Tutte le donne hanno il punto G! Perche' negarlo?

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Il punto G e' un’area cavernosa, che si gonfia se sollecitata, posta a circa 3 centimetri di profondità nella vagina ed e' sensibile perche' vi arrivano le terminazioni nervose della clitoride che girano intorno all’osso pubico arrivando dietro di questo.
Il piacere e' dato proprio da queste terminazioni nervose e toccando il punto G, praticando una moderata pressione verso l’osso pubico, si ottiene un intenso piacere, i corpi cavernosi che rivestono quest’area si riempiono di sangue e si gonfiano, e la donna raggiunge un orgasmo molto profondo.
Il punto G e la clitoride sono i due centri orgasmici femminili. Questi sono i semplici fatti. Perche' molta gente non si rende conto di questa realtà anatomica?
Perche' così poche persone hanno sperimentato questo grandioso piacere?
La ragione e' presto detta: innanzitutto una cocente disinformazione. Molti manuali di sessuologia, tra cui alcuni dei piu' venduti del mondo, negano l’esistenza del punto G e c’e' da dire che molte donne hanno difficoltà a trovarlo. Ma questo non perche' siano sprovviste del punto G ma semplicemente perche' la quantità di piacere che il punto G può produrre dipende dallo stato di tonicità della muscolatura vaginale.
In Italia piu' del 60 per cento delle donne dopo la menopausa ha problemi di incontinenza delle urine e, come si sa dal 1936 grazie al professor Kegel, questo disturbo e' dovuto dalla perdita di tono della muscolatura causata a sua volta da una specie di censura della mente che porta molte donne a non muovere, a non contrarre, i loro muscoli vaginali.
Per inciso, questo disturbo in Italia viene ancora operato chirurgicamente ma in Svezia, Norvegia, Francia, Danimarca e Finlandia da decenni e' curato semplicemente con la ginnastica della muscolatura pubococcigea, muscolatura che usiamo tutti, maschi e femmine, quando facendo pipì blocchiamo il flusso delle urine. Questo esercizio non va fatto assolutamente facendo pipì, l’ho scritto soltanto per spiegare qual e' il muscolo, la pipì fatela senza bloccarla, la muscolatura pubococcigea la mobilitate quando non avete altro di meglio da fare. E’ sufficiente contrarre l’area per tre secondi e rilassarla per 12 secondi, fate a occhio, non e' necessario contare, il concetto e' che il rilassamento deve durare molto di piu' della contrazione.
In questi paesi dove e' praticata la ginnastica della muscolatura pubococcigea l’incidenza dell’incontinenza urinaria dopo la menopausa e' intorno al 18 per cento e anche questo 18 per cento non subisce un’operazione chirurgica ma si rieduca la zona attraverso la ginnastica riabilitativa della muscolatura vaginale. E aggiungiamo che l’operazione chirurgica, oltre a comportare dolore, costi.. ecc ha anche un effetto molto aleatorio, in quanto un’alta percentuale di donne si trova dopo pochi anni ad affrontare un nuovo cedimento del muscolatura. Il che e' ovvio, perche' non si rimuove la causa dell’incontinenza e cioe' il pessimo stato dei movimenti dei muscoli, quindi la scarsa irrorazione sanguigna e la mancanza di sensibilità. 
La questione del punto G quindi e' strettamente collegata all’efficienza della muscolatura pubococcigea. Se una donna ha la muscolatura atrofizzata il punto G non e' sensibile e quindi non e' in grado di regalare le meravigliose sensazioni che dovrebbe.
Questo spiega perche' molte donne non hanno la sensibilità del punto G e possono addirittura sperimentare sensazioni sgradevoli se quest’area viene sollecitata. Ma questo fatto non dipende dall’esistenza o meno del punto G ma dalla salute dell’area genitale o dal suo stato di decadimento muscolare e percettivo.
Questa semplice informazione manca nel panorama dell’informazione e dell’educazione sessuale e anche dopo che il professor Emmaunuela A. Jannini dell’Università dell’Aquila ha fotografato il punto G provando la sua esistenza già certificata dall’Associazione dei Sessuologi americani nel 1980, ci tocca vedere l’ultimo numero di Focus di agosto che titola: “Gli ultimi segreti del sesso” e sostanzialmente ci parla del punto G definendolo “Il misterioso punto G”, la rivista cita la ricerca di Jannini ma pubblica due foto a pagina 70 con il titoletto in didascalia: “Chi ce l’ha e chi no” , cioe' dice che alcune donne ce l’anno e altre no, non nomina assolutamente il problema della muscolatura vaginale perche' e' un mistero del sesso che a Focus non interessa, e non si spiega il rapporto tra corretta irrorazione e salute dell’area, per cui quando si fa un’ecografia e il punto G risalta e' perche' e' un punto G sano, quindi visibile invece quando l’area e' atrofizzata quello che si evidenzia dall’esame ecografico e' un punto G atrofizzato e quindi non visibile.
Il fatto che un giornale di informazione tra i piu' diffusi in Italia non abbia capito un cazzo del punto G ci dice quale sia il livello drammatico dell’informazione in Italia.
E tra i misteri del sesso di cui Focus non fa parola e' il fatto che se una donna ha una tonicità sana e naturale della propria muscolatura passeresca e se questa donna ha rapporti sessuali condotti in modo tale da sollecitare il punto G ed ella contrae durante l’amplesso i muscoli vaginali e' molto probabile che questa donna eiaculi durante l’orgasmo.
Dal 1980 l’Associazione Americana di Sessuologia ha certificato l’esistenza dell’eiaculazione femminile. La donna e' munita di prostata, anch’essa fotografata dal dottor Jannini, quindi esiste in maniera indiscutibile, e sulla possibilità per la donna di eiaculare durante l’orgasmo non ci sono dubbi. La donna durante l’orgasmo può emettere un liquido del tutto simile allo sperma maschile però senza spermatozoi, per fortuna, sennò noi maschi saremmo tutti in cassa integrazione.
L’esistenza dell’eiaculazione femminile e' confortata dal fatto che oltre alle decine di femministe che hanno assediato le Associazioni di Sessuologi inglesi e americane con le provette delle analisi del loro liquido emesso durante l’orgasmo, anche dal fatto che l’eiaculazione e' un momento centrale dello sviluppo di una donna presso le popolazioni con cultura prevalentemente matriarcale che ancora sopravvivono sul pianeta, come ad esempio i Trukese e gli Yapese delle isole della Micronesia, che considerano una donna adulta non quando ha il primo mestruo ma quando eiacula contro la porta della propria capanna davanti alle donne anziane del villaggio, a quel punto e solo a quel punto la donna e' adulta.
L’assurdità dell’ignoranza sulla passera da parte dei patriarcali europei e' sottolineata dal fatto che quando i nostri antropologi occidentali sono andati presso queste popolazioni e hanno chiesto come si facesse l’amore in quelle terre, i selvaggi, cosiddetti, risposero: “Al colmo del piacere orgasmico il maschio eiacula e la donna pure”, e siccome gli studiosi non sapevano nulla dell’eiaculazione femminile hanno scritto sui libri che questi popoli di maiali, durante il massimo del piacere orgasmico, si fanno reciprocamente la pipì addosso che, tra l’altro e' fisiologicamente piuttosto difficile da realizzare.
Nel 1980 l’Associazione Sessuologi americani certifica l’esistenza del punto G e dell’eiaculazione femminile e malgrado questo nei manuali di antropologia oggi in libreria troviamo ancora questa storia assurda sui Trukese e gli Yapese che si fanno la pipì addosso perche' i sessuologi non si parlano con gli antropologi, fin dai tempi dell’università, hanno litigato… insomma , un casino.
E’ da notare che non solo Focus non parla dell’eiaculazione femminile in questo ultimo numero sui misteri del sesso ma ahime', Focus Storia numero 22 dell’agosto 2008 contiene una chicca meravigliosa all’interno di un servizio pruriginoso sul sesso e la religione nei secoli. A pagina 75 possiamo trovare il seguente testo: “Godersela con tutti i crismi: come, quanto e quando si  poteva fare sesso secondo la Chiesa? … Il gesuita spagnolo Tomas Sanchez 1550-1610, nei sui consilia moralia considerava non peccaminoso ritirarsi dall’amplesso prima dell’eiaculazione da parte di uno dei due coniugi (all’epoca si riteneva che anche la donna producesse liquido seminale).”
E si riteneva una cosa giusta! Ma l’autore dell’articolo, di cui non abbiamo nome (perche' si tratta di un box mentre l’articolo nel suo complesso e' firmato da Adriano Monti Buzzetti, poverino se le ha scritte lui queste cose o se le ha lette non si e' accorto dello svarione) non ha una grossa informazione sulla eiaculazione femminile. 
E per finire la carrellata di misteri del sesso di cui Focus non parla possiamo aggiungere che non nomina il punto L, chiamato dai cinesi millenni prima della nascita di Gesu' Cristo “Ponte di Giada”, la zona tra i testicoli e l’ano che e' la radice del pene e che se sollecitata durante l’amplesso provoca nel maschi un piacere paragonabile a quello del punto G femminile.
Questa zona può essere sollecitata dalla donna se essa produce appropriati movimenti vaginali, oppure attraverso un massaggio esterno tra i testicoli e l’ano, oppure con altri sistemi di aspirazione applicati alla punta del pene, perche' poi da lì tutta l’aspirazione si trasmette fino alla radice del pene attraverso il canalino dell’uretra (però non entriamo in dettagli sennò diventiamo volgari…) e può essere sollecitata attraverso l’ano. Tutti i maschi, anche il piu' virile degli uomini, hanno un punto circa a tre centimetri di profondità nell’ano nella parete del pube, proprio limitrofa alla radice del pene che se sollecitata si gonfia perche' e' una zona erettile (parliamo di una cosa che e' visibilmente anatomicamente presente, e può provocare l’orgasmo se sollecitata).
Non e' necessario diventare omosessuali per fare questa esperienza, oggi con i sistemi digitali possiamo fare tutto per cui potete restare virili maschi ed eterosessuali e sperimentare comunque questo tipo di gioia orgasmica.
Ma anche di questo Focus non ci parla e sospetto che non ne sappiamo assolutamente nulla.
Per concludere possiamo dire che Focus dà come se fossero reali alcune scoperte  che in realtà sono delle cazzate. C’e' una ricercatrice che afferma di aver scoperto che l’ideale e' avere una distanza di 2,5 centimetri tra clitoride e vagina o che le donne di statura medio bassa e senza troppo seno sono, in media, le piu' predisposte a provare piacere. Che per chiunque abbia ancora un paio di neuroni attivi nel cervello e' una cazzata mostruosa, perche' la capacità orgasmica dipende sì da fattori fisiologici ma soprattutto da fattori culturali, emotivi e quindi e' la situazione e il contesto che determina la potenza orgasmica e non certo la distanza tra la clitoride e la vagina o se una e' alta o bassa. Queste sono stronzate che un giornale scientifico dovrebbe cercare di non mettere in giro perche' creano soltanto mostruosità informative.
Tutto questo discorso per rappresentarvi la difficoltà che ancora oggi noi abbiamo in questa società patriarcale, sessuofoba e merdosa ad avere una semplice, elementare, non censurata informazione sul piacere sessuale. Questa e' una società che ha paura del piacere perche', come ci ha spiegato William Reich, un uomo e una donna che provano piacere, che hanno una vita sessuale piena e soddisfacente sono persone piu' complete, piu' equilibrate, hanno una maggiore autostima. Esiste un rapporto strettissimo tra l’idea che ho di me, il mio ottimismo, la mia positività, la mia voglia di fare e di cambiare il mondo e la mia soddisfazione sessuale, la mia coscienza della mia piena capacità di godere del piacere della mente e del corpo.
William Reich diceva che la repressione sessuale e' lo strumento primo che dà carburante alle dittature. Per questo continuiamo a battere e ribattere da anni sulla questione dell’informazione sessuale. E sono stato felicissimo di vedere che Beppe Grillo ha pubblicato un mio articolo poetico proprio sulla necessità che il movimento che sta cercando di trasformare l’Italia, metta tra i suoi obiettivi culturali fondamentali la diffusione dell’educazione sessuale e la lotta contro i tabu' e la sessuofobia.
E non vogliamo soltanto riaffermare il diritto delle persone al piacere sessuale, proprio perche' sappiamo che il piacere sessuale esplode e diventa sublime quando incontra la passione amorosa, vogliamo anche affermare la centralità dell’amore sentimentale e romantico in questo straordinario processi di cambiamento che stiamo vivendo oggi. Il mio articolo si concludeva con la proposta di dare un segnale forte in questa direzione nel prossimo Vaffanculo day: baciamoci contemporaneamente in un milione di persone in cento piazze d’Italia.
Un’azione semplice, esteticamente meravigliosa, emotivamente appagante, io credo che un milione di persone che si baciano nello stesso momento dando a questo atto d’amore un significato di affermazione della vita contro l’ideologia della morte e del dolore e della sopraffazione siano la rappresentazione di un archetipo di ribellione e di rinascita, siano un gesto di costruzione di un immaginario collettivo diverso. E di questo abbiamo bisogno, se vogliamo costruire una società migliore, serve iniziare a rappresentare il nostro sogno attraverso i gesti.
La pubblicazione di questo articolo sul blog di Grillo ha evidentemente creato molto scalpore. Ho letto parecchie lettere di amici e compagni scandalizzati che chiedevano che cosa c’entra l’amore con il cambiamento della società. Ecco, io credo che questa sia una questione essenziale sulla quale dobbiamo discutere. A me non interessa un cambiamento di questa società che non contenga una versione diversa non soltanto della politica e dell’economia ma del costume e della scala di valori esistenziali. Non e' possibile pensare a un mondo che rispetta l’ambiente, a un mondo di pace, senza pensare che questo cambiamento debba trovare l’energia per essere in una diversa concezione della vita. Ci servono stili di vita diversi. Gli stili di vita sono una questione complessiva, che tocca tutti gli aspetti della nostra esistenza, e in modo preponderante gli aspetti emotivi, quelli del desiderio, del piacere e dell’appagamento. La nostra ribellione a questa società e' iniziata sulle note dei Rolling Stones: “I can get no satisfaction”, soltanto se noi sapremo parlare di un piacere capace di darci vera, profonda, intima, sostanziale soddisfazione noi potremo parlare realmente di una società nuova e migliore. Un società nuova dove non esita spazio per la centralità dell’amore non mi piace. Non mi interessa.

Jacopo Fo

 

 

 


Commenti

Caro jacopo, mi permetto di darti del tu solo perché, avendo letto il tuo libro Lo Zen e l’arte di Scopare (non ti “conoscevo” prima d’una decina di giorni fa), presumo tu non sia una persona legata all’etichetta, e vorrai risparmiarmi l’inutile formalità … ti scrivo questo post perché sono alla frutta in fatto di informazioni internet … e in questo momento mi appello a te come fossi un intimo amico … l'ultimo, credo, in grado di darmi un qualche consiglio ... il problema sono gli esercizi di Kegel, cui accenni in questo articolo e nel tuo libro … mesi fa ho letto che rinforzando questo muscolo è possibile ritardare l’eiaculazione di parecchio … il problema è che tra il dire e il fare … in rete si dice che il muscolo da contrarre è lo stesso che contraiamo quando fermiamo la minzione … ma è non è un processo semplice … isolare proprio quel muscolo al di fuori del contesto urinario non mi sembra poi così facile … cioè ci sono diversi muscoli che si muovono il problema è capire quale isolare… secondariamente … dopo aver fatto questi esercizi (una 50ina al giorno) ho cominciato ad avvertire dei lievi fastidi … e lo stimolo, per un paio di giorni, di andare continuamente al gabinetto … dunque ho sospeso per evitare guai peggiori. Ho letto su internet ch’esiste un libro d’una sessuologa, Barbara Keesling, incentrato appunto sulla conquista di questa tecnica, ma è davvero impossibile trovarlo … non esiste più … sono sicuro tu ne abbia sentito parlare. Perdonami la divagazione … volevo chiederti se conosci qualche testo simile a quello della keesling o comunque un sito, un video, una qualunque cosa che parli degli esercizi di Kegel e che spieghi come farli … quanti farne … come farli ecc … agire alla cieca con questi esercizi non è facile … ed è ahime rischioso … spero tu possa essermi d’aiuto … te ne sarei davvero grato a vita … ! ti abbraccio … con stima!

Marco

È possibile una divulgazione veramente scientifica della sessualità femminile?

1-      Febbraio 2008, i mass-media di tutto il mondo riportano la notizia che è stato fotografato il punto G, citando un articolo pubblicato dal Journal of Sexual Medicine. Nell’articolo di Jannini però non c’è nessuna fotografia del punto G, solo una semplice ecografia con delle punte di freccia lungo tutto il setto situato tra la vagina e l’uretra-vescica. Inoltre nell’articolo gli autori scrivono che le loro sono speculazioni e ci sono molti errori scientifici, per esempio: ci sono tre definizioni di punto G, tutte sbagliate; è stato misurato lo spessore di uno "spazio", ma non è stato preso in considerazione che le dimensioni del setto uretrovaginale variano nelle donne (5-12 mm), come anche il numero di fibre muscolari nelle parete uretrale e vaginale; il termine "spazio uretrovaginale" non è usato in Anatomia Umana; etc. Questa notizia è stata diffusa in tutto il mondo e in internet, ma senza essere stata verificata dai giornalisti: è solo una grande bufala mondiale o una truffa sulla pelle delle donne (vedi l’inutile ampliamento del punto G)?...Vedi i video in youtube/newsexology

2-      Dal congresso mondiale sulla sessualità femminile ISSWSH (International Society for the Study of Women's Sexual Health), Firenze, 12-15 Febbraio:

Sabato 14 febbraio 2009 si è svolto il dibattito sul punto G:  a favore dell’esistenza del punto G: Dr Jannini e Dr Buisson. Contro l’esistenza del punto G: Dr Vardi e Dr Kingsberg, vedi: http://www.isswsh.org/meetings/2009/schedule.aspx

Alla fine delle relazioni, i partecipanti al congresso hanno concluso che il PUNTO G NON ESISTE!

Al congresso sono state anche denunciate, le dichiarazioni non vere fatte da Jannini ai giornalisti di tutto il mondo: lui non ha mai fotografato il punto G, non esiste nessuna fotografia pubblicata in Journal specialistici da Jannini: è stata smascherata l’assoluta non scientificità del punto G con la conclusione che il punto G è solo un business!

RE: Jacopo Fo. Tutte le donne hanno il punto G! Perche' negarlo?

1-      “Il punto G e' un’area cavernosa…”

Grafenberg, nel 1950, riporta alcuni casi di masturbazione uretrale femminile e maschile, concludendo che l’intera uretra può essere una importante zona erogena anche per le donne: Grafenberg non descrive nessun punto “G” e non scrive di un orgasmo causato dalle ghiandole intrauretrali: il nome di Grafenberg non deve essere più usato da chi crede in un punto vaginale sensibile!

Come è stato inventato il punto “G”:

Alcuni “ricercatori” (sedicenti esperti per Masters e Johnson),Ladas, Whipple e Perry, hanno inventato il punto G prendendo due frasi di Grafenberg, in diverse pagine dell’articolo, e “mescolandole”:

 Pag. 146: “Analogous to the male urethra, the female urethra also seems to be surrounded by erectile tissues like the corpora cavernosa…”

Pag. 147: “I am inclined to believe that "urine" reported to be expelled during female orgasm is not urine, but only secretions of the intraurethral glands correlated with the erotogenic zone along the urethra in the anterior vaginal wall.”

Questi “ricercatori opportunisti”, dove Grafenberg parla dell’erezione del corpo spugnoso dell’uretra femminile, hanno sostituito questo con le ghiandole intrauretrali! Ma senza sapere che tra il collo (e il trigono) della vescica  e la vagina c’è il setto vescicovaginale: questo a livello della parete vaginale anteriore corrisponde al triangolo di Pawlick, una area liscia della mucosa vaginale che ha una minore resistenza (come sanno bene gli urologi…vedi il cistocele). Il punto “G” (tra virgolette, perché ormai avrete capito che non si deve più usare il nome di Grafenberg) non è una “zona erogena”, ma soltanto una area dove più facilmente l’uretra può sporgere in vagina a livello del triangolo di Pawlick! Vedi anche i video in youtube/newsexology

2-      “vi arrivano le terminazioni nervose della clitoride che girano intorno all’osso pubico…”

Quali terminazioni nervose? In quale testo di anatomia umana è possibile leggerlo?

In nessuno, perché in nessun testo di anatomia troverete il termine punto G, e come anche qualsiasi studente di medicina sa, una ghiandola non può provocare un orgasmo (la sua funzione è un’altra: quella secernente) perché non ha recettori nervosi capaci di scatenare un orgasmo.

3-      “Il punto G e la clitoride sono i due centri orgasmici femminili… realtà anatomica?”

Il punto G non è una realtà anatomica: è una truffa sulla pelle delle donne!

4-      “la quantità di piacere che il punto G può produrre dipende dallo stato di tonicità della muscolatura vaginale” “con la ginnastica della muscolatura pubococcigea, muscolatura che usiamo tutti, maschi e femmine, quando facendo pipì blocchiamo il flusso delle urine” “Se una donna ha la muscolatura atrofizzata il punto G non e' sensibile e quindi non e' in grado di regalare le meravigliose sensazioni che dovrebbe.”

Preciso intanto che il termine “muscolo pubococcigeo” in anatomia umana è da decenni sostituito più correttamente da “muscolo pubovaginale”…, poi che il muscolo che blocca la pipì non può essere chiaramente questo o la “muscolatura vaginale”, ma è la muscolatura della parete uretrale…, per le “meravigliose sensazioni” vedi sopra.

5-      “Questa semplice informazione manca nel panorama dell’informazione e dell’educazione sessuale e anche dopo che il professor Emmaunuela A. Jannini dell’Università dell’Aquila ha fotografato il punto “G” provando la sua esistenza già certificata dall’Associazione dei Sessuologi americani nel 1980”

Il  punto “G” viene fuori dopo il 1980 e chiaramente nessuna associazione può certificarlo scientificamente! Jannini non ha fotografato nessun punto “G”, vedi sopra (possibile che nessuno si è letto l’articolo di Jannini prima di credere alle sue parole???).

6-      Sulla rivista Focus: hanno molte responsabilità per aver sempre cercato il “sensazionalismo” piuttosto che una divulgazione corretta dal punto di vista scientifico, io ho segnalato da molti anni i loro errori, ma non li hanno mai rettificati, in questo caso quello che ho scritto sopra l’ho spedito qualche mese fa anche a loro…

7-      “per cui quando si fa un’ecografia e il punto G risalta e' perche' e' un punto G sano, quindi visibile invece quando l’area e' atrofizzata quello che si evidenzia dall’esame ecografico e' un punto G atrofizzato e quindi non visibile.”

Caro  Jacopo, ma tu hai mai visto una ecografia? Tu pensi che si possano vedere delle ghiandole (o corpi cavernosi) con una ecografia?... quindi a questa tua affermazione diciamo “strana” posso solo dire: no comment!

8-      “Il fatto che un giornale di informazione tra i piu' diffusi in Italia non abbia capito un cazzo del punto G ci dice quale sia il livello drammatico dell’informazione in Italia.”

Scusami, ma questa stessa tua frase dovrebbe essere rivolta anche a te…

9-      “Dal 1980 l’Associazione Americana di Sessuologia ha certificato l’esistenza dell’eiaculazione femminile”

Questa frase è più corretta, e può essere possibile, l’eiaculazione femminile era già conosciuta da molto tempo prima, ma non c’entra niente con il punto “G” e con la sua certificazione che non esiste!

10-   “La donna e' munita di prostata, anch’essa fotografata dal dottor Jannini, quindi esiste in maniera indiscutibile”

Jannini non ha fotografato ghiandole (mai fidarsi di quello che riportano i giornalisti …), e che tutte le donne hanno ghiandole nell’uretra è possibile leggerlo in qualsiasi testo di anatomia, e il termine prostata femminile è accettato da molti anni, ma anche questo con il punto “G” non c’entra niente!

11-  “Nel 1980 l’Associazione Sessuologi americani certifica l’esistenza del punto G e dell’eiaculazione femminile”

Come ho scritto la prima parte è completamente falsa!

12-  “Focus non parla possiamo aggiungere che non nomina il punto L” “la zona tra i testicoli e l’ano che e' la radice del pene e che se sollecitata durante l’amplesso provoca nel maschi un piacere paragonabile a quello del punto G femminile”

Il punto L è un’altra “bufala” senza nessuna base scientifica, e poi come il punto “G”, ha diverse sedi e interpretazioni (come al solito viene sfruttata l’ignoranza sull’anatomia… oltre però a dimostrare l’ignoranza di chi propone queste definizioni…), è la radice del pene (scusami, ma il termine esatto è bulbo uretrale!) o la prostata? Se sollecitata senza nessuna stimolazione del pene, cosa provoca?... attraverso il retto è praticamente un massagio prostatico (vedi in medicina…), quindi di una ghiandola (vedi sopra…) provoca quindi una secrezione…

13-  “l’aspirazione si trasmette fino alla radice del pene attraverso il canalino dell’uretra”“Tutti i maschi, anche il piu' virile degli uomini, hanno un punto circa a tre centimetri di profondità nell’ano nella parete del pube, proprio limitrofa alla radice del pene che se sollecitata si gonfia perche' e' una zona erettile (parliamo di una cosa che e' visibilmente anatomicamente presente, e può provocare l’orgasmo se sollecitata).”

Ancora molta confusione: “l’aspirazione” si può trasmettere solo alla mucosa del bulbo uretrale... (e come sappiamo è la mucosa uretrale maschile e femminile che ha una sensibilità…), poi, scusami, se è a tre cm di profondità stai parlando del bulbo uretrale o della prostata?... e se sollecitata senza nessuna stimolazione del pene provoca un orgasmo?... e sappiamo da decenni, vedi anche l’articolo di Grafenberg del 1950, che un dito nell’ano, che è molto sensibile (non la prostata!), può aumentare il piacere all’orgasmo sia nell’uomo che nella donna per le contrazioni del muscolo sfintere dell’ano…

14-  “la capacità orgasmica dipende sì da fattori fisiologici ma soprattutto da fattori culturali, emotivi e quindi e' la situazione e il contesto che determina la potenza orgasmica e non certo la distanza tra la clitoride e la vagina o se una e' alta o bassa. Queste sono stronzate che un giornale scientifico dovrebbe cercare di non mettere in giro perche' creano soltanto mostruosità informative.”

Scusami, ma la parte finale può valere anche per te!

L’orgasmo è una funzione fisiologica presente in tutti gli esseri umani e non può essere condizionato da fattori culturali, situazione, contesto, ecc, i fattori culturali invece influenzano chi deve fare educazione sessuale…: con una corretta stimolazione sessuale, tutte le donne possono avere sempre uno o più orgasmi, sia con la masturbazione che con un partner.

Durante il rapporto vaginale la stimolazione contemporanea del clitoride con le dita può sempre determinare l’orgasmo  in tutte le donne.

Si possono avere uno o più orgasmi, in tutte le donne (non in poche come affermano chi ha inventato il “punto vaginale”), con le dita in vagina (ed eventualmente nell’ano, come scriveva Grafenberg nel 1950…) che si muovono circolarmente o avanti e indietro (senza andare a cercare un particolare punto, altrimenti si ottiene l’effetto contrario cioè inibizione dell’orgasmo!), specialmente se si stimola con le altre dita (o la lingua…) il clitoride. Per favore: certezze per tutte le donne, non ipotesi senza basi scientifiche!

Rapporto sessuale completo=orgasmo per entrambi i partner con o senza il rapporto vaginale, anche alla prima volta… Per chi vuole approfondire, vedi i video scientifici e comprensibili da tutti in youtube/newsexology

e il libro: Puppo Vincenzo. La sessualità umana e l'educazione a fare l'amore. 2005...