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La transizione che non vediamo

Carissimi,
come sapete ormai da tempo adoriamo le belle storie che arrivano dal “basso”. Vi abbiamo raccontato di Curitiba, di Antanas Mokus di Bogotà, del lavoro straordinario del Premio Nobel per la Pace Mohamad Yunus.
Queste storie sono migliaia, ormai, e le raccontano in pochi.
Paul Hawken ne parla lungamente sul suo libro Moltitudine Inarrestabile il cui sottotitolo è chiarificatore: Come è nato il più grande movimento al mondo e perché nessuno se ne è accorto.
Nella quarta di copertina si legge: “Ogni giorno, in ogni paese, nascono organizzazioni impegnate nella difesa della giustizia sociale e nella promozione della sostenibilità ecologica. Sono spesso piccolissime, non vengono rilevate dai media tradizionali, il potere politico le ignora o cerca di intralciare la loro attività. Non si riconoscono nelle ideologie dominanti e non hanno leader o istituzioni centrali. I loro obiettivi dipendono dal contesto in cui operano e dalla sua storia. Si servono della tecnologia per creare network sempre più estesi, e costituiscono il più importante movimento nella storia dell’umanità. Paul Hawken fornisce le coordinate e le metafore con cui descrivere questo fenomeno: proprio come il sistema immunitario, i cui anticorpi si attivano ogni volta che la nostra salute viene messa in pericolo, Moltitudine inarrestabile dà conto della risposta di milioni di persone alle minacce che vengono portate all’integrità della nostra casa, la Terra, e a quella dei suoi abitanti, tutti noi.”

Parliamo allora di transizione invisibile riportando integralmente un articolo apparso su uno dei nostri siti preferiti: comune-info.net e ringraziamo Gianluca Carmosino per lo splendido lavoro di informazione che lui e la sua Redazione fanno su questo sito.
In questo articolo si parla dell’Unione dei Lavoratori Disoccupati (UTD) a General Mosconi, nel nord dell’Argentina. La città ha 22mila abitanti che hanno lavorato nell’impresa petrolifera statale YPF fino alla privatizzazione, avvenuta negli anni Novanta del secolo scorso, che ha generato una schiera di disoccupati.
Che si sono organizzati… (...)

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