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tratte dalla newsletter Cacao Il quotidiano delle buone notizie comiche

Consegnato il premio Nobel alternativo

Il 30 novembre a Stoccolma è stato consegnato a Gino Strada di Emergency il premio Right  Livelihood, concepito per "onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo" chiamato anche il premio Nobel alternativo. È la prima volta che viene dato a un cittadino italiano
Nella motivazione si legge: "Per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra".
(fonte: Ansa.it)

Il discorso di Gino Strada al Right Livelihood
Il format di Cacao prevede generalmente notizie di poche righe. Ma oggi riteniamo che Gino Strada e il suo straordinario lavoro meritino una piccola eccezione e riportiamo con piacere alcuni stralci del suo discorso in occasione della consegna del premio.
 Davanti ai parlamentari svedesi Gino Strada ha fatto un appello speciale alla comunità internazionale. "Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) di vari conflitti in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili. Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa 1.200 pazienti per scoprire che meno del 10% erano presumibilmente dei militari. Il 90% delle vittime erano civili, un terzo dei quali bambini. È quindi questo 'il nemico'? Chi paga il prezzo della guerra?
Ogni volta, nei vari conflitti nell'ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l'uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra".
Un passato di guerre, che  non devono segnare anche il futuro. "Sessanta anni dopo - ha detto ancora Gino Strada -  ci troviamo ancora davanti al dilemma posto nel 1955 dai più importanti scienziati del mondo nel cosiddetto Manifesto di Russel-Einstein - la dichiarazione presentata il 9 luglio 1955 a Londra in occasione di una campagna per il disarmo nucleare, che aveva avuto come promotori Bertrand Russell ed Albert Einstein, n.d.r. - : 'Metteremo fine al genere umano o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?'. È possibile un mondo senza guerra per garantire un futuro al genere umano? Molti potrebbero eccepire - aggiunge Sttrada - che le guerre sono sempre esistite. È vero, ma ciò non dimostra che il ricorso alla guerra sia inevitabile, né possiamo presumere che un mondo senza guerra sia un traguardo impossibile da raggiungere. Il fatto che la guerra abbia segnato il nostro passato non significa che debba essere parte anche del nostro futuro".
"Ma un'utopia è solo una cosa mai accaduta non è impossibile"."Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere - ha detto ancora Gino Strada - e non un destino da abbracciare o apprezzare. La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell'immaginare, progettare e attuare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino al completo abbandono di questi metodi. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente. L'abolizione della guerra è il primo e indispensabile passo in questa direzione. Possiamo chiamarla 'utopia', visto che non è mai accaduto prima. Tuttavia, il termine utopia non indica qualcosa di assurdo, ma piuttosto una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento. Dobbiamo convincere milioni di persone - ha concluso Strada - del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l'idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell'umanità".

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