Vinci solo se fai la pace con te. Le persone divise perdono.

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Scuola di Naturopatia Complementare

Quaderni di Naturopatia Complementare 8

Venerdì della settimana scorsa è iniziato il corso di Yoga Demenziale… Ne ho fatti più di 300 in 32 anni, un bel numero… Ma riesco sempre a sfruttare le domande che mi vengono fatte per cambiare punto di vista e valutare aspetti che non avevo osservato con attenzione.
Stavo parlando della comunicazione non verbale e di come, con micro cambiamenti delle espressioni del viso, della posizione del corpo e della tonalità della voce comunichiamo con le persone che ci sono di fronte.
Se sono in spiaggia e incontro una persona che non conosco, in costume da bagno, ho pochi elementi razionali per capire se è ricco o povero, colto o ignorante; ciononostante, in pochi secondi, mi basta guardarla muoversi e ascoltare la sua voce per decidere se mi sta simpatica o no.
Si tratta di un giudizio elaborato dalla nostra mente non razionale, istintiva, animale, che si basa su segnali corporei che durano centesimi di secondo e che la mente razionale, evoluta, non è in grado neppure di registrare.
Stavo dicendo che se è vero che questi segnali esistono e sono evidenti e potenti, quello che si racconta nei telefilm, sulla lettura del linguaggio corporeo, è esagerato proprio perché solo rivedendo un video girato a mille fotogrammi al secondo si possono vedere questi segnali. Pensare di poterli leggere e di controllare le risposte corporee è un’illusione (che ha travolto la vita di molti che usano malamente varie “tecniche psicologiche” come la Pnl, Programmazione Neuro Linguistica).
Un giovane mi ha chiesto quale sia il sistema per ottenere una comunicazione non verbale più efficace e positiva.
Ho risposto che in effetti non lo so e non credo che ci sia un modo, anche se il mercato è pieno di imbonitori che vendono trucchi per rendere più potente e persuasivo il proprio linguaggio corporeo. Ma non funzionano. Proprio perché la comunicazione corporea è troppo veloce, sequenze di pochi centesimi di secondo.
Mentre parlavo mi è poi venuto in mente che nel 1976 ero stato molto impressionato da un articolo che raccontava di un giovane imprenditore che teneva personalmente corsi ai suoi venditori, insegnando tecniche di manipolazione non verbale. Entrava nei dettagli minimi, ad esempio spiegando che non si deve appoggiare la propria borsa sulla scrivania del cliente perché è un gesto invasivo. La borsa va appoggiata per terra così da chinarsi più volte per estrarre dépliant e formulari, eseguendo in questo modo una movenza di inchino e di offerta che sottintende sottomissione.
Quell’imprenditore si chiamava Silvio Berlusconi. E certamente le sue tecniche relazionali gli hanno dato notevoli vantaggi immediati. Ma vediamo anche che negli anni non gli hanno evitato di circondarsi di profittatori, succhiasoldi, traditori e persone che al posto del cuore hanno il tassametro… Sai quanto si sarebbe divertito di più Berlusconi se invece di fare il grosso fosse venuto a darmi una mano ad Alcatraz? Magari avrebbe guadagnato un po’ meno… Ma cosa c’è che ti puoi comprare con 7 miliardi di euro che non ti puoi comprare con 100 milioni di euro? (come chiese uno dei due fratelli McDonald all’altro fratello, mentre discutevano sulla possibilità di vendere la loro catena di paninerie rinunciando a possibili immensi guadagni successivi, per ritirarsi dall’attività lavorativa e darsi alla bella vita).
Se il tuo scopo è quello di vivere in armonia con gli altri i trucchi dei mercanti di persuasione è meglio che li lasci perdere. Ti portano fuori strada. Generalmente non funzionano (Silvio era un grande persuasore istintivo); e se poi, puta caso, funzionano sei nella merda.

Alcune correnti della cultura orientale si sono occupate a fondo di questa questione.
Secondo alcune fazioni taoiste e la gran parte dei Trukese e degli Yapese (popoli semi matriarcali e pacifici della Micronesia), il problema dell’essere umano è che siamo abitati da molte identità. È una realtà che tutti sperimentiamo quando dobbiamo prendere alcune decisioni sulle quali siamo (appunto) divisi. Una parte di me vuole andare al mare, un’altra no, un’altra è dubbiosa.
Essi credono che questa discussione interiore, questa molteplicità di punti di vista dentro se stessi, sia una questione centrale per il benessere umano.
C’è chi vuole dimagrire e allora apre una vera e propria guerra contro la propria identità golosa, la chiude in gabbia.
E quella cerca continuamente di evadere e buttarsi dentro il frigorifero allo scopo di devastarlo.
Non riesci a odiare una parte di te e a reprimerla senza odiarti. E finisce che fai una serie di azioni e lanci una serie di messaggi corporei contro di te.
E questo fa male alla salute e ti procura storie sgradevoli.
L’obiettivo della vita, secondo questi saggi, è proprio riuscire a conoscere e comprendere le proprie identità e arrivare a un accordo, a una mediazione. Magari mangi un po’ di meno ma solo cose sopraffine, così che anche il goloso che è in te ha la sua soddisfazione e il riconoscimento dei suoi diritti.
Esiste una corrente di pensiero all’interno del Kung Fu che ha portato alla creazione in Giappone dello Judo e dell’Aikido. Si tratta di due scuole di arti marziali che non prevedono colpi d’attacco ma solo di difesa.
L’idea soggiacente è che l’essere umano sia sostanzialmente, naturalmente, istintivamente buono, cooperativo e solidale. E anche il più cattivo dei malvagi, che per essere così stronzo deve avere una terribile guerra interiore, quando ti aggredisce sente la sua reclusa identità gentile che protesta e percepisce un sordo senso di colpa. Quindi il violento quando ti attacca è diviso in due. Hai contro due identità, due poli energetici. E questo toglie forza all’aggressore.
Se tu sei in uno stato di pace con le tue identità e i tuoi desideri, se tu non odi l’aggressore, se tu semplicemente difendi il tuo diritto alla vita, tu allora sei una persona sola, sei uno. L’aggressore colpisce con una sola identità, l’altra sua identità non partecipa. Tu combatti ogni volta con le tue due metà unite. Lo scontro è sempre 2 contro 1.
Inoltre quando l’aggressore tenta di colpirti deve entrare nel tuo spazio vitale. Tu sei già lì. Quindi tu sei sempre non solo più forte (2 contro 1) ma anche più veloce. Quindi puoi dargliele di santa ragione. E con questo discorso si capisce anche perché esiste il modo di dire di santa ragione: si dice così proprio perché quando gliele dai al malvagio non hai tentennamenti, perché hai ragione.
Creare pace tra le proprie diverse aspirazioni, capire e accettare anche le nostre identità strampalate, volersi bene, sono le uniche azioni che possono influire veramente, in modo positivo, sulla nostra comunicazione non verbale, sull’immagine di noi che proiettiamo agli altri e anche sul nostro carisma. Le persone adorano chi è un essere umano intero.
La scissione dell’anima ti contamina.
Ascoltare i nostri desideri profondi ci permette di ascoltare e capire quelli delle persone che amiamo: è conveniente in maniera pazzesca! (se vuoi vivere gradevolmente).
Mio padre mi ha sempre detto: “Fai quel che vuoi che campi di più”. L’arte è capire cosa vuoi.

Questo testo fa parte dei Quaderni di Naturopatia Complementare. Per sapere di più sulla nostra scuola per operatori del benessere VEDI QUI