Non voglio piu' essere di sinistra! - di Jacopo Fo

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Non voglio piu' essere di sinistra!
Un'avventura di Fabio Tarassi, ecoincazzato e di suo fratello piu' piccolo.
di Jacopo Fo

Se c'e' una cosa che odio e' chiedere aiuto a mio fratello, Antonio Tarassi.
Ma ero veramente nella merda. La mia vicina di casa, con la quale, ammetto, avevo avuto una storia, era stata trovata cadavere nella sua stanza, uccisa con 14 pugnalate. Era stato uno shock terribile perche' le volevo bene. L'avevano ammazzata per portarle via qualche gioiello, il computer e la cinepresa. Una roba da tossicomani. Quando ammazzano qualcuno che condivide con te il pianerottolo senti in modo particolare il fatto che viviamo in un mondo che ha perso il senso delle cose. Ero un po' depresso. Luisa era una gran brava ragazza e non se lo meritava proprio. Ma poi la situazione era peggiorata. La polizia mi aveva interrogato ma avevo un alibi. All'ora dell'omicidio ero in una discoteca di Balanzate, il Red Point.
Quando il commissario mi chiese se qualcuno poteva confermare la mia presenza li' mi resi conto che nessuno si poteva ricordare di me. Non ero mai stato in quel posto altre volte e non conoscevo nessuno. Ci ero andato in un disperato tentativo di trovare la donna della mia vita. Visto che frequentando i centri sociali non ci riuscivo. Ma non sono uno che fa colpo a distanza, per sperare in qualche possibilita' di invitare a cena una ragazza devo avere almeno una mezz'ora di tempo per parlarle. Li' in discoteca era impossibile, visto il volume catastrofico della musica. C'ero restato 4 ore sfoggiando la mia migliore aria intelligente e sperando che qualche ragazza restasse affascinata dai miei jeans e dalla mia maglietta comprata alla Standa.
Il commissario accolse con un microscopico accenno di sorriso la mia ammissione sul fatto che difficilmente qualcuno si sarebbe ricordato di me... Poi inizio' a interrogarmi sul mio passato. Era chiaro che aveva letto il mio dossier: un arresto durante scontri di piazza, attivista dei centri sociali... Insomma gli stavo sul culo ed ero il suo assassino ideale.
Dopo un interrogatorio durato un secolo mi aveva lasciato andare con un: "Si tenga a disposizione e non lasci la citta'." E io avevo capito che mi serviva un avvocato di quelli cattivi. Ma ovviamente non avevo una lira. Quindi mi trovavo di fronte all'obbligo umiliante di rivolgermi a mio fratello. Il che non sarebbe terribile se mio fratello non fosse uno che ha messo insieme una ricchezza sibaritica dopo aver abbandonato la rivoluzione comunista e gli interessi del popolo. Non dico che abbia votato Forza Italia, ma secondo me ci ha pensato.
Cosi' presi la metro e mentre mi dirigevo verso Porta Garibaldi riflettevo su quel che gli avrei detto.
 
Ero nel suo appartamento su due piani con giardino e lui era di fronte a me con la faccia abbronzata e un pigiama di seta nera, a piedi nudi. Gli avevo raccontato tutto. Aveva il cellulare in mano e stava parlando con il suo avvocato che sicuramente guadagnava in un'ora quanto io in un anno. Gli racconto' tutto. Poi ascolto'. Fece qualche domanda incomprensibile poi saluto'. Parlo' di una taglia, di alibi, di manifesti, di ragazze che forse non mi avevano visto e di cosa e' reato e cosa no. Non ci capivo molto.
Conclusa la telefonata mi guardo' e mi disse che la prima cosa era trovare qualcuno che confermasse il mio alibi. Ero d'accordo con lui ma non avevo idee su come riuscirci.
"Ci serve un'idea..."
"Non vedo come... Chi vuoi che si ricordi di me?"
"Qualcuno ti avra' visto in faccia."
"Si ma come lo trovi? Con un annuncio sul giornale?"
"I ragazzi che vanno in discoteca non leggono i giornali..." Sentenzio' Antonio.
Riapri' il cellulare e disse: "Telefono a Zucchetti, e' il miglior pubblicitario che conosco." Sempre grandioso, anche da piccolo era cosi'. Non gli bastava fare il generale, voleva essere Gengis Kan.
Dopo un paio di chiamate riusci' a trovarlo: "Zucchetti, ho un problema: mio fratello deve dimostrare che tre giorni fa ha passato la notte in una discoteca, dove ha cercato di rimorchiare senza successo. Non e' una novita' ma sarebbe esagerato che si facesse l'ergastolo perche' ha poco sex appeal." Intanto che diceva queste stronzate ghignava come un cretino. Un competitivo di merda con gravi problemi di autostima. Ne ha troppa.
Feci la faccia: sei una testa di cazzo ma non posso farci niente.
Lui continuava a conversare: "Si', certo che se mettiamo una taglia di 100 mila euro di testimoni ne troviamo a centinaia ma si chiama corruzione di testimoni, Zucchetti. L'avvocato m'ha gia detto che sarebbe peggio. No, dobbiamo trovare un'idea piu' raffinata... Che faccia leva sui sentimenti." Ando' avanti cosi' per qualche minuto.
Poi mio fratello mi disse: "Abbiamo trovato! Ci serve una star. Andiamo in quella discoteca tutte le sere e blocchiamo la musica un paio di volte e c'e' Fabri Fibra che parla di te e chiede se qualcuno ti ha visto. Proiettiamo il tuo faccione triste 6 metri per 4 e vediamo se qualche ragazzina ti ha dato un'occhiata interessata. In fondo non sei da buttar via... Se solo ti mettessi qualche cosa di decente addosso..."
"Sembri mamma." Gli risposi io. E giusto per essere polemico aggiunsi: "E secondo te ti fanno interrompere le danze e uno come Fabri Fibra sta li' a cercare una che mi ha visto?" Parlare cosi' fu un grave errore. Mio fratello parti' in quarta: "Vedi Fabio, il tuo problema e' che ragioni in modo angusto, sei prigioniero degli schemi mentali della sinistra. E' chiaro perche' tutto quel che fate non funziona mai. Volete far la rivoluzione, volete cambiare il mondo, convincere le masse e poi fate dei giornaletti pezzenti, scritti male da gente triste perche' non guadagna una lira.
Come fa uno che sopravvive a stento con l'incubo di arrivare a fine mese a entusiasmare le masse per il sogno di un mondo migliore? Berlusconi ci riesce perche' lui il mondo migliore ce l'ha gia', lo vede tutti i giorni. Cambia punto di vista: ragiona in grande! Il padrone della discoteca sara' felice di intraprendere un'azione umanitaria in tuo favore perche' io gli raddoppiero' l'incasso della serata con una fantastica sponsorizzazione e Fibra si impegnera' al massimo perche' anche lui, come tutti i mortali, vuole un mondo migliore, subito."
Sentivo che gli dava gusto rompermi i coglioni... Ma era chiaro che qualche cosa gli rodeva.
"Senti: ma se noi di sinistra siamo cosi' delle merde perche' ti incazzi? Tu hai tutto quel che vuoi, col tuo sito internet hai incassato miliardi... Goditeli. E tante grazie se mi dai una mano. Ma perche' ti incazzi."
"Perche' mi incazzo? Ma cosa credi? Anch'io vorrei un mondo migliore. E mi ritrovo che non si riesce a costruirlo perche' la maggioranza di quelli che lo vorrebbero sono completamente fuori di testa e credono al marxismo formato San Francesco coi Puffi. L'ultima trovata e' che adesso volete la DECRESCITA! La cazzata piu' grande del decennio. Ma chi vuoi che ti venga dietro se gli proponi una cosa che c'ha un nome cosi' di merda? E poi perche' dovremmo decrescere?"
"Forse perche' senno' questo mondo affonda nella merda, nell'inquinamento e nella guerra?" Risposi io e mi sembrava di averlo inchiodato. Ma lui mi sguiscio' via...
"Guarda che sei disinformato. Abbiamo tutte le tecnologie per produrre tutta l'energia che vuoi senza petrolio. Il problema e' che l'umano e' piu' lento dei tardigradi. E il problema e' che voi di sinistra avete dato l'idea che i pannelli solari fossero cose da poveri che ci si doveva autocostruire in cantina, dopo aver frequentato corsi deprimenti in centri macrobiotici. Come fare un pannello solare a partire da un frigorifero vecchio..."
"Beh, era un'idea geniale, c'e' venuta parecchia gente a quel corso... Possibile che devi disprezzare tutto quello che faccio?"
"Innanzi tutto usa i congiuntivi ogni tanto, si dice che tu debba." L'avrei strangolato. Faceva apposta a imitare mamma. Ma non riuscii a fermarlo. "Inoltre vorrei ricordarti CHI venne a quel corso. Se ben ti ricordi avevi trascinato anche me. E ora dimmi in confidenza, secondo te chi di quei 17 partecipanti che tu definisci una moltitudine avra' mai costruito veramente un pannello solare? E poi scusa, se uno si appende 4 frigoriferi vecchi sul tetto per farsi la doccia solare secondo te offre un'immagine accattivante e affascinante dell'ecologia? No! Dice a tutto il mondo che l'ecologia e' una roba da barboni! Non riesci a capire che siete voi, con tutti questi cazzi di tentativi di merda, da dilettanti, da gente con idee piccole, che fottete la possibilita' di cambiare questo mondo?"
Lo mandai vaffanculo e me ne andai. Mi aveva fatto incazzare.
Preferivo farmi vent'anni di carcere che restare ancora li' a sentire quelle stronzate sul marketing della rivoluzione.
Non lo sentii per una settimana. Ma non mi aveva mollato completamente. In fondo non e' una merda del tutto. Il suo avvocato mi accompagno' al successivo interrogatorio in questura. Mi rifecero tutte le stesse domande e io diedi tutte le stesse risposte. Ma questa volta mi trattarono con maggior cortesia. Avere un avvocato con un cappotto di cachemire da un fantastiliardo di dollari ha i suoi vantaggi in questo mondo di merda.
Poi Antonio mi telefono', era tutto contento: "Animo fratellone, abbiamo quattro ragazze che si ricordano benissimo di te. Ti hanno notato perche' eri vestito da straccione... vedi che anche essere di sinistra ogni tanto funziona."
Da una parte avrei voluto spaccargli la faccia, dall'altra non potevo negare di essere sollevato.
"Come ci sei riuscito?"
"Fabio Fibra si e' impegnato al massimo..."
"L'hai fatto venire veramente?"
"Certo. Anche se sei una testa di cavolo di sinistra, sei sempre mio fratello."
Antonio e' cosi'. Non posso ucciderlo solo perche' e' mio fratello. E poi devo ammettere che a volte e' utile. Soprattutto se ti vogliono accollare un omicidio.
Mi chiesi cosa sarebbe successo se la sinistra avesse appaltato a gente come lui la realizzazione di un mondo migliore.
Si sarebbe messo a formare migliaia di manager col cuore di ghiaccio che avevano interesse solo per il fatturato e in un mese ci saremmo trovati con un Partito Capitalista della Rivoluzione quotato in borsa. No, non poteva funzionare.
Pero' era vero che anche i frigoriferi sul tetto non avevano avuto un grande successo.
La gente tiene tantissimo alle apparenze...
 
(continua)


Commenti

I personaggi mi stanno antipatici tutti e due, fabio e antonio.Ma vedremo cosa succederà . E' scritto bene, scorre. ciao

E' fluido, senza fronzoli, i due personaggi sono interessanti,
a quando il seguito?