Io credo in Dio. Ho diritto di credere in modo diverso dal tuo? (Risposta a un frate)

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

pace e bene.
Il mio nome è fra Luca e sono un frate cappuccino.
Ho letto su sengnalazione il suo articolo sulla Bibbia.
Ora, senza giudicare lei personalmente, azione che non voglio fare e che non m'interessa assolutamente, vorrei renderla partecipe di quel che penso.
Forse a lei non interessa, ma io ritengo importante farlo.

Personalmente mi sono sempre battuto, anche prima di consacrarmi a Cristo, per la verità e per cercare di donare a quelli che incontro una speranza. Il mondo ha bisogno di verità e di bene.
Se conoscesse la mia breve storia saprebbe che nel mio piccolo ho cercato di esser coerente con me stesso e di impegnarmi sul campo della verità, per dare ai fratelli tutti la possibilità di uscire dal buco del pregiudizio.
Questo è il primo motivo che mi ha spinto inizialmente a farmi frate, dopo essermi sentito chiamato da Dio.

Sono giovane e frate da poco tempo, ma ho svolto degli studi che mi portano ad affermare con certezza che molte telle cose che ha scritto sono supposizioni, menzogne, accuse gratuite alla Chiesa (e non parlo di gerarchia, am di popolo di Cristo) e anche direi al popolo ebraico che parrebbe essere uno stupido degustatore di idiozie perpetrate per secoli.

Con quell'articolo ha sminuito il lavoro di tutti quei cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti) e di tutti quegli studiosi, anche atei, che per 2000 anni hanno studiato la Sacra Scrittura con passione.

Con il suo articolo lei rischia di far perdere la fede a quelli che, ignoranti in materia dunque indifesi, ed evidentemente poco motivati alla sequela di Cristo, si scandalizzassero delle falsità che scrive.

Sappia che probabilmente il testo Biblico nasconde + "scandali" di quelli che lei può immaginare, e che vanno ben oltre le sue supposizioni o le sue teorie da 4 soldi, magari vecchie e smentite da tempo.
Ma ogni "scandalo" nella Bibbia è scandalo solo per chi è ignorante in materia e non conosce le motivazioni degli accadimenti storici che hanno portato alla formazione del Testo Sacro.

Non mi dilungo nel confutare le sue teorie strampalate o la sua scarsissima (forse nulla) conoscenza dell' Ebraico Biblico e della storia delle religioni.
Dico solo che ogni uomo ha il diritto di tacere sulle cose che non conosce, di cui non sa, che sente dire da altri e che non appartengono al suo ambito di competenza!

La pregherei di evitare il trattare argomenti teologici, scritturistici, religiosi, perchè mi pare evidente che non se ne intende: invece di aiutare la gente la confonde, la scandalizza, la aiuta a perdersi.

Con rispetto,
fraLuca

ECCO LA MIA RISPOSTA

Gentile Luca,
pace e bene a lei,
Le scrivo per dirle che confondere la Fede con il GIUDIZIO su meri fatti storici che con Dio hanno poco a che vedere è per me incomprensibile.
La invito a rileggere Tommaso quando scrive che Dio è mistero e ogni tentativo di catalogarlo insensato.
Dio è un concetto assoluto. Superiore a qualunque atto umano.
E se lei crede che qualunque idea su Dio abbia la forza di turbarlo ha umanizzato Dio, ne ha sminuito la grandezza.
Dio è il segreto del mondo, l'Amore che alza le maree e da energia alla materia grezza come ai nostri pensieri.
Solo un'idea semplificata di Dio ce lo mostra alla misura delle nostre capacità di descrizione.
QUALUNQUE IDEA SU DIO è UNA BANALIZZAZIONE.
Se non fosse così Dio potrebbe essere ritenuto responsabile di eventi tremendi come la persecuzione degli Ebrei.
Molti si chiedono: perché in questi casi Dio non interviene?
Semplicemente Dio è a un altro livello, strutturale, del mondo.
Ma se la misura di Dio lo porta fuori dalla responsabilità per quanto di orrendo succede nel mondo allora il suo mistero è al di là di qualunque schema, compreso lo schema Cattolico.
Questo le dovrebbero aver insegnato. Questo è quel che hanno scritto grandi cristiani.
E le consiglio anche la lettura di De Mello, pure lui frate cattolico, in: Chiamati all'amore.
Io credo in Dio. Un Dio d'amore che ha creato questo mondo per gioia.
Credo che l'esistenza del dolore sia un costo che esula dalla possibilità di Dio. E' l'esistenza dell'entropia che resiste alla Creazione costante del mondo.
Credo proprio che lo spirito del Vangelo sia grandioso.
Perché svilirlo, perché asservirlo a logiche di potere?
Gesù scacciò i mercanti dal tempio...

Le segnalo comunque il mio libro "Dio c'è e vi saluta tutti".
E mi chiedo se questo mio modo di credere potrà mai incontrare la sua comprensione.
Potrà mai credere che ci sia Fede e Onestà anche in un diverso modo di vedere Dio?
Crede veramente che Dio abbia voglia di distinguere tra le mie preghiere e le sue?
Solo perché io vedo delle piccole differenze nella storia della scrittura umana della Bibbia e del Vangelo, Dio non apprezzerà il mio modo di essere?
Secondo lei tutti gli scismi religiosi hanno avuto senso o sono stati peccati capitali di fronte a Dio?
Tutte le persecuzioni contro gli eretici sono state un peccato innanzi tutto contro la Dottrina stessa?
Io rispetto il suo modo di vedere. Il mio modo di vedere ha diritto a esistere?
L'Amore è comprensione per la diversità?

Vede, quel che sta succedendo è un grande rinnovamento religioso.
Io, come milioni di altre persone, abbiamo rifiutato la visione di un Dio preoccupato di dettagli liturgici.
Un Dio invocato per benedire le armi.
Un Dio che dà alle gerarchie ecclesiastiche il potere di coprire crimini.
E non solo secoli fa...
Lei sa benissimo che è solo un fatto recente che la Chiesa Cattolica abbia smesso di essere complice dei molti pedofili che si rifugiavano nelle sue file.
Non le vien da chiedersi se non ci sia qualche cosa di sbagliato nella concezione della Fede che ha generato questi abusi?
Come può pensare di avere tutto il primato della Fede se questo primato non ha impedito che nel nome della Chiesa si compissero abomini e si coprissero criminali?
Come è possibile che un'istituzione umana abbia per lei più importanza della misura dei peccati di fronte a Dio?

Grazie comunque per il tempo che ha perso con me.
saluti
Jacopo Fo


Commenti

Credere o non credere in dio penso sia una questione che riguarda la sensibilità del singolo e io lo accetto solo se non diventa un argomento in una qualunque discussione di qualsiasi tipo.
Io personalmente non credo in dio, non trovo nemmeno sensato porsi la domanda dell'esistenza di dio, qualunque fosse la risposta a me non interesserebbe minimamente.
La mia impressione è che la religione, il bisogno di un dio, un essere superiore, la ricerca di un significato dell'universo siano semplicemente una debolezza e una forma di presunzione dell'uomo.
Una debolezza per il bisogno di sapere che c'è un papà, un essere superiore sopra di noi.
Una forma di presunzione perchè sottintende l'assurda pretesa che il nostro cervello sia in grado di comprendere la complessità della realtà, cosa che a me sembra impossibile, mentre quello che a me pare riesca a fare è al massimo disquisire intorno a una qualche forma di semplificazione della realtà allo scopo di renderla così semplice da poter essere maneggiata dal nostro cervello e quindi di conseguenza una semplificazione ad uso e consumo del modo di ragionare proprio degli esseri umani.
Quindi anche se l'uomo trovasse un senso all'universo, chi ci dice che l'universo è realmente come il nostro cervello lo immagina ?
Ha veramente senso chiedersi il perchè di un universo così complesso da sfuggire alla nostra comprensione ?
Una volta scoperto il perchè, cosa cambierebbe ?
Invece di perdere tempo a chiedersi se esiste dio, dov'è, com'è, cosa vuole, etc. non sarebbe meglio occuparsi degli uomini ?

Max.