A tutto solare

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L'iniziativa di produrre energia elettrica sfruttando il sole ormai non fa piu' molta notizia, ma quando a lanciare il programma e' uno dei paesi che piu' di tutti deve la sua ricchezza al petrolio, allora la questione cambia.
Abu Dhabi, l'emirato arabo piu' ricco dei 7 che formano la federazione degli Emirati Arabi Uniti, ha lanciato un piano per posare tanti pannelli solari quanti ne sono necessari per produrre 500 megawatt di energia pulita, circa il fabbisogno energetico di 10mila abitazioni.
Sultan al-Jaber, responsabile esecutivo dell'Abu Dhabi Future Energy Company, ha spiegato che l'impianto e' solo l'inizio di un futuro polo arabo delle energie da fonti rinnovabili.


(Fonte: Peacereporter.net)


Commenti

Non sarà che questo fatto dei pannelli sia il vero campanello d'allarme sulla reale quantità di petrolio ancora presente nei pozzi arabi??
Che senso ha che uno degli stati maggiori produttori di greggio installi degli impianti del genere ??? Bontà d'animo, lungimiranza, forse la seconda, ma non tanto nei riguardi della salute del pianeta; ma quando fra qualche anno sarà finito l'oro nero delle loro riserve, allora venderanno l'energia solare, prodotta da tutti gli impianti che avranno costruito fino a quel momento, a tutti quei paesi che non si sono dotati di soluzioni alternative ai combustibili fossili. E se continuiamo così anche noi saremo loro potenziali clienti !!!!

- Rubbia…perdonaci! –
a cura di Paolo De Gregorio – 20 febbraio 2007

A quelle facce di bronzo della destra che rivendicano il merito dell’attuale lieve miglioramento dell’economia e dei conti pubblici, vorrei ricordare la abissale incapacità del governo Berlusconi a gestire il problema energetico, e nello specifico il ruolo del Nobel Rubbia, che durante il suddetto governo fu cacciato dalla Presidenza dell’ENEA (ente nazionale energie alternative) e fu abbandonata a metà la realizzazione della centrale solare “Archimede” in Sicilia.
A onor del vero, l’Enea è sempre stato un carrozzone di Stato che invece di occuparsi seriamente di ricerca era diventato il collocamento di personaggi senza qualità piazzati dal sottogoverno democristiano e socialista, ma il grande imprenditore a capo del governo, pur avendo tutti i poteri, non fece la cosa più elementare che c’era da fare, azzerare tutto il consiglio di amministrazione e affidare a Rubbia tutti i poteri di indirizzare il cospicuo “budget” economico verso quelle ricerche e quelle realizzazioni che il premio Nobel per la fisica avesse deciso.
Questa totale latitanza dell’intervento politico avvenne con un governo che si spacciava come modernizzatore e decisionista, e che non fu nemmeno in grado di capire l’importanza del progetto di Rubbia di realizzare centrali termodinamiche di grande potenza, con la sola energia del sole, senza scorie e senza pericoli.
La Spagna, dove Rubbia fu accolto a braccia e portafoglio aperti, dopo poco mise in cantiere venti centrali termodinamiche, con una potenza media di 50 Megawatt ciascuna, che consentiranno alla Spagna, per nulla depressa dalla “deriva” zapaterista, di tagliare consistenti importazioni di petrolio.
Negli USA, la Società Solargenix, insieme al gruppo spagnolo Accione, sta realizzando la “Nevada Solar One” che è una centrale solare termodinamica di 64 Megawatt.
I costi di queste centrali, anche se superiori a quelli delle centrali tradizionali a carbone e a petrolio, diventano convenienti se si guarda all’ambiente e alla necessità assoluta di fermare l’effetto serra, si realizzano in soli 3 anni, e sono la vera alternativa al petrolio, in quanto potrebbero essere utilizzate le grandi regioni desertiche a Sud del Mediterraneo che permetterebbero la produzione di una enorme quantità di energia elettrica da connettere elettricamente al sistema di distribuzione europeo.
Solo oggi, dopo un anno di governo, il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, si accorge di Rubbia e delle sue straordinarie realizzazioni e studi e parla di una collaborazione.
Personalmente, e non sono un sognatore, vedo l’Europa indipendente dal petrolio, rifornita in tutto il suo fabbisogno energetico da immense centrali solari termodinamiche costruite nei deserti africani, ben sorvegliate e ben mantenute, che leghino gli interessi di quelle nazioni ai nostri, per vivere in pace e lasciare il petrolio dove sta, sotto terra.

Post scriptum
Caro Pecoraro, in Australia il governo ha messo fuori legge le lampadine a incandescenza, da sostituire obbligatoriamente con quelle a basso consumo. Non sarebbe il caso di imitarli prontamente?
Paolo De Gregorio

Ecco, faccio il guastafeste adesso...

500 megawatt per 10mila abitazioni sono 50 kilowatt per abitazione, un po' tantini... Vabbe' che faranno andare i condizionatori, ma non è che non hanno ancora scoperto le lampadine a basso consumo?
Magari c'è un'opportunità...