Giochiamo a Rugby!
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 11/15/2008 - 09:39A partire da oggi alle 14:00 e per i prossimi tre sabato, La7 mandera' in onda, in chiaro, i test match della nazionale italiana di rugby.
E' il migliore sport del mondo e il nostro non e' un giudizio di parte.
Per coloro che sono neofiti e che vogliono avvicinarvi per la prima volta a questa nobile e leale disciplina, pubblichiamo un glossario sulle principali caratteristiche del Rugby.
Buona lettura.
L'ABC del Rugby
di Simone Canova
AVANZARE: i cultori del rugby considerano la regola principale di questo gioco una vera e propria metafora della vita: si corre in avanti e si passa la palla indietro.
Scopo della partita e' avanzare portando la palla fino alla linea di meta avversaria. Dall'altra parte 15 energumeni sudati tenteranno inspiegabilmente di impedirvelo.
BESTIE: diceva Oscar Wilde: “Il calcio e' uno sport da gentiluomini fatto da bestie, il rugby e' uno sport da bestie fatto da gentiluomini...”
CAMPO: il campo da rugby misura da un minimo di 66x119 metri a massimo di 69x144 metri, comprese le aree di meta. I campi da rugby originali (cioe' che non derivano da una trasformazione di uno stadio di calcio) non hanno transenne che dividono tifosi e giocatori.
Ancora oggi, durante le partite di rugby di qualsiasi torneo o categoria, le tifoserie sono pacificamente mischiate.
Qualche anno fa un giornalista inglese chiese a Clive Woodward, allora allenatore dell'Inghilterra, perché, secondo lui, non si verificano mai risse sugli spalti durante le partite di rugby.
Woodward rispose che i giocatori di Rugby se ne danno cosi' tante in campo che sulle tribune non c'e' il tempo di picchiarsi.
DISAPPROVAZIONE: a causa della sua natura di gioco di contatto fisico il Rugby disapprova ogni forma di comportamento antisportivo, che le Federazioni puniscono con squalifiche molto pesanti.
ELLIS, William Webb: lui il rugby lo ha inventato, nel 1823, mentre era studente nel college inglese di Rugby, nella contea di Warwickshire.
La leggenda narra che durante una partita di uno sport simile al calcio prese in mano la palla e invece di calciarla, come previsto, corse in avanti schivando gli avversari.
5 anni dopo nacque il gioco del Rugby e nel 1871 la prima Federazione.
FINTE: capito il principio che la palla si passa solo indietro e che nonostante questo bisogna avanzare fino alla linea di meta, il resto della partita consiste nello schivare gli avversari e il modo migliore per farlo sono le finte. Si finta di andare a destra e si va a sinistra, si finta di passare la palla, di calciare e cosi' via.
Un'ala della nazionale australiana, David Campese (origini italiane!), invento' addirittura il “Passo dell'oca”, una sorta di finta-non finta con i piedi che spiazzava gli avversari.
Non esiste invece il finto gioco, nel calcio e' conosciuta come “melina”. Sempre dall'Australia arriva l'insegnamento che nel rugby, per fare una meta e stravolgere una partita, bastano 20 secondi.
GIUDICE Video: oltre ai classici arbitri in campo e lungo le linee laterali, nel rugby internazionale e' presente anche il TMO, Television Match Official. E' un arbitro a tutti gli effetti e analizzando i replay televisivi puo' decretare o meno la segnatura di una meta.
Non interviene nelle altre fasi di gioco e puo' essere interpellato solo dal primo arbitro.
Nel calcio questa funzione e' assolta dalle soubrette.
HOSPITAL: i giocatori di Rugby si fanno meno male dei calciatori. Molto meno male. Dei circa 300mila infortuni sportivi che si registrano ogni anno, il 46% deriva dal calcio, il 7,8% dal basket, il 7,3% dalla pallavolo, il 5,7% dallo sci, il 3,3% dal ciclismo e solo il 2,9% dal rugby!
INGLESE: essendo il rugby nato in Inghilterra e diffuso in molti paesi anglofoni, si parla molto inglese: il calcio di rimbalzo e' il Drop, il calcio in alto e' l'Up&Under, i raggruppamenti si chiamano Ruck e Moul, il placcaggio e' il Takle e gli inni nazionali si chiamano Haka.
JONAH Lomu: di questo sport e' la leggenda. Neozelandese, pesava piu' di 100 kg e quando si lanciava di corsa era una specie di Caterpillar.
La storia, forse non vera, narra che si allenasse spingendo, con la sola forza di gambe e braccia, file di 5 automobili.
Ora, per motivi di salute ha dovuto appendere gli scarpini al chiodo, ma e' un validissimo dirigente del traffico.
LIMA Brian: samoano, nel mondo del rugby e' conosciuto come il “chiropratico”, per la sua capacita', con un placcaggio, di rimescolarti le ossa e sistemarti le vertebre.
Lima e' il solo giocatore al mondo ad aver partecipato a 5 edizioni della Coppa del Mondo di Rugby ed e' in assoluto il miglior giocatore di rugby delle isole Samoa di tutti i tempi.
MISCHIA: come la rimessa laterale e' una delle fasi statiche del gioco. Quando la palla cade in avanti involontariamente, l'arbitro fischia la mischia. Gli 8 avanti della squadra si legano stretti, si piegano e si uniscono, scontrandosi, con la mischia avversaria. Quando i due pacchetti sono ben serrati e fermi il mediano di mischia, l'autista del treno, introduce nel corridoio la palla che viene contesa dai due “tallonatori”, mentre gli altri spingono.
Vince chi riesce a farla uscire dalla sua parte e riaprire il gioco verso i compagni.
A volte la mischia non riesce a far uscire il pallone e allora, ovunque si trovi, spinge fino alla meta.
Nessuna telecamera riesce a svelare quello che veramente succede all'interno di una mischia. Nella mia “carriera” di tallonatore ho visto orecchie morsicate, stinchi incisi dai tacchetti avversari e teste su cui si potevano contare dai 5 ai 200 punti di sutura.
Il rugby piace molto anche alle donne.
NUMERI: nel 2000, l'anno del primo Sei Nazioni con l'Italia, nel nostro Paese il rugby contava 30 mila tesserati, 47 mila a fine 2006, addirittura 75 mila oggi. Siamo a un passo dalla Francia, 300mila praticanti.
Il bilancio pero' e' in crescita e spunta il caso della piccola squadra del Villa Pamphili di Roma, serie C. In un anno ha visto i suoi 40 tesserati diventare 300.
OVALE: nel rugby la palla e' ovale, o meglio sferoide prolato. Non stupitevi quindi se vedete i giocatori correre da una parte e la palla andare da un'altra.
PAOLINI Marco: a lui va il merito di aver fatto conoscere il rugby, prima in teatro e poi in televisione. Assolutamente da non perdere il suo monologo sul rugby tratto dagli Album:
QUORE (la C era gia' occupata!): a Rugby si gioca col cuore. Anche dei buoni Quadricipiti aiutano.
RISPETTO: il rugby si basa sul rispetto, degli avversari con cui ci si scontra a viso aperto (non vedrete mai uno sgambetto da dietro), della maglietta che si indossa, dello sport stesso e soprattutto degli arbitri.
Una delle prime cose che si imparano nelle scuole di rugby e' che l'arbitro non si discute. Poche le punizioni per proteste (un calcio o 10 metri di campo di penalita'), rare le espulsioni (temporanee per 10 minuti).
SANGUE: molti, da lontano, considerano il rugby uno sport violento e il piu' delle volte nelle loro asserzioni citano le immagini televisive in cui si vedono i volti dei giocatori grondanti sangue. Sembrano dilaniati e invece e' solo che si sono fatti male 20 minuti prima. Un giocatore di rugby non abbandona mai il campo.
Ricordero' per sempre la faccia di mia madre anni fa, quando tirando fuori dalla borsa la maglietta dopo una partita, disse: “Spero che tutto 'sto sangue non sia tuo...”.
TERZO Tempo: e' la tradizione invidiata da molti altri sport che tentano invano di imitarla. Dopo due tempi di 40 minuti di scontri, le squadre di rugby si incontrano nel Terzo Tempo, durante il quale si mangia, si beve e si chiacchiera tutti assieme.
UTCH!!!: e' il rumore tipico del placcaggio, la tecnica che si usa per fermare l'avanzata dell'avversario. Consiste nel bloccarlo con le braccia afferrandolo dal torace in giu'. I placcaggi alti sono proibiti.
A volte il placcaggio non va a buon fine e capita che 100-110 kg di avversario vi passino sopra.
VASELLINA: nel mondo del rugby e' considerata un elisir, venerata almeno quanto il balsamo di tigre in Oriente.
Impedisce alle estremita' del corpo di staccarsi durante la partita.
ZELANDA Nuova: settembre 2007, volo aereo da Auckland a Wellington, in Nuova Zelanda. Uno dei passeggeri inizia ad agitarsi, urla e si scaglia contro il vicino di posto.
Il capitano chiede all'altoparlante se c'e' un rugbysta tra i passeggeri e interviene Ofisa Tonu'u, 1,78 metri di altezza per 94 kg di peso, ex All Blacks, che lo placca, lo immobilizza e si siede vicino a lui fino al momento dell'atterraggio.
Consegnato alle autorita' aeroportuali, l'uomo esagitato ha ringraziato di essere vivo.