Vuoi fare la rivoluzione con me?

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Vuoi fare la rivoluzione con me?

A proposito di un nuovo modo di vivere e lavorare che ti potrebbe interessare.
Della serie: articoli che potrebbero darti da pensare per il tuo futuro…

Sottotitolo:
Perché siamo la più grande potenza europea (io, Lucia, Vincenzino, Daniela, Tania e Carletto)

Ieri sera al ristorante di Alcatraz (gran posto per chiacchierare) un’ottima terapeuta mi ha fatto una domanda che riassume in modo sintetico una serie di quesiti che in questo periodo più persone mi pongono.
La domanda è: “Come cazzo fate a lavorare insieme?”
La domanda nello specifico era riferita a come riesce (bene) il gruppo d’acquisto di chi ha comprato casa all’Ecovillaggio Solare, a gestire tutti i lavori e riuscire poi veramente a ultimare una casa dopo l’altra come effettivamente stiamo facendo (a giorni i primi abitanti si trasferiscono a Casa Solare!).
In questo articolo vorrei raccontarti la verità sul sistema Alcatraz, (e spiegare perché da anni continuo a dire che siamo la più grande potenza europea anche se non contiamo un cazzo).
E ti avviso anche che in questo articolo dirò anche un numero esorbitante di parolacce: sennò non si capisce quel che voglio dire. Uno dei rari casi in cui il turpiloquio è indispensabile filosoficamente.

Come ho detto il discorso era partito parlando di come funziona l’Ecovillaggio Solare, dove bisogna prendere una montagna di decisioni e oltretutto ogni proprietario può decidere come vuole la sua casa (legno, cemento, argilla, calce, mattoni, pietra, paglia…).
Noi non decidiamo come la gente deve abitare. La nostra idea è quella di essere al servizio. Dimmi tu come la vuoi, la casa è tua. Ci devi abitare tu. Io ti organizzo di farla. Se vuoi. Sennò anche questo te l’organizzi da te. Noi ci occupiamo di semplificare il raggiungimento del TUO obiettivo (autorizzazioni, progetti, preventivi)… Noi vogliamo offrire maggiori possibilità di andare a vivere in campagna e costruirsi il lavoro e la rete di relazioni che si preferisce.
Compreso il fatto che magari scopri che io ti sto antipatico e non mi parli più.
Non è un matrimonio, è un gruppo d’acquisto.
Ed è ovvio che il lavoro che vuoi fare lo scegli tu e l’organizzi tu. Ma qui hai a disposizione la possibilità (non l’obbligo) di avvantaggiarti attraverso una serie di servizi cooperativi, di condivisioni di spazi, strumenti e contatti.
Siamo tendenzialmente molto cooperativi. Chi trova una commessa di lavoro è il capocommessa, e gli altri lo seguono. E la volta dopo succede il contrario. Io, ad esempio, adoro quando è qualcun altro a tirare e mi si dice solo cosa devo fare io e per che giorno. E a volte non ho voglia di collaborare proprio con nessuno e lavoro da solo.
Alcuni quando gli dico come lavoriamo restano perplessi: “Non è un po’ incasinato come sistema? Niente gerarchie fisse, niente ruoli fissi… Fate molte assemblee?”
Neanche per sogno! L’ultima l’abbiamo fatta 13 anni fa… Le assemblee sono un modo complicato per perdere tempo tutti assieme. Si formano automaticamente il leader, l’antileader, le correnti. E poi in assemblea molti non parlano liberamente. Se trovo un lavoro da fare parlo con le persone con le quali voglio collaborare una per una. Così ci si capisce meglio che in assemblea…
Ovviamente questo modo di organizzarsi richiede disciplina e professionalità. Quando ti prendi liberamente un impegno poi lo porti a termine esattamente entro la data stabilita. Se devi consegnare il 25 agosto o sei morto o consegni. Un’altra ipotesi non è contemplata. E questo non è scritto in un contratto. Non c’è un regolamento del gruppo di lavoro. C’è il fatto che siamo una libera e fluida associazione di persone che adorano la puntualità e la parola data. Semplicemente non abbiamo più voglia di collaborare con persone che non condividono questa passione produttivistica.
Attualmente questa rete comprende una trentina di realtà che a loro volta sono punti di connessione con altre reti di professionisti.
Questo ci permette di essere molto poliedrici. Ti serve un domatore di elefanti, un chimico, un webmaster, un fabbro? Ce l’abbiamo. Della nostra rete fa parte gente che sa fare di tutto e sono piazzati ai quattro angoli del mondo. Hai smarrito uno zio in Papuasia? Certamente c’è un amico nel raggio di 50 km da tuo zio, ovunque sia.
È una logica che a molti sembra strana ma per noi è l’unico modo di lavorare insieme senza perdere tempo in chiacchiere…
“E per i soldi come fate?” Per i soldi si divide in proporzione ai carichi di lavoro. E anche qui usiamo un sistema un po’ diverso dal solito. Non lo ha stabilito nessuno ma tra noi le trattative si fanno al contrario: “Mi stai dando troppo devi prendere più soldi tu”. Cioè nella trattativa io faccio i tuoi interessi e tu i miei.
Assurdo? No, perché tutti quelli che collaborano a questa rete sono talmente soddisfatti di come vanno le cose che sei più preoccupato del benessere della rete, e quindi della continuazione delle relazioni, di quanto andrai a prendere per ogni singolo lavoro.

Questo sistema di alleanze tra persone alla pari, dove non c’è un leader, ha conosciuto negli ultimi mesi un colossale salto di qualità oltre che di quantità.
Infatti, uno dei limiti di Alcatraz era di essere troppo legata  alla mia persona, per questioni di notorietà (come immagine, non nei fatti).
Oggi ci sono ormai molti amici che gestiscono ampi settori di iniziativa in modo autonomo e autorevole.
Contemporaneamente abbiamo realizzato una serie di alleanze con altre reti; ad esempio abbiamo appena concluso un accordo con il GAI, Gruppo Acquisto Ibrido. E anche l’organizzazione dell’Ecofuturo Festival è stata realizzata da una cordata di reti indipendenti che hanno stretto un patto di collaborazione.
Contemporaneamente sta succedendo lo stesso sul piano della produzione artistica e culturale; siamo diventati fratelli di sangue con persone eccezionali anche in questo campo. Alcatraz è diventata un luogo dove persone creative si incontrano e trovano l’atmosfera giusta per lavorare e scambiarsi idee. È successo con Stefano Benni che incontra Mesolella e ne viene fuori uno spettacolo, con la Bandabardò che viene qui a realizzare il suo album, Paola Turci che viene a sconvolgere tutti suonando e cantando ininterrottamente per 3 giorni con una voce meravigliosa.
Alcatraz ormai da mesi è diventata quel crogiolo che abbiamo sempre sognato. Crogiolo di idee e di rapporti umani.
Gente di valore che viene a portare la sua arte… E ci regala il piacere di lasciarci stupiti. Come Adolfo Zilli che si mette lì con un gruppo di bambini dai 5 ai 10 anni e in 5 giorni realizzano un videogames nel quale i personaggi sono le sculture di plastilina realizzate dai bambini, come i fondali e tutto il resto. Da restare a bocca aperta. E funziona come un videogames vero! (provalo!)
Adolfo fa parte di un gruppo di persone che sono arrivate ad Alcatraz per partecipare a un corso di teatro con Dario e con le quali stiamo costruendo collaborazioni in diverse direzioni. A questi corsi hanno partecipato in tre anni più di 500 persone: un esercito di attori progressisti che se riuscisse ad autorganizzarsi (come in parte sta succedendo) costituirebbe una forza comica di intervento rapido di proporzioni bibliche.

Non so se con tutto questo discorso sono riuscito a rendere l’idea di quello che sta succedendo. E sta succedendo come ho detto senza bisogno di leader, di tessere, di assemblee fumose e nebbiose.
Stiamo facendo decine di incontri con persone che arrivano da tutta Italia e dall’estero per collaborare. Ma non facciamo convegni. O meglio facciamo convegni senza convegno. Visto che poi ai convegni le cose importanti ce le si dice al bar abbiamo deciso di fare convegni con solo il bar, senza le relazioni e i microfoni…

Quello che vorrei descrivere è proprio che stiamo usando un metodo di lavoro nuovo, che è veramente corrispondente, anche formalmente, al nostro sogno; vogliamo realizzare iniziative che facciano stare bene le persone e vogliamo lavorare per organizzarle in modo che faccia stare bene noi. I convegni sono una tortura psichica. Le feste e le chiacchiere di fronte a un bicchiere di vino buono ci fanno stare meglio e funzionano meglio.
È un modo di pensare. E non lo applichiamo solo al lavoro ma anche nelle nostre proposte per il benessere psicofisico e lo sviluppo delle potenzialità dell’individuo (vedi Yoga demenziale, corsi di Comunicazione Globale per manager e Scuola di Naturopatia Complementare); noi non siamo terapeuti, mestiere fondamentale per la società, peraltro… Noi facciamo un altro lavoro che è di sostegno a quello dei terapeuti. Noi offriamo servizi che non riguardano la malattia ma la salute, se giochi, se fai arte, se comunichi con gli altri se fai o ricevi un massaggio piacevole, stai meglio e questo migliora anche l’effetto della cura che hai scelto.
È esattamente la stessa filosofia che usiamo nel costruire la nostra rete lavorativa e relazionale (le due cose insieme).
A noi piace il lavoro di squadra e nella tribù il nostro compito è di fornire opportunità: ad esempio un bel posto dove si cucina bene e dove ci sono strutture adatte a tenere corsi, eventi e laboratori. Noi mettiamo la strada, ognuno ci viaggia con il mezzo che preferisce.

Esattamente lo stesso approccio lo usiamo per insegnare arte. Io non ti insegno a recitare, ti aiuto a identificare, conoscere, allenare quello che è il tuo modo naturale di parlare, sentire i colori, vivere il movimento, godere del suono.

Il ristorante di Alcatraz non segue un principio dietetico particolare. Cuciniamo cibi eccellenti di tutti i tipi, con ricette che provengono da mezzo mondo. E non scegli cosa mangiare da un menù scritto, quindi seguendo abitudini mentali… Hai di fronte un grande tavolo con sopra ogni tipo di pietanze, cotte e crude, c’è di tutto…
Le persone scelgono con gli occhi e con il naso. E quel che ad esempio succede è che rispetto a quando proponevamo un menù, il meccanismo del self service (senza limiti di quantità) ha portato alla diminuzione del consumo di carne dell’80%. Non vogliamo limitare il tuo desiderio di carne, ma ti offriamo molte cose buone diverse e questo ti darà il desiderio di assaggiarle tutte…
È la filosofia della Spinta Gentile, della comunicazione non violenta, dell’inclusione, del rispetto, della biodiversità come valore e ricchezza (non vorrei stare mai in un posto dove tutti la pensano come me e passano la giornata a darsi reciprocamente ragione).

Il massaggio più potente che pratichiamo lo abbiamo chiamato Massaggio Passivo. Nel senso che il PASSIVO è proprio il massaggiatore che invece di applicare un suo modello di interazione con il corpo del massaggiato (cosa che fa invece giustamente, intendiamoci, il terapeuta) interroga il corpo del cliente, o meglio aiuta la persona a sviluppare movimenti spontanei e non volontari. Questo ad esempio si fa in acqua calda a 34°: il cliente si adagia mollemente sull’acqua sostenuto da alcuni galleggianti sotto la nuca e sotto le ginocchia. Il Massaggiatore Passivo prende un polpaccio in mano e piega l’articolazione del ginocchio. Poi lo lascia andare. A questo punto grazie all’interazione tra la forza di gravità e le leggi che governano i fluidi e i galleggiamenti, il polpaccio torna alla posizione naturale di galleggiamento in modo spontaneo, autogestito e libero. In questo modo si provocano una serie di micromovimenti grazie ai quali il corpo autoregola la posizione dell’articolazione. Incredibilmente questa semplice possibilità di movimento libero che offriamo all’articolazione riesce a dare spesso enorme beneficio a persone che hanno lesioni alle articolazioni (ovviamente tutto questo deve essere fatto solo se il movimento non provoca dolore ma una sensazione immediatamente piacevole!).

Noi non insegniamo niente che le persone non sappiano già fare.
Noi aiutiamo le persone a scoprire capacità spontanee.

Quel che voglio dire è che alla fin fine, senza quasi accorgercene, ci siamo trovati a elaborare un punto di vista globale alieno rispetto ai correnti canoni di pensiero, organizzazione del lavoro, della festa e delle pratiche per il benessere.
Ma non si tratta però di una NOSTRA grande pensata. Semplicemente noi ci siamo trovati a condividere le idee di fondo di una corrente filosofica che si sta sviluppando in modo notevole in tutto il mondo, dando vita a iniziative che sono strutturalmente, fisiologicamente, fuori dagli schemi del pensiero corrente.
Parlo della filosofia della Spinta Gentile, delle idee sul Pensiero Laterale, i neuroni a specchio e la Comicoterapia, di persone come Mandela che rinuncia alla vendetta e crea i Tribunali del Perdono, Mockus che diventa sindaco di Bogotà e dimezza gli omicidi in città usando un esercito di claun, Josè Pepe Mujica ex guerrigliero, poeta contadino, che diventa presidente dell’Uruguay e ne combina di tutti i colori, Miloud che aiuta i ragazzi di strada di Bucarest insegnando loro a fare i claun.
C’è tutto un mondo di persone che senza che ci si conosca o che ci si sia parlati, sono arrivate alle stesse nostre intime convinzioni. E non è una semplice ideologia. È un modo sereno di vedere sé stessi, la centralità delle relazioni, il desiderio di amore, amicizia, solidarietà, tolleranza, inclusione, pacatezza, capacità di trasformare i sogni in cose reali, tangibili. E una certa allergia per le chiacchiere che non portano da nessuna parte e per quelli che arrivano in ritardo agli appuntamenti e per quelli che quando ti incontrano non ti salutano e non ti sorridono.
 
Dopo 34 anni di lavoro preparatorio finalmente la situazione è matura!!!
Che cosa succede adesso?
Nei prossimi 30 giorni, con la realizzazione dei festival delle Ecotecnologie (27 luglio-2 agosto) e della Musica (2-9 agosto) vedremo se questa spettacolare mongolfiera che abbiamo costruito saprà iniziare a volare. E vedremo se il caglio quaglia nelle decine di imprese che stiamo sviluppando grazie a quest’esplosione di nuovi contatti.
Se funziona faremo stare meglio il mondo (obiettivo minimo!!!).
Siamo o non siamo la più potente Forza Comica d’Europa?

Intanto ti chiedo se hai voglia di iniziare a connetterti anche tu con la Rete dei Lavoratori Progressisti (che nome tremendo… chiedo scusa ma non ne ho trovato uno migliore… forse dovremmo fare una consultazione a tempesta di cervelli per tirar fuori un nome decente… ma forse possiamo anche fare a meno di un nome…).

Come connettersi alla nostra rete:

1) Utilizzare i servizi gratuiti offerti dalla Rete
- Servizio di scambio banner con siti etici, culturali artistici stradaalternativa.it
- Corsi di formazione per: costituzione e gestione tecnica di cooperative sociali, tecniche artigianali, comunicazione, tecniche per il benessere, realizzazione di applicazioni per smartphone e cartoni animati. Per ulteriori informazioni scrivere a elena chiocciola alcatraz punto it).

2) Partecipare a un gruppo di lavoro
- Laboratori creativi o di progettazione di autoimpresa che si tengono ad Alcatraz periodicamente (per avere info sulle prossime date elena chiocciola alcatraz punto it)
- Collettivo volontari Nobel per i disabili (via web come i successivi) (info chiocciola comitatonobeldisabili punto it)
- Collettivo avvocati volontari Nobel per i Disabili (gabriella chiocciola comitatonobeldisabili punto it)
- Gruppo di progettazione per la Casa delle Diverse Abilità (per informazioni scrivere a gabriella chiocciola comitatonobeldisabili punto it)
- Pagina FB Scuola di Naturopatia Complementare
- Collettivo Kalunga che lavora alla realizzazione di un libro/spettacolo/documentario/fumetto sulle rivolte vincenti degli schiavi in Brasile (gabriella chiocciola alcatraz punto it)
- Collettivo animatori, con il quale stiamo progettando il montaggio delle riprese dello spettacolo di Dario sui Borgia con inserti di cartoni animati (elena chiocciola alcatraz punto it).
- Gruppo Cacciatori di Buone Notizie per Cacao (simone chiocciola alcatraz punto it)
- Redazione Ecotecno, rivista in pdf sulle nuove tecnologie ecologiche e sostenibili (simone chiocciola alcatraz punto it)
- Comitato volontari Festival Ecofuturo (info chiocciola ecofuturo punto tv)

Nota: per ognuna di queste iniziative trovi i video nell’archivio della nostra Web Tv Alcatrazindiretta

3) Aderire a un gruppo di acquisto.
Già 1200 famiglie comprano energia elettrica certificata da fonti rinnovabili insieme. 200 famiglie e gruppi d'acquisto comprano l’olio extravergine d’oliva spremuto a freddo bio. Abbiamo costruito 300 impianti fotovoltaici in tutta Italia. Stiamo per inaugurare il gruppo d’acquisto per auto ibride Toyota. Esistono anche gruppi d’acquisto per il micro eolico e il solare termico.
Stiamo costituendo un gruppo d’acquisto per l’efficientazione ecologica degli immobili (sgravi irpef tra il 50 e il 65%). Inizialmente sarà attivo solo in Umbria.
Stiamo costruendo con un gruppo d’acquisto e/o autocostruzione l’Ecovillaggio Solare di Alcatraz.

4) Mandarci cifre di denaro esorbitanti o anche modiche.
Ad esempio comprare per due euro EcoTecno (versione PDF, 6 euro+spese di spedizione per la versione cartacea).
Aderire all’associazione Cacao Libera Università di Alcatraz.
Investire nel progetto Città Verde/Ecovillaggio acquistando una quota di proprietà immobiliare.

5) Condividere su FB questo articolo. Oppure puoi inviare questo articolo per e-mail a 100 persone valenti. O anche 1000 se le conosci…

Jacopo Fo


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non funziona il gioco di Adolfo Zilli