Stima del risparmio energetico e monetario conseguibile in Italia con misure di efficienza energetica

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Abbiamo chiesto ad Arturo Lorenzoni, esperto di economia dell'energia e collaboratore con l'Università di Padova e l'Università Bocconi di Milano, di fare una stima del possibile risparmio energetico attuabile in Italia adottando nuove tecnologie più evolute ed efficienti.
Come spiega Arturo le cifre sono di massima, ma non sono azzardate.
Ecco cosa è venuto fuori:

In Italia i 197 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) lordi complessivi di energia consumati a livello nazionale (Bilancio MAP 2004) sono ripartiti in modo più o meno uguale tra industria, trasporti e settore civile (un peso minore hanno l'agricoltura e gli usi non energetici).
Sul settore dei trasporti è estremamente difficile fare delle stime di risparmio: negli ultimi anni col miglioramento dell'efficienza del parco circolante è aumentata la cilindrata media, con un effetto perverso di neutralizzazione dei benefici conseguibili.

Nel settore elettrico invece la stima della possibile riduzione dei consumi può partire dal dato stimato a livello europeo nel Libro verde sull'efficienza energetica, Fare di più con meno, del giugno 2005 cha ha portato alla Direttiva 2006/32 dell'aprile 2006.
Esso stima il risparmio conseguibile nel settore elettrico almeno nel 20% dei consumi complessivi.
Applicando pari pari tale dato all'Italia, che nel 2004 ha consumato complessivamente 144 Mtep complessive nette, l'introduzione delle misure di efficienza oggi disponibili potrebbero portare a una riduzione di consumi di quasi 29 Mtep, che con il petrolio a più di 60 Euro/barile hanno un valore economico dell'ordine di 12,5 miliardi di Euro. All'anno!
Certo, questo valore è il massimo possibile, raggiungibile solo nel caso in cui fossimo virtuosi in tutti i settori come sono oggi i più virtuosi consumatori europei. Ma non è un valore teorico o basato su tecnologie future: è il massimo che si potrebbe conseguire con tecnologie commerciali esistenti e funzionanti e senza ridurre il nostro livello di benessere.
Con riferimento al settore elettrico, nel 2005 l'Italia ha consumato circa 329,4 TWh (miliardi di kWh). Applicando la stessa riduzione ipotizzata per la domanda energetica nel suo insieme si può stimare un limite superiore della riduzione dei consumi conseguibile pari a 65 TWh, che hanno un valore di 4,2 miliardi di euro l'anno.

Come si può giungere ad un contenimento dei consumi così significativo?
E' interessante suddividere questo dato nei diversi ambiti di applicazione. Alcuni esempi possono dare la misura delle azioni possibili.

I motori elettrici nell'industria

Nei settori industriali si possono ottenere importanti riduzioni di consumo, come hanno mostrato ad esempio delle stime di ANIE (Associazione Nazionale Industrie Elettriche).
Uno studio ANIE stima che circa la metà dei 138 TWh (miliardi di kWh) dei consumi elettrici dell'industria siano imputabili al funzionamento di motori. Molti di questi non sono nella classe di efficienza migliore, anche quando funzionano per molte ore all'anno e sarebbe economicamente conveniente sostituirli.
Il miglioramento del rendimento può essere stimato cautelativamente dell'ordine del 4 %.
Su un consumo attuale di circa 70 TWh significa circa 3 TWh, equivalenti ad un valore pari a 192 milioni di euro all'anno, con tempi di ritorno dell'investimento spesso inferiori ai 3 anni.

I motori negli elettrodomestici
Molti elettrodomestici sono equipaggiati con motori (aspirapolvere, lavatrice, frigoriferi, lavastoviglie, aspiratori, etc) che spesso non sono i più efficienti oggi in commercio.
Stimiamo che dei 2.282 kWh di consumo medio dei 29,2 milioni di clienti domestici italiani, un terzo sia consumato dai motori e che il recupero di efficienza con motori migliori possa essere cautelativamente del 5%. Questo si traduce in un minor consumo di 1,11 TWh (miliardi di kWh), con valore economico di circa 166 milioni di Euro all'anno.

I consumi per stand by

Gran parte degli elettrodomestici oggi sono attrezzati per poter essere avviati da un telecomando remoto, oppure hanno dei timer: telefoni cordless, stereo, televisione, radiosveglie, forni, segreterie telefoniche, fax,.... hanno tutti un consumo anche quando sono in stato di riposo e in alcuni casi questo consumo è significativo. D'altra parte nessuno guarda alle caratteristiche del consumo in stand by quando acquista una televisione o altro. Tuttavia, ognuno di questi elettrodomestici preleva continuativamente alcuni watt, con un consumo energetico significativo a livello nazionale. Si può stimare che le 30 milioni di utenze domestiche italiane abbiano mediamente un consumo per stand by di 20 W (alcune televisioni consumano questa potenza da sole nello stato di stand by). Questo equivale ad una potenza di 600 MW per tutte le ore dell'anno, vale a dire 5,1 TWh (miliardi di kWh) all'anno. Valorizzando tale produzione ad un prezzo medio al consumatore domestico di 150 Euro/MWh, si ha un valore di 765 milioni di Euro all'anno.

Illuminazione pubblica
Un recente lavoro svolto da Legambiente insieme all'Università di Padova ha mostrato come sarebbe possibile ridurre i consumi per Illuminazione pubblica in Italia di circa 1,5 TWh (miliardi di kWh) se tutti i comuni fossero efficienti come il migliore comune capoluogo di provincia italiano. Il valore economico di tale risparmio è dell'ordine di 150 milioni di Euro all'anno. Una diminuzione di consumi ancor più significativa si potrebbe ottenere con l'utilizzo di lampade fluorescenti in sostituzione di quelle ad incandescenza nei settori domestico e terziario, con risparmi consistenti.

Il risparmio nell'edilizia: gli edifici nuovi
Lasciando il settore elettrico e venendo agli edifici, il recepimento della Direttiva europea 2002/91/CE dovrà portare in tempi rapidi alla diagnosi e certificazione energetica degli edifici. Solo dagli edifici nuovi, ipotizzando una riduzione di consumo da 175 kWh/mq anno (dato medio attuale) a 60 kWh/Mq anno, con le volumetrie attese in costruzione nel 2006, si possono risparmiare circa 1,26 Mtep all'anno, che equivalgono a circa 460 milioni di Euro con un prezzo del petrolio di 50 Euro/barile (366 Euro /tep). La cosa interessante è che il costo degli interventi per ottenere il risparmio (maggiore isolamento termico del tetto, miglior tenuta degli infissi, minor conduttanza termica delle pareti) porta a una stima di costo dell'energia non consumata di 200 Euro/tep, decisamente inferiore al costo d'acquisto dell'energia ai prezzi del petrolio attuali (50 Euro/barile = 366 Euro/tep).

Mobilità
I costi esterni legati alla sola mobilità sono stati stimati in alcuni progetti finanziati dalla Commissione europea (www.externe.info) dello stesso ordine di grandezza dei costi sostenuti per la mobilità stessa, con un danno sociale che nel lungo periodo risulta insostenibile. Per il settore elettrico la fonte Externe da una stima dell'ordine dei 7,5 miliardi di euro all'anno.

È importante concepire l'efficienza in campo energetico come un'opportunità per:
1) contenere i costi correnti
2) sviluppare l'innovazione tecnologica
3) migliorare la sostenibilità del sistema energetico
4) migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici

E' evidente che l'efficienza negli usi energetici può essere vista come una fonte energetica ad impatto ambientale negativo: l'energia elettrica risparmiata è quella più pulita che si possa concepire.