Dario fa Novanta!
Inviato da Cacao Quotidiano il Gio, 03/17/2016 - 16:17Carissimi,
siamo tutti in gran fermento per il compleanno del nostro Premio Nobel preferito. La settimana prossima si comincia il 23 mattina, quando Dario festeggia a Verona inaugurando l’apertura di uno spazio a lui dedicato dall’Archivio di Stato, e si prosegue il 24 sera, giorno del suo compleanno, al Piccolo Teatro di Milano, dove ci sarà una grande festa.
Continuiamo il nostro racconto della sua vita saltando qualche anno per arrivare al 1962, il fatidico 1962, l’anno di Canzonissima e della più grande censura alla coppia Rame-Fo.
Potete leggere tutta la storia di questa straordinaria coppia qui
In quel periodo i Fo vivevano un grande successo anche televisivo. Avevano partecipato a varie trasmissioni e in teatro le loro commedie riscuotevano grande consenso di pubblico.
Quindi viene affidata alla coppia Rame-Fo la conduzione di Canzonissima, lo del sabato sera, la trasmissione più importante della televisione italiana.
L’11 ottobre va in onda la prima puntata.
Gli sketch di Fo diventano un caso nazionale, scatenando violente polemiche. Nello spettacolo si trattano problemi legati alla vita reale come le malattie professionali dell’intera famiglia di una casellante, i muratori che perdono la vita precipitando dalle impalcature e così via. Per la prima volta in televisione si odono pronunciare parole come 'morti bianche', 'serrata', 'sciopero', 'mafia'. La novità lessicale provoca delle vere e proprie levate di scudi di politici indignati.
Escono articoli che chiedono la testa degli scellerati responsabili del programma: volano accuse di oscenità politica. In particolare riguardo uno sketch sulla mafia nel quale una donna siciliana racconta in modo apparentemente paradossale a un giornalista il susseguirsi di ammazzamenti di sindacalisti, contadini, cronisti troppo curiosi, che a cadenza a orologeria vengono eliminati, con esplosioni che vanno all’unisono col battere delle ore.
Il gioco satirico determina il finimondo: vengono presentate alcune interrogazioni parlamentari. Malagodi, senatore liberale, interviene alla Commissione di Vigilanza sulla Televisione del Parlamento Italiano, protestando perché: "Si insulta l'onore del popolo siciliano sostenendo l'esistenza di un'organizzazione criminale chiamata mafia!". Indignato prende la parola anche il cardinale di Palermo, che assicura: "In Sicilia la mafia non esiste, non è un’organizzazione criminale ma si tratta di normale criminalità estemporanea". (...)