Solo i culattoni possono salvare l’Italia!!!

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Immagine da http://fotostrane.superba.it

Mastella è sull’orlo di una crisi di nervi.
Le truppe vaticane sentono il loro dominio sgretolarsi.
La storia è meravigliosa perché piglia per il culo chi è sprovvisto di elasticità mentale.
Nel terribile, selvaggio scontro tra l’ala corporativo-mafiosa e l’ala riformista-inciuciona del capitalismo italiano è in gioco il futuro del nostro paese.
Ma è sempre più chiaro che Prodi, col governo infiltrato da inquisiti e furbetti, boccheggia. Questo riformismo inciucione sta mostrando la sua debolezza.
Qui non si tratta solo di sostenerlo per evitare il ritorno del REGIME del fascismo televisivo. Qui ci tocca far fare un salto di qualità alla situazione.
Sbaglia chi pensa che la questione delle unioni di fatto sia secondaria.
La politica, il voto della gente, discende da spostamenti culturali che si muovono proprio su questo terreno “personale”.
I risultati elettorali e gli equilibri politici sono solo l’ombra, ritardata, dei costumi e dei modi di pensare e far l’amore.
Quando torneremo alle urne potremo battere la destra solo se questo governo avrà realmente agito sul terreno delle liberalizzazioni del funzionamento della giustizia e della lotta agli sprechi.
Questo farà veramente la differenza nelle urne.
Dal punto di vista elettorale i diritti civili dei cittadini avranno un peso enorme.
La destra, per nostra fortuna, sta facendo scelte di una stupidità meravigliosa.
Più del 60% dei cittadini italiani sono a favore dei matrimoni omosessuali, del’eutanasia, della fecondazione assistita, della liberalizzazione delle droghe leggere.
Sbaglia chi pensa che impegnandoci su questi obiettivi rischiamo di far cadere il governo Prodi mentre le emergenze sono altre.
E’ vero che alcune operazioni economiche di liberalizzazione e di limitazione dell’illegalità e dello strapotere delle corporazioni sono esiziali per evitare il collasso economico. Lo dico da tempo.
Ed è vero che dobbiamo cercare a tutti i costi di trovare un’unità con la borghesia progressista almeno su queste misure vitali. In ballo sono gli stipendi di milioni di lavoratori. Se le cose non cambiano rischiamo che dopo la Spagna ci superi economicamente anche il Camerun.
Ma è anche evidente che gli effetti positivi di questi cambiamenti (se si riuscirà ad imporli) saranno lenti e gli elettori avranno difficoltà ad accorgersene.
Ecco che proprio le battaglie che alcuni considerano secondarie, diventano centrali. Sono proprio i cambiamenti culturali e di costume che determinano rapidamente le scelte elettorali.
Milioni di persone sono PERSONALMENTE interessate ad ottenere nuove libertà, nuovi diritti sociali.
La destra sta andando contro gli interessi ESISTENZIALI di troppi cittadini.
Se riusciremo a indurre il governo a prendere veramente iniziative che allarghino le libertà civili otterremo segnali dall’opinione pubblica che modificheranno gli equilibri interni alla maggioranza.
E soprattutto daremo vita a una rivoluzione sociale che libererà nuove energie e provocherà un salto culturale. E speriamo che questa maggior libertà esistenziale sappia anche far sviluppare il gusto per la democrazia e nascere una nuova classe politica meno bolsa e furbastra di questa.

Che la partita delle libertà civili sia quella nella quale ci si giocano le prossime elezioni lo ha capito Bossi, vecchio volpone, che ha deciso per un’apertura ai Dico (ex Pacs) dichiarando che anche i culattoni, poveracci, hanno i loro diritti.
La presenza di Cecchi Paone e dei Gay di destra al corteo di Roma è un altro enorme segnale. E le risse di Paone con Sgarbi, cult televisivo del momento, blobbato ovunque, colpiscono l’immaginazione degli italiani più delle sottigliezze fiscali di Padoa-Schioppa.
E non sono i soli a essersi accorti che i cattolici sono stanchi di questa Chiesa opulenta, peccatrice e bigotta.
Lo hanno capito Marco Travaglio e Santoro che sullo scontro con Mastella, anima nera dell’Unione, si sono giocati i coglioni (ora li si vuol censurare, hanno osato raccontare i crimini pedofili coperti dalle diocesi cattoliche in Usa).
Lo hanno capito i redattori di Famiglia Cristiana osservando le vendite della rivista andare a picco. Hanno protestato con la curia che li opprime con un controllo dogmatico in stile maoista.
E’ anche una questione di numeri: gli omosessuali italiani sono sono 6 milioni, più degli avvocati e dei notai. I conviventi sono qualche altro milione. Alcuni milioni sono coloro che si fanno le canne e non ne possono più di esser trattati come criminali.
Quelli che sono terrorizzati dalle malattie e dall’idea di essere tenuti in vita a forza da medici pazzi sono anch’essi una moltitudine.
E sono molti i problemi sui quali potremmo agire liberando gli italiani da questa cappa di autoritarismo cattolico, aumentando realmente il benessere, la leggerezza di spirito, la libertà, il senso di appartenenza verso questa nostra disgraziata nazione.
E, badate bene, sono tutte azioni che NON producono costi economici. La libertà non costa niente allo stato!
L’effetto sull’economia forse non c’è proprio. Ma se ci fosse sarebbe positivo: le persone che si sentono più libere hanno maggiore fantasia, disponibilità, capacità di solidarietà, sono meno stressate e si ammalano anche meno. E tutto questo può provocare una diminuzione delle spese dello stato, non certo aggravarle.
Le società più libere producono economie più sane. Basta vedere quel che sta succedendo in Spagna, dove l’aria di libertà culturale e civile che si respira sotto Zapatero ha portato la loro economia a superare la nostra e a raggiungere quella tedesca.
Ed è questo che ci serve: aria nuova nei cervelli!!!
Per questo vorrei aprire una discussione sulla centralità di quest’azione.
Per liberare l’Italia dal giogo della corruzione e della criminalità, della violenza, dei gruppi monopolisti e delle corporazioni puntiamo sulle libertà civili oltre che sulla realizzazione ora possibile della Democrazia Energetica (di cui abbiamo già tanto parlato, vedi ad esempio il gruppo di acquisto di pannelli solari fotovoltaici).


Commenti

Benam, allora parliamo di proposte concrete.
C'era una cosa che mi colpiva di Trotzky da morire (e che mi eccitava la fantasia come un'orgia greca): il concetto di "Riforme rivoluzionarie". Del;le riforme cioe' che da sole possono permettere un cambiamento , anche piccolo, della societa' Un cambiamento pero' sufficente a creare le condizioni per un cambiamento ancora piu' grande nel futuro.

Pensate alla 194, o al divorzio.

Mi riallaccio qui al discorso che ho fatto sull'afganistan: bisogna mettere un'argine alla nostra debolezza politica. Arrivare alle discussioni preparati onde prevenire i problemi e cercare sempre di tirare fuori un briciolo di buono anche dalle situazioni piu' merdose.

E quindi propongo un giochino: inventarsi quali potrebbero essere le riforme politiche del nostro paese che potrebbero avere un'impatto dirompente sulla situazione italiana.

Chissamai che non ci inventiamo una campagna di mobilitazione delle coscienze che diventi un movimento di opinione di quelli che la gente si attacca le spillette sulla giacca.

Io ne ho una che mi frulla in testa da molto tempo: L'introduzione del voto elettronico.

Ok, lo so: guarda cosa e' successo in Florida. Lo so. E se invece il voto elettronico fosse certificato dalla comunita' europea?
Vabbe' voi direte, che cagata. Facciamo il voto elettronico, e poi? che cambia?

Bene: assieme al voto elettronico ci sbattiamo come cani ed introduciamo il referendum legislativo; Un referendum che impone al parlamento di promulgare una legge su espressa volonta' popolare.

Il risultato di queste due cose messe insieme sarebbe una bomba al fulmicotone. Votare costa di meno (sopratutto in termini di tempo). Quindi potenzialmente possiamo votare di piu'. E possiamo votare per imporre una legge che il parlamento non e' capace di promulgare. E possiamo usare lo strumento elettronico per raccogliere le firme. E diventare il apese piu' democratico del pianeta terra.

Ok. Adesso esagero: facciamo come in California e ci inventiamo il referendum di Recall.
E' abbastanza semplice (e in italia diventerebbe una costante). Una forza politica, a meta' di una legislatura, puo' raccogliere firme per un referendum. Diciamo un numero spropositato: 10 milioni. Pero' queste firme possono indire nuove elezioni. (Ma sapete che bello sarebbe stato avere una cosa cosi' sotto berlusconi?)

Chissamai che in questo momento di debolezza politica delle elites, delle proposte su cose concrete possano dare la stura ad un movimento democratico nel nostro paese (che illuso che sono).

Baci

Ahhh! Questa anche e' una figata.
Come sapete in Italia se io e te e altre/atri 300.000 sfigati ce la prendiamo in quel posto, ci tocca fare causa uno per uno nei confronti del lestofante di turno.
Se potessimo avere le collective actions su modello AMERICANO AUANA GHANA banche, assicurazioni, poste, inquin atori, LO STATO, i comuni, etc etc etc etc tremerebbero come foglie. Questo e' il motivo per cui non si fanno.

Ma a me sembrano una cosa piuttosto di sinistra.

Scusate, sono a casa con la febbre e quindi deliro.
Ma mi sembra un delirio sensato e quindi continuo.

Oramai s'e' capito che il bipolarismo in italia ha fatto il suo tempo. Le maggioranze variabili sono all'ordine del giorno. Per me significhera' il ritorno al grande centro. Ma anche ad una sinistra che non deve per forza fare quella che non e' di sinistra. Puo' fare anche la sinistra senza preoccuparsi troppo del ritorno elettorale.
Ora: fra un po sta sinistra si dovra' costituire in qualche modo. E darsi uno straccio di programma un po meno generico che "Proteggere le lotte dei lavoratori".
Il programma un po meno generico potrebbe essere, appunto, una serie di riforme rivoluzionarie.
Se si trovassero una serie di proposte che mettessero insieme il glamour di Bertinotti, il capello di Mussi, lo charme di Pecoraro Scanio, la pasionaria Franca Rame e famiglia, l'isteria di Beppe Grillo e sopratutto tutta una serie di movimenti democratici che sono spuntati qua e la in questo paese e sopratutto...un sacco di persone normali che vorrebbero vedere spuntare qualcosa di buono in questo paese di matti.
A certe cose manco Baffino puo' dire di no (puo' fare quello che non gliene frega una sega purche' sia fatta bene ma non e' che puo' opporre grandi argomenti contro le collective actions).

Se se se...se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola. Cazzo ma lo sai che poi ste leggi bisogna scriverle anche?

Lo so, deliro. Ma mi ricordo un discorso che faceva anche tempo fa Jacopo. Sulle azioni che possono cambiare le opinioni (a parte trovarsi per strada e limonare tutti insieme contro la guerra).
Queste qua sarebbero un bel brand.

Per favore, chiedo all'amministratore del forum di togliere questa foto pedopornografica. Grazie.