E se costruissimo ecovillaggi per vivere come vogliamo noi?

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aggiornamento dicembre 2009:

NON CI LIMITIAMO A PARLARE DI ECOVILLAGGI.
ABBIAMO INIZIATO A COSTRUIRE ECOVLLLAGGI.
IL PROGETTO ECOVILLAGGIO SOLARE E' PARTITO
All'interno del parco di Alcatraz...

Oggi in tutto il mondo centinaia di migliaia di persone vivono negli ecovillaggi e sperimentano da decenni una qualità della vita che è decisamente superiore a quella offerta dalle città inquinate.
Gli ecovillaggi ci permettono di costruire un modo di vivere strutturalmente migliore.
Dopo un anno di dibattito, pratiche burocratiche, rilievi e progettazione siamo finalmente pronti.
All’interno dei 470 ettari del parco della Libera Repubblica di Alcatraz nasce una citta' verde, l’Ecovillaggio Solare.
Sarà uno degli ecovillaggi più innovativi dal punto di vista delle ecotecnologie.
E ci impegneremo perché diventi anche uno degli ecovillaggi più belli e culturalmente vivaci.
Una valle meravigliosa che si apre su un panorama mozzafiato di verde a perdita d’occhio, nessun rumore, nessuna strada trafficata in vista.
Questa oasi e' a soli 12 chilometri da farmacia, banca, scuola elementare e supermercato, altri due chilometri e sei all’imbocco della superstrada E45 Orte-Ravenna. L’Ecovillaggio Solare dista 30 km da Umbertide, 40 da Perugia.
Una valle coperta di boschi con qualche isola di oliveti e pascoli, cinque gruppi di case e bungalow.
La distanza tra i gruppi di case va da 400 metri a un chilometro, quindi sono abbastanza vicine ma l’impatto sul territorio e' minimo proprio perche' le costruzioni si perdono nell’enorme spazio verde.
Puoi scegliere una casa antica di pietra, ad alta efficienza energetica o una casa avveniristica in lamellare di legno coibentato (classe A). Ci sono abitazioni in cima alla collina, a mezza costa, sulla riva del piccolo torrente, immerse nel bosco. Case grandi e bungalow super isolati di 40 mq, oppure soltanto una piazzola per parcheggiare la tua roulotte. Ogni abitazione ha un pezzo di giardino, orto, oliveto, frutteto, bosco grande almeno 2.000 mq.

Spazi collettivi (cohousing)
Acquistando una quota si compra anche una parte delle strutture collettive come piscina, sala feste, mini-bar-bazar-ristorante-albergo (10 camere con bagno), irrigazione degli orti, impianto solare fotovoltaico, eventualmente anche eolico (dipende dalle misurazioni del vento che stiamo realizzando con un anemometro).
Inoltre la proprieta' comune comprendera' circa 200mila metri quadrati di parco con boschi e oliveti.
L’idea e' che questo tipo avanzato di cohousing non solo permetta di risparmiare denaro e razionalizzare i costi abitativi, ma consenta di realizzare un “utile condominiale” che potrebbe essere in grado di coprire i costi condominiali.
Insomma, abbiamo pensato a case che si riscaldano con pochissima energia e un sistema casa che invece di essere un costo e' un ricavo.
Produci la tua energia con i pannelli solari, hai i frutti della tua terra, vivi in un villaggio che ti offre spazi dove puoi organizzare iniziative culturali, corsi, spettacoli. Un posto dove ci sono molte occasioni per farsi venire la voglia di organizzare qualche cosa insieme, proprio perche' la struttura stessa dell’abitare e' concepita come esperienza collettiva, solidale. Ovviamente questo non e' un obbligo ma una possibilita'.
Infine, e' anche possibile finanziare l’acquisto con Banca Etica che e' anche supervisore del progetto.

Ti interessa? Entra subito in questo progetto.

Abbiamo diviso la realizzazione di questo progetto in 4 fasi temporali.
Da subito mettiamo in vendita tre gruppi di case esistenti, suddivise in 21 appartamenti dai 50 ai 100 mq.
Un primo gruppo di 8 appartamenti sara' pronto a primavera, un secondo gruppo di 12 abitazioni entro un anno. Altri due gruppi di case, da costruire ex novo, saranno pronte in tempi diversi, speriamo tutte entro tre anni.

Prezzi
Sara' possibile finanziare l'acquisto con un mutuo ipotecario di lunga durata a tassi fissi e ragionevoli.
Sara' poi possibile comprare la propria casa finita chiavi in mano oppure solo al grezzo.
Il costo degli appartamenti, andra' dai 2000 ai 2600 euro per ogni metro quadrato di casa, il prezzo varia a seconda delle soluzioni scelte. Il prezzo esatto lo possiamo determinare solo quando sappiamo quale appartamento scegli e che tipo di finiture desideri. La parte delle proprieta' “condominiali” verra' acquistata versando una quota uguale per tutte le abitazioni di 25.000 euro.
Questi prezzi sono bloccati fino al 31 marzo 2010.

Il costo a mq comprende oltre alla costruzione in se' con pannelli solari fotovoltaici e termici e 2.000 mq di terreno, l’acquisto del terreno edificabile (250 euro a mq calpestabile), o delle strutture esistenti (nel caso di restauri) la progettazione, pratiche burocratiche, tasse (Bucalossi), miglioramento strade, riscaldamento centralizzato (con sistema di misurazione dei consumi individuali), sistema idrico centralizzato, sistemazione degli esterni e del verde, sistema fognario con impianto di fitodepurazione e riuso dell’acqua per l’irrigazione a goccia delle coltivazioni, sistema di raccolta delle acque piovane per rifornire i wc (impianti duali).
Attenzione, generalmente la metratura di un appartamento viene considerato comprensivo di terrazzi, portici, balconi, giardini, noi invece parliamo di metratura reale, con esclusione di terrazzi e spazi esterni perche' ci sembra piu' trasparente e chiaro.
Per le case di paglia e i bungalow il prezzo dovrebbe essere piu' basso, forniremo indicazioni piu' precise quando avremo i preventivi dettagliati.
Grazie all’aiuto essenziale di Banca Etica e alla disponibilita' espressa dal nuovo sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, avremo 16 unita' abitative in autocostruzione su un’area la cui destinazione urbanistica sara' modificata da agricola a “edilizia popolare”, quindi gli acquirenti compreranno terreno a costo agricolo e dovranno sostenere le sole spese per i materiali edilizi e la progettazione. Questa offerta e' limitata pero' a quelle persone che si costruiscono la prima casa e hanno particolari requisiti di reddito specificati dal Comune di Perugia riguardo a chi ha il diritto di avere agevolazioni per la casa, cioe' se guadagni 10.000 euro al mese non puoi ottenere l’agevolazione sull’edificabilita' di un terreno.
Inoltre e' indispensabile che il gruppo degli autocostruttori si autoorganizzi. Puoi usare lo spazio di discussione a questa news per segnalare il tuo interesse a partecipare al gruppo di autocostruzione, trovare altre persone interessate, formare cosi' il gruppo degli autocostruttori e approfondire la questione.
Ovviamente costruire una casa e' un impegno enorme ma credo che riuscirci sia una soddisfazione ancora piu' grande.

UN’ECONOMIA DIVERSA, UN MODO NUOVO DI CONCEPIRE LA CASA
L'idea e' di creare un sistema abitativo che non abbia costi di riscaldamento e di gestione generale e che possa fornire una serie ulteriore di risparmi. Ad esempio, non compro la lavatrice perche' uso quella collettiva. Non mi serve la camera degli ospiti perche' ho a disposizione una quota delle 8 camere di proprieta' comune. Ovviamente ogni utilizzo verra' conteggiato per equita' tra i condomini. Chi non utilizza i servizi disponibili ne trae un vantaggio economico, se non utilizzo la mia disponibilita' di camere per gli ospiti e queste vengono affittate allora ottengo l'utile che da questo affitto deriva.

Vuoi saperne di più? Vedi le foto, il video, le mappe e leggi altre informazioni:
http://www.jacopofo.com/ecovillaggio-solare-ambiente

Casa ecologica

Come in molti continuiamo a ripetere da tempo, l'Italia si sta dirigendo verso un fragoroso impatto economico. La proposta che abbiamo lanciato nei giorni scorsi di aderire al movimento delle città in transizione è un modo per far fronte alla crisi economica che sta avanzando. (vedi TRACOLLO IMMINENTE! Il movimento della Transizione

 

). Quello che vogliamo fare è non limitarci a protestare ma organizzare sistemi di economia alternativa capaci di incidere veramente sul risparmio dei bilanci familiari. In questi giorni stiamo discutendo molto di questo argomento e delle iniziative concrete che potremmo intraprendere. E' venuta fuori l'idea di creare dei villaggi ecologici, concepiti per rendere più facile vivere in modo diverso offrendo al contempo case a prezzi contenuti. In questo modo si permetterebbe di diventare proprietario della propria abitazione a chi ogni mese dice addio a una bella fetta del proprio reddito che se ne va per l'affitto (e non ritorna). Può sembrare un'idea pazzesca ma in realtà economicamente sta in piedi perché i costruttori hanno ricarichi spaventosi, oltre il 100%. Ma come dovrebbe essere un villaggio a misura umana? Questo è l'argomento sul quale vorremmo aprire il dibattito. (usa lo spazio dei commenti a questa notizia per contribuire con le tue idee) Ecco alcuni elementi scaturiti nelle discussioni a Alcatraz. Immaginiamo una zona in mezzo alla campagna, magari in collina, dove fa meno caldo d'estate. Un'area di verde abbastanza grande, ben esposta a sud. Al centro una serie di case piccole a 1, massimo 2 piani, magari con parte della casa interrata e tetti piani con terrazzi verdi. Ogni casa dovrebbe avere uno giardino intorno, con una distanza di almeno una ventina di metri tra una costruzione e l'altra. In alcuni casi le case potrebbero essere più vicine se la conformazione del terreno crea delle divisioni naturali. Il concetto è di abitare a tiro di voce dagli altri ma avere quel minimo di distanza che ti permette di tenere la finestra aperta e lo stereo acceso senza dare fastidio ai vicini (ovviamente quando parliamo di stereo non ci riferiamo all'impianto da stadio utilizzato dagli U2 nella loro ultima turnée). Comprando una casa le persone diventano anche proprietarie di quote di spazi comuni dedicati ai servizi: lavanderia, laboratorio/atelier, alcune sale multifunzionali con biblioteca, schermo gigante, spazio per ballare, fare feste, incontri ecc. Ci dovrebbero poi essere alcune stanze disponibili per gli ospiti. Un parco attrezzato per bambini e percorsi salute. In questo modo potremmo avere case relativamente piccole (50-150 mq) che offrano le comodità e le possibilità di case più grandi. Inoltre ogni casa dovrebbe offrire anche una quota di un orto con sistemi di irrigazione e di preparazione del terreno gestiti collettivamente, una porzione di bosco in grado di soddisfare il bisogno di energia (la legna che si ottiene tenendo pulito un bosco ad alto fusto può produrre calore e elettricità) e un appezzamento di terreno che possa fornire olio e frutta. Ovviamente bisognerebbe predisporre un regolamento che impegni tutti in modo chiaro al rispetto di alcune semplici regole di civiltà nell’utilizzo degli spazi comuni e nella gestione degli spazi privati. Regole minime che evitino al massimo i possibili contrasti. Regole minime perché immaginiamo un villaggio dove non ci siano obblighi che esulano dal semplice rispetto degli altri. Non ci piacerebbero comunità ideologiche che vincolano in qualche modo gli abitanti a dati comportamenti. Le strutture autoritarie e invasive ci fanno orrore, siamo per la tolleranza, la biodiversità e il rispetto delle scelte individuali. Per quanto riguarda la qualità delle abitazioni dovrebbero essere costruite con i migliori criteri di bio architettura e efficienza energetica, con isolamenti massicci su tetto e pareti, tripli vetri, un sistema centralizzato di teleriscaldamento e produzione di corrente elettrica da fonti rinnovabili, in modo da richiedere spese mensili per l'energia inferiori dell'80% a quelle di una comune abitazione in un condominio. L'uso delle acque provenienti dalle grondaie e delle acque bianche per alimentare gli sciacquoni dei wc e l'uso di riduttori del flusso dell'acqua dei rubinetti dovrebbe poi garantire una diminuzione del 75% dei consumi idrici. Il riciclo delle acque nere con sistema di fitodepurazione, a costo energetico zero, offrirebbe acqua per gli orti e i frutteti. La gestione diretta degli scarti biologici fornirebbe poi concime sufficiente per l'agricoltura e si potrebbe pensare anche a un biodigestore per la produzione di gas da utilizzare per produrre elettricità e calore. In questo caso ogni abitante dell'ecovillaggio otterrebbe un utile (minimo) per ogni quintale di immondizia biologica e scarti agricoli umidi. L’ecovillaggio dovrebbe poi essere fornito di un sistema di connessione internet ad alta velocità a basso costo e connessioni telefoniche interne gratuite. La connessione rapida alla rete è un elemento essenziale in quanto presumibilmente molti abitanti useranno il telelavoro. A questo punto viene da chiedersi quanto potrebbe costare una casa dotata di tutti questi confort. Ovviamente dirlo senza aver prima realizzato un progetto e un preventivo reale non ha senso. Ma possiamo dare un ordine di grandezza. A Alcatraz stiamo costruendo una casetta con il massimo di qualità dal punto di vista ecologico e energetico e siamo arrivati a un preventivo di 2400 euro a metro quadrato calpestabile, compresi i lavori di sistemazione esterna. A questo si dovrebbero aggiungere i costi per l’acquisto del terreno edificabile e dei terreni agricoli circostanti, i costi della realizzazione degli spazi comuni, del teleriscaldamento, della sistemazione del territorio, degli impianti idrici eccetera. D’altra parte possiamo ipotizzare che costruendo su una scala di 50 appartamenti si otterrebbe una riduzione di una serie di costi, ad esempio la costruzione potrebbe scendere sotto i 1000 euro a metro quadrato, per la sola costruzione dell’abitazione (esclusa progettazione e costruzione spazi comun). Poi però si dovrebbero aggiungere i costi della gestione dell’insieme della realizzazione e della progettazione, i tecnici, le autorizzazioni… Credo che alla fine si possa ipotizzare un costo complessivo che non dovrebbe superare i 200 mila euro per modulo da 50 mq +3 mila mq di terreno (orto, bosco, frutteto) e quote di proprietà comune corrispondenti a 10 mq. Attenzione si tratta, lo ripeto, di un puro calcolo spannometrico. E ovviamente il prezzo finale varierebbe a seconda del prezzo del terreno edificabile. In questo calcolo ho conteggiato 500 euro a metro quadrato edificabile + 8 euro per ogni metro di terreno circostante con una dotazione di 3 mila mq per ogni modulo da 50 mq (25 mila euro per lo spazio edificabile e 24 mila euro per la terra). Si tratta di un prezzo medio che potrebbe essere alto in alcune zone basso in altre. Ho calcolato 3 mila mq perché si tratta della superficie minima perché, volendo, possa essere riconosciuta la qualifica di coltivatore diretto (ovviamente parliamo di coltivazioni molto particolari, non certo il grano). Nasce però il problema che questa cifra risulta comunque troppo alta per molte famiglie. Pensando a un mutuo trentennale a tasso agevolato con una rata da 600 euro al mese, arriviamo a 216 mila euro in trenta anni (ma dobbiamo anche aggiungere gli interessi passivi per 30 anni). 600 euro al mese sono una spesa media per affitto e energia in grandi città e l’insieme delle opportunità e dei risparmi che una casa nell’ecovillaggio offrirebbe, potrebbero controbilanciare anche una rata di importo superiore. Ma comunque molti non potrebbero permettersela La soluzione potrebbe essere che in tutto o in parte le case e gli spazi comuni, e la sistemazione del territorio, siano realizzate in autocostruzione, utilizzando tecniche edilizie innovative (ad esempio costruire con parallelepipedi di paglia rivestiti di rete zincata a trama fine e intonacati con cemento e calce) che offrono grande confort, isolamento termico ottimo, solidità e prezzi molto più contenuti dei sistemi oggi più diffusi in Italia. E anche parte dei costi organizzativi potrebbero ugualmente essere coperti dal lavoro dei compratori. In questo modo potremmo abbassare il costo complessivo arrivando al di sotto dei 100 mila euro. Sfruttando particolari situazioni di basso costo del terreno e associando all’impresa architetti e ingegneri si potrebbe ipotizzare costi ancora più bassi. E trovando finanziamenti agevolati per la prima casa si potrebbe riuscire ad abbassare anche la rata mensile del mutuo che potrebbe comunque avere un peso decrescente se il mutuo è stipulato a tasso fisso, visto che andiamo verso un periodo di forte inflazione. Restando fisso l’importo della rata e diminuendo il valore dell’euro a causa dell’inflazione mi troverei quindi a pagare cifre sempre più leggere. Questo è quel che ci è venuto in mente chiacchierando sotto le stelle. Che ne pensate? L’idea è interessante? I ragionamenti filani? Avete altre idee? Non frega niente a nessuno? Tutti i contributi sono ben venuti. Anche quelli grafici (metti in rete il tuo disegno dell’ecovillaggio e pubblica il link nei commenti a questo articolo). Grazie per la collaborazione (eventuale) in questa fase creativa.

PER APPROFONDIRE:

Visita il blog di Cristiano Bottone sulla Transizione
http://ioelatransizione.wordpress.com/

Video sulla transizione
http://ioelatransizione.wordpress.com/filmati/

Cos’e' la transizione
http://ioelatransizione.wordpress.com/cose-la-transizione/


Commenti

Gli ecovillaggi si stanno moltiplicando a vista d'occhio in italia, e nel mondo... molti sono poco noti e molti in via di realizzazione sulle montagne, dove i terreni costano meno...

Vorrei segnalare che la permacultura offre ottimi spunti sulla realizzazione di strutture abitative autosufficienti ed energeticamente efficienti. Inoltre è un sistema molto rodato che ha ottenuto risultati incredibili in tutto il mondo.

Sarebbe molto bello avere/creare una banca dati (o dei manuali) per riuscire ad avere tutta la conoscenza necessaria per realizzare queste strutture.

Per quanto riguarda la Transizione, non essendo un movimento ideologico, è una delle migliori espressioni partecipative che consentono di adattare la nostra società in modo evolutivo ad un futuro che necessariamente impieghi meno energia per creare benessere. Ogni sistema territoriale infatti deve trovare i propri punti di forza per essere meno dipendente possibile dal petrolio.

Vorrei ricordare a tutti che il problema del picco del petrolio va affrontato immediatamente poiché, come insegna l'esperienza inglese ed indonesiana, quando la produzione nei paesi produttori si riduce, ancor più repentinamente calano le esportazioni (tendenza all'autoconsumo). Il problema della riduzione delle esportazioni è ciò che fa impennare il prezzo del petrolio e, con tutta probabilità, abbiamo solo una dozzina d'anni per riconvertire la nostra eonomia.

 

M.

Per quanto riguarda i mutui magari non è detto che si debbano chiedere a banche tradizionali, no? Perché non coinvolgere Banca Etica in questa iniziativa e magari forme come la Jak Bank, libere dal concetto di interesse speculativo, in cui sono possibili prestiti con il TAEG del 2,5%. Per saperne di più basta leggere la relativa voce su wikipedia. Oppure leggere o guardare la puntata di Report che ne ha parlato. Oppure ancora scaricare il manuale di Giorgio Simonetti. In attesa di preventivi reali che spero Jacopo (e chi potrà dargli una mano) ci faccia vedere al più presto credo che i primi prezzi esposti da Jacopo siano abbordabili. E poi sottolineo che lo stesso Jacopo ha scritto che molto si può risparmiare con l'autocostruzione: anche qui c'è una puntata di report che ne parla.

Ma si può anche andare oltre. E' possibile arrivare ad avere una casa, come quella di cui parla Jacopo, anche per chi non ha soldi e lavoro in questo momento. Com'è possibile direte voi? Se un progetto di questo tipo deve prender piede sarà necessario il coinvolgimento di molte persone. Alcune di queste hanno magari disponibilità e interesse a investirci qualche piccolo capitale per sostenere le spese di progetto, di diffusione e comunicazione. Altre persone, magari, non hanno disponibilità di questi soldi ma magari hanno tanto tempo da dedicarci perché disoccupati. Anzi, questo progetto potrebbe diventare il loro lavoro, non credete? Basta creare una cooperativa attorno al progetto: ci sarà chi si occuperà dei progetti delle case, chi darà manovalanza, chi si occuperà del marketing e della comunicazione ecc. ecc. Qualcosa di simile a questo voleva forse dire Cristiano Botone quando ha scritto il suo post sulla riqualificazione delle persone. Che ne pensate?

Jacopo uno o più post non bastano per far avanzare il progetto. Ci servirebbe un forum per cominciare a discuterne. Che ne dici? Intanto tenetemi informato, chi vuole può scrivermi: giuseppev@gmail.com

Caro Jacopo,

accetto l'invito a proporre suggerimenti, questo è un argomento che mi interessa molto e sono convinta che per poter evolverci abbiamo la necessità tutti di ritornare vicino all'ambiente, la vita in città ha il suo fascino e le sue comodità ma ci rende schiavi e ci ha nel tempo allontanato proprio dall'ambiente e poi anche da noi stessi, dalla nostra capacità di creare, di essere autonomi, noi invece dell'ambiente facciamo parte, non possiamo distaccarcene come abbiamo fatto senza accusarne le conseguenze e le conseguenze si sono create, ora siamo ad un bivio cruciale, bisogna assolutamente fare qualcosa.

Già, bisogna fare qualcosa ADESSO!

Secondo me in un ecovillaggio devono anche esserci delle figure chiave, artisti, musicisti, medici, veterinari, filosofi, etc.

L'arte è molto importante, apre gli animi e scopre la spiritualità in noi.

Creando, oltre a svolgere un'attività terapeutica e gratificante (ma sono parole che esprimono solo infinitesimamente ciò che può fare l'arte) diventiamo più forti e consapevoli, in più creiamo uno scambio che appaga chi crea e chi ne fruisce, in realtà è un processo magico che il nostro sistema consapevolmente credo, scoraggia con le sue politiche, se ne è impadronito (a suo modo) creando un business e ammette l'arte solo come funzionale a se stesso ma ovviamente non essendo una scelta autentica i risultati sono scarsi, almeno in termini quantitativi.

Mi piacerebbe pensare ad ogni ecovillaggio come ad un piccolo centro specializzato in qualcosa, l'ecovillaggio dove si crea prevalentemente musica, quello dove si sviluppano le arti visive e artigianali, quello dove si fanno studi botanici alchimistici, dove si parla di filosofia e metafisica, ogni ecovillaggio potrebbe poi scambiarsi con gli altri i propri prodotti o il proprio sapere, sarebbe molto bello, sarebbe veramente magico.

Spero di non essere andata troppo in là con la fantasia ma questo è il mio sogno.

 

p.s.

A Roma una cooperativa ha costruito in un campo Rom al casilino una casa a due piani completamente in legno completa di impianti e attrezzata per spazio bimbi, con la metà dei soldi necessari alla realizzazione dei container e quindi pare con 35.000,00 euro contro i 70.000,00 dei container (recuperando la notizia potrei essere più precisa ma mi sembra che più o meno era così). Ho letto questa notizia su Repubblica giorni fa, il Sindaco ha fatto capire che la casa sarà probabilmente abbattuta...

Caro Jacopo

mi parli di movimento della Transizione, mi dici che sei appassionato a fare il giro dei cassonetti e poi te ne esci con l'idea di costruire un ecovillaggio....NUOVO?

Perchè non recuperare un vecchio borgo di montagna? nel nostro paese dovrebbero essercene parecchi in stato di totale abbandono. Cerchiamone uno e diamogli nuova vita.

Restrutturarlo e renderlo energeticamente molto efficiente è senz'altro possibile, inoltre...vuoi mettere il fascino?

Per farvi capire di cosa sto parlando vi segnalo questa esperienza di ecovillaggio in provincia di Imperia:

www.torri-superiore.org

Un abbraccio

Giorgio

Adoro l'idea di vita degli ecovillaggi. TUTTAVIA

1)perchè costruire case nuove quando la popolazione italiana sta calando, quando ci sono migliaia di casolari in campagna da ristrutturare, quando addirittura ci sono interi paesi abbandonati in certe zone montuose o collinari ? peraltro  la bellezza delle antiche dimore contadine è incomparabile. Peraltro  queste dimore in luoghi spesso fuori mano non sono gradite all'uomo moderno e questo ha magnifiche conseguenze economiche, costano infatti pochissimo. Peraltro costruire case di cui non ce n'è bisogno è consumismo e schiaffo all'ambiente.

2)qui si parla di centinaia di migliaia di euro per un'abitazione, è una follia. 200 mila euro corrispondono a 17 anni di lavoro, nell'ipotesi che uno riesca a mettere da parte 1000 euro al mese. Se poi, come generalmente accade, al mese riesci a metter da parte molto meno, facciamo 500 euro, gli anni di lavoro necessari diventano 34, ossia quasi mezza esistenza. La mia domanda è: vale la pena lavorare 34 anni per un mucchietto di mattoni e di tegole che serve per ripararci dal freddo e dalle intemperie?esiste un animale in natura che impiega metà della sua esistenza per costruirsi la tana?Gli indiani d'america costruivano il loro tepee in 2 giorni, e li proteggeva da temperature anche inferiori alle nostre. Bisogna ridimensionare il concetto di abitazione: non è un oggetto che merita mezza esistenza di lavoro. Oggi l'abitazione è un bene di lusso, mentre dovrebbe essere un qualcosa a cui tutti hanno accesso, quasi un diritto, una cosa scontata come lo è per tutti gli animali. Yacht ed elicotteri è giusto che siano beni di lusso, non il riparo sotto cui dormiamo la notte.

E riguardo la casa ecologica del video: ok per quelle di nuova costruzione. Ok per l'installazione di pannelli solari sui tetti di torino e di milano. Ma istallare pannelli solari su un casolare sette-ottocentesco della campagna senese come quello del video è offensivo. E' offensivo rovinare la meravigliosa copertura del tetto a coppi ed embrici con quegli orrendi (sia pur virtuosi) tubi metallici. Attenzione quindi al fanatismo..con la buona intenzione di rispettare l'ambiente gli tirate invece un cazzotto nello stomaco. L'attenzione alll'ambiente non è solo non emissione di gas in atmosfera: è anche rispetto della sua bellezza e delle sue necessità (per esempio non sono tanto sicuro se sia meglio una centrale idroelettrica a una termoelettrica, se la non emissione di gas deve essere compensata dalla perdita di meravigliosi ruscelli ora completamente intubati, dallo spezzettamento dei corsi d'acqua in vari segmenti con la conseguente estinzione di alcune specie ittiche che non possono più risalire le acque per riprodursi (ad esempio la lampreda, completamente estinta nelle acque dolci italiane)

 

Ciao Jacopo e ciao a tutti voi!
Finalmente qualcuno ha proposto un'idea interessante ed in grado di cambiare radicalmente la vita di chi ne prenderà parte,se ovviamente si realizzerà!
La mia idea su come costruire una casa è quella di non spendere proprio nulla,o quasi!
Mettiamo il caso che ci sia un bosco,bene!si potrebbe costruire le abitazioni con gli alberi,usando i tronchi interi... Un mio amico anni fa ha costruito una casetta di 5 per 5,conun colmo di 5m d'altezza,usando tronchi interi!al costo di 5 milioni (solo la struttura)! Senza isolamento,in inverno,con una stufa economica di recupero si scalda tranquillamente in poche ore anche dopo mesi di inutilizzo! Sò che non è bello tagliare piante,ma per una che tagli,ne puoi ripiantare 10!
Si può fare anche con le balle di paglia!C'è un azienda che organizza campi lavoro in cui chi vuole viene a dare una mano per costruire la tua casa,paga per imparare le tecniche e cosi i costi per tè diminuiscono notevolmente.... 
Mi è piaciuto il commento di chi dice che dobbiamo smetterla di considerare la casa un bene di lusso,è un oggetto!importante si,ma solo una cosa!Alcatraz dal punto di vista tecnologico non mi è sembrata un astronave...!ma l'aria che si respira li è magica,e chi c'è stato se la ricorda bene...
Per questo il mio ecovillaggio ideale è un posto ricco di persone e povero di tecnologia!pochi fili,pochi tubi,niente tele,niente antenne! E mi piacerebbe che tutto fosse costruito per non dover poi essere mantenuto,in modo tale da poter dedicare tutto il tempo possibile alla vita!
In pratica,costruirei case autosufficienti!Che si scalda con la luce del sole diretta,cosi non devi fare la legna!Che l'acuqa la bevi dopo che hai depurata quella piovana!gli scarichi li usi per il compost toilet... ecc.ecc.
 
scrivete gente,scrivete!

Caro Jacopo, non voglio ripostare la prima lettera all'umanità che si trova nel blog di Franca Rame, per il semplice motivo che qualcuno mi ha etichettato come un incursore che vuol parlare e non parlare con gli altri, dunque ti chiedo solo una cortesia,  se puoi andare a leggerla. Mi accusano di essere vendicativa, ma la mia non è vendetta, se l'uomo non mi ama non ama se stesso proprio perchè fa parte di me, ogni sua decisione contro di me si ritorce come un boomerang contro l'uomo.  

Detto questo penso che l'idea degli ecovillaggi è bellissima, coincide con quello che io cerco di spiegare agli uomini con la mia lettera: considerare sempre, ogni volta che un pezzo della tecnosfera costruita dall'uomo si sovrappone alla biosfera eterna i possibili vantagi ma soprattutto i danni che questa sovrapposizione comporterà alla biosfera stessa.

Mi batto però perchè gli uomini cambino radicalmente la loro visione etica nei miei confronti, accantonando per sempre tutte le sovrastrutture culturali con le quali si sono piazzati  al centro della creazione, in posizione di sovrani assoluti e dominatori che possono fare e disfare di me a loro piacimento, soprattutto se in nome del famigerato sviluppo. 

Vedo il futuro dell'uomo solo come armonia tra ciò che lui costruisce e me. Non c'è altra via, credo che sia innanzitutto un problema culturale, gli uomini non devono adattarsi ai cambiamenti  unicamente per risolvere i loro problemi economici dovuti all'esaurimento delle risorse non rinnovabili, gli uomini devono capire che non è giusto prendere,  sterminare, estinguere, distruggere, devono imparare il rispetto per me e questo può avvenire solo attraverso una cultura che non sia più antropocentrica ma che consenta a ciascun uomo di astrarsi dal suo ruolo di dominatore, di comprendere che loro sono esattamente uguali a tutti gli altri esseri viventi, questa è la vera evoluzione della specie umana. Le sfide dell'uomo non dovranno danneggiare me perchè finalmente si sentiranno pienamente parte di me. 

Se ciascun uomo capirà ciò agira individualmente di conseguenza e forse il pianeta diventerà un unico grande villaggio ecologico.

Natura

 

 

 

Trovo la tua proposta estremamente interessante come altrettanto interessanti mi sono sembrati gli interventi sul tema.

Non amo gli interventi lunghi, ma questo necessariamente lo sarà data la complessità del problema, per cui chiedo nel lettore un po’ di pazienza.

Prima di entrare nel vivo di questa tua proposta ritengo importante una premessa per poter in un certo senso "mettere le radici" al senso del mio contributo.

Nella risposta ad un mio intervento precedente, del 10 luglio scorso, scrivi che per cambiare l’Italia dobbiamo cambiare modo di pensare, e che l’origine del male sta nella banalità, nella mancanza di idee nuove che possono consentire un reale e concreto cambiamento.

In questa attuale tua proposta per certi versi prosegui sul tema ed aggiungi che non dobbiamo limitarci a protestare ma organizzare sistemi di economia alternativa e conseguentemente proponi questa idea di costruire villaggi ecologici .

Idea questa che ho constatato, parte da lontano costruita sull’esperienza del passato; mi riferisco al progetto della città verde , alla proposta di comprare un pezzo di Alcatraz, all’idea della repubblica di Atlantide e forse ad altre che non ho avuto modo di leggere.

Questa evoluzione graduale di idee, questo percorso lo ritengo di importanza fondamentale per la possibile realizzazione del passaggio successivo: la realizzazione pratica .

Da un’idea non solo intuitiva , ma che si sviluppa in un’idea cosciente, consapevole possono nascere grandi cose.

Per questo tutto ciò mi affascina.

Frequento il tuo sito solo da un anno, ma come vedi lo faccio con estrema attenzione e lo seguo nei particolari perché "una sottile intuizione" mi fa sperare che finalmente a 54 anni forse ho trovato ciò che da una vita ricerco……il mio branco di appartenenza .

Ho netta nel cuore e nella mente questa speranza…..è da una vita che cerco.!!!

Non vado oltre altrimenti mi commuovo.

Dico questo per cercare di comunicare quanto io sia immerso, in completa simbiosi con questo pensare .

In quest’ottica propongo il mio intervento partendo dalla ormai trentennale esperienza acquisita nel campo della progettazione edile che alterno al lavoro al mattino come assistente tecnico di laboratorio nella scuola superiore.

La progettazione edile è una delle mie grandi passioni per cui sono sempre aggiornato su tutto ciò che di nuovo propone questo mondo (bioedilizia ed edilizia organica).

Spero quindi di poter dare il mio contributo il più possibile qualificato ed oggettivo.

Per prima cosa ritengo che per far nascere , partire e portare a termine un buon progetto siano necessarie diverse figure con funzioni specifiche.:

  • L’ideatore ( o gli ideatori) di nuovi progetti, ruolo che per esempio tu ricopri egregiamente;
  • Il concretizzatore ( o i concretizzatori) dell’idea, ruolo per il quale hai bisogno del supporto di altre persone come hai ribadito in un precedente articolo. Ruolo che hai sperimentato praticamente e con onestà hai ammesso non appartenere alle tue caratteristiche , e questo ti fa onore.
  • I controllori di gestione del progetto che monitorano e verificano tra ciò che è previsto e ciò che realmente si realizza.
  • Infine ovviamente i committenti, cioè tutte le persone concretamente e realmente interessate al progetto.

Conseguentemente ritengo sia necessario stabilire un ordine di successione prioritario per la realizzazione di un tale progetto.

In edilizia, come in altri campi, se si vogliono realizzare le idee in modo veramente funzionale ogni cosa deve essere conseguente alla precedente altrimenti è il caos.

Il problema va affrontato con molta calma poiché la posta in gioco è notevole .

In una casa la gente media di norma investe i risparmi di tutta una vita o contrae muti della durata di parecchi anni,

Ci si può quindi condizionare nella qualità della vita per molti anni e questa è una realtà Conosco gente che è capace di perdere giornate nei negozi per risparmiare giustamente sul prezzo di una maglietta e che magari quando deve acquistare o progettare una casa è completamente disinformata in balia di tutti e si mangia montagne di denaro sprecato in scelte assurde e pazzesche fatte in velocità perché stranamente per una casa si pensa basti dedicare qualche ora per decidere.

E’ questa una cosa per la quale non finisco mai di stupirmi per questa forma di masochismo della gente.

Dipenderà forse dal fatto che vivo nel nord-est opulento e molta gente si è rincoglionita ….. non so.

La mia proposta è quindi la seguente che per praticità divido per punti

Punto 1- L’IDEA DI BASE Questa nasce da diversi fattori: necessità varie fisiologiche e di risparmio , desideri, bisogni, ecc.

Nel nostro caso l’idea di base ovviamente esiste già ed è a buon punto .

Sul tavolo sono state messe molte pietanze per le quali bisogna però stabilire la successione con la quale vanno consumate .

E’ necessario far attenzione per non rischiare l’indigestione.

Credo che pertanto siano necessari incontri di approfondimento e chiarimento per esempio sulle tipologie costruttive , sulle parti comuni, sull’utilizzo dei terreni ecc.

Punto 2- L’INDIVIDUAZIONE DEL LUOGO fattore questo di grande rilevanza.

Il posto sul quale si decide l’edificazione o il recupero di immobili è di fondamentale importanza per la pianificazione delle fasi successive.

I costi di acquisto , il tipo , la qualità e la consistenza di un terreno , l’esposizione al sole, la presenza di acqua e dei servizi tecnici, il tipo di piano regolatore del comune sono solo alcuni dei fattori che mi limito ad elencare per far comprendere la loro determinante influenza sui costi, sulle possibilità lavorative, sulle tipologie edilizie possibili.

Temi questi che devono essere sviscerati e decisi con calma e per gradi prima di iniziare la vera e propria progettazione

Per questo ci si dovrebbe consultare con professionisti o esperti del settore configurabili in questo caso nella figura degli urbanisti.

Nel nostro paese tali professionisti sono poco o quasi per niente conosciuti .

Dalle mie parti si fanno progettare le lottizzazioni nella stragrande maggioranza dei casi ad architetti che spesso poco ne sanno di urbanistica , magari bravi nella progettazione di edifici ma che poi per mancanza di conoscenza (oltre che per altre mancanze….) realizzano progetti di lottizzazioni o pianificazioni del territorio che definire orribili mi pare poco.

Esempi ne abbiamo ogni giorno sotto gli occhi: quartieri sovraffollati parcheggi auto totalmente inadeguati, mancanza di strutture, di luoghi di socializzazione, di parchi giochi , di piste ciclabili , continui lavori di adeguamento degli impianti tecnologici di fognatura di scarico delle acque meteoriche, e chi ne ha più ne metta, non mi dilungo oltre, la lista potrebbe essere infinita.

Ho avuto la fortuna di lavorare diversi anni con un urbanista , da questa esperienza ho capito l’importanza di questa figura.

La qualità della vita di un quartiere , di un villaggio , di un paese dipendono da questa pianificazione.

In molti paesi esteri la figura dell’urbanista è determinante e rientra nella logica consuetudine, si dà per scontata.

Punto 3- VALUTAZIONE DI MASSIMA DEI COSTI PER LE OPERE PRIMARIE Verificato il piano regolatore edilizio comunale del luogo, le possibilità costruttive effettive, i costi di acquisto e per le opere di urbanizzazione dei terreni ,la destinazione e le possibilità lavorative di detti terreni e quant’ altro necessario, verificato altresì che il tutto corrisponda alle reali esigenze della prevista utenza , si può procedere alla valutazione dei costi per controllare la corrispondenza con il badget previsto che andrà a confluire nel costo finale

Anche in questo caso l’esperienza insegna che sottovalutare questo punto significa correre il rischio di trovarsi senza i soldi necessari per portare a termine successivamente l’abitazione.

Case che rimangono per anni e anni costruite al grezzo , oppure ultimate però con i proprietari strangolati da mutui pazzeschi non previsti ma subiti perché subissati dai debiti, sono solo alcuni fra gli esempi che si possono fare in merito a questa questione

Queste cose comunemente accadono quotidianamente per una superficialità nelle persone veramente disarmante.

Punto 4- VALUTAZIONE DI MASSIMA DEI COSTI DELLE ABITAZIONI Punto questo da pianificare con estrema attenzione dopo aver verificato il punto 3 poiché diversi sono i costi di acquisto a seconda dei luoghi così come i costi di restauro qualora si intendano recuperare fabbricati esistenti o si opti per costruire nuove abitazioni.

Questi costi sono molto variabili e dipendono da svariati e mutevoli fattori.

MI limito per ovvi motivi che richiederebbero ben altri spazi di discussione, ad un esempio:

Il piano regolatore potrebbe consentire e limitare la costruzione ad una sola specifica tipologia costruttiva in base alle esigenze di salvaguardia del territorio.

Per tali esigenze potrebbero venire imposti vincoli ben precisi sui materiali, l’estetica ,ecc.

Fattori questi che possono andare ad incidere in modo determinate sui costi e le reali esigenze degli utenti.

Altro fattore che incide in modo sostanziale sui prezzi sono la scelta dei materiali, gli isolamenti, le finiture, la scelta dell’impiantistica per evitare gli sprechi energetici ecc.

Anche qui vanno fatte scelte oculate e ben ponderate

.Altro fattore importantissimo: decidere se affidare i lavori ad una impresa o valutare la possibilità di autocostruzione,

Su quest’ultimo punto farò una considerazione a parte nella parte finale del mio intervento, volutamente, anche se la cosa andrebbe trattata in questo punto poiché sono considerazioni che riguardano anche un discorso generale di etica che mi sta molto a cuore.

Punto 5- COSTI DI MASSIMA DEI PROGETTI URBANISTICI ED EDILI ,comprese spese notarili , tassazioni e varie connesse.

Su questo punto riveste primaria importanza l’individuazione di progettisti ed esperti in sintonia con la filosofia del progetto anche e soprattutto dal punto di vista etico.

Serve a mio parere la creazione di un gruppo che operi in sinergia di intenti .

Nel nostro caso specifico progettisti esperti nella bioedilizia o meglio ancora nell’edilizia organica, questa purtroppo ancora poco conosciuta , ma che è a mio parere un completamento della bioedilizia .

In edilizia organica infatti, oltre al riconoscimento dell’utilità dell’uso di materiali ecologici compatibili con l’ambiente, si progetta anche l’edificio in armonia con il luogo prendendo spunto dalle forme della natura stessa circostante, nella costante ricerca di una armonizzazione e di una simbiosi con l’ambiente e le esigenze umane.

Anche questo tema ovviamente richiede ulteriori approfondimenti nelle sedi opportunecon incontri appositamente dedicati.

Punto 6- CREAZIONE DI GRUPPI O SINGOLI INTERESSATI Verificati i costi dei punti precedenti le persone effettivamente interessate dovrebbero farsi avanti in modo concreto ,dovrebbero consociarsi in gruppi o anche singolarmente per decidere le effettive esigenze e disponibilità finanziarie per decidere sulla effettiva fattibilità concreta, verificare le possibilità di mutui agevolati magari con la medesima banca per spuntare tassi migliori. E anche qui bisogna darsi da fare , consultare e confrontarsi per arrivare ad una decisione consapevole e decidere l’avvio effettivo del progetto.

Punto 7- ACQUISTO TERRENI E FABBRICATI E INCARICO PROGETTISTI ED ESPERTI In questa fase è importante il costante incontro e dialogo fra le esigenze dei committenti e quelle dei progettisti e degli esperti chiamati ad operare in modo che il costante sviluppo del progetto possa essere il più possibile coerente con quanto previsto Questo costante monitoraggio consentirebbe di affrontare per tempo eventuali varianti possibili e di poter operare per eventuali aumenti o riduzioni nel rispetto del badget disponibile.

Punto 8- AFFIDAMENTO LAVORI AD IMPRESE O IN AUTOCOSTRUZIONE.

Questo come detto prima è il punto che ho voluto coscientemente trattare per ultimo data la sua particolarità.

Qualora ci si debba affidare per necessità ad imprese , la scelta in questo caso deve essere attentissima .

Bisognerebbe possibilmente affidarsi ad imprese di consolidata e verificata affidabilità che abbiano almeno i minimi requisiti di una certa etica e moralità.

Questo comunque sempre nei limiti del possibile perché mi rendo conto che non è affatto facile trovare tali tipi di imprese , è una ricerca di nicchia veramente ristretta.

Comunque sempre ed in ogni caso richiedere preventivi fornendo computi il più possibile precisi e stipulare conseguentemente contratti di appalti coerenti , chiari al fine di evitare al minimo possibili sorprese che in questi casi sono sempre in agguato..

Si deduce anche da questo l’importanza della scelta dei tecnici per questi computi metrici estimativi

Se si opta invece per la scelta dell’autocostruzione , poiché questa è una scelta che da poco si attua in Italia e quindi c’è poca casistica su cui documentarsi , bisogna in questo caso stabilire bene i tempi e gli orari che le persone possono mettere a disposizione e verificare che queste disponibilità possano effettivamente realizzarsi .

Le persone che aderiscono a tale scelta devono prendere coscienza che si assumono un impegno non solo per sé stesse ma anche soprattutto nei riguardi dei compagni d’avventura.

Tirarsi da parte di fronte alle difficoltà che possono sorgere ,( dovute al fatto che un conto è la disponibilità e un altro conto è l’effettivo fare che richiede spirito di sacrificio oltre alla fatica reale,) tirarsi da parte dicevo significa che bisogna essere consapevoli di creare problemi a tutti che possono aumentare in modo proporzionale con l’aumentare delle persone che rinunciano causando ritardi e quel che è peggio inevitabili aumenti dei costi che possono diventare veramente pericolosi .

Per questo anche in questo caso sono necessari gli opportuni preventivi incontri di conoscenza delle problematiche.

Comunque se si riesce a mettere in piedi dei gruppi di autocostruzione veramente seri e profondamente motivati, si possono avere a mio parere , conti alla mano che ho verificato risparmi veramente enormi, semplicemente per il fatto che la maggior parte delle imprese ha veramente dei guadagni pazzeschi come supposto da Jacopo .

E’ questa una constatazione che verifico costantemente nel mio lavoro:

Aggiungo solo una cosa per far comprendere quanto siano alti i guadagni della maggioranza delle imprese : ho visto impresari veramente incapaci sia manualmente che logicamente eticamente, fare valanghe di soldi basandosi sulla pura speculazione edilizia.

Cose da brividi!!!

Sono questi i casi in cui ho verificato che per fare soldi non sempre serve talento o intelligenza, anzi il contrario, a volte più si è ignoranti e privi di scrupoli, meglio si riesce.

Queste cose mi hanno sempre fatto tenere un certo distacco da questo settore anche se devo costantemente convivere con queste persone.

Mi è capitato di ricevere proposte di collaborazione con facili guadagni.

Guadagni da fare sulla pelle della gente che in buona fede ti affidava i propri risparmi:

Per fortuna la mia etica mi ha sempre salvato da questa "miseria", anche se per queste scelte sono stato spesso messo ai margini.

Ciò non mi impedisce di vivere comunque dignitosamente .

Dico queste cose non certamente per dissuadere ma solo per mettere in guardia i lettori in buonafede sul fatto che nel settore edile dove circolano molti soldi circolano altrettante tentazioni ed una conseguente notevole corruzione e che conseguentemente essere informati e coscienti fa sicuramente evitare di mettersi nei guai .

Esistono per fortuna persone oneste ed etiche, basta avere la giusta pazienza per cercarle, bisogna cercare con cognizione di causa.

Più cose si sanno meglio si sceglie.

A conclusione di quanto esposto , è stata mia intenzione proporre una prima sbozzatura della tematica per chiarirci un po’ le idee.

A questo punto spero appaia evidente che per costruire un villaggio, o un borgo, o un quartiere ecologico siano necessari incontri di approfondimento sui vari punti e soprattutto unire le sinergie di tutte le persone interessate per un confronto di proposte aperto a 180gradi .

Per questo metto a disposizione per gli amici di Alcatraz tutta la mia esperienza pronto a mettermi in discussione .

Per me è venuto il tempo di dare, o meglio di restituire ciò che la vita mi ha dato in dono.

La vita non mi ha arricchito materialmente , ma mi ha ripagato spiritualmente. E di questo sono profondamente grato a questa" saggezza cosmica ",

Su questo piano mi ritengo veramente un uomo ricco e fortunato.

E’ mio dovere quindi in qualche modo mettermi a disposizione.

Un grande abbraccio a te a tutti

Caro Jacopo,
L'idea del villaggio ecologico, alberga nella tua mente da molto tempo. Alcatraz è indicata nel sito www.mappaecovillaggi.it.
Inoltre hai anche ospitato in un evento, le varie realtà italiane, proprio ad Alcatraz.
Ma Alcatraz non può essere un ecovillaggio, per via di molte ragioni.
Però potrebbe dare nuova energia e contributo alle iniziative già in corso. Questo blog è frequentato da tanta gente tosta e qualificata in molteplici settori.
L'importante è innanzitutto non inventare l'acqua calda due volte.
E' molto bello creare, ma se altri lo hanno già fatto, allora sarebbe meglio "copiare" ah ah.
In Italia, come sappiamo, ci sono dei gravi vincoli burocratici e culturali, che ostacolano la realizzazione di tali progetti. Ma credo che le cose stanno per cambiare e anche velocemente....nonostante l'attuale governo.
In conclusione, vorrei consigliare a tutti quelli che vogliono "transitare", di fare esperienza diretta presso realtà già esistenti.
L'esperienza è fondamentale, perché siamo nati nelle comodità del consumismo e quindi non sappiamo cosa vuol dire procurarsi il cibo e vivere in contatto con la natura.
Lascio un pò di link:

http://gen.ecovillage.org/

http://www.aamterranuova.it/default.asp

Un saluto affettuoso a tutti voi!!

Sostanzialmente ho provato a fare un’analisci ricognitiva dei problemi che ci sarebbero a costruirne uno e sui costi ipotizzabili sulla base di alcune discussioni che si sono fatte questa estate ad Alcatraz.
Innanzi tutto ringrazio tutti per i contributi e in particolare Idio per il suo ampio testo programmatico.
Provo poi a esprimere la mia opinione su un punto in particolare: Aronne e Yoyo chiedono perché non recuperare un borgo disabitato invece di costruirne uno nuovo.
Non ho niente in contrario al recupero. Anzi. Ma in alcune zone, ad esempio quella di Alcatraz, non ci sono borghi da recuperare. Sono finiti. E comunque costerebbero delle cifre esorbitanti. E poi c’è la possibilità di costruire ex novo a una cifra decisamente più bassa di quella del restauro. E anche autocostruire è più facile se si parte dal nuovo. Non è che perché dei matti costruiscono palazzine orrende che resteranno vuote io poi ci devo per forza andare a abitare dentro. E l’Appenino è pieno di ampie zone dove c’è un’edificazione inesistente. Un villaggio di micro casette ecologiche non farebbe nessun danno.
Altri mi chiedono se si tratta solo di un sogno o no.
Si tratta di un sogno ma sognare è essenziale per realizzare qualche cosa.
E poi magari questa discussione può sollecitare qualcun altro a costruire un ecovillaggio…

sono Aureolo

proprietario del 60% del borgo medievale dello Scoppio , in Umbria

abbiamo intenzione di finirlo di acquistare, ristrutturarlo e gestirlo come ecovillaggio .

nel piano di recupero è previsto anche un campeggio

quindi si potrebbero sperimentare tutte e due le ipotesi prese finora in considerazione

restaurare le buone vecchie case in pietra

e sperimentare nuovi moduli abitativi a basso costo sotto forma di bungalow .

gli interessati rispondano qui o a

coronarcania@yahoo.it

Jacopo, sei un grande !!!!!

Ciao Jacopo,
non ne capisco nulla di edilizia, tantomeno di bioedilizia, ma nel mio piccolo paese, La Cassa in provincia di Torino, un signore che si chiama Virgilio ha costruito una eco-casa prefabbricata a costi modici. E' una villettina carina, indipendente.
Ho visto il "plastico" che avete realizzato ad Alcatraz dell'ecovillaggio e da quanto capisco non vi sono strutture da recuperare (case diroccate o altro) ma si partirebbe da zero, quindi si potrebbe anche valutare il prefabbricato.
Che ne dici, è un'idea balzana?
Ora faccio un giro in rete per vedere le varie opportunità.
pace
Laura Martinotti

Ho letto l'idea e i commenti, e mi domando : ma quando si comincia ? l'idea è magnifica, anche se credo che le difficoltà siano tante, le persone spesso non sono quello che sembrano, ma sicuramente, anche se qualcosa non dovesse andare come previsto, sarebbe sempre meglio di niente... per favore fatemi sapere che è successo, perchè  vedo che i commenti sono un pò vecchiotti, come se il progetto si sia fermato.

ciao, sono stato a trovarvi insieme all'amico Michele (vi manderà i suoi dati), il 7 e 8 dicembre perchè altamente interessati a vedere il luogo dell'ecovillaggio.
siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'accoglienza avuta e dalla bellezza naturale in particolare dei luoghi adibiti alla costruzione dell'ecovillaggio, oltre che dal progetto in sè.
Siamo interessati alla formazione del gruppo delle 16 famiglie per realizzare il progetto in autocostruzione, perciò invito tutte le persone veramente interessate come noi a inserire i propri dati e a tenersio in contatto. appena si raggiunge il numero (anche se siamo in 10 va bene!) ci si può trovare ad alcatraz e iniziare a definire il progetto e investire i primi 5000 euro.
I miei dati sono: alessandro.galetto@gmail.com
3490748042
sono di padova la mia formazione è agraria, ho competenze di orticoltura, forestazione, permacultura, forest gardening...ho 31 anni.
un abbraccio a tutti

Ciao Alessandro,
ho letto il tuo messaggio ma non riuscivo a risponderti per problemi con il blog.
Anch' io sono interessato al progetto autocostruito tanto che precedentemente mi documentai a riguardo.
Forse faresti meglio a trasferire il tuo post nel nuovo spazio che Jacopo ha creato, quello con la fase aggiornata.
In un messaggio precedente ho scritto che avrei pubblicato un sunto di ciò che lessi a proposito ma per il momento non ho trovato ancora il tempo, mi limito a dire che la cosa è interessante ma ci sono molti passaggi obbligati dei quali è bene sapere fin da subito per muoversi nella direzione migliore.
Ti saluto sperando di sbrigare in fretta le faccende che mi impegnano per chiarire meglio assieme.
A presto

P.S.
la discussione aggiornata la trovi nella home page del blog oppure inserendo l'url:

http://www.jacopofo.com/ecovillaggio-solare-ambiente

I miei dati:
Nicola Grossi
nicolagrossi@fastwebnet.it
(il cellulare posso inviarlo via mail)
Ciao

Mi interessa molto, molto, molto (che è più di moltissimo) !!!
Mi sono iscritta al blog proprio oggi e vedo che di fatto c'è stata una mancanza di "voci" per più di un anno.
Cos'è accaduto?
C'è ancora il progetto/idea/intento/sogno?

Ho 58 anni, nonna da 6 e sono come incinta di me stessa. Per questo tipo di gravidanze la durata è soggettiva, non ci sono esami clinici nè ecografie, quindi "dove, come, quando" verrò alla luce (o vedrò la luce), non mi/ci è dato saperlo.
Abitare in un appartamento è stato comodo per certi aspetti, ma non è mai stato in risonanza con la mia anima.
Ho una gran voglia di abitare e vivere in una casa e in un contesto (spazio, ambiente, gente, ecc) del tipo immaginato e descritto.
Sono un'apprendista bloggista, questa è la prima volta in assoluto che mi registro a un blog e che intervengo, mi complimento da sola per esserci riuscita.

Il sassoblog è tratto..... a chi lo raccoglie, Grazie !!!