Disturbo ossessivo compulsivo solidale

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Ciao jacopo! Ti scrivo questa mail per chiederti l'apertura di un
laboratorio sul disturbo ossessivo compulsivo. Ne soffro da almeno 8 anni,
ma diciamo che ne ho avuto prova certa qualche mese fa, dopo la diagnosi di
uno psichiatra. Mi piacerebbe capire l'origine di questo male, ed anche
un'interpretazione alternativa, sul modello di Louis Hay, quella donna che
citi nel tuo libro "guarire ridendo". Il disturbo genera ossessioni e
compulsioni, cioè azioni ripetitive che possono essere sia mentali, che
fisiche, e poi genera anche sensi di colpa ed ansia, depressione, portando
verso una qualità di vita scadente. La tipologia più diffusa, e purtroppo la
più grave, è detta cronica ingravescente. Ok in breve spero di averti dato
idea di cosa è questo disturbo. Spero tu ne parli nel tuo blog. Salutoni. E
un abbraccio.


Commenti

Sono l'autore della lettera! Grazie Jacopo per averla postata! Sotto con i commenti! :D

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

http://ossessionicompulsioni.blogspot.com/

Ti va di spiegarci come la vivi tu questa condizione...?

tratto dal mio blog:
Disturbo Ossessivo Compulsivo DOC

Cosa vuol dire avere il disturbo ossessivo compulsivo

Chi non ha questo disturbo ovviamente non sa cosa si prova. Io credo che non si debba pretendere che gli altri capiscano, più che altro credo che chi ci sta intorno debba darci sostegno. So bene che questo disturbo non è un cancro, ne una malattia gravissima, almeno nelle sue forme lievi. Però c'è da dire che genera molta sofferenza, e star male non piace a nessuno. Notti insonni e un'ansia che pervade l'intero corpo non sono cose piacevoli. Questo disturbo genera forti sensi di colpa, che fanno vivere malissimo. Per chi ce l'ha non è una cosa leggera, è qualcosa che non permette di condurre una vita normale, una vita tranquilla. Diventa dura, molto dura andare avanti, la realtà vista con il filtro del DOC appare molto diversa e molto pesante. E' difficile a volte descrivere a parole tutte queste sensazioni, per questo aspetto vostri commenti e vostre opinioni. A presto!

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Non pensi che l'analisi possa aiutarti?

Se ti riferisci alla terapia del dialogo o ad altre simili, purtroppo no, non può aiutarmi. Infatti è stato dimostrato che la psicoterapia è inutile per il disturbo ossessivo compulsivo. Ciò che invece può aiutare è la terapia cognitivo-comportamentale che consiste, in breve, nell'imparare dei comportamenti. Altro aiuto è dato dalle medicine, in particolare gli SSRI (Selective serotonin reuptake inhibitors) che io prendo, con l'accostamento di benzodiazepine, infatti ancora non è certo se benzodiazepine e ssri abbiano efficacia uguale o diversa, intervenendo poi su più fronti vengono spesso dati in abbinamento.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Fai attenzione con gli psicofarmaci, creano dipendenza. Conosco persone che sono andate totalmente fuori di testa.

Ciao,
io ho sofferto di un disturbo compulsivo, e, a tratti, torna ancora fuori, anche se in modo minore. Si trattava di bulimia.
Non ho mai fatto ricorso a psicofarmaci.
Questi disturbi sono malattie dell'amore, dell'affettività, e secondo me si curano in modo stabile solo imparando a cercare un pò più di benessere per se stessi e acquisendo consapevolezza.
Io ho fatto un paio d'anni di analisi (comportamentale) e mi hanno aiutata. L'aiuto più grande che ho ricevuto è stato quello di una maggiore obiettività nell'analisi delle situazioni in cui mi trovo: il vedere le situazioni anche da un punto di vista diverso da quello che ti porta a pensare che ti va sempre tutto storto e che il mondo è cattivo e ce l'ha con te.
La mia analista mi ha aiutata a trovare la motivazione per cercare attivamente ogni santo giorno una situazione anche piccola in cui poter essere felice, una situazione da cui ricavare un pò di benessere e anche a lasciarmi scivolare di più le cose addosso.
Non sto a dilungarmi oltre, il discorso ovviamente è molto più complesso, ma guarire trovando soddisfazione e motivazione dove possiamo è una guarigione molto meno a rischio di una che dipenda da psicofarmaci (anche se sono consapevole che il mio caso era diciamo "leggero", mentre in altre situazioni non si può prescindere dal trattamento farmacologico).
Un abbraccio

Grazie mamy del tuo contributo, ma La bulimia e il DOC non sono la stessa cosa, possono somigliare, ma sono diversi, ed anzi possono essere compresenti in una stessa persona ma comunque diversi l'uno dall'altro.

Tratto da

Dinamica2000.it

IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

Criteri del DSM IV per la diagnosi si possono così riassumere:

Presenza di pensieri ossessivi, che invadono la mente del pz causando disagio e ansia

I pensieri, gli impulsi non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per la vita sociale

Le compulsioni sono diretta conseguenza dell’ossessione, ma non sono obbligatorie, sono messe in atto per contrastare l’ansia, sono involontarie e non si può fare nulla per contrastarle

In qualche momento nel corso del disturbo questi pensieri eccessivi sono riconosciuti come tali.

Comportano ansia, disagio,interferiscono col normale funzionamento lavorativo,sociale

Esiste l’insight in questi pz. Nell’evoluzione del disturbo il grado di insight può variare.

Non sempre è riconosciuto il grado di estraneità dei propri pensieri

Le compulsioni spesso dipendono dalle ossessioni

Vi è un potenziale evolutivo verso la cronicità del disturbo una volta che esso si sia manifestato, ha esordio precoce, in una certa percentuale anche nell’infanzia e nella prima adolescenza con le eventuali conseguenze di compromissione a vario livello della qualità della vita,ma non solo del pz, anche di tutta la famiglia.

Di fronte ad un pz OC bisogna enucleare l’elemento psicopatologico primario, cioè le ossessioni e le compulsioni, attraverso il rilievo di livelli sovrapposti di complessità psicopatologica. Le modalità di presentazione del pz dipendono dalla durata del disturbo, da quanto tempo cioè è intercorso tra il momento dell’insorgenza della sindrome e il momento della richiesta al medico. Se l’insorgenza del disturbo risale ad un’età nella quale i processi maturativi a livello psicologico nn sono ancora completati, se ne dovrà tener conto,vuoi per comprendere i modi peculiari di interpretazione da parte del pz dei suoi sintomi, vuoi per fare previsioni sui deficit residui al trattamento che richiederanno interventi rieducativi complessi.

Punti chiave del disturbo:

Presenza di preoccupazioni a contenuto ipocondriaco sia sul versante fisico( paura di avere contratto qualche malattia contagiosa,del contatto con secrezioni) che psichico (timore di impazzire,di perdere il controllo delle proprie facoltà mentali)

Preoccupazioni dismorfofobiche )preoccupazione per in estetismi corporei,aspetto fisico) e preoccupazioni sulla propria identità e sul ruolo sessuale

Lamentele generiche di perdita di efficienza mentale come memoria,attenzione,concentrazione,capacità di controllo dei propri pensieri

Presenza di lesioni e-o disfunzioni

Manifestazioni di ansia generalizzata e stato soggettivo di abbattimento e disperazione

Ricordarsi che :

Il doc è una malattia

I soggetti affetti non sono responsabili della malattia

Da soli non si può uscirne

Esistono mezzi per curarla

Questi mezzi consentiranno loro di affrontare in modo diverso le paure, e i loro problemi

I diversi tipi di ossessioni:

Contaminazione

Aggressive

Ordine e precisione

Accumulo

Religiose

Sessuali

Somatiche

Altre

Compulsioni:

Lavaggio e pulizia

Controllo di serrature, fornelli,interruttori etc

Riordino

Accumulo

Altre come contare,rileggere,fare elenchi

Complicanze:

La sindrome depressiva può essere presente in questi soggetti come fenomeno secondario alle ossessioni e compulsioni, con sentimenti di inutilità e di disperazione che hanno le loro radici nella constatazione del grado di deterioramento della qualità di vita indotto dalla malattia. La depressione primaria esordisce prima del DOC, e la depressione peggiora in questo senso i sintomi ossessivi. Ad essa si aggiungono i sensi di colpa nei confronti dei familiari, disturbi del sonno e dell’alimentazione. Spesso si verificano anche condotte autolesive anche mortali.In alcuni soggetti è stato riscontrato anche un abuso di sostanze che il pz assume per far fronte al crescente stato d’ansia.

Scala per la misurazione del DOC è la Y BOCS (yale brown obsessive compulsive scale)

Composta da una parte quantitativa in cui si chiede la frequenza delle ossessioni,da quanto tempo sono presenti,per quanto si riesce a resistervi ecc, una parte qualitativa in cui si indaga no i sintomi psicopatologici e una parte composta da item che evocano aspetti particolari del pz come l’insight. La Y BOCS non è una scala diagnostica, è usata come strumento di ricerca.E’ usata per quantificare la realtà, il pz constata compilando questa scala che gli si chiedono sintomi e manifestazioni che lui sente, ma che non è ancora riuscito a dominare o a chiarire. Quindi in un certo senso è come se fosse rassicurato. Per il clinico invece questa scala aumenta l’obiettività del quadro sintomatologico e ottimizza la valutazione periodica.

EPIDEMIOLOGIA

Età d’esordio precoce

Decorso cronico con oscillazioni periodiche

Prevalenza in Italia del 3-4 %

M e F hanno manifestazioni diverse della malattia

I M hanno andamento fluttuante che non si risolve mai con fasi in cui il pz sta un po’ meglio e altre in cui sta un po’ peggio, le F invece hanno andamento episodico in cui in alcuni momenti si può raggiungere una riduzione quasi totale dei sintomi

Il doc non va quasi mai incontro a risoluzione spontanea dei sintomi, i maschi si ammalano prima delle femmine, hanno entrambi però esordio graduale, poi diviene subdolo,insidioso fino a divenire invalidante. Nelle F è presente un esordio acuto, e forse per questo arrivano prima al consulto medico. I contenuti delle ossessioni spesso cambiano in funzione del sex del soggetto.

I maschi di solito hanno ossessioni sessuali,di simmetria,di controllo. Nelle donne si verificano di più ossessioni di aggressività, contaminazione con conseguenti rituali di pulizia e lavaggio.

Esistono casi, come ho accennato prima, di esordio in età infantile intorno ai 5-6 anni d’età, caratterizzato da tics,da scarso insight di malattia e colpisce perlo più maschi. Spesso sono associate anche altre patologie, e si è pensato che forse questo dipende da malattie dovute a streptococchi. I contenuti + tipici sono quelli di precisione,simmetria,lavaggio mani,rituali strani superstiziosi,agiti violenti. Non vi è la presenza però di ossessioni cognitive.

Per quanto riguarda la comorbidità (presenza di più malattie in un individuo. N.d.R) è stato visto che anche questa varia a seconda del sex, in particolare:

M: Fobia sociale,disordine bipolare,dipendenza da alcol

F: Depressione maggiore, anoressia,bulimia

Spettro ossessivo-compulsivo:

Area dell’impulsività: GIOCO PATOLOGICO

Gioco maladattivo e persistente, occupa la mente del sogg che gioca solo per non affrontare reali problemi della vita quotidiana. Dopo aver perso al gioco di solito ricominciano, nascondono tutt ai familiari,sfruttano gli altri per avere soldi da giocare, a volte vengono commessi da questi soggetti dei reati per finanziarsi al gioco, rompono legami importanti a causa del gioco.

Perché sia fatta diagnosi di gioco patologico non deve essere presente un disturbo maniacale o bipolare.

Area somatica: D.da DISMORFISMO corporeo

Questi pz sono preoccupati di avere in estetismi, o hanno preoccupazione esagerata per un difetto fisico reale o immaginario.Questa preoccupazione causa loro una sorta di disagio clinicamente significativo.

Area Motoria: DISTURBO DI G. DE LA TOURETTE

Caratterizzato da molti tics diverse volte al giorno, esordio precoce, non legato all’uso di sostanze. Nell’8% dei casi i soggetti con sindrome de la tourette hanno anche DOC.

Relazione tra DOC e D. Personalità Ossessivo compulsivo

Sono 2 patologie diverse, anche nel DSM III sono indicate in 2 assi diversi addirittura. Solo di recente si è vista una possibile compresenza dei 2 disturbi nello stesso soggetto. Inoltre è stata osservata una familiarità per i soggetti doc coi familiari.

Fattori predittivi di risposta farmacologia:

Età

Età d’esordio

Familiarità

Insight

Il 43% dei pz ossessivi nn risponde al trattamento con antiossessivi ssri. Indice positivo della risposta al trattamento è la familiarità, la presenza di poor insight invece è un indice di scarso risposta al trattamento insieme all’esordio precoce ed alle ossessioni somatiche.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Interessante l'articolo che hai postato.
Ma non ho capito se tu hai risolto il tuo problema, e come.
Ciao!

Non ancora almeno, visto che mi è stato diagnosticato un mese fa. :)

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

ehm....scusa, non avevo realizzato.
In bocca al lupo x il tuo percorso di guarigione, allora.
:-)))

Ogni contributo è ben accetto.
E grazie dell'augurio! :D

caro patch, mi sembri molto felice della tua diagnosi, forse troppo...
è vero che l'esibire una malattia "ufficiale" sembra porre un robusto argine al senso di colpa ed al disprezzo di sè, e ti offre una dolce culla in cui leccarti le ferite.
una culla appunto, non ti servirà a molto allontanare il mondo adulto, duro e reale, che ti chiederà sempre il conto, non ti illudere.
stai credendo a chi ti offre una soluzione facile, e patologica anch'essa, allontanandoti dall'affrontare te stesso.
ti auguro non te ne allontani troppo, e non per troppo tempo.
tante persone si rendono conto dei veri effetti degli psicofarmaci, ma molto spesso dopo troppo tempo, quando la loro vita ne è già stata gravemente compromessa, a volte senza possibilità di ritorno.

Cara amelia, so che non rispondi in mala fede, ma la tua risposta non c'entra nulla con quello che sto passando. Tu non mi capisci, e non mi puoi capire, e non te lo auguro, ma sono stanco di ripetere sempre le solite spiegazioni. Se vuoi davvero rispondermi informati su cosa è questo disturbo. Se soffrissi di diabete mi diresti che non voglio affrontare il mondo adulto? E' una malattia, che tu ci creda o no, è una malattia. Grazie comunque del contributo. :)

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

ciao

soffro del tuo stesso disturbo ma da molto + tempo di te......forse ti posso dare una mano , visto che sono molto documentato sull ' argomento ([email protected])

cmq ti consiglio per la terapia farmacologica di rivolgerti ad un medco esperto , visto che ci sono molti fattori da considerare , non solo il farmaco , ma anche la posologia ed altri fattori.

ciao!

Il mio medico è esperto, è uno psichiatria. Se vuoi contribuire fallo pure su questo spazio, oppure sul mio blog: http://ossessionicompulsioni.blogspot.com/

Ciao :D

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

...

Hai detto di prendere dei farmaci. e hai citato gli SSRI abbinati alle benzodiazepine. Per chi non lo sapesse, gli SSRI agiscono al livello sinaptico inibendo(come dice il nome) un processo che recupera la serotonina liberata, lasciando che questa venga poi distrutta. A mio avviso si tratta di un processo molto importante nell'evento sinapsi.
Ragionando da programmatore (non sono un chimico farmaceutico e per carità non voglio far intendere una cosa simile), il reuptake della serotonina è quello che dal mio punto di vista equivale ad una notevole ottimizzazione della efficienza dei processi, in quanto il successivo evento sinaptico (un altra trasmissione, per intenderci) non deve attendere che venga prodotta altra serotonina (che viene prodotta lontano da dove è utilizzata, nella maggior parte dei casi) ma utilizza quella che è stata recuperata dal precedente evento. Impedendo un tale fenomeno, dal mio punto di vista, il rischio è che i processi sinaptici, a lungo andare, si ritrovino senza serotonina; e questo potrebbe essere vero anche per vaste aree del cervello.
Ora, io non soffro di DOC e non sono un medico, ma non so se avete mai sentito parlare del "prozac". Il prozac è un SSRI. Sul libro "tutto quello che sai è falso 2" e su tutta una serie di indagini giornalistiche che mi sono capitate tra le mani, c'era un articolo appositamente dedicato al prozac e alla casa farmaceutica detentrice del brevetto: la "lilly". L'articolo parlava di come il farmaco sarebbe tutt'altro che "sicuro" e sottolineava che lo stesso sarebbe stato commercializzato senza passare i test in modo convincente, mascherando i risultati e rendendoli oggettivamente poco chiari e comprensibili, ma soprattutto diceva che le stesse licenze di commercializzazione del farmaco sarebbero state ottenute tramite corruzione. Continuava sbobinando statistiche di tutta una serie di morti di una violenza inaudita, stragi culminate in suicidio e simili. L'articolo diceva anche che si era osservata una drastica diminuzione di questi eventi se il farmaco veniva somministrato in associazione proprio con le benzodiazepine (che mi pare siano un forte calmante), e concludeva dicendo che non si sapeva per certo neppure se questo farmaco avesse reali effetti positivi sulle persone che lo assumevano.
Devo dire che lo stesso articolo riportava di tanti casi che avevano avuto reale beneficio dal prozac (le stragi e i decessi sono comunque una percentuale abbastanza bassa) seppur sostenendo l'inattendibilità dei test del farmaco e la concreta possibilità che si trattasse di effetto placebo. Dal canto mio, ritengo che i processi chimici che ho rozzamente descritto poco sopra siano fondamentali per un corretto funzionamento del cervello e che questi farmaci derivino dalle idee di ricercatori che ritrovandosi davanti ad una cosa così complessa come il cervello umano, si mettono a giocare e a sperimentare come fanno i bambini quando trovano una cosa nuova e la usano per giocare. Ne sappiamo ancora troppo poco sul cervello (altrimenti non credo che ci sarebbero poi tanti scenziati che giocano con elettrodi nel cranio dei ratti ed altre cavie da laboratorio). Probabilmente, certi disfunzionamenti comportamentali umani sono dovuti ad altro che un semplice disfunzionamento chimico (che possiamo controllare solo a livello generale). e giocare con la chimica del nostro corpo (perchè di questo si tratta, quando si cercano molecole che possano essere attive in tal senso) in questo modo non la vedo una strada sostenibile. A maggior ragione poi, provocare un malfunzionamento della chimica del cervello non mi sembra possa essere il modo giusto di affrontare un problema che per quanto ne sappiamo non ha niente di chimico (quella che la "pazzia" sia dovuta a squilibri chimici mi sembra più che altro un'opinione). Ammetto che "giocare" abbia portato un miglioramento notevole della qualità dela vita e della speranza di vita di un individuo, ma che questo venga fatto perche una casa farmaceutica deve fare un sacco di soldi... mi sembra abbastanza discutibile... ma soprattutto rende discutibile l'utilità di molti farmaci messi in commercio.
Detto questo: il farmaco che prendi ti sembra effettivamente utile?
Il tuo problema è stato diagnosticato anche (ma non credo) da esami di laboratorio oggettivi(tac, risonanza magnetica o simili)?
sei stato informato dei rischi abbinati al farmaco?
il bugiardino (il foglietto illustrativo) recita nulla a riguardo?

ciao!!
a volte basta un sorriso.

Tratto da http://www.ipsico.org/antidepressivi_SSRI.htm

Gli antidepressivi di nuova generazione (SSRI)

Il gruppo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) è costituito da 6 molecole principali: Fluoxetina (Prozac, Fluoxerene, Fluoxetina), Fluvoxamina (Maveral, Fevarin, Dumirox), Paroxetina (Sereupin, Seroxat, Eutimil, Daparox), Sertralina (Zoloft, Tatig), Citalopram (Elopram, Seropram) ed Escitalopram (Entact, Cipralex).
Sono tutte caratterizzate da un meccanismo di azione comune, rappresentato dall'inibizione, a livello dei recettori nervosi presinaptici, del riassorbimento della serotonina. In pratica, nell'arco di qualche settimana, aumenta la disponibilità della serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso umano, negli spazi deputati alla trasmissione nervosa (sinapsi).
Tali composti presentano un indice terapeutico (rapporto tra dose letale e dose efficace) assai superiore ai triciclici (ADT) e una notevole riduzione, rispetto agli stessi, degli effetti collaterali anticolinergici.
Di conseguenza offrono una maggiore maneggevolezza e hanno un indicazione all'impiego anche per quelle categorie di pazienti, quali gli anziani e i cardiopatici, per i quali gli ADT sono sconsigliati oppure del tutto controindicati.
Non sono comunque esenti da effetti collaterali, come ad esempio perdita dell’appetito, nausea, insonnia.
Anch'essi richiedono 15-20 giorni prima di manifestare un effetto clinico significativo.
Riguardo all'efficacia, nonostante numerosi studi indichino una potenza sovrapponibile agli ADT, tali composti sono da considerarsi generalmente di seconda scelta rispetto agli ADT nei casi di Depressione Maggiore e di Disturbo ossessivo-compulsivo.

Fluoxetina (Prozac, Fluoxerene, Fluoxetina). Molecola dotata di notevole azione disinibente che trova largo impiego nei disturbi depressivi (range terapeutico 20-80 mg.), nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo (40-80 mg.), nella Bulimia (60-80 mg.) e nel Disturbo da Abbuffate (60-80 mg.).
Fluvoxamina (Fevarin, Dumirox, Maveral). Molecola che associa all'azione antidepressiva un effetto ansiolitico. Risulta quindi particolarmente utile nelle forme di depressione ansiosa (300 mg.). Inoltre la fluvoxamina può essere considerata un farmaco di notevole efficacia nella terapia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (250-300 mg.) e nelle depressioni in corso di psicosi, così come nelle manifestazioni di deficit del controllo degli impulsi.
Paroxetina (Sereupin, Seroxat, Eutimil, Daparox). Farmaco antidepressivo recentemente introdotto in commercio in Italia che trova indicazione nei Disturbi di Panico e nelle Distimie. Generalmente ben tollerato, può determinare la comparsa di nausea e di tremori a fini scosse agli arti superiori. Il range terapeutico e' compreso tra 20 e 30 mg.
Sertralina (Zoloft, Tatig). La Sertralina risulta essere estremamente utile, all'incirca nel 70% dei soggetti con Disturbo da Abbuffate e nei pazienti obesi, nel potenziare la sensazione di sazietà e, conseguentemente, nel determinare una notevole riduzione dell'assunzione di cibo, con conseguente perdita di peso. Generalmente ben tollerata, presenta come principale effetto collaterale la nausea, che tende ad attenuarsi dopo i primi giorni di terapia.
Citalopram (Elopram, Seropram). Il Citalopram è la molecola più recente e, a detta di numerosi studi, la più selettiva e, di conseguenza, quella che presenta meno effetti collaterali. Viene largamente impiegato, data la sua elevata tollerabilità, nelle sindromi depressive lievi e nel disturbo di panico a dosaggi compresi fra i 20 e i 40mg.
Escitalopram (Entact, Cipralex). L'Escitalopram è l'evoluzione del Citalopram e, di conseguenza, ancora più selettivo e con meno effetti collaterali, almeno in teoria, secondo quanto dichiarano i produttori. Ha gli stessi impieghi del Citalopram.

POF POF POF !!!
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anch'io penso che sarebbe interessante.. ma é un argomenbto su cui nonposso dire.. pero mi piacerebbe ascoltarne

Ciao , io volevo chiederti nei fatti cos'è questo disturbo ossessivo compulsivo . E' il consumo compulsivo di qualcosa? Tipo sigarette, alcool od altre sostanze? Oppure ti fissi magari su una determinata cosa? L'oggetto della tua ossessione varia o è sempre lo stesso?
Te lo chiedo perchè penso che a volte tutti siamo un pò ossessivi e compulsivi, specialmente chi vive nelle città ed è sottoposto a forti stress. Quindi volevo capire bene come si identifica questo disturbo.Chi te lo ha diagnosticato?
Grazie, ciao

L'oggetto delle mie ossessioni variano. Le mie ossessioni durano a volte giorni. Le compulsioni sono dei rituali per calmare l'ansia creata dalle ossessioni.All'inizio me lo sono diagnosticato da solo, poi me l'ha diagnosticato lo psichiatra.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Cari amici, vi vorrei invitare a non demonizzare tutto ciò che rappresenta la medicina ufficiale. Prendo i farmaci con attenzione e seguendo le prescrizioni mediche. Ho letto il foglietto illustrativo in cui si spiegano anche gli effetti collaterali. Ora il disturbo di cui soffro non è un vero disturbo psicologico, ma psichiatrico. Mi serve una tregua e ben venga l'uso dei farmaci. Questa malattia mi fa soffrire molto, facendomi vivere giornate orrende. Rimaniamo di mente aperta, per favore, io penso che medicina olistica e medicina tradizionale debbano integrars, ma che nessuna delle due sia una contro le altre. Poi riguardo l'articolo che parla del prozac: procediamo con attenzione, non è detto che tutto quello che viene scritto sia necessariamente verissimo e inattaccabile, a volte si cade in sensazionalismi che trasformano la verità. Io prendo il fevarin e mi sta dando qualche buon risultato.Questo disturbo si cura con farmaci e terapia cognitivo-comportamentale, ma le due terapie possono essere sia abbinate sia prese singolarmente. L'accostamento con le benzodiazepine non fa parte della mia cura, che io svolgo con il fevarin, le benzodiazepine servono in caso di ansia, al bisogno insomma.

POF POF POF !!!
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Tratto dal mio blog: Disturbo Ossessivo Compulsivo doc

Va chiarita una cosa: la psichiatria si occupa del cervello e della mente, la psicologia della mente e dei risvolti sul cervello che l'azione sulla mente svolge.
Il doc è una malattia psichiatrica, cioè coinvolge aree fisiche del cervello e sostanze chimiche endogene (cioè appartenenti al corpo), ma è ovvio che abbia dei risvolti psicologici e che sia influenzata da elementi psicologici. In parole povere: se non si ha un buon supporto familiare ed amicale il doc può aggravarsi. Essere insicuri è una conseguenza del doc, se si aggiunge un'insicurezza provocata da un familiare la cosa si fa più difficile, e così per l'autostima etc.
Allora per chi in famiglia ha qualcuno che soffre di questo disturbo, cercate di essere comprensivi e nello stesso tempo forti ed inamovibili per aiutare la persona sofferente ad affrontare le varie vicende da "doccher" che lo coinvolgono. Il doc è una malattia, non è colpa della persona che ne soffre e arrabbiarsi con lei non l'aiuterà ma gli farà pesare di più la sua condizione.
A presto.

POF POF POF !!!
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Tratto da libro di Gabriele Melli "Vincere Le Ossessioni", edizioni Ecomind.

Sebbene non sia ancora chiara la natura del DOC, tutti sono d'accordo sul fatto che esso sia un disturbo psichiatrico, una vera e propria malattia, un problema che colpisce i pensieri, le emozioni e i comportamenti dell'individuo con modalità molto specifiche.
Come ogni disturbo psichiatrico, il DOC non deve essere considerato un difetti della persona o qualcosa che egli (o ella) potrebbe interrompere se solo fosse un pò più forte. Deve piuttosto essere visto come un "cortocircuito" nell'elaborazione delle preoccupazioni, che non può essere interrotto da chi lo subisce. Questo circuito "malfunzionante" invia, in modo inappropriato, dei segnali di paura infondati, che non meritano una grande attenzione. Questi segnali di paura sono quelli che noi chiamiamo "ossessioni".
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi accompagnati da emozioni negative. Un'ossessione comune è la paura di contaminare se stessi o qualcun altro toccando qualcosa di sporco, ma ce ne sono mille altre- Non è possibile vedere le ossessioni, ma non è difficile accorgersi che la persona che state aiutando sembra distratta, disattenta o assorbita dalle sue paure. Inoltre, quando il cervello le invia questi segnali di paura indesiderati, i suoi comportamenti assumono le sembianze di rituali, chiamati compulsioni, che hanno lo scopo di neutralizzare tali pensieri negativi e di tranquillizzarsi.
Le compulsioni sono azioni designate a scacciare questi pensieri e a ridurre l'ansia o le altre emozioni negative che ne conseguono. Un esempio può essere l'eccessivo lavaggio delle mani, che è un rituale comune per chi è affetto dal cosiddetto DOC da contaminazione.
Si può facilmente intuire come le compulsioni siano un comportamento dannoso, che aumenta la probabilità di ricomparsa delle ossessioni, anche se si origina come una naturale autodifesa da esse. Chi soffre di DOC, tuttavia, non riesce ad abbandonarle ed il suo relativo benessere dipende da tali comportamenti; diventa come un drogato, che ha sviluppato la dipendenza da una sostanza. A questo si aggiungono spesso una forte frustrazione e una profonda depressione causate dall'incapacità di resistere al DOC; ciò rende ancora più gravoso sopportare il disturbo.
Poichè il DOC causa problemi in alcuni luoghi ma non in altri, in determinati periodi e non in altri, spesso parenti ed amici sono portati a pensare che certi comportamenti siano intenzionali. Per esempio, qualcuno potrebbe essere in grado di utilizzare il bagno in casa propria ma non in altri luoghi.
Dovete ricordare sempre che è la natura del DOC che non ha un senso, per cui non è corretto nè utile interpretare l'irregolarità dei sintomi come la prova che non si tratta di una "vera" malattia, ma di semplici fisime o fissazioni da cui ci si potrebbe liberare con un pò di buona volontà.
Considerando il DOC uno specifico problema psichiatrico, sarà più semplice abbandonare l'idea che che ne soffre sia in qualche modo in difetto, debole, pigro o di scarsa volontà; darete così un primo, indispensabile contributo affinchè il trattamento sia veramente efficace.
Bisogna creare una salda alleanza contro un unico nemico: il disturbo. Un metodo molto efficace, per favorire questo clima di battaglia e avere sempre chiaro il nemico da sconfiggere, è quello di chiamare il DOC con un brutto soprannome, che la persona stessa avrà scelto. In questo modo il disturbo diventa la "parte cattiva", mentre la persona stessa, voi che la state aiutando e l'eventuale psicoterapeuta, costituite la "parte buona" che lavora per attaccare il DOC e scofiggerlo.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Giovedì sono stato dal mio psichiatra.
Gli ho parlato di alcune nuove ossessioni, del fatto che non vedevo grandi miglioramenti.
Lui sembrava disorientato.
Ad un tratto mi ha chiesto se stavo uscendo, ed io gli ho risposto di sì, ma solo il sabato, e quando capitava. E lui mi ha risposto che sbaglio, che a 20 anni non devo fare la vita di un adulto, ne di un vecchio, devo vivere come un ragazzo. Gli ho chiesto "ma devo uscire tutti i giorni?" e lui "sì, tutti i giorni, non devi rimanere chiuso in casa, è normale che ti vengano nuove ossessioni se fai così." Poi gli ho detto che mi era anche morto il cane, poco tempo prima, e lui mi ha detto che avevo fatto bene a dirgli queste cose, perchè inizialmente non capiva perchè non reagivo alla terapia, "ero disorientato" mi ha detto. Mi ha spiegato che devo prima ristabilire un equilibrio, devo fare "un'igiene di vita", e che la cura per il disturbo ossessivo compulsivo è la felicità. Sono rimasto stupito, e nello stesso tempo contento. Non mi aspettavo che uno psichiatra mi dicesse una cosa del genere, e invece l'ha fatto. Bravo!

POF POF POF !!!
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DOC E SISTEMA IMMUNITARIO

tratto da http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=99902&idd=39

DOC E SISTEMA IMMUNITARIO
Anche il sistema immunitario potrebbe essere coinvolto nei disturbi ossessivo-compulsivi. Infatti una ricerca apparsa sul British Journal of Psychiatry evidenzia un legame tra certi anticorpi e la malattia. Secondo quanto riferito da un team congiunto di esperti dell’Institute of Psychiatry e dell’Institute of Neurology dello University College di Londra, una storia di infezione da streptococco e la conseguente reazione immunitaria con sviluppo di anticorpi specifici potrebbero avere un ruolo nello scatenarsi della sindrome psichiatrica.

Il disturbo ossessivo-compulsivo può interessare circa il 3 per cento della popolazione ed è un disturbo psichiatrico caratterizzato da comportamenti ansiosi che si cura di solito farmacologicamente e con terapie comportamentali. I ricercatori hanno coinvolto nello studio 50 bambini con il disturbo ed hanno esaminato nel loro sangue la presenza o meno di anticorpi anti-gangli basali, anticorpi dovuti a una reazione autoimmunitaria che si scatena di solito quando anticorpi anti-streptococco reagiscono con una parte del cervello.

Si tratta dunque di una risposta autoimmunitaria, la stessa che in passato è stata associata ad alcuni disturbi del movimento noti come Corea di Sydenham, una corea infettiva o reumatica che compare di solito nell’infanzia e che a sua volta era stata associata al disturbo psichiatrico.
È emerso che il 42 per cento dei bambini con la sindrome psichiatrica presentavano gli anticorpi nel sangue contro solo il 5 per cento di 190 coetanei sani considerati come gruppo di controllo. L’autoimmunità, hanno concluso gli esperti, potrebbe dunque avere un ruolo nella genesi e/o nel mantenimento del disturbo ossessivo-compulsivo.

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Io da piccolo, a seguito di una infezione faringea da streptococco trascurata (o non curata a dovere) ho avuto la febbre reumatica e conseguenti problemi, curati con pesanti bombardamenti di punture di penicillina. Oggi soffro di disturbi ossessivi compulsivi. Secondo questa ricerca potrebbe dunque esserci una relazione tra questi due eventi? Questo confermerebbe la teoria secondo cui il disturbo è su base organica e deve essere curato come tale.

HAi provato la Pnl?Ieri ho scritto una mezza pagina sul processo della soggezione emotiva;se arrivi al punto di rendertene conto(cioè al punto di riconoscere che vuoi essere qualcosa di altro)direi che moriranno naturalmente le ossessioni.Infatti il pensiero nasce allo scopo di ricreare una situazione di tensione emotiva iniziale che tu hai dimenticato,che ti serviva per vivere,e che hai impiegato nelle ossessioni.Correggetemi se sbaglio.

Il d.o.c. è un disturbo alquanto strano, sulla cui natura non ci sono al momento teorie molto chiare. Una parte della psichiatria lo considera un disturbo su base organica (carenza di serotonina), altra parte è più propensa a considerarlo un disturbo ansioso dovuto a traumi subiti nell'infanzia, riposti nella nostro inconscio e improvvisamente riemersi a seguito di eventi stressanti. Resta il fatto che si tratta di un disturbo a tutti gli effetti, per cui non serve a nulla assumere atteggiamenti di rimprovero nei confronti di chi ne soffre, anzi il rischio è quello di fare peggio. Chi soffre di d.o.c. non è certo contento di stare male e percepire l'ostilità di chi gli sta vicino può aumentare di molto i suoi disagi.

Fermamente convinto

Io sono fermamente convinto di poter guarire da questo disturbo.
Perchè se ci sono attimi di "normalità", vuol dire che posso prolungare quegli attimi fino a renderli comuni, soliti, eterni!
Questo disturbo ti fa star male, e senti ancor più male quando i tuoi amici non comprendono la tua situazione, quando chi ti è vicino vuole semplificare, per rendere sbrigativa la cosa.
Ma il dolore si allevia quando qualcuno che ti è vicino comprende e ti aiuta nella guarigione.
Non cononsco nulla
non so nulla
voglio essere nulla
solo così mi unirò al tutto
Voglio abbandonare l'ego, lo voglio abbandonare perchè mi fa soffrire, voglio abbandonare i desideri, perchè mi fanno soffrire, ma tutto questo non significa tagli radicali alla mia vita,
ma un'interpretazione diversa del mio ego, e dei miei desideri. E' una cosa molto personale, non invito nessuno a seguire quello di cui parlo. Voglio essere libero e per me questa è libertà, la goccia D'ACQUA CHE CADE NEL FIUME diventa libera, la foglia che marcisce e si unisce alla terra diventa libera. Anche nella morte c'è libertà, ed anche nella vita. Nel momento in cui ti unisci alla vita, diventi parte di essa, diventi libero, nel momento in cui muori, e ti unisci alla morte diventi libero, nel momento in cui ti unisci ad un uomo o ad una donna, diventi libero, nel momento in cui mangi e ti unisci al cibo diventi libero, nel momento in cui ti siedi, pensi, parli, esisti diventi libero

POF POF POF !!!
Scelgo di essere felice! :D

Sofferenza

Per chi ti guarda da fuori, stai assolutamente bene, in fondo non ti manca un braccio, e nemmeno hai un pustolone purulento, scarnificato zampillante sangue sotto la camicia.
Ma tu invece sai bene come ti senti. Quell'angoscia che ti prende e stringe la gola, ti fa deglutire, l'ansia che ti fa sudare, lo stato confusionale in cui ti immergi concentrato come sei nel risolvere la tua ossessioni, e molto distratto nei compiti che vorresti svolgere. La paura, l'incapacità di trovare un'uscita, ovviamente perchè l'uscita non c'è, e non serve perchè il problema in realtà non esiste, almeno non quello posto dall'ossessione, invece l'ossessione in se, in quanto tale, costituisce parte del problema che si chiama disturbo ossessivo compulsivo. E stai male, e in pochi possono comprendere. Ma possiamo farne una colpa? Noi potremmo capire il loro dolore nel perdere una persona cara? Il dolore del fallimento di un progetto o di un amore? A meno che non abbiamo vissuto situazioni simili, è difficile capire la sofferenza dell'altro. Quindi non voglio biasimare chi non comprende il mio problema. Ma quello che ho detto sopra è quel che si prova, quello che si passa, quello che tutti i giorni affrontiamo, chi più chi meno.
E' come vivere in una prigione, con un secondino estremamente severo che non fa altro che ricordarti che sei in carcere e non puoi uscire. E in quei momenti non sai chi sei, non sai cosa hai fatto, ne cosa farai, non sai nulla di te, nemmeno l'essenziale, ti senti capace di sbagliare in tutto, dal camminare, al bere, al mangiare, al pensare. Sei in balia di un problema inesistente la cui soluzione è inesistente, eppure continui a cercare disperatamente. Un pò come quella parabola di Mulla Nasrudin, un sufista, che racconta che un giorno stava cercando una chiave per strada, gli si avvicina un conoscente:-cosa cerchi Mulla? -Ho perso la chiave di casa- e iniziano a cercare entrambi la chiave, dopo un pò il conoscente domanda:-Mulla ma dove hai perso la chiave, precisamente? -Davanti casa mia- e perchè la cerchi qui?- perchè c'è più luce qui che a casa mia.
Il doc presenta problemi simili ai Koan buddisti, gli indovinelli zen che servono ad ampliare le proprie vedute all'allievo. Peccato che i nostri non siano semplici indovinelli ma dubbi generati da paure, dubbi e paure che ci ossessionano e compromettono la nostra qualità di vita.
Ma sappiate che io credo che si possa essere un buddha anche con il DOC.

A parte aiuti psichiatrici, farmacologici e psicologici, ci sono ulteriori modi di aiutarsi contro il DOC che possono affiancare le terapie dette in precedenza.

Ad esempio uno di questi, molto semplice è quello di dirsi stop.

Quando una marea di pensieri incotrollabile ci invade noi possiamo cominciare ad arginarla dicendoci stop e visualizzando come immagine questo stop.

Ad esempio io mi immagino lo stop del cartello stradale.

Il doc è una malattia in cui il cervello invia segnali di paura e ansia immotivati.

Esistono anche modi indiretti per aiutarsi contro il doc. Ad esempio fare sport e prendersi cura di se possono aiutare molto. Dedicarsi ad hobbies, stare con amici, ridere e tante altre cose piacevoli aiutano ad affrontare e a curare il doc, ed anche a costruirsi un pò di stima di se stessi.

 

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tratto da http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=99902&idd=39

DOC E SISTEMA IMMUNITARIO

Anche il sistema immunitario potrebbe essere coinvolto nei disturbi ossessivo-compulsivi. Infatti una ricerca apparsa sul British Journal of Psychiatry evidenzia un legame tra certi anticorpi e la malattia. Secondo quanto riferito da un team congiunto di esperti dell’Institute of Psychiatry e dell’Institute of Neurology dello University College di Londra, una storia di infezione da streptococco e la conseguente reazione immunitaria con sviluppo di anticorpi specifici potrebbero avere un ruolo nello scatenarsi della sindrome psichiatrica.



Il disturbo ossessivo-compulsivo può interessare circa il 3 per cento della popolazione ed è un disturbo psichiatrico caratterizzato da comportamenti ansiosi che si cura di solito farmacologicamente e con terapie comportamentali. I ricercatori hanno coinvolto nello studio 50 bambini con il disturbo ed hanno esaminato nel loro sangue la presenza o meno di anticorpi anti-gangli basali, anticorpi dovuti a una reazione autoimmunitaria che si scatena di solito quando anticorpi anti-streptococco reagiscono con una parte del cervello.



Si tratta dunque di una risposta autoimmunitaria, la stessa che in passato è stata associata ad alcuni disturbi del movimento noti come Corea di Sydenham, una corea infettiva o reumatica che compare di solito nell’infanzia e che a sua volta era stata associata al disturbo psichiatrico.

È emerso che il 42 per cento dei bambini con la sindrome psichiatrica presentavano gli anticorpi nel sangue contro solo il 5 per cento di 190 coetanei sani considerati come gruppo di controllo. L’autoimmunità, hanno concluso gli esperti, potrebbe dunque avere un ruolo nella genesi e/o nel mantenimento del disturbo ossessivo-compulsivo.

 

POF POF POF !!! Scelgo di essere felice! :D

Watzlawick a mio parere da un'ottima definizione del doc, con questa barzelletta: "C'è un uomo che batte le mani in continuazione, allora un terapista gli domanda: -perchè batti sempre le mani?- L'uomo risponde : - per tenere lontani gli elefanti!- E il terapista: - ma qui non c'è nessun elefante!- Il paziente: - Visto che funziona!- .

Nella terapia cognitivo-comportamentale, una delle tecniche per frenare il doc è "smettere di battere le mani" e correre il rischio che arrivino gli elefanti (cosa che non accadrà). Cercare di fermare la compulsione, e correre il rischio (illusorio) che la nostra paura possa avverarsi, solo così riusciamo a spezzare il circolo vizioso in cui siamo caduti.

 

POF POF POF !!! Scelgo di essere felice! :D

Disturbo ossessivo compulsivo e attività cerebrale

tratto da http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Disturbo_ossessivo_compulsivo_e_attivita_cerebrale/1332764

Non è ancora chiaro se la ridotta attività orbitofrontale sia una conseguenza del disturbo o un marker genetico che aumenta il rischio della sua insorgenza

La ridotta attivazione di un’area del cervello localizzata dietro agli occhi può indicare se una persona è a rischio di sviluppare un disturbo ossessivo-compulsivo (OCD): è questa la conclusione di uno studio effettuato da ricercatori della School of Clinical Medicine dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, riferita nell’articolo “Orbitofrontal Dysfunction in Patients with Obsessive-Compulsive Disorder and Their Unaffected Relatives", apparso sull'ultimo numero della rivista "Science".

L’OCD è definita come un disturbo psicologico caratterizzato da pensieri e comportamenti ripetitivi, e che spesso si trasmette di generazione in generazione, sebbene le ricerche tese a individuare fattori predisponesti finora non abbiano avuto successo.

Molti studi hanno riportato la ricorrenza nei pazienti affetti da OCD di un funzionamento anomalo della corteccia orbitofrontale. Tuttavia, non è chiaro se tale fattore sia una conseguenza dei sintomi dell’OCD o si tratti di un marker ereditato geneticamente che aumenta il rischio di insorgenza del disturbo.

Samuel Chamberlain e colleghi hanno monitorato l’attività cerebrale di pazienti OCD e dei loro parenti di primo grado confrontandoli con quella di un gruppo di controllo nel corso di esercizi di apprendimento inverso. Questi ultimi richiedono ai partecipanti di navigare attraverso una serie di illustrazioni per prove ed errori e di identificare un ordine preselezionato nelle immagini. Nel corso di questi esercizi, i ricercatori hanno osservato una ridotta attivazione nella corteccia orbitofrontale sia nei pazienti OCD sia nei loro parenti rispetto al gruppo di controllo.

I risultati sottolineano l’importanza di questa regione del cervello nella presa di decisioni quotidiana e possono aiutare a gettare una luce sulle cause dell’OCD. (fc)

SE VOTI BERLUSCONI, L'ITALIA RITORNA IN GUERRA IN IRAQ, A FARSI AMMAZZARE!!! POF POF POF !!! Scelgo di essere felice! :D

Lo scritto sotto è tratto dal mio blog, il cui link è in firma. Saluti.

Il 300mo post e il primo post dell'anno

Sono ormai due anni che questo piccolo luogo è aperto e ha fatto moltissime visite, nonostante l'argomento non sia proprio di "moda".
Molti mi hanno scritto qui e privatamente parlandomi delle loro storie, e questa cosa mi ha molto commosso, perchè poter essere una piccola luce di sostegno è qualcosa che tocca davvero nel profondo.
Il mio doc è ormai del tutto scomparso, anche se continuo la mia cura farmacologica, di cui però cercherò, se possibile di liberarmi a breve. Il doc ha influenzato molto la mia vita, e lo fa ancora, perchè al doc sono legate molte tematiche, della mia vita personale, e il disturbo si manifesta sempre in forme diverse. Dai primi post ad ora, c'è stata una grande crescita personale, mi sono "evoluto", oppure mi sono avvicinato di più a me stesso. Ho dovuto prendere coscienza di moltissime cose che mi riguardavano, ho dovuto affrontare delle paure (e me ne mancano altre :P), ho dovuto affrontare la rigidità dei miei pensieri e pregiudizi, ho dovuto, volente o nolente che fossi, approfondire ulteriormente la conoscenza di me stesso. La vita non è ne facile ne difficile. La vita è, e basta, null'altro. In questo percorso, si trovano vecchi e nuovi amici, se ne perdono, si imparano cose nuove, si fanno errori, si pensa, si agisce, la vita è una cosa meravigliosa proprio per questo, per "la costante del cambiamento". Ho affrontato periodi duri a causa del mio disturbo, periodi in cui ero veramente disperato, in cui il dolore era forte. Li ho superati. Ma poi, con l'allontanamento dalle "fisime" è venuta la coscienza, la coscienza della mia realtà, e ho dovuto accettare il fatto che "c'erano campi che non avevo arato e seminato" e questo mi rendeva una persona incompleta. Ho capito di quanto mi fossi chiuso in me stesso, al punto da chiudere il mondo fuori e non lasciarlo entrare. In tal modo ero rimasto relativamente solo e lì ho dovuto allora affrontare la disperazione della solitudine, il pensiero del fallimento come essere umano, la mancanza dell'essere amati da una donna. Ed è dura, perchè l'amore, sia fisico che romantico, è come l'aria, senza si "muore", o almeno si sta male. Ed è stato in quel momento che il mio disturbo si è manifestato di nuovo, ma in maniera molto più subdola, mascherato da buone intenzioni :D . Ero ossessionato dallo star bene. E' terribile e frustrante, poichè è sempre un'ossessione, e come tale, viene caricata di aspettative, viene scambiata per la realtà e per un desiderio, quando in realtà, è solo "un'ossessione". Oh sì, perchè tra desiderio ed ossessione c'è una grande differenza.
Un'ossessione diventa la realtà virtuale attorno cui gira tutto il nostro mondo, e intanto la vita ci passa accanto. Molto probabilmente il disturbo ossessivo compulsivo è molto più diffuso di quel che si crede, e in tanti sono coloro a cui una chiacchierata con uno psicologo non farebbe male :D .
Soffrire di doc, soffrirci, disperarsi è un'esperienza. Noi tutti che soffriamo di DOC dobbiamo prendere questo disturbo come un'esperienza, un'esperienza con cui crescere, attraverso cui avvicinarci agli altri uomini, alla sofferenza umana. Possiamo rendere il doc come un eterno inferno, oppure come un'esperienza da cui uscire più forti.

 

 

 

ragazzi..volevo chiedervi..il doc è così difficilmente curabile come ho letto? cioè se si è in terapia, in più si fa uso di medicinali, si avrà comuncuq questo problema per tutta la vita? :(

Scusa il vergognoso ritardo della risposta...
Comunque non esiste nessun assolutismo, nel senso che ci sono molti fattori che influenzano "il destino". La tua volontà è uno di questi.
Se hai la volontà di guarire, io sono convinto che si guarisca, ovviamente senza cadere nel circolo vizioso dei sensi di colpa, ma con l'idea di non arrendersi mai. Non puntare alla perfezione, ma allo stare bene. ;)

Ciao!!
Appena ho letto questi post mi sono riconosciuta in pieno..anche io soffro di DOC..le mie ossessioni sono piuttosto brutte e soprattutto in questi giorni sono stata molto male...
una delle mie ossessioni è quella di leggere ogni cosa che vedo...ogni cartello, scontrino per terra, ogni singola cosa..mentre guido leggo tutte le targhe delle macchine che mi passano davanti...e se me ne perdo una vado in crisi.
In questi giorni si è presentata una cosa nuova: giovedì scorso mi è rimasta in testa una canzone e ho iniziato ad avere paura che mi rimanesse in testa per sempre...detto fatto! Ora è una settimana che ho continuamente canzoni in testa...sono rimasta chiusa in casa a guardare la tv tutti questi giorni...e vorrei tanto vivere come una persona normale. Ho parlato con uno psicoterapeuta e mi ha detto di prendere Zoloft...ma nel frattempo come posso fare? sto davvero male...datemi qualche consiglio, vi prego.
Grazie
Marissa

Il doc è un disturbo complesso, purtroppo da un blog è difficile aiutare qualcuno. Sul mio blog trovi informazioni interessanti comunque.
Il mio consiglio rimane quello di consultare uno psichiatra innanzitutto, parlare con lui e se ne senti il bisogno parlare anche con uno psicologo.
Lo psicologo non può prescrivere farmaci, in quanto non è un medico, mentre lo psichiatra sì.
Fatti aiutare e non aver paura. Anche io sono stato molto male, ma ora sto molto meglio, io sono la prova che il doc è curabile.
Anche se questo tarlo a volte si rifà vedere.
Non mi fa soffrire più, ma a volte si manifesta in maniera subdola.
Sono appassionato di arti marziali e ultimamente sto praticando molto...
Così mi sono ritrovato ossessianto dalle arti marziali. Pensavo solo a quelle, mi ponevo continuamente domande a quelle, continuamente...Ora che ne sono consapevole però la controllo meglio.
Il doc per me è una sorta di sfida che gioco con me stesso...Non so se rendo l'idea. Saluti.

Ti ringrazio per avermi risposto...è comfortante sapere di non essere la sola a stare in questo modo...molte persone intorno a me non riescono a capire il mio problema..anche perchè vista all'esterno sembro una ragazza con una vita "perfetta"...sai la solita ragazza carina con una famiglia benestante...studentessa modello...bla bla bla...ma ciò non toglie che io possa soffrire e che questo problema per me sia motivo di dolore.
Te la sentiresti di parlarmi più nello specifico dei tuoi problemi? magari riusciamo a darci una mano a vicenda :-)
mi sono rivolta ad uno psichiatra...mi ha prescritto Zoloft che sicuramente conosci...e sto vendendo una psicologa...per il momento non ci sono grossi miglioramenti ma temo che dovrò aspettare un po'.
Grazie di tutto, davvero!
Marissa

Enormi scuse anche a te per il ritardo della risposta.
I miei problemi con il doc non erano poi dissimili dalla maggioranza delle persone affette: ossessioni-accompagnate da compulsioni. Il corredo è molto vario, ad indicare il potere della mente. Guarire si può, le medicine sostengono il percorso ma parte del lavoro devi farlo tu. Si può stare meglio! ;)

anche io soffro di doc da ben 7 anni. mi fisso su tutto, se vi dico su cosa mi fisso vi mettete a ridere ma vi assicuro che l'ansia arriva alle stelle, volevo sapere chi di voi prende dei neurolettici per questo disturbo vi ringrazio e buona serata, io ho voglia di vivere e di guarire ciao a tutti

Ciao ! Anche io ne soffro . Sai ne soffro da anni ma l ' ho scoperto solo adesso leggendo casualmente questa pagina , ho visto che era l' esatta fotocopia di quello che sentivo . Comunque non ti disperare non è colpa tua ma della malattia , io non sono molto ottimista , ma quando ho letto tutto ciò mi sono tranquillizzata visto che ho scoperto che non ero l' unica ad a averlo . Credevo di soffrirne solo io , ora invece finalmente ho scoperto che è una vera e propria malattia e che siamo in molti . Purtroppo per curare questa malattia c ' è ben poco da fare . Io prendo entact che almeno non ti stordisce tanto ; tu cosa fai quando ti vengono queste ossessioni ? per me sono fastidiose , visto che quando leggo un libro faccio una fatica tremenda a leggerlo visto che ritorno sempre indietro centinaia di volte sulla stessa riga .
L unica cos ada fare purtroppo è occupare la mente bisognerebbe sempre uscire , ma non sempre è possibile per me , o comunque farsi distrarre da qualcosa.
Ciao ciao
Stellina

Ne soffro anch'io. Diagnosi psichiatrica due anni fa, alla bella età di 48 anni. Faccio una breve cura farmacologica (con Entact) e inizio una terapia cognitivo-comportamentale. Devo dire che ho miglioramenti piuttosto evidenti. Preciso che il mio DOC si risolve soprattutto nell'atto del ruminare, del ripensare in forma circolare tutto ciò che durante la giornata mi disturba. Penso di averne sofferto fina da bambina, e ne ha sofferto sicuramente la mia nonna materna. Indubbiamente la storia della mia famiglia sembra essere stata il terreno di coltura perfetto per l'insorgere di questo disturbo.
Ora, dopo un periodo effettivamente di benessere, ci sono ricascata come un pollo. Ho subito per più di un anno una situazione molto stressante, sul piano sentimentale. Poichè non riuscivo a riprendermi, e lo stato di sofferenza era veramente importante, nonostante la presenza della psicoterapeuta, ho dovuto rendermi conto che lo stress prolungato da me sopportato mi aveva riacutizzato il DOC. A mia "discolpa" (non esiste colpa, in realtà, perchè se uno sta male di colpa non si deve parlare), comunque a mia discolpa, dicevo, sono incappata in una situazione che provoca l'insorgere di pensieri ossessivi anche in chi di questo disturbo non soffre normalmente: figurarsi l'effetto deflagrante su chi è davvero predisposto, come me. Oggi me ne sono resa conto, e ho deciso di ricontattare lo psichiatra: mi sono colpevolizzata per settimane perchè non riuscivo a saltarne fuori. Ora, avere razionalizzato la cosa, essermi resa conto che, forse, la realtà non è così soverchiante come io l'ho avvertita ultimamente, mi ha rasserenata, e sono piena di speranza di poter risolvere la mia crisi e recuperare il mio stato di benessere.
Il DOC è una gran brutta cosa, una cosa io devo evitare: le giornate vuote in cui si insinuano i brutti pensieri, che continuano a vorticarmi nella testa.
Un saluto a tutti.

Scusami anche tu per questo enorme ritardo...
Il doc è subdolo per questo motivo.
Se hai la lebbra si vede, se hai il doc, puoi sembrare un/a deficiente.
Un libro che spiega come funziona il pensiero "nevrotico" è quello di Giulio Cesare Giacobbe "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita". Per il resto a mio modesto parere, il lavoro sinergico di terapia cognitivo-comportamentale (fattibile anche da se stessi, con il concetto di "esposizione al rischio" che per me è stato molto utile) e terapia farmacologica è la terapia ideale. Lavorare anche con una terapia psicologica permette a seguito di chiarire molti aspetti di stessi e della propria storia e continuare ad evolversi. Il doc trova terreno fertile nelle situazioni stressanti, noi "docchers" dobbiamo stare attenti alle ricadute, ma è fattibile, evitando sempre e comunque il senso di colpa, se un giorno ci capita di ricadere in un'ossessione-compulsione. E' fondamentale non arrendersi, e rialzarsi dopo una caduta, al che il doc è già bello che sconfitto. ;)

ti do pienamente ragione... puoi sembrare un deficente ma solo tu sai cosa hai dentro...

Sono "ufficialmente" guarito. Ho smesso di prendere gli psicofarmarci da quasi 2 mesi, mentre è quasi un anno che ho finito con successo la psicoterapia.
Poco fa mi sono riletto molti dei commenti. Ho trovato alcuni commenti fuoriluogo, purtroppo dettati da ignoranza; mentre ringrazio tutti quelli che condividono le loro storie.
Alcuni commenti demonizzavano eccessivamente gli psicofarmaci, come molti preti demonizzano il preservativo o cose simili. Credo sia eccessivo. E' eccessivo mettersi su un pulpito e dettare sentenze, o diagnosi. In questi casi invito alla cautela, e ad una buona flessibilità mentale. Anche gli "alternativi" possono avere pregiudizi.
Quando si sta molto male e si sta perdendo il controllo della propria vita, è impossibile scendere nei meandri del proprio subconscio e risolvere i propri "complessi" e situazioni irrisolte, perchè il turbinio ossessivo-compulsivo si nutre di parecchia energia e copre nella sua attività la maggiorparte del tempo mentale e pratico di chi lo vive. In pratica se prima non tampono l'emorragia è inutile parlare alla persona di come potrebbe risolvere i problemi con sua moglie. Mi spiego?
C'è da dire, nello spirito di questo blog per giunta, che le pratiche psichiatriche attuali si sono molto evolute, e così hanno fatto i farmaci. No, le case farmaceutiche non sono buone e prive di interessi, ma non sono nemmeno il male incarnato. Svolgono un lavoro, a volte bene e a volte male, potrebbero svolgerlo meglio. Per fortuna però, lentamente migliorano. I farmaci di oggi per la cura e il trattamento di molti disturbi, sindromi etc rappresentano un ottimo strumento per gestire problemi come quello che ho passato io. Da soli ovviamente non possono garantire il successo, siamo sempre noi a dover contribuire alla nostra guarigione; ma questo vale anche per altri problemi; la medicina non è la cura, ma solo un mezzo che facilita la cura. Spero di aver reso bene il mio punto di vista, e vi invito a scrivere ancora le vostre storie, spesso basta condividere un proprio problema, scriverne, per sentirsi meglio, e quando ci sentiamo meglio, la soluzione potrebbe farsi strada negli intrecci della nostra anima.
Un abbraccio enorme a tutti.
Eduardo, alias patch87

Ho letto il tuo articolo, l'ho trovato interessante. Anch'io soffro dello stesso disturbo e sto prendendo farmaci. Che tipo di terapia farmacologica hai seguito? Mi sapresti indicare il nome preciso dei farmaci che hai assunto? La soglia del tuo malessere, prima di entrare in terapia, era molto elevata? Se posso, quali erano i tuoi riti? Portesti darmi dei consigli? Io sono in piena terapia e faccio molta fatica ad uscirne; devo ancora iniziare la psicoterapia. Come hai fatto con questa? Tu adesso lavori? Studi? E' importante per te essere impegnato al fine della risoluzione di questo disturbo? Ci terrei molto ad una tua risposta ed a rimanere in contatto con te ed ampliare le mie conoscenze per cercare di guarire.

Ti saluto caramente. Piergiorgio