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Se il progetto ti interessa scrivi a [email protected] per avere l'indirizzo del forum della Città Segreta dove si tiene il laboratorio e dove troverai tutte le indicazione per collaborare.
Credo sia importante se si riuscisse a finire il libro alla svelta, soprattutto perchè a Napoli si avvicinano le lelezioni e credo che un libro come questo possa influire nell'indurre almeno alcuni nel centro sinistra a impegnarsi su proposte chiare.
In questo senso credo che la controinformazione che cerchiamo di mettere assieme possa essere un contributo importante all'identificazione dei problemi. Ho incontrato l'altro ieri a napoli gli Amici di Beppe Grillo, in un'affollatissima riunione e ho proposto loro di darci una mano.
Mi sembra ci sia stato molto interesse e anche alcune proposte interessanti. Spero quindi che alcuni vorranno entrare fattivamente in questo progetto e do loro il benvenuto. Inoltre invito tutti i partecipanti al laboratorio a darsi scadenze ravvicinate.
La mia proposta infatti è di chiudere il libro entro febraio, e darsi i primi quindici giorni di marzo per la revisione e la discussione del testo. Spero che siate tutti estremamente entusiasti di massacrarvi di lavoro per una gloria incerta!!!
Aspetto i vostri contributi!


Commenti

L'idea del libro è molto interessante,ma devo essere sincero,sono un po'perplesso.Quali sono i temi che deve trattare?Per fare un libro del genere,di controinformazione c'è bisogno prima di tutto di informazioni e non penso che sia semplice reperirle.Mettersi a fare i giornalisti non essendolo potrebbe essere anche controproducente.E poi,secondo me,un libro del genere ha bisogno di tempo per nascere,non può essere una cosa istantanea.Io non so se sono in grado di dare il mio apporto onestamente,pur vivendo a Napoli.Comunque se potrò dare una mano lo farò,iniziative del genere vanno sempre aiutate e premiate!

Ciao,Jacopo.
Sono uno dei membri degli Amici di Beppe grillo di Napoli,gruppo che hai citato nel tuo post di apertura della discussione.
Sono contento di collaborare ad un'iniziativa che sia finalizzata a denunciare i mali della mia città,essendo l'indignazione per gli stessi condivisa anche dal sottoscritto.
Permettimi tuttavia di esprimere qualche perplessità.
Io credo che sia importante chiarire (e vorrei capire meglio)in che modo intendi sviluppare il tuo libro.
Personalmente ,infatti,non credo che sia del tutto utile un'operazione caratterizzata da una mera elencazione dei nostri guai.
Sicuramente la conoscenza degli stessi è importante,tuttavia non credo che il problema sia la mancata consapevolezza da parte dei napoletani dei problemi che riguardano la città.
Bisognerebbe essere ciechi per non avvedersi della forte criminalità che opprime il nostro territorio,della quale danno notizia ,quotidianamente ,sia pure con molti limiti e carenze,le cronache locali.
Nè credo che,parimenti,le inefficenze dei nostri servizi siano sconosciute ai più.
Questo vale anche per i politici .Ritengo che siano a conoscenza dei mali della città,nonostante le minimizzazioni della Jervolino,e che ,se non agiscono,questo sia dovuto a mancanza di volontà di cambiare le cose,incapacità,o impotenza,a seconda dei casi.
Del resto non è del tutto vero che non viene dato risalto alle problematiche della nostra città.
L'Espresso vi ha dedicato una copertina molto forte,Bocca un libro apposito,tanti se ne sono occupati,soprattutto nel periodo della faida di Scampia.
Il problema è COME farlo,e mi fa piacere sapere che tu intendi avvalerti ,a tale scopo,del contributo dei napoletani,che più di altri possono comprendere determinate situazioni.
Ora,per quanto sia vero,come sostieni tu,che i dati certi siano inoppugnabili,ritengo che sia comunque più utile,rispetto ad un elenco di dati asettici,un'inchiesta che accanto ad essi, approfondisca l'origine e la causa dei mali .
Ad esempio : il dato del numero di omicidi,per quanto allarmante e drammatico,spesso è il frutto di logiche interne alla camorra.
Il problema è dunque la camorra.E l'origine della stessa,volendo semplificare,è nel degrado di alcuni quartieri .
Non è più interessante,pertanto condurre un'inchiesta per comprendere come si vive a Scampia o nei ghetti degradati?Quale sia l'origine di tanta violenza,che spesso è determinata dalle disastrose condizioni economiche e sociali di quelle zone ?
Non è forse questa la principale responsabilità della classe politica locale e nazionale?
Il fatto di non aver saputo cogliere le priorità di Napoli,spendendo spesso danaro per iniziative velleitarie,quando una situazione ,come quella di Scampia,dovrebbe diventare una questione nazionale e prioritaria?Ecco,io temo che questo sia il limite di molti libri su Napoli,come quello di Bocca : la carenza di analisi,l'incapacità di affrontare il problema alle radici.
Non si può scrivere un libro su Napoli senza affrontare il drammatico problema della carenza di lavoro e di opportunità.
Se è vero ,come sostieni tu,che la situazione napoletana forse è unica in Italia, questo è perchè altrove in Italia ,tranne che in qualche altra zona del Sud(in scala ridotta) ,non sussistono le condizioni economico-sociali che affliggono il territorio napoletano,in particolare in alcune sue aree.
Senza voler assolvere in alcun modo l'amministrazione della Jervolino,verso la quale ho un giudizio molto negativo,ritengo che i problemi di Napoli vengano molto da lontano,e richiedano uno sforzo collettivo, e una volontà di rottura e di cambiamento(che appunto è mancata con la giunta Jervolino).
Cosa fare?
Mi piacerebbe tanto cambiare le cose nella mia città,pertanto,alle iniziative esclusivamente disfattiste,preferisco quelle costruttive.
Proviamo a costruire qualcosa ,proviamo a far sì che il tuo libro sia anche propositivo.
Purtroppo la mera denuncia non serve a scuotere la classe politica locale.
Infatti in Campania a comandare c'è ancora gente come Mastella o De Mita,che intendono la politica come fatto personale,senza avere alcuna intenzione di migliorare la vita dei cittadini.
Il quadro politico è drammatico(ed anche a livello nazionale).Nessuno vuole una vittoria della destra : ma sappiamo che anche con la sinistra cambia poco.Cambia solo un minimo l'impostazione ideologico-culturale,più vicina alla nostra.
Ma i problemi rimangono.
Nel corso dell'incontro ti ponevi anche il problema relativo all'uscita del tuo libro prima delle elezioni.
Non so cosa dirti in merito : da un lato è vero che non bisogna tacere e non bisogna farsi ricattare da logiche politico-partitiche.
Dall'altro però ,proprio perchè ritengo che i problemi di Napoli non siano una questione destra-sinistra,sarebbe spiacevole una strumentalizzazione del tuo libro da parte della destra,ed è anche vero ,come è stato fatto notare,che se il libro uscisse poco prima delle elezioni,volenti o nolenti,entrerebbe inevitabilmente nel dibattito politico.
Senza voler avere la presunzione di dirti come dovrebbe essere il tuo libro,mi piacerebbe che assumesse le vesti di un'inchiesta a tesi ,sulla falsariga del primo Michael Moore(quello di Bowling a Columbine),una denuncia del sistema(e quindi del modo napoletano e italiano di fare politica),che non risparmi nessuno,e che non manchi di ironia.

questa è la mia opinione.

con stima,
Riccardo

Da quel che scrivete ho la sensazione che non abbiate ancora letto i testi sul forum dedicato al libro nella Città Segreta, scrivete a [email protected], le dirò di darvi l'indirizzo...
(Ma Seldon tu dovresti averlo)
Negli articoli che ho scritto mi sembrava di sostenere una posizione analoga alla vostra.
Se invece avete già letto tutto dovreste entrare nello specifico: cosa cambiereste?
Usiamo comunque quello spazio come luogo di discussione nel merito dei primi capitoli, del piano e dell'indice. Grazie