La controinformazione politica è inutile: iniziamo a fare sesso per la strada!

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Sommario
Quelli di destra hanno un cervello diverso…
Hai una scenografia in testa!
Come sedurre tua moglie

La settimana scorsa ho scritto a proposito dei neuroni a specchio e come al solito devo ringraziare i lettori di Cacao per la discussione che ne è nata. Nel mio articolo, raccontavo di una serie di esperimenti scientifici che hanno dimostrato che quando noi vediamo una persona compiere un gesto si attivano nel nostro cervello molti neuroni che si attiverebbero se realmente compissimo NOI quell’azione. Il che vale anche per i sentimenti. Se io vedo una persona sorridere attivo gli stessi neuroni a specchio che attiverei se fossi io a sorridere, il che mi porta a risuonare delle stesse emozioni che vedo nell’espressione della persona che ho davanti. Andavo oltre poi aggiungendo che non solo la percezione degli altri esseri umani è FISICA, ma anche la comprensione stessa dei concetti non è SOLO MENTALE. La parola BANANA mi da anche fisicamente una sensazione diversa della parola FRAGOLA perché alle parole sono attaccate le memorie dei momenti e delle emozioni che ho vissuto mentre mangiavo banane o fragole. Sento BANANA in tutto il corpo, non solo nel cervello!

Quelli di destra hanno un cervello diverso…
In un commento al mio articolo Antoninocarloaleo mi ha segnalato molti siti che parlano di un’altra scoperta sconcertante: in chi vota a destra è più sviluppata l'amigdala, in chi vota a sinistra domina invece il cingolato. Lo sostiene una ricerca dell'University College London (sezione Istituto di Neuroscienze Cognitive) diretta dal professor Geraint Rees. La squadra UCL ha coinvolto 90 studenti e due membri del Parlamento Europeo, tutti sottoposti ad analisi del cervello. La procedura ha concluso come il cervello presentasse due diverse strutture, legate alla forma politica. I soggetti di destra mostravano un maggiore sviluppo dell'amigdala, la parte del cervello che disciplina emozioni e paura. Al contrario la loro corteccia cingolata, sezione deputata al coraggio e al cogliere il positivo della vita, aveva dimensioni inferiori. Situazione contraria per i soggetti di sinistra. Ammette Rees: "Siamo stati tutti molto sorpresi dallo scoprire che c'era un'area del cervello che permette di “diagnosticare” una posizione politica.” Una ricerca condotta dall'università di New York, diretta dal professor David Amodio e pubblicata su Nature Neuroscience è arrivata a risultati analoghi che il professor Amodio riassume così: "Le tendenze politiche potrebbero essere legate a differenze fondamentali nel modo in cui ciascuna persona elabora le informazioni a livello cerebrale e regola i propri comportamenti".
(Fonte: "How thick your brain is may explain why you are on left or right", The Irish Times 29/12/2010 Kevin Fallons, "Research Shows Political Leanings May Originate in Brain", New York Times, 20/09/07, da un articolo di Matteo Clerici.)

Hai una scenografia in testa!
Come cacio sui maccheroni arriva Daniele Q. che mi segnala il libro: “Contributi al Pensiero” di Silo.
Questo libro si pone un problema apparentemente assurdo: come facciamo a percepire il mondo esterno e contemporaneamente agirci dentro? Ma in realtà ci dice una cosa che tutti ben sappiamo ma della quale si tende a non rendersi conto. Quando io sto camminando per strada in un certo modo mi sto creando in un’area remota della mente, una specie di palcoscenico che è un modellino della realtà. E dentro questo modellino io muovo un modellino di me stesso. Faccio compiere a questo modellino le stesse azioni che sto facendo nel mondo reale e solo così riesco a orientarmi nella percezione “esterno/interno”. Silo sostiene che questo palcoscenico mentale non contiene solo gli oggetti fisici ma anche elementi emotivi e simbologie mentali. Mentalmente a volte capita ad esempio di “vedersi” piccoli di fronte ad altre persone perché siamo in soggezione. Mentalmente modifichiamo la misura delle persone, degli oggetti, alcune persone le “vediamo” più luminose, le associamo a sapori, odori, sensazioni tattili. Lo stesso accade per le idee, in qualche modo trasformiamo i concetti in immagini-sensazioni. Ad esempio, possiamo mettere al centro della nostra scenografia mentale la famiglia, oppure il successo o la passione per la musica. Questi elementi diventano determinati quando, davanti a un problema, reagiamo rapidamente. La nostra risposta, il nostro atteggiamento, dipendono dalla collocazione della situazione che stiamo vivendo dentro il nostro palcoscenico mentale. Se per noi la famiglia è il centro di tutto, qualunque idea/comportamento che abbia un “colore” o una forma dissonante diventa immediatamente un ostacolo o una minaccia...
Così succede che se a Tizio rubano la macchina impazzisce di rabbia, se invece la rubano a Caio questi è solo un poco contrariato. Vivono all’interno di una MATRICE diversa (vedi Matrix). Potremmo dire che abitano dentro un diverso modello del mondo. Cioè una persona che nutre sentimenti razzisti vedrà un nero o un arabo in modo diverso da come lo vede un bianco. Silo conclude il suo discorso dicendo: “Se le immagini permettono di riconoscere e di agire, allora gli individui e i popoli tenderanno a trasformare il mondo in modi diversi a seconda di come il loro paesaggio risulti strutturato”.
Patch87  aggiunge che il modo che abbiamo di vedere noi stessi “provoca” il modo in cui gli altri ci vedono. E va oltre parlando di una continua autosuggestione, autoipnosi, con la quale indirizziamo la nostra azione e influenziamo il comportamento degli altri. Cita a proposito l’enorme potere dei medicamenti placebo, false medicine che, ormai anche questo è dimostrato, hanno effetti reali sull’organismo.

Come sedurre tua moglie
Dove voglio arrivare con questo discorso?
Alla comprensione che esiste un livello di complessità della realtà maggiore di quello che siamo abituati a considerare. Le ricadute di questo discorso sulla vita quotidiana sono notevoli. Se la nostra scenografia mentale determina le nostre emozioni e azioni allora se con mia moglie le cose non funzionano è inutile mettersi a discutere sulle reciproche colpe: bisognerebbe inventarsi qualche azione divertente e spettacolare che modifichi la percezione che mia moglie ha di me e quella che io ho di lei. E se il modo di pensare, persino politico, è determinato dal modo di lavorare del cervello e dall’allestimento della scenografia mentale (dai pesi e dai colori che attribuisco a pensieri, persone, eventi) e da tutte le memorie percettive e le suggestioni e autoipnosi…
Allora magari i progressisti dovrebbero usare l’arte, le feste e altre situazioni emotive per far evolvere i modelli mentali della gente… I volantini forse non servono quasi a nulla…
Questo discorso potrebbe anche spiegare perché la gente di destra guarda Santoro, riceve ogni sorta di informazione sulla malefatte di B. ma non cambia idea su B. Il ragionamento non è il veicolo che cambia le scenografie mentali. Solo esperienze emozionali sono in grado di farla. I leader della sinistra dovrebbero iniziare a cantare…
Bersani dovrebbe telefonare a Apicella? Apriamo la discussione.

Per approfondire vedi: Non raccontiamoci balle: e' veramente in corso lo scontro tra il Bene e il Male! e serie di articoli citati alla fine di questo testo.


Commenti

Jacopo look this mucho interessing!!

http://www.ted.com/talks/jill_bolte_taylor_s_powerful_stroke_of_insight....

Un abbraccio namastè!

Grazie per la segnalazione, l'ho trovata affascinante. Grazie veramente!

Meravigliosa!

Caro Jacopo, leggo sempre con un forte piacere i tuoi scritti eclettici e ricchi di pensiero laterale.
Rispetto all'articolo di oggi, lo apprezzo molto ma non condivido il titolo; e le conclusioni sono più ampie di quanto tu profili.
Il titolo: non è la controinformazione a essere inutile, ma il MODO in cui si fa normalmente.
È un modo superpalloso, che attiva sì e no soltanto l'emisfero sinistro, e non tutto l'essere umano, comprese le parti di cui scrivi tu.
E soprattutto, come dici tu, non convince nessuno che non sia già "convinto".
Ma esiste una controinformazione artistica, che non è solo cantare o ballare o fare sesso per strada... tutte cose fantastiche, s'intende.
Penso che tu conosca il "teatro dell'oppresso" di Augusto Boal. Al di là del nome - che ogni volta occorre spiegare ed esorcizzare per non far scappare via subito la gente, è uno strumento potente e versatile che, fra le altre cose, fa anche quello che auspichi tu nel tuo articolo: in particolare, attraverso una sua forma che si chiama "teatro giornale".
Una forma, questa, in Italia ancora ai primi passi. Io me ne occupo, mi diverto molto con dei gruppi interessati a fare informazione no-Prozac.
Parliamone, se vuoi.
Con grande stima * Sergio

Forse mi sono mal espresso. Faccio teatro e scrivo libri di controinformazione da decenni... Non intendo dire che è inutile. E' necessario tentare comunque di comunicare, ma è importante sapere che determinati contenuti passano più attraverso l'arte che il comizio. Appunto faccio teatro... Credo che in buona sostanza siamo d'accordo. Grazie per la tua stima

Ti sei espresso benissimo. Ci tenevo solo a puntualizzare che forse il titolo, a una lettura affrettata, potrebbe essere fuorviante.
Ma qui si corre di meno, e magari corriamo di meno questo rischio )).

Oggi ho visto questo:
http://www.youtube.com/watch?v=2d4gE8rpxsw
geniale e semplice (e realizzabile ovunque).

Mi chiedevo se ad Alcatraz c'è qualcuno che si occupa di Teatro dell'oppresso... e timidamente mi chiedo se possa propormi io.

Ciao
Sergio

caro jacopo,

quanto dici è interessante e dimostratissimo. gli ultimi tre decenni di neuroscienze mostrano questo e tanto altro. chi legge deve però sempre stare attento a non ridurre la materia (il cervello) alla mente, perchè sul sistema neurale interviene la cultura, l'esperienza. insomma, non siamo predeterminati, abbiamo semmai delle tendenze.

è molto interessante vedere come scienze cognitive e neuroscienze siano ormai quasi un'unica materia.

vi segnalo allora George Lakoff, grandissimo linguista noto per le sue ricerche sulla conoscenza.
secondo Lakoff (e altri), l'esperienza di ogni uomo viene elaborata in forma metaforica. la metafora non sarebbe più la figura retorica che conosciamo, ma un vero e proprio processo per cui diamo significato al mondo a partire dalla nostro corpo. questo è il concetto di embidiment che ha molto a che fare, per dirla "sciuè-sciuè", con la BANANA di cui scrivi.

il nostro Lakoff è inoltre molto noto tra i Democratici americani, perchè in un libretto molto semplice e chiaro, "Non pensare all'elefante!" (http://www.fusiorari.it/lakoff.htm), mostra come non abbia senso voler convincere chi è di destra a votare a sinistra, ma come invece abbia senso, e molto, lavorare sui sistemi di sigificato, sui valori della sinistra perchè essa cresca e sia capace di vincere. la sua analisi è riferita agli USA, ma i cervelloni di sinistra avrebbero molto da attingere da qualche buona lettura.

Lakoff non suggerisce di fare sesso per strada, ma, insomma, ci fa capire meglio perchè ci sentiamo sempre un po' coglioni e inutili a manifestare per strada invece di fare azioni più fantasiose.

godetevi, ad esempio, quei furbacchioni di The Night Bus Late Show che di recente hanno detto la loro sui trasporti pubblici napoletani. trovate una decina di video su Youtube...

Baaaci!

magari caro jacopo l'hai già postata, ma giusi spagnolo, ragazza ventiseienne (quindi stando in pieno nei tempi), si è laureata con 105/110 in lettere nella facoltà di palermo...cosa c'è di strano? beh diciamo che in una società a misura d'uomo non ci sarebbe niente di strano in effetti...ma in questo nostro mondo lei è la prima ragazza in italia affetta dalla sindrome di down a raggiungere tale traguardo! giusi dichiara: "che grande emozione sentirsi chiamare dottoressa!!" e, cara giusi, non sai quanta speranza e gioia mi dai con la tua conquista!! mi piacerebbe che i futuri figli di mia moglie e miei fossero tuoi alunni...scommetto che oltre alla eccellente preparazione tecnica svilupperebbero un lato empatico emotivo relazionale eccezionale!!
viva GIUSIIIII e tutti quelli (compresa una scuola che finalmente ha funzionato in modo eccellente)che l'hanno accompaganta in questa avventura!
nino

Ciao Jacopo,
la tua frase "magari i progressisti dovrebbero usare l’arte, le feste e altre situazioni emotive per far evolvere i modelli mentali della gente…" mi ha fatto ricordare un libro che ho letto tanti anni fa, in cui si evidenziava una relazione tra il numero di parate naziste e il consenso che i nazisti trovavano nella popolazione tedesca.
Il libro è "Come si diventa nazisti" di William Sheridan Allen.

Ciao Yacopo!
a proposito di neuroni specchio...
A Luglio a Berlino si svolgerà il Festival Mondiale delle Culture.
70,000 persone allo stadio Olimpico di Berlino per celebrare insieme
le culture del mondo e la pace tra le culture!
Vi sarà arte, musica, cibo, abbigliamento da tutto il mondo!
Sarà come fare il giro del mondo...in 2 giorni!
Vorrei tanto invitare te, Franca e Dario
a Berlino il 2 e 3 Luglio.
Sarebbe un onore se poteste rappresentare l'Italia
a questo evento!
www.worldculturefestival.org/it