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tratte dalla newsletter Cacao Il quotidiano delle buone notizie comiche

Cacao Il quotidiano delle buone notizie comiche del 01/10/2005

Edizione del sabato

Ricchezza e povertà
di Simone Canova

Nel numero 56 del mensile Quark c'e' un interessante articolo sul Millennium Development Goal, considerato il piu' ambizioso programma umanitario dell'ONU. Il progetto prevede il raggiungimento di 8 diversi obiettivi entro il 2015: eliminazione della poverta', accesso all'istruzione e all'acqua per tutti, lotta alle malattie e al degrado ambientale.
Come gia' detto nei giorni scorsi l'attuale politica dei paesi ricchi procede in tutt'altra direzione e gli obiettivi del 2015 sono attualmente irraggiungibili.
Non sono un esperto di economia ne' di politica internazionale, mi limitero' a prendere atto di alcuni paradossi.

- Gli economisti considerano poverta' assoluta chi vive con meno di un dollaro al giorno. Si trovano in questa condizione 1,2 miliardi di persone nel mondo.
E' invece considerato un povero "moderato" chi sopravvive con 2 dollari al giorno, circa 2,8 miliardi di persone.
Per quanto riguarda i paesi sviluppati, si intende povero chi non riesce a comprare beni non strettamente necessari (voluttuari). Vivono cosi' 55 milioni di europei (7 milioni di italiani) e 35 milioni di americani.
Questi dati non tengono conto del differente valore del denaro nel mondo, ma sono utili per far capire il divario che si sta allargando sempre piu' tra poveri e ricchi.
Se cento anni fa la differenza media tra il reddito nei paesi ricchi e il reddito nei paesi poveri era di 6 a 1 oggi raggiunge punte di 110 a 1. Ricordiamo che 500 persone nel mondo sono piu' ricche di 460 milioni di poveri.
- In Nigeria i proventi dell'estrazione e commercio di petrolio hanno fruttato 300 miliardi di dollari in 25 anni ma la popolazione vive nella miseria. Dove sono finiti i soldi?
- Nell'Africa a sud del Sahara (Sahel) i poveri sono aumentati da 180 a 350 milioni negli ultimi 20 anni. Alberto Salza, antropologo, sostiene che in quelle zone la poverta' non esisteva prima dell'arrivo dell'uomo bianco e infatti nelle lingue locali non ci sono parole per indicarla.
- Il Pakistan riceve ogni anno 2 miliardi di dollari in aiuti dai Paesi ricchi ma ne paga circa 3 come interessi sui prestiti.
- L'Angola spende il 2,7% del proprio prodotto interno lordo per l'educazione, il 2% per la sanita' e il 19% per ripagare il proprio debito estero.
- Attualmente i paesi ricchi donano 30-40 miliardi di dollari all'anno ai paesi poveri, 1/5 di quanto gli americani spendono in sigarette.
Nel 2002 era stato firmato un accordo per stanziare in aiuti lo 0,7% dei PIL dei paesi ricchi (tra cui Francia, Spagna, Canada, Germania, Gran Bretagna, Giappone, per un totale di circa 150 miliardi di dollari) ma solo due, Scandinavia e Olanda (dove si fanno le canne) hanno mantenuto la promessa, Usa e Italia sono a quota 0,1-0,2%.
Secondo altri calcoli per eliminare la poverta' basterebbero 70 miliardi di dollari all'anno. Nel G8 di luglio ne sono stati "promessi" 50 e a partire dal 2010.
- Si potrebbero aumentare dell'1% le esportazioni dei paesi africani (questo porterebbe un benessere pari a 7 volte il valore degli aiuti) ma i prodotti non riescono ad avere prezzi concorrenziali a causa dei sussidi che i paesi ricchi danno alla loro stessa agricoltura e industria.
Emblematico e' il caso della mucca europea che riceve 913 dollari in sussidi all'anno. Ecco che in questo modo il suo prezzo sul mercato e' cosi' basso da non temere confronti.
Paradossi, frutto di una politica stupefacente.

Eppure l'Africa, per quello che ho potuto vedere, non e' solo queste cifre e percentuali.
L'Africa e' viva, come le persone che la abitano. Non e' solo le immagini che si vedono in televisione, con bambini che portano sui loro corpi i segni della malnutrizione. Farli vedere in tv aumenta forse le donazioni, ma non e' solo quella l'immagine che l'Africa da' di se' quando sei li'. Lungo le strade ci sono mercati e negozi pieni di gente. Chiacchierano, commerciano, barattano.
In Africa ci sono artisti, musicisti e cineasti di straordinaria creativita'. Le loro storie hanno ispirato film, in molte canzoni di successo ci sono i loro ritmi e la loro arte viene usata dai design di tutto il mondo.
Ci sono artigiani abilissimi che ricavano gioielli lavorando l'argilla (il concetto occidentale di gioiello andrebbe rivisto).
Ci sono meccanici che riescono a far camminare le auto ben oltre il tempo logico.
Ci sono guaritori che conoscono, sfruttano e tramandano le proprieta' curative di piante e radici.
Ci sono giovani che studiano per diventare medici e ingegneri.
Noi occidentali avremmo molto da imparare: il loro coraggio, il loro rispetto per la vita, il profondo contatto con la terra. Una delle cause della nostra depressione cronica sono i pavimenti. Priviamo il nostro corpo del contatto, del rapporto con la terra e cosi' finiamo per inquinarla e devastarla, diventando sempre piu' infelici.
Da quanto tempo non ti fermi a guardare il tramonto, uomo bianco?
Per attuare una vera rivoluzione e sistemare le cose non servono i nostri ogm e i nostri pesticidi chimici, servono le nostre conoscenze nel campo dell'agricoltura biologica.
Non servono aziende che gestiscano l'acqua, servono pozzi, fognature, canali di irrigazione e le nostre conoscenze sulla conservazione dell'acqua piovana.
Agli africani non servono i nostri water di porcellana, servono i progetti di bagni a secco.
Non servono i nostri soldi, servono le nostre conoscenze tecniche e scientifiche.
Libero accesso alle risorse e formazione al lavoro, ecco le parole chiave per combattere la poverta'.
Microcredito e Commercio equo e solidale sono le altre. Si crea cosi' lavoro e benessere.
Per il resto, celebriamo questo continente, culla del genere umano.

La Redazione Simone Canova, Jacopo Fo, Maria Cristina Dalbosco e Gabriella Canova