In un parco pubblico di Rotorua e' stata installata la prima monorotaia alimentata a pedali. Ogni capsula e' una bicicletta e per muoversi tocca pedalare.
Si chiama Schweeb e momentaneamente e' solo un'attrazione turistica anche se ha risolto il problema dei sorpassi e potrebbe diventare il futuro della mobilita' sostenibile urbana.
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Sono pazzi questi neozelandesi
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Pedalare per viaggiare in treno è logico?
Quando si ha un grosso lavoro da fare, una lunga gara da sostenere, subentra la tentazione di mettercela tutta subito, di portarsi il più avanti possibile mentre si è ancora freschi, in modo che si possa rallentare quando si sarà stanchi. Fisiologicamente, questo che sembra logico, è sbagliato: l’accelerazione, in qualsiasi momento, costa una esorbitante quantità di energia: fare una volata a 60 km all’ora costa 10-12 volte l’energia che serve a correre a 20 km all’ora. Perciò, se proprio volete andare in bicicletta imparate a regolare la vostra andatura: ci vuole forza muscolare e mobilità alta piuttosto che resistenza cardiorespiratoria, per la quale, nonostante che venga richiesta una resistenza bassa rispetto alle altre forze, sarà bene aggiungere un allenamento cardiorespiratorio- corsa, saltelli, ballo – che faccia salire la frequenza cardiaca all’80% del proprio massimo per almeno 6/10 minuti. Ecco quello che ci vuole , un LALD, un “lungo allenamento su lunga distanza”: lunghe passeggiate di buon passo, un po’ di corsa a passo moderato o camminate in salita per almeno mezz’ora di sforzo continuo e vigoroso. Ricordate, poi, che, qui, non è tanto la Prima Legge del Cicloamatore che vige(“In qualunque direzione si stia andando, sarà sempre in salita e controvento”) quanto è la Regola di Rune che sosterrà la vostra performance(“Se non t’importa dove sei, non ti sei perso”), e che, soprattutto, è vietato commutare la Legge dell’inapplicabilità(“Lavare la macchina per far piovere non funziona”)in : “Pedalare per viaggiare in treno non è semanticamente corretto”. Anche se, in Italia, oltre che un capo del governo che pedalava e andava in treno, se si guarda con attenzione l’orario ufficiale dei treni, quando viene indicata una bicicletta, quello è un treno che, se non pedali, non percorre la tratta di cui al quadro. Tanto è vero che anche le tratte che, pur essendo senza rotaia, né binario unico né monorotaia, essendo considerate tratte ferroviarie e venivano percorse in pullman(che dovrebbe essere ,sempre e comunque, “una carrozza ferroviaria” ma “di lusso”), adesso saranno percorse in bicicletta, ogni cicloamatore con regolare biglietto impiegherà meno di due ore per coprire, ad esempio, i 56 km da Laurenzana a Potenza S.Maria(quadro 468 negli anni novanta) e i 13 km da Pignola a Potenza Inferiore Scalo, anche un qualsiasi comprimario, li farà in meno di 20 minuti, senza che, nei giorni festivi, sia instradato via Tora!
V.S.Gaudio