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Condannato a 25 anni capo di WorldCom. Altro che Parmalat!

Condannato a 25 anni capo di WorldCom. Altro che Parmalat!

(Un commento astioso, personalistico e rissoso. Ieri sera non ho digerito bene a causa di un formaggio con i polifosfati (e le chiamano vacanze!). Sono andato a dormire alle 21,30 e stamattina mi sono alzato alle 6 con una forte sensazione di anticapitalismo al pancreas.)

Bernard Ebbens s’è beccato una bella pena. Ed è solo il primo della lista…Lo seguiranno i boss della Enron e gli altri furbastri delle new economy…
I Tanzi, per un reato analogo, riceveranno un buffetto.
Questo fatto riassume la differenza tra Usa e Italia. Negli States il capitalismo esiste. La solidità del sistema economico viene salvaguardata. In Italia siamo sotto un potere mafioso: i potenti non pagano mai.
Anzi in Italia le pene per il falso in bilancio sono state diminuite per fare un piacere al Premier…
L’Italia per 50 anni è stato l’ufficio affari sporchi del capitalismo internazionale.
Mafia, traffico d’armi e di droga, affari vietati con gli stati canaglia, transazioni sottobanco tra Urss e Usa, tra Israele e Paesi Arabi…Tutto lo sporco del mondo è passato per l’Italia. Un posto dove i giornali sanno stare zitti e gli investigatori non fanno troppe domande.
Si parla tanto della crisi economica e dell’arretratezza dell’Italia. Per 50 anni non ci siamo preoccupati della ricerca, del risparmio energetico, della gestione oculata del bilancio dello stato. Tanto le attività criminose nazionali garantivano la pagnotta. La caduta dell’Urss ci ha tolto il nostro ruolo di mediatori. Israele fa affari con gli arabi tramite l’Egitto e non ha più bisogno di noi…E quest’economia corrotta presenta il conto degli anni dei soldi facili del malaffare.
Ieri sera il ministro dell’economia Siniscalco e il capo della Banca d’Italia Fazio hanno dichiarato che la crisi economica volge al termine.
Balle. Dovremo crollare ancora parecchio prima che alla parte sana della nazione girino veramente i coglioni e si faccia fuori questa classe politica nutrita dalla mangiatoia dell’illecito.
Se penso che Agnelli oggi viene ancora celebrato in libri scritti da fulgidi giornalisti come Biagi, il quale a sua volta è diventato un martire della libertà di informazione…
Ma si dimenticano sempre di raccontare che gli Agnelli sono stati i leader mondiali della fabbricazione delle mine anti bambino. Un crimine orripilante perpetrato per decenni…
E mi ricordo quando fui buttato fuori da Linus, allora Rizzoli.
Correvano gli anni ottanta e avevo osato notare che una nave di armi targate Agnelli erano finite in Iran (era vietato, c’era l’embargo). In effetti lo scandalo era stato causato da un’inchiesta della Finanza. Un’altra inchiesta era stata fatta quando la nave era tornata a Genova. Era stata trovata una quantità mostruosa di eroina. Ma nessuno aveva fatto due più due. Io non riuscii a stare zitto e dopo la pubblicazione del mio articolo, l’ufficio stampa di Agnelli scatenò il putiferio e io dovetti abbandonare Linus. E fu il mio ultimo lavoro come giornalista. Cioè sono a spasso da 17 anni…(Con un’unica eccezione, una collaborazione con Sette del Corriere della Sera, durata un giorno. Si erano distratti.).
Intanto Andreotti, che i giudici hanno riconosciuto colpevole di collusione con la mafia (anche se il reato è prescritto) continua a essere senatore a vita e nessuno ha pensato di chiedere che gli venga tolto questo onore. E Bruno Vespa lo invita pure a in Tv.
Vergogna!