Tu sei Dio. Questo è il problema!

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Jacopo Fo Dio c'è e vi saluta tutti Illuminarsi ridendo Due giorni fa ho avuto un’illuminazione (mi capita così).
Domanda: e se il fondamentale problema psicologico umano sia che siamo convinti di essere Dio?
Ipotesi: l’essere umano fin dalla nascita vive esperienze che sono strutturalmente indirizzate a convincerlo di essere il creatore e signore dell’Universo. E quando sperimenta che non è esattamente così e verifica la limitatezza del suo potere si incazza.
Sono due giorni che provo ad applicare questo modello di interpretazione a varie situazioni psicologiche e combacia magistralmente.
Ho anche telefonato a mia cugina Enrica Rame, che oltre a essere laureata è pure una luminosa terapista transazionale e insigne insegnante di yoga, cioè praticamente una Dea, e le ho chiesto se qualcuno ci avesse già pensato.
Mi ha detto che in effetti nel modello transazionale è importante arrivare alla coscienza del proprio limite.
La cosa mi ha confortato.
Quindi vorrei aprire una discussione attorno alla misura di questo problema della mappatura del limite umano.
Prima osservazione: trovo la sindrome da Dio ovunque.
Il giocatore d’azzardo che punta tutti i soldi che ha su un numero della roulette cosa sta cercando di dimostrare? Io penso che uscirà il 22 e se uscirà sarà la prova che l’Universo fa quel che desidero.
E se il 22 non esce il giocatore si venderà anche il materasso per riprovare la sensazione di essere Dio. Da questo nasce la dipendenza per il gioco. Divento dipendente grazie a una vincita che mi dimostra che sono Dio e poi sono disposto a tutto pur di riprovare questa meravigliosa emozione: la prova della mia divinità.
E cosa cerca il latin lover perennemente in caccia di una una donna che si lasci conquistare? Sono Dio quindi tutte le donne cadono ai miei piedi. E ovviamente qualunque rifiuto è cocente.
E non è forse il depresso un Dio offeso perché il mondo non fa quel che lui vuole?
E il tossicomane ottiene dal buco uno stato di intangibilità perfetta che testimonia la sua divinità.
E non è forse l’autistico un piccolo Dio che rinuncia al suo rapporto con ciò che la sua mente ha creato?
E via così…

L’aspetto del ragionamento che mi incuriosisce è che essere, sentirsi un’unità, poter controllare il proprio corpo, parlare, guidare un’auto, viaggiare, scegliere come vestirsi, sono tutte esperienze che concorrono a confermare la nostra divinità, il nostro potere assoluto su noi stessi e il mondo inanimato che ci circonda. Pensa che posso prendere un ferro da stiro e metterlo dentro l’armadio e poi andarmene e quando ritorno il ferro da stiro è ancora lì ubbidiente e silenzioso, dove IO ho deciso di metterlo.
Ovviamente se poi tua moglie ti sposta il ferro da stiro vieni preso da violenti conati d’ira selvaggia perché non c’è niente che ti faccia incazzare come qualcuno che si permette di mettere in dubbio con i fatti la tua divinità.

Tutto questo ragionamento è iniziato riflettendo sull’esperienza dell’Ecovillaggio. Dopo 18 anni anni di sforzi finalmente siamo arrivati ad aprire i cantieri e si vedono i risultati.
E’ un momento grandioso, di grande soddisfazione.
Ma io quando le cose vanno bene resto sempre un po’ stupito, perché in effetti ho sperimentato una buona quantità di fallimenti e in fondo mi ci trovo ormai bene a sbattere la faccia per terra.
Edison sperimentò più di mille tentativi falliti prima di riuscire a realizzarne una lampadina che funzionasse. Ecco potrei fare una bella competizione con lui…
Così adesso che contemplo il successo mi viene da chiedermi quanto questo risultato dipenda da me e quanto dalla fortuna.
E ancora una volta mi rendo conto che la mia quota di merito è veramente bassa.
Ci sono stati almeno una decina di momenti nei quali tutto poteva saltare per aria.
Se non fossimo riusciti a costruire il ponte che collega le due parti di Alcatraz, se non fossimo riusciti a ottenere la modifica del piano regolatore, se i carotaggi avessero dato risultati diversi, se non avessimo trovato l’acqua, se…
E il risultato non è dipeso certo dalla mia bravura. Certo, mi sono impegnato, ma soprattutto ho avuto la fortuna di trovare gente straordinaria che ha creduto in questo progetto. E anche questo poteva non succedere anche se mi impegnavo allo stremo.
Insomma, se quando ho iniziato a lavorare su questo sogno avessi saputo realmente a che rischi mi esponevo, mi sarei messo lo stesso all’opera?
Lo sentivo, lo desideravo, lo vedevo, quindi ci ho creduto e mi sono buttato infischiandomene dei rischi. Mi sono detto: vedremo strada facendo. Quando ti va bene sembra un comportamento dinamico. Quando ti va male no.
Ma questo è un comportamento da matto convinto di avere i super poteri o no?
E' vero che non esiste grande progetto che non preveda rischi?
Ipotesi: l’Universo è per motivi suoi misteriosi animato da un impulso prioritario all’espansione, allo sperimentare nuove forme. Si evolve dalla riproduzione asessuata, per scissione, a quella sessuata, proprio perché il sesso moltiplica le probabilità di evoluzione, crea dinamiche complesse, competizione e gelosia, colpi di fulmine e sensazioni esplosive.
E l’Universo alla fine produce l’essere umano allo scopo di avere una creatura che è strutturalmente votata a inventarsene sempre di nuove e a questo scopo genera la sindrome del Io sono Dio.
E questa sindrome ipermotiva l’umano a creare progetti a manetta e a cercare di realizzarli a costo della vita.
Esattamente allo stesso modo l’universo ha creato gli spermatozoi. Esserini che sono tutti estremamente convinti di essere il predestinato alla fecondazione. Una balla colossale visto che su  milioni di spermatozoi emessi a ogni eiaculazione solo uno, una volta su mille, riesce a fecondare qualche cosa di meglio di un preservativo (salvo rari casi di sfigati che producono una sola eiaculazione nella loro vita e la fanciulla, grazie a quell’unica volta, resta incinta…).
E tutti gli spermatozoi nuotano come pazzi per raggiungere l’ovulo… E questo è magico perché in realtà gli spermatozoi raggiungono l’ovulo proprio grazie alla corrente spermatica che viene prodotta dal loro nuotare parossistico con le loro codine microscopiche, eroiche creature… Nuotando tutti insieme contribuiscono a sospingersi reciprocamente, solidali, fino a che uno arriva alla meta, riscattando così la missione di tutti gli altri.
Allora similmente l’Universo ci lancia a milioni a tentare i nostri più o meno folli progetti e solo pochi ci riescono… E quelli che ci riescono devono il successo comunque all’incessante tentare di milioni e da questo sono sospinti… E va bene così e tocca capire come stanno le cose e magari temperare l’entusiasmo per i propri progetti deliranti, pensarci su, calcolare rischi e costi, studiare vie di minima resistenza, minimizzare i rischi, crearsi salvagente a ciambella per limitare i danni in caso di disastroso scontro frontale con la realtà.
E forse una cosa che bisognerebbe insegnare a scuola, e sulla quale dovrebbe essere improntato l’insegnamento della storia umana, è il fatto che, siccome sei un po’ fesso e, illuso dalle percezioni, sei convinto di essere Dio, DEVI sapere che c’è un momento nel quale un’idea assurda che non sta in piedi neppure se soffiano i 4 venti, ti sembrerà assolutamente logica e perfettamente realizzabile e a te parrà evidente che hai tutte le capacità per tradurla in realtà.
Ecco devi sapere che questo è già successo a milioni di eroi e persone qualsiasi negli ultimi 10mila anni almeno, e che la differenza tra una persona che vive decentemente e una che si rovina da sola è proprio la capacità di fermarsi un attimo quando un progetto ti pare perfetto e assolutamente impossibile il fallimento. Se hai questa sensazione vuol dire che sei nel bel mezzo di una crisi di Deliro Divino. E quindi devi fermarti, ridere di te, riflettere e arrivare al punto di vedere che il tuo progetto può saltare mille volte e che le probabilità reali di arrivare in porto sono veramente bassissime.
Allora puoi intraprendere quell’impresa essendo terrorizzato dall’idea di fallire.
Qualcuno osserverà che però se sei terrorizzato dall’idea di fallire probabilmente fallirai, perché chi ha successo generalmente è un pazzo scriteriato che non si ferma troppo a riflettere e si butta d’istinto sulla vita come un cane pazzo e affamato.
Vero anche questo… La questione è spinosa. Forse si dovrebbe essere da una parte consci della realtà e dall’altra ebbri di entusiasmo divinizzato, contemporaneamente. Cioè schizofrenici. E forse è proprio la schizofrenia che distingue l’essere umano dalla scimmia.

Oppure, ipotesi 2, bisognerebbe darsi una calmata perché siamo proprio fuori di testa a livello globale (e si vede, basta guardare il crollo dell’economia mondiale) e si dovrebbe iniziare a usare il cervello e cercare di fare progetti con passi lunghi come le nostre gambe e smetterla di giocare d’azzardo e di partire alla carica contro le mitragliatrici nemiche incuranti di ogni rischio.

Il mio problema è che sostanzialmente sono d’accordo con entrambe le ipotesi e forse pure con qualche altra.
Essendo Dio non vedo perché mi devo limitare ad avere un’idea sola. Ho due idee contemporanee che sono l’una il contrario dell’altra e voglio vedere chi me lo impedisce.
Ma forse se mi aiutate è meglio.
 


Commenti

Non credo in Dio, ma tu 6 un Dio nel farmi ridere anche quando piangerei... Per tutto il resto, compresa la storia degli spermatozoini che si sono bevuti il codino (perchè se avessero il cervello, che razza di cervello del... sarebbe mai?), mi chiedo da dove puoi averle inventate tutte queste incredibili idee panzane. Se non fossero frutto di un tocco divino sarebbero semplicemente impossibili, anche se controllerò per sicurezza. Di certo, comunque, mi sono quasi convinta che Dio esiste. Che ne dici se fondo una nuova religione e ti nomino nostro Sommo Dio Ispiratore? I libri già li hai scritti... Li rendiamo le nostre tavole della legge, con comandamenti annessi, ed è fatta!
P.S.: ti dico un segreto quantistico: se ti muovi abbastanza velocemente, stile neutrino, non solo passi fra un proiettile ed un altro delle mitragliatrici, ma riesci contemporaneamente ad essere dietro che spari a te stesso davanti... Prova! È una sensazione un po' paradossale, ma illuminante come mille lampadine bruciate che si accendono contemporaneamente. Non so se ti ho aiutato abbastanza, così...
Un caro bacio a tutto lo staff: vi voglio bene!

Questo tuo articolo capita proprio a fagiolo: mi sono appena impegnata in almeno due progetti folli, peraltro dandone ampia comunicazione ad amici parenti e conoscenti!
Evviva la follia divina, evviva l'entusiasmo che ci fa avanzare.
Essendo insegnantessa di yoga ti dico anche che secondo me è vero che c'è del divino in noi, ma è come la miniera: bisogna scavare, scavare...
Un abbraccio

E l’Universo alla fine produce l’essere umano....così scrivi tu, ma dovresti prendere in considerazione che l'universo non pare abbia principio ne fine e quindi l'essere umano lo fa quando più gli pare e piace ovvero in un momento qualunque. Ciò detto visto che hai il privilegio di avere una cugina che congiunge almeno due meravigliose qualità, quella di chiamarsi Rame e quella di essere una analista transazionale, puoi farti aiutare da lei, io per mio conto dopo aver frequentato per qualche mese lo studio della suprema Leslie ho scoperto che ero addirittura più scemo e irresponsabile di prima, ma la cosa, dopo la "cura", invece di deprimermi mi divertiva moltissimo, sicché un po' di analisi transazionale , stanne certo, non farebbe correre nessun rischio alla tua professione.....la demenza :-)
Però un po' più seriamente vorrei dire che Alice Miller sostiene palesemente che dio sia l'immagine che il neonato si fa dell'adulto da cui lui dipende im maniera totale, e mi sembra probabile che questa immagine rimanga intrappolata in qualche ganglio nervoso e di tanto in tanto venga fuori a suggerirci comportamenti coattivi a volte rischiosi a volte fortunati....a me per esempio mi porta a desiderare, non appena avrò trovato un lavoro che me lo permetta, di venire a riposare qualche giorno da le tue parti........pensa che follia, la mia!

Non è come credi te ma il contrario! NON crediamo di essere Dio e allora diamo la colpa dei nostri insucessi verso le divinità come la fortuna o Javhè o altri oppure vediamo Dio altre persone come Hitler o altri.

Questa è la nostra pecca!!!

Se rileggi gli esempi che te dici verdrai che sono più attinenti su questa realtà! Un DIO non deve cercare certezze mentre un suddito si!!!

Ciao

...l'esatto contrario!!!
Dio è complemento di specificazione, non te ne'eri accorto? Accorgersi di essere dio vuol dire perdere l'IO e affidarsi. Imporre l'IO, cosa che come ben dici l'essere umano fa sempre di più, significa negare la nostra essenza divina. Remare contro corrente, creare turbolenza inutile.
Uffa. Eppure è facile. Andare con la corrente, RISPETTARE IL FLUSSO. Certo se RISPETTI il flusso ti senti impotente, un Dio fallito. Ma è solo la Paura che ti annichilisce, niente più.
E la Paura è un ombra, e non esiste più una volta vista la luce.
Uffa di nuovo.
L'illuminazione non è un pensiero, è rivelata, e non viene da te, non da te-io, semmai da te-d'io... poi dopo... non è che lo capisci, è piuttosto che... lo sai. Perchè... lo sei.
E a proposito di lumi, la lampadina è un'invenzione di Nicola Tesla, Edison gliel'ha solo rubata. Peraltro tra le meno importanti di Tesla, come dire che Leonardo da Vinci ha inventato il mulino ad acqua o Einstein il temperamatite, perchè mentre scriveva la teoria della relatività gli venne l'idea di rifare la punta alla lapis....
Invece Tesla scoprì che l'Enegia....

"Essendo Dio non vedo perché mi devo limitare ad avere un’idea sola. Ho due idee contemporanee che sono l’una il contrario dell’altra e voglio vedere chi me lo impedisce."

Nessuno te lo impedisce ma devi vedere tu se vuoi pensare come Dio o come uomo.
Il pensiero del Dio è contraddittorio, quello dell'uomo tendenzialmente meno.

Ce lo ricorda Eraclito: "l'uomo reca giusta una cosa e ingiusta un'altra; per il Dio tutto è buono, tutto è bello e tutto è giusto".
Certo che Eraclito parlava di un Dio un po' diverso dalla nostra comune accezione di Dio perchè il suo è il Dio di tutto, sia di ciò che è bello sia di ciò che è brutto, essendo "bello" e "brutto" categorie umane e non divine.

Per quanto riguarda l'articolo io propenderei nel sostenere l'ipotesi spermatozoi:se ho capito bene per loro non è troppo importante chi arriva, l'importante è l'arrivare.
Mi piace, mi sembra una visione meno eogistica e più collaborativa di quella che crede che ci sia differenza tra chi vince e chi perde.
La loro regola è: muoviti come un pazzo in modo che tutti si ci possa muovere, poi se sarai tu o meno a tagliare il traguardo poco importa.
E' anche il meccanismo delle catene umane che si fanno quando bisogna recuperare qualcuno che è rimasto in mezzo a un torrente in piena.
Non è tanto importante chi fisicamente afferrerà il salvato, ogni essere che forma la catena è fondamentale al raggiungimento dell'obiettivo.
Comunque grazie, è un bell'articolo e fa riflettere!

Grazie per il contributo alla discussione. Spero che altri vogliano unirsi al dibattito. Io mediterò profondamente le vostre parole. Auguri eccellenti!

E se anche la gazzella mentre scappa provasse l'emozione di correre più del vento e così il ghepardo dietro di lei quella di essere onnipotente, o l'albero non è superbo quando si staglia alla tempesta? Certo che qualora cadesse la sua stizza lo porterebbe a trascinarsi dietro tutto ciò che gli sta attorno e a schiacciarlo. Così la gazzella in urla impotenti mentre si lascia mangiare o viceversa il felino tornando alla tana con la bocca secca e impastata. Ti parla un panteista agnostico convinto (ed il che pare già troppo anche a me)per suggerirti che il problema dell'umanità è che molti affermano che Dio è uno solo, chi l'uno chi l'altro, e neanche troppo presente. De Andre faceva suggerire da Nobel a Gesù un eventuale premio per la bontà, premio che risolverebbe un sacco di problemi.
La natura (l'albero, la gazzella, la pantera) sa che esiste la legge di Lavoisier, niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma.
Così io sono d'accordo con qualcuno che nei commenti precedenti ti ha suggerito di seguire il flusso, citando Eraclito. Panta Rei Os Potamòs.
Ma siccome nel tutto ci sei anche tu, caro Jacopo, anche tu sei il flusso. Sii il tuo flusso. (consiglio che mi do tutte le mattine)
Ciao