuale oggetto di studio in vari centri medici del mondo. i miei cicli mestruali sono diventati passabilmente regolari, non ho più crampi nè dolori, e quasi nessuna sindrome premestruale. anche il mio umore è nettamente migliorato.
puoi trovare le informazioni relative a queste tecniche, e dove e quando vengono insegnate, su questo sito: www.artedivivere.org
un abbraccio

Jacopo io mi vergogno un pò a parlare di queste cose , ma dato che non ti vergogni tu con nome e cognome allora faccio uno sforzo. E' vero che parte tutto dalla mente, perchè anche a me le emorroidi sono venute in un momento veramente bruttissimo della mia vita in cui comprimevo tutto. Il dottore voleva operarmi, ma mi sono rifiutata tassativamente. E ho fatto bene, perchè oggi sono guarita, ebbene si si può guarire dalle emorroidi!!! In verità non si guarisce mai del tutto, nel senso che se mangi cose piccanti o hai un grosso stress ti si ripresentano, ma sai già come affrontarle e vanno via in un giorno, non sono più una cosa giornaliera con cui convivere. Tutte le mattine devi fare colazione con il latte(qualsiasi tipo di latte vuoi) e cereali ALL BRAN, non voglio fare pubblicità . L'importante è che siano cereali INTERAMENTE DI FRUMENTO INTEGRALE.Devi mettere i fiocchi integrali nel latte. Non devi mangiare gallette di riso. Non devi mai asciugarti con la carta igienica o con i fazzoletti ,ma usare solo ed esclusivamente acqua fredda e sapone neutro per intimo.Lo sport anche aiuta tantissimo a scaricare lo stress. Prendersi anche la libertà di arrabbiarsi con qualcuno ogni tanto, senza voler sempre essere/sembrare così forti da poter portare sulle proprie spalle i problemi propri, degli altri e del mondo. Una piccola dose di sano egoismo, cercare di fare ciò che ti piace per un periodo e vietarti le cose e le persone che ti fanno stare male , ad esempio dimenticati dei burocrati per qualche giorno e parti con eleonora...Tanto quando torni li ritrovi dove sono , ma potrai affronarli meglio. Vedrai che ti passeranno.E questa è la mia ricetta, alla faccia di quello che mi voleva operare!!!

va bè dai, ti invento un prontuario:

1°) piantala di pensare che non devi trattenere la rabbia. il tuo corpo è molto più intelligente di te, se trattiene la rabbia avrà bene i suoi motivi, e noi tutti ringraziamo
2) Pur nella sofferenza, considera che quest'ammasso di rabbia è il meglio del meglio che tu, in quanto meravigliosa creatura che vive su stò sciammanato pianeta terra, sei riuscito a fare. Ti causa le emorroidi, ok, è pur sempre un'operazione titanica che neanche la cappella sistina è fatta così bene

se hai passato il punto 1 e il punto 2 procedi al punto 3

3) Mia esperienza: quando mi trovo ad avere a che fare, fisicamente, con grosse congestioni fisiche, e devo decongestionarle, l' ultima cosa che faccio è andare in loco a scaricare. Cosa intendo con ciò: se voglio trovare una strada per scaricare energia mooooooooltooooooooooo congestaaaaaaaaaa dal fegato, con pericolo di rilascio di epslosioni parrossistiche di energia, me ne stò bene alla larga. la prendo alla lunga, parto lontano.
Quindi: cerca strade. stai lontano dalle zone dolenti. rilascia a monte e a valle

IMMAGINA

UNA RAGNATELA

è la rappresentazione di cosa è il corpo umano con le sue tremila fasce e catene fisiche e psichiche interconnesse
è il tuo modello di vita, fisico ed energetico

in questo caso immagina
una ragnatela con un belo nodo nel mezzo, ragno incazzattisimo e pronto a scattare ( velenoso!) al centro

ebbene, mica vai lì col ditino a sgarugare, giusto?

Parti alla lontana. Ogni filo su cui tu poni una vibrazione qualsiasi, mette in vibrazione tutta la tela, e di più, arriva esattamente a stimolare il centro del nodo e del ragno.
Manda stimolazioni di questo genere, parti da dove cavolo vuoi, va bene anche l'unghia di un dito che ti piace, e immagina di scaricare e-o stimolare da lì

poi spostati, e ascolta, cosa succede

lascia scorrere qualsiasi idea di schema, stai usando l'analogico, il creativo, il cervello destro.

Ora vedi bene che nella zona centrale, il nodo e il ragno si sono svegliati, ti guardano con tensione, sono allerta, hanno paura che vai lì a cambiare qualche ordine di cose. ebbene, se lo fai ti fanno secco, stai tranquillo che non hai speranza.

QUINDI NON ANDARCI. Alla rabbia intendo, non ora non in queste condizioni

Ascolta un pò in periferia,
Lo vedi quel filo in fondo all'angolo che sembra brillare diversamente? è come se si stesse un pò risvegliando, stiracchiando, come se chiamasse.
Vai lì è fai qualche delicata pressione, lascia andare un pochino, allenta smolla,
lascia che ciò che tu operi su quel filo, si propaghi, dolcemente su tutta la tela.
Lontano sempre lontano, con calma.. dolcemente...

Guarda ora il centro e il ragno, sono ancora in attesa e sulla difensiva, ma non pronti ad esplodere,
perchè semplicemente non sanno da che parte direzionare l'attacco e l'energia esplosiva.

Va tutto bene

sssssssssshhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

avanti e con calma...... piano piano............

molla e lascia andare, per ora è abbastanza.... lascia lì così...... nulla volere, nulla trattenere......
rispetta i tempi, del tuo corpo.....

*
oggi è un altro giorno, puoi fare un passo avanti

riprendi con calma a stimolare, carezzare, scaricare, sempre lontano, con calma,

riesci ad approfondirti un pò più verso il centro della tela,
è poco, sembrano pochi millimetri,
ma senti chiaramente che qualcosa è cambiato, allentato,
i fili si muovono diversamente
è come se mettendo in vibrazione un filo qualsiasi in un punto qualsiasi, la tela si muovesse con più armonia, più integrità.

Pure il nodo e il ragno sono sempre lì, non sono affatto cambiati.

Però sono più sereni, meno sulla difensiva. Non scattano all'allerta.
Ok, non si muovono di un millimetro, ma tutto il resto cambia

e vai avanti, piano piano, come suonassi una melodia di guarigione, filo per filo,

*

Ogni giorno che passa la tela risponde più armoniosamente
oggi il ragno sembra quasi collaborare con piacere al movimento di onde sinuose,
sembra che aspetti la vibrazione della tela, arrivare da chissà dove
per lasciare questa vibrazione propagare
entro se

e

quasi quasi si fida

poco a poco di lasciare
andare

lasciare andare

ne ha così bisogno........

ecco, così basta,
non insistere non spaventarlo
un millimetro in meno è meglio che un millimetro in più

*

Oggi la tela è tutta più morbida, riesci ad avvicinarti al centro
riesci ad arrivare a toccare il nodo e il ragno
e loro si lasciano toccare
perchè sanno che non li forzerai, non farai loro del male

e tu attento al tocco
con sacralità e attenzione estrema

carezze, dolcezze

nulla volere nulla trattenere

solo lasciare andare
se vuoi
piano piano

*

è facile

piano piano giorno per giorno

Ascoltare la rabbia, osservarla, credo che sia il rimedio migliore. Anch'io in questi giorni mi sono trovato in condizioni simili alle tue, scaturite da un'enorme delusione d'amore. E a letto, effettivamente, la rabbia aumenta incredibilmente. La senti nel plesso solare, nelle visceri, al collo. E' tutto un ribollire. Se mi metto a contrastarla utilizzando il pensiero non faccio che alimentarla con altra energia. Osservandola riesco piano piano ad uscirne e a portare le sensazioni nella pancia con il respiro. Sapere di poter avere questa chance di mettermi da parte, da osservatore-testimone, mi rende immune poi dall'ansia di potermi trovare in condizioni simili. A volte penso (ma credo che sia una cazzata) quasi di aspettarla con gioia, sapendo di poterla disinnescare con l'osservazione.Il fatto che questa rabbia si ricolleghi al dolore iniziale e ad altre ferite dell'infanzia, credo sia vero. Oltre ai tuoi libri, a confermarmelo è stato un libro di Krishnananda, un allievo americano di Osho, che illustra molto bene il "ritorno" a quel dolore iniziale e agli altri.

Spesso parli del Giappone; vicino, ma non tanto, in Cina c'è una tradizione medica vecchia di 3000anni e più:l'agopuntura.
Ti consiglierei Jacopo di provarla è fenomenale.
Se fatta bene(trovare un buon agopuntore è un'impresa, lo so)risolve anche problemi di emorroidi e comunque la questione della gestione della rabbia è un problema che ognuno di noi vive e cerca di capire a suo modo.

Se il tuo problema è la rabbia, bè, comprati un sacco e sfogatici sopra. Fallo senza riscaldamento, così il giorno dopo sarai pieno di dolori. In seguito il tuo corpo ci penserà due volte prima di arrabbiarsi, ricordandosi i dolori. Non so se funziona, ma tentar non nuoce! :D

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

R. Daneel Oliwav

ah bèèèèèè

ultimamente mi sono pure inventata un altro metodo per lasciare andare la rabbia.
essendo che vista l'età matura,mi ripeto ogni giorno che devo imparare a controllarmi, e non scaricare su chi non c'entra un cembalo, mi rimane il problema di " cosa cacchio me ne faccio di stà rabbia?"

Bè, l' ultima volta ho deciso che me la prendevo con il padre eterno
che se è davvero eterno e misericordioso i miei scleri che sono una pulce non gli fanno nulla
e se è buono e tuttoAmore mi capirà e mi perdonerà pure

e se non mi capisce e non mi perdona allora non è un Dio come si deve e come si dice
e chi se ne frega!

Fatte queste riflessioni,giù di bestia a tirare giù i santi del paradiso!
ma a lungo èh? mica una cosina così,
se te la prendi con Dio tanto ti vale di giocare la carta grossa.

Non è uno scherzo. E'' stato il mio modo per direzionare il furore distruttivo fuori da me, in una direzione neutra e che non fulminasse le altre persone.

Poi siccome forse Dio/Dea esiste, quando ti sei sgolato e ti fàmale ogni cellula dalle botte da orbe che gli hai tirato (e che non gli hanno fatto neanche la polvere) un aiutino dopo te lo manda, nel senso che sei così svuotato che finalmente ti entra una illuminazione in testa..

sempre meglio che nulla, e ti sei anche sfogato
*

Però stò parlando di un caso di emergenza,
quando ti trovi con questa rabbia esplosiva son cavoli, si tratta solo di decidere dove farla esplodere.

Se si riesce, a priori o a posteriori, ad agire più a freddo, con più programmazione, la temperanza è la cosa migliore secondo me.

Come a dire, jacopo, se ti trovi davanti o dentro LA TORRE, la tua rabbia necessariamente deflagra, quasi sempre distrugge e fà male a te e agli altri.
Se sei un pò a distanza, attraverso LA TEMPERANZA, puoi a distanza, là vicino al fiume, mescere un pò le acque sulfuree con acque fresche, così che la situazione si sbollenti mano mano...

Anche penso che, la Rabbia, è FUOCO che ha perso il controllo. Una volta che questo è avvenuto si ha solo di che riparare i danni, e contenerlo e arginarlo, bruciacchiandosi un pò.
Se si riesce ad agire prima che l'energia focosa si trasformi in rabbia, con capacità di controllo, come ne LA FORZA, puoi usare questo fuoco selvaggio e creativo per Creare, invece che per distruggere.

In ogni caso se nel sistema è in circolo RABBIA-FUOCO, i danni sono da riparare, ed è sempre meglio acqua miscelare

mille baci, ele completamente sclerata ultimamente, ciao ciao

scusa Jacopo, ma forse quello è solo un sotto-problema. Secondo me il problema è che non bisogna incazzarsi. Non che ci si incazza e si fa finta di niente, ma proprio non ci si deve incazzare. A scanso di equivoci dichiaro che io non ci riesco. Non bene, almeno. Un po' si, ma poco. Perché uno s'incazza? Perché succede qualcosa che lui non accetta, no? Qualcosa di brutto che lui non vorrebbe ma che accade lo stesso. Ecco da cosa deriva l'incazzatura: dalla non accettazione della realtà. Noi ragioniamo sempre (e sempre più) per schemi, per medie, per probabilità, non per casi reali. Non esistono i casi medi, esistono i casi reali, e la realtà è quella che è, indipendentemente da noi e compresi noi. Se una cosa succede, non è questione se sia giusta o no. Non esiste la giustizia, esistono le interpretazioni. La questione è che se succede qualcosa vuol dire che le cose erano pronte per quello. Accettarle è il primo passo per poterle cambiare. Quindi dovremmo metterci comodi e goderci il viaggio, qualunque cosa accada.

ahimè..
esseri umani fiaccati da sottoproblemi..

Il problema è che per taluni la rabbia è un qualcosa da prendere in considerazione, giacchè esiste,
quindi servono metodi per gestirla, controllarla, e scaricarla, se del caso

altrimenti fosse, non si aprirebbe un laboratorio per imparare a risolvere un problema che non esiste

e se fossimo già capaci di trascenderla, parleremmo di trascendenza, e non avremmo le emorroidi e quant'altro di spiacevole ad essa collegato

o no?

La rabbia è una grande forza, io spesso mi sento più intensamente quando sono arrabbiato. Il problema è come lasciare che affiori senza reprimerla. Rinunciare alla rabbia, come a ciascuna emozione o sentimento (dolore, amore, passione) non è rinunciare a vivere?
Chi ti scrive ti è solidale in fatto di emorroidi.
Un abbraccio

Ti è mai capitato di leggere "Insegnamenti sull'Amore" o "Spegni il Fuoco della Rabbia" di Thich Nhat Hanh? Ora sto imparando a capire e a praticare cosa significa veramente trasformare la rabbia più che "sfogarla" o "scaricarla" come mi hanno sempre insegnato (sopratutto nel mio percorso di studi come psicologa)o semplicemente consigliato. Un abbraccio. monica

Grazie monica. Ho proprio questo libro. L'ho già letto, ma mi sa che lo devo rileggere, che ripassare le lezioni fa sempre bene.
Io ieri ho pensato bene fare come insegnava mia nonna:
-"Se qualcosa si rompe, qualcosa si aggiusta".
Così ho preso e ho rotto un bicchiere di vetro. Da allora sto molto meglio e anche la famiglia intorno.
Poi un altra cosa: non rimando mai la mia rabbia a domani. Percui succede spesso che quando sono arrabbiata, non è presente il responsabile del misfatto. Così quando poi apparre, avendo già dato sfogo alla rabbia, sono già più calma, e meno male, che se fosse stato presente nel momento peggiore, ci saremo presi a pugni!
Percui se ce l'ho contro qualcuno, gliela canto che sia o meno presente. Ma secondo voi, siamo normali? Che cos'è sta normalità? Ha a che fare con naturalità. Qual'è la nostra natura? E fin quanto possiamo addomesticarla? La rabbia ci rende selvaggi, gorilli impazziti, molto comici davvero! Insomma ogni tanto una sana rabbia non penso possa fare male. Basta metterci in scena, imprecare contro il mondo, rompere un bicchiere. E poi prendere la scopa e iniziare a sorridere di se stessi e della propria rabbia.
"Quannu ci vole ci vole, unn'è piccatu!"

Per capodanno si potrebbe dopo avere brindato al nuovo anno, rompere i calici, e con essi lasciamo al vecchio anno la sua rabbia.
Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto.
Rompiamo sti calici e abbracciamoci.

anch'io anch'io voglio sapere i metodi per trasformare la rabbia!!!
Eh adesso, non fate le tirchie che lanciate la possibilità e non ci dite niente! scriveteci qualcosa anche a noi noooooooooo????

io attendo

per il resto già che ci sono e me l'hai ricordato tanit,
anche secondo me esiste una valenza positiva della rabbia:
A volte serve liberare una rabbia che faccia tremare i cieli e la terra, che rompa strutture e relazioni e modelli vecchi.
In questo caso l'aspetto distruttivo è necessario quanto improrogabile.
E' quando si risveglia la Dea Kalì che non aspetta nessuno e non guarda in faccia nessuno, e rasa al suolo tutto quello che non asserve più a nessuno.

In altro frangente invece, m'è capitato di sperimentare una rabbia potente che m'ha proiettato dal fondo dell' inferno fin su a un livello normale, praticamente mi ha salvato dalla disperazione.
Successo una sola volta e spero non mi serva mai più in quella maniera, che ho vomitato per tutto un giorno dallo schok fisico dello spostamento energetico. Però caspita, è stata una salvezza!

va bè, attendo news che di stò periodo devo essere preparata a tutti: rabbie, emorroidi, ecc ecc
fatemi sapere

ele

Ricordo un uomo, che un giorno prese un bastone e cominciò a spaccare quello che gli capitava a tiro. Mentre gridava:
-"Fuori i mercanti dal tempio."
Certo qualcosa non ha funzionato, se i mercanti sono ancora là!
E noi ci arrabbiamo ancora perchè dobbiamo pagare questi mercanti.
La rabbia se incanalata bene, porta la grinta, la voglia di lottare e andare avanti decisi, dà la forza iniziale per ribellarsi.
Negli ultimi tre anni, mi sono arrabiata parecchio, da non riconoscermi più. Ero troppo buona, e stare in silenzio di fronte a ingiustizie, è farsi complice dell'ingiustizia. Ho imparato a difendermi, perchè ad un certo punto mi è preso un moto d'orgoglio. Se da buona non mi rispettate, allora vi faccio vedere come sono da rabbiosa, così poi quando sarò me stessa bella serena, con il ricordo delle mie rabbie, ci penseranno due volte a farmi arrabbiare di nuovo.
NOn so se funziona, sono consapevole ora dopo tre anni, che posso trasformare la rabbia in grinta. E' tutto in fase sperimentale.
La pensione mi tocca, è anche colpa della burocrazia iniqua se sono tanto arrabbiata.
Le mie condizioni di salute? Posso fare le corna da superstiziosa?
NOn soffro di nulla, sto bene, non ho la febbre da più di un anno.
L'unica cosa è che quando mi arrabbio, le canto di santa ragione e a volte poi mi dispiace.
Prova a zappare da arrabbiato: dopo dieci minuti sei stanco, ti siedi, guardi la terra smossa e sei soddisfatto: la tua rabbia ha prodotto!

Tratto dal libro di Thich Nhat Hanh.
"Quando i blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia e disperazione si fanno più forti e più grossi, premono per salire nella coscienza mentale, nel soggiorno a reclamare la nostra attenzione. Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perchè ci fanno stare male solo a vederli.
Non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno con altri ospiti: prendiamo in mano un libro, accendiamo la tv, andiamo a fare un giro in macchina... qualunque cosa pur di tenere occupato il soggiorno.
Abbracciare il tuo dolore e il tuo dispiacere con l'energia della presenza mentale è esattamente come massaggiare la coscienza invece che il corpo.
Quando togli l'imbargo e i blocchi di dolore affiorano ti tocca soffrire, almeno un po', non c'è modo di evitarlo. Occorre imparare ad abbracciare questo dolore. Dopo che avrai abbracciato per qualche tempo i tuoi dolori, essi torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.
Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia.
E' la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.
La paura si fonda sull'ignoranza, mancanza di chiara comprensione.
Immergi quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di presenza mentale: la pratica di invitare i semi ogni giorno per abbraccaiarli è molto salutare.
Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica, avrai generato una buona circolazione nella tua psiche. La presenza mentale lavora come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza. Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l'energia della consapevolezza e a trasformarli.

Certo visto che mi tocca la pensione, mi sa che non mi conviene tanto spegnere sto fuoco!
Elle, tu che ne pensi? Ci massaggiamo i pensieri nascosti nel cuore?
Poi mi chiedevo: in questi casi esiste solo l'automassaggio, o ci possono essere massaggiatori che con le parole ti toccano i nodi, facendoti un po' male, ma aiutandoti a scioglierli.
Non si risolve certo tutto in un giorno, ma stiamo già esperimentando. Alè alè. Abbraccia la tua rabbia!

E' proprio bellissimo tanit, mò prendo nota e mi alleno.
Credo che ognuno debba proprio massaggiarsi i suoi.
Esistono mille terapie e tecniche che sicuramente aiutano, però, aiutare significa che trovi strumenti, ti vengono offerti strumenti, affinchè tu sappia prenderti carico di ciò che è tuo.
Quindi si, farsi aiutare è indispensabile, alle volte. ma, sempre nell' ottica che la persona che ti aiuta ti aiuta a trovare la tua strada e il tuo modo affinchè TU FACCIA ciò che hai bisogno di fare.

Altrimenti succede che bypassi responsabilità,
tipo che bypassi alla rabbia di parlarti del tuo dolore, nascondendolo,
e bypassi al terapista il compito di guarirti al posto tuo, cosa impossibile. almeno così sento io.

In questo tempo mi stò accorgendo quanto sia importante il coraggio di prendermi responsabilità dentro di me della mia guarigione, quanto bisogno io abbia di affrontare la paura, chiamiamolo pure terrore, del DOLORE.
Trattasi quindi di trovare LA FORZA pura dentro di me, invece di invocare altre forze

Ebbene, a forza di fettine stà volta la torta me la voglio risolvere anche io

attenti tutti che voglio guadagnarmi la OOOOOOOOOOOOHHHHHHMMMMMMMMMMMMM e la santità sul calendario: Ellenuccia che ha abbracciato la sua rabbia e ci và a fare la spesa al mercato, portando un bel cappello a forma di 8
Come l'arcano della Forza.
Insomma ci provo
dopodichè se non funzia botte da orbi ;-)

ma intanto volo alto provandoci con tutte le forze.

ciao ciaooooooooooooooooooooo

mah.. va bè che io sono un caso patologico e a volte pietoso che nulla ha a che fare con gli altri

ma mi chiedevo:

dentro a stò blog, c'è proprio nessuno che ha da condividere seri problemi nella gestione della rabbia? o difficoltà? e non esageriamo, qualche metodo PRATICO per provare ad averci a che fare?

Tutti capaci di serafica e lungimirante osservazione, distacco, ecc ecc?
respirooooooooooo e ohhhhhmmmmmmmmmmmmmmmmmm-------???

Sembra quasi di sentirsi invalidi civili perchè portatori di rabbia,
Quasi mi pensavo: si potrà mica chiedere una pensione di invalidità per stà malattia così rara?
Poi però mica tutti furbi a fare la corse a prendersela per favore!
in testa jacopo, poi io e poi tanit, almeno lei spacca i bicchieri

ahhhhhh mammmaaaaaaaaaaaa
meno male che c'è jacopo che sclera con le sue di rabbie, almeno mi sento un pò a casa

va bè, mi arrangerò a sperimentare e poi condividerò le mie pozioni, a 5 cents ciascuna, fondo pensione

Io faccio così:
sola in una stanza metto della musica conciliante (che so, la colonna sonora di Kill Bill) e poi immagino e mimo scene dove fracco di botte, faccio a pezzi etc. chi mi ha fatto incavolare. Ne esco ripulita e quando incontro di nuovo la vittima in questione sono molto pù serena e le nostre relazioni migliorano.

Con me funziona, poi magari un'altro fa cosi e si trasforma in un serial killer....

Però io soffro di cistiti, emicrania, stitichezza da periodi di stress e ho avuto per 2 anni la rinite vasomotoria (questa ti manca eh!) e tutte le volte che sono riuscita ha far questo ne ho tratto grandi giovamenti. Poi magari sono una psicopatica e non me ne rendo conto, chi può dirlo!

Penso che incavolarsi con una persona che ti ferisce, ti offende, non ti rispetta sia normale, non fraccarla di botte un segno di civiltà e non cercar di restituire pan per focaccia un segno di maturità. Se poi qualcuno riesce a non prendersela tanto meglio per lui...un lavoro in meno!

ciao

ah che bello!!! un'altra portatrice sana di rabbia con fiorire di patologie varie, e metodo di dispersione furia assassina!!! ottimo per altro, me lo devo provare anche io..

AHHHHHH CHE BELLOOOOOOOOOOO!!!

benvenuta nel clubb dei rabbiolitici un poco stitici
Ebbene pensione d'invalidità anche a te!

ti lascio il mio posto per simpatia e riformulo la statistica:

1) jacopero guardo il mondo e mi dispero
2) manifoldwater in Kill Bill mode
3) Elle pazzie di tutto un pò e un conto aperto col padreterno
4) tanit e i vetri assassini

Penso che Prodi per 4 piccole pensioni non si disperi,
e noi le difenderemo con le unghie e con i denti da chi se le vorrà pigliare senza meritarsele!

ehi ehi ti sei dimenticata di me che c'ho ancora un conto salatissimo aperto in sdraietta da pagare!!! io che sto in preda alla rabbia e non so che pesci pigliare e finisce ogni volta che mi manca il respiro tremo mi si contorce lo stomaco e il collo e non riesco a controllarmi...per il momento ho seguito un metodo che mi ha insegnato licky che va bene giusto per tamponare la rabbia al momento ma non a lungo termine:
mi metto in ginocchio davanti al letto con sopra una pila di cuscini e poi inspiro forte tirando su le braccia e quando espiro con le braccia prendo a pugni i cuscini

No bella,
mica mi sono dimenticata di te!
E' che come ben sai sono esigente, anche con la sdraietta dove non ti lascio scampo.
Se vuoi la pensione per invalidità rabbitica te la devi guadagnare, e tirare fuori dei contenuti come si deve,
mica stiamo facendo un concorso per prendersi la santità e la verginità sul calendario!
Quindi chiarire, giù stè maschere da vergini e sante e immacolate che non sopporto! e avanti con contributi che servano anche ad altri, a raccontare di come stiamo, cosa abbiamo provato, e cosa ci aiuta a stare meglio

dopo la pensione te la do anche a te
al 5° posto
se te la sarai meritata!

eheheheheh
elle che d' immacolato c'ha nulla, e la RABBIA la chiama col suo nome
che volendo potrei superare anche jacopo la mi sà, è che non mi ci impegno... ssssshhhhhhhhhhhhhhhh

ciaoooooooooooo

Va beh, ammetto che non so neanche cos'è. C'hai l'esclusiva?

...

Quando sono incazzato nero, urlo, impreco e sbatto i pugni sul tavolo. Dopo averlo fatto mi sento meglio, con mal di gola, e spossatezza però. In altri casi mi sono sfogato col sacco, ma lo sento troppo artificioso. :D

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Per quanto riguarda la mia esperienza, dopo una vita da incazzata, sfogante o trattenente ho cominciato a chiedermi sul serio di volta in volta cosa mi faceva incazzare. Invece di affrontarla mi domando perchè sia scaturita, lo scopo è evitare che si ripresenti nuovamente. Un po' come pensare che nn si deve cercare di guarire dai mali ma proprio non ammalarsi a priori, possibilmente mai più. Per me il vero guru non è chi rende il mondo perfetto ma chi riesce ad accettarlo imperfetto, quindi mi riempio di domande su chi ha provocato il "sentimento negativo", cosa si riflette in me in quel momento, quale immagine di me tocca che non voglio accettare, e soprattutto cosa spezzerebbe quel ciclo, normalmente accade che per farlo debba "stupirmi", debba fare qualcosa di inaspettato perchè opposto a ciò che farei. Visto che vuoi esempi pratici, siamo in coda in auto, il "furbo" sorpassa tutti e mi manda in bestia, così penso cosa mi fa arrabbiare e non è certo soltanto perchè "c'è una legge e lui non la rispetta" piuttosto perchè anch'io possiedo una parte di me che eluderebbe volentieri quella legge ma un'altra parte glielo impedisce. La rabbia è interna fra due nostre parti, le persone reali sono solo attori per quella nostra scenetta interna (eriadan fumetta molto bene i nostri conflitti interiori con tanti piccoli cloni di noi che litigano). Quindi comincio un dibattito fra queste due parti e per dimostrare che è meglio non dipendere dal tempo e non rischiare la vita sorpassando la coda a prescindere dalle leggi e non annoiarsi perdendo tempo in auto convinco tutti facendo qualcosa che non è nel ruolo di nessuno dei due, chessò mi fermo a un bar e chiacchiero col proprietario fino a notte fonda e coda eliminata. (Magari ascoltando storie fantastiche di paese meglio che dei film dellollivud)
Concordo quindi con il post di R Daneel Oliwav e cavalco l'opportunità che la vita mi offre anche mascherata da ostacolo e alla replica di Elle che considera quasi banale il suggerimento non posso che obiettare che si, aprire un laboratorio su un sottoproblema lo considero una "evitabile perdita di tempo" che non porterà mai al gradino superiore, un ciclo da cui si può non uscire rabbia/sfogo malattia/guarigione, io parlo di salire al piano di sopra e guardare i nostri due personaggi interni che sono arrabbiati fra loro, arrabbiati come me col burocrate, cerco il burocrate in me, lo com-passiono, lo comprendo, capisco cosa lo muove, in genere ne ho pena perchè lo ritrovo in me e l'altra parte di me non riesce più ad odiarlo, ad esserne arrabbiata. Non ricapiterà più, non ci sarà più rabbia da sfogare, come accendere la luce sulle ombre cercando di capire noi stessi e imparare a non cadere più in quella "trappola".
Concludo che non penso che i nostri miglioramenti personali debbano passare per un dolore da affrontare se non un'unica paura quella di guardare in noi stessi senza temere di vederci del male (ossia eliminando qualsiasi giudizio sugli altri)
Salut
Silvia

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in effetti convengo che siate veramente dei maestri, e abbiate trasceso l'umano essere per certi versi, se riuscite a venirne fuori sereni e trascesi anche quando la vita vi porta via tutto ciò per cui avete lavorato, ciò che amate, vi uccide un padre e vi violenta una madre, vi ammazza un bambino, e cose così,
Io onestamente me la cavo ancora a gran fatica, considerando che per di più non ho subito scosse così orribili dalla vita.
A mio vantaggio devo anche dire che se un furbo mi sorpassa in colonna, me ne frego assolutamente,
con tutti i problemi che ho non ho energia da sprecare in stronzate che non dipendono da me. Quindi il burocrate me lo risparmio a piedi pari anche lui.

jacopo da quel che scrive se la cava a gran fatica anche lui, eppure non mi pare per questo particolarmente deficiente, e da quello che sappiamo di lui, la rabbia che ha addosso è un qualcosa che capisco benissimo arrivi da profondità così orribilmente sofferte, che onestamente non saprei da che parte cominciare a pareggiare i conti,se fossi al posto suo, prima di arrivare alla serenità del "tutto scorre armoniosamente"

A stò mondo esiste anche gente che ha da lottare con ben altro dello stronzo che ti sorpassa in coda,
ed è un pò semplicistica anche la vostra opinione di trascendere la rabbia a piedi pari.
Certo che se ci riesce uno che ha provato l' inverosimile, quello si che è arrivato a qualcosa di grande, ed ha tutto il mio rispetto e ammirazione
ciao ciao

Sta sera, un furgoncino mi ha tagliato la strada. Conoscevo la persona, e passandogli vicino gli ho fatto segno con la mano che le prendeva, con tanto di sorriso! Più che arrabbiata, mi sono indignata, visto che abbiamo rischiato lo scontro.
Come i colori che hanno varie sfumature, penso che la rabbia possa anch'essa avere varie sfumature.
Oggi, per esempio ero alla riunione intersezione scuola dell'infanzia, quale rappresentante di classe. I genitori delle contrade si lamentavano delle scuole con intonaci cadenti, mancanza di porte con maniglia anti panico, e altro ancora. Tutto con calma, si lamentano, ma non si arrabbiano, perchè se si arrabbiassero agirebbero ben di più che con un semplice lamento da inserire in verbale. Il Comune non ha soldi e a quanto pare, se si chiede, minaccia di chiudere le scuole invece di aggiustarle.
Sinceramente per un tipo rabbioso come me, non è detta l'ultima parola. Se si trascurano i bambini, qual'è il futuro che ci aspetta?
Ecco la mia rabbia, ora che sono serena, la sento forza motrice della lotta. Non bisogna essere tiepidi di cuore, ma ardenti, e senza sana "rabbia", si finisce per essere degli ignavi.
Percui ben venga la rabbia sana, che ti fa alzare la testa e chiedere giustizia là dove è fondamentale ci sia.
Francesco D'Assisi si sarà arrabbiato proprio tanto tanto per decidere di indossare il saio come protesta all'oppulenza clericale!

Nell'ipotesi che si pensi che trascendere (tipo san francesco o monaco zen) sia una cosa positiva, cosa ci impedisce di tentare di arrivarci?

niente proprio ce lo impedisce
Buon viaggio!

Nessuno chiede di trovare il sistema per risolvere i problemi di chi ha avuto serie scosse dalla vita, qui si parlava di emorroidi... Non si cercava forse in questo forum delle piccole ricette quotidiane? Inoltre dal banale si hanno anche le risposte ai grandi problemi, è proprio Jacopo a riportare la storia dei tribunali del perdono ;) La "mia" ricetta non prevede quindi doti magiche per trascendere ma è solo un'altro modo di affrontare la rabbia, andando a cercare alla radice, dentro di noi, perchè ci si accanisce, ad esempio, perchè la mia risposta ti urta? Forse perchè sai che contiene una parte di verità che non vuoi accettare? Un'opinione che non vuoi che esista?
Saluti
Silvia

Grazie a tutti per i consigli. Mi sono serviti a riflettere (e devo dire che le mie emorroidi vanno sempre meglio). Il testo di Thich Nhat Hanh proposto da Tanit è eccellente. Però rischia di non essere capito. Nel mio articolo ho cercato di esporre un concetto analogo ma forse neanch'io sono stato chiaro. Provo a riassumere il tutto...
E' giustissimo andare alle origini della rabbia cercando di smontarla. Ci si riesce con molta fatica cercando di capire cosa ti fa arrabbiare veramente. Generalmente ti accorgi che ti arrabbi con gli altri per sfogare un dolore vecchio o spinto da una delusione nuova che riguarda te, non gli altri: qualche cosa che non sei capace di fare o di ottenere. La rabbia verso gli altri è un modo per non vedere quello che di te ti fa incazzare o ti da dolore. Incazzarsi con gli altri è più facile.
Ma questo metodo da solo non risolve il problema e anzi rischia di creare ala lunga altri guai. Infatti capire le vere origini della rabbia porta a ridurla. Ma anche quando hai capito che ti incazzi per quel che non va nella TUA vita non elimini del tutto la rabbia.
Un po' la puoi sfogare con la respirazione, correndo, prendendo a pugni i cuscini o urlando.
Ma alla fine ti resta un po' di rabbia ancora. La parte della rabbia che ha diritto di esistere in questo mondo che non può non farti incazzare se sei vivo.
E' di questo residuo duro di rabbia che cercavo di parlare e di cui parla Thich Nhat Hanh nel testo copincollato qui da Tanit.
Il discorso è di riuscire a ascoltare le sensazioni fisiche che la rabbia scatena quando sei disponibile a guardarla, a ascoltare il tuo corpo che viene sconvolto dalla rabbia.
Questo, in particolare, mi sta facendo molto bene.
Molte fibre (verdure e crusca bio) molto movimento, tisane di achillea 3 volte al giorno, impacchi con cotone idrofilo intriso di tisana di achillea sull'ano, rinunciare alla rabbia, sfogarne un po' col movimento e poi guardare, ascoltare le sensazioni di rabbia che restano comunque, accettando che siano un po' dolorose (senza mettersi a venerare il dolore e l'autocommiserazione). Intanto guardare alle cose belle della vita.
Il tutto fa stare molto meglio. Almeno questa è la cura che mi sta funzionado.
Baci a tutti e veramente grazie per l'aiuto e le riflessioni.
Un abbraccio.

Ma dico io, alle sei di mattina che ci fai in piedi?

Innanzitutto, essendo nuovo della discussione, vi ringrazio tutti per le preziose informazioni e riflessioni condivise. Proprio questo mi ha spinto a iscrivermi, per dire che anche io da qualche tempo (forse ormai più di 6 mesi) mi trovo nella stessa situazione, affronto cioè le medesime difficoltà a star seduto, pruriti, bruciori, dolori. E sì, dalla mia storia personale riconosco che il tutto deriva da qualcosa di bloccato, che non arriva alla testa, non si esprime, non esplode. Nonostante anni di psicoterapia, che mi hanno reso una persona equilibrata e hanno fatto nascere in me (come prevedibile) la passione per la professione, tanto da diventare poi Counselor.. nonostante tutto l’impegno da me profuso per imparare al meglio a gestire le emozioni.. ancora non ho imparato, ahimè, a esprimere la rabbia nella maniera più sana. Non è affatto facile, richiede lavoro, domanda una “lotta” con qualcosa di profondamente radicato in me, che forse ha paura di uscire. E quando la rabbia non esce, si trasforma in altro.. per alcuni nell’assunzione di maggiori quantità di cibo, per altri nell’uso di pornografia, per altri ancora somatizza in rossastri irritanti palloncini rettali.. oppure tutto insieme, quando la rabbia è proprio tanta e cerca diverse valvole di sfogo per uscire piano piano.
E il mio impegno per i prossimi giorni sarà principalmente quello di esprimere la rabbia ogni qual volta si presenti (perché se si presenta, ha ragione di presentarsi). Confido nel vostro appoggio virtuale. Grazie a tutti!