Che mondo sarebbe senza Nutella

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Nutel LisaIl Parlamento Europeo ha dato il proprio primo voto favorevole all'introduzione nel settore alimentare del “miglior profilo nutrizionale”, un regolamento che costringerebbe moltissime aziende di prodotti dolciari, tra cui la Ferrero con la Nutella, a scrivere nelle etichette “Favorisce l'obesita'” e a limitare i messaggi promozionali.
La nuova legge, che non e' stata ancora approvata definitivamente, prevede che per ogni 100 grammi di prodotto non ci possano essere piu' di 10 grammi di zucchero, 4 grammi di grassi saturi e 2 milligrammi di sale.
Pare, si dice, si mormora, che la Nazionale di calcio dovra' cambiare cuoco...
(Fonte: Corriere.it)
Nella foto la famosa Nutel Lisa

Fonte imm


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Ci fosse stato nella “Nutella” quel cioccolato scorza della Majani “che è tale e quale un pezzo di corteccia, una ruvida scaglia tirata via da un albero”[Felice Campanello, La Buona Italia, Rizzoli, Milano 1977:pag.83] che è cacao allo stato puro, senza aggiunta di grassi e con poco zucchero, avremmo avuto una “Nutella” meno energetica ma delicatissima?Tanto che sia la Ferrero, che la fa la “Nutella”, che altri produttori, anche artigianali, come la Pasticceria Peruzzi di Prato, potrebbero scrivere sull’etichetta che questa “nutella” più rudimentale non è molto diversa da quella che avrebbero potuto mangiare gli Aztechi se avessero potuto farla la crema da spalmare sulla fetta di pane che fanno nella Calabria Saracena o nella Puglia delle Murge…
O se ci fossero ancor più nocciole, che, tra i frutti oleosi,è il frutto più digeribile e più nutriente, consigliato addirittura ai diabetici, allora ci si potrebbe scrivere, sull’etichetta, che, contenendo calcio, fosforo, potassio, zolfo, magnesio, cloro, sodio, ferro e rame, e vitamine A e B, influisce quindi positivamente sulla nutrizione e sull’equilibrio generale?
Infine, nell’era della transeconomia, si può pensare di fare una “patanutella” che recuperi lo statuto dell’immagine che potrebbe sfuggirle, e che crei una scena altra rispetto a quella del reale, una “patanutella” fatta, appunto, con la Majani o la Peyrano, cioè con un cioccolataio che, nell’immagine, costituisce l’essere proprio dell’arte di fare il cioccolato, in modo che questa forma di integrazione che è l’unione europea,che, come scrisse Jean Baudrillard, è “anche un po’ una forma di esorcismo:più il discorso dell’Europa si armonizza, cioè più gli accordi comuni si succedono gli uni agli altri, più gli eventi europei vanno esattamente nel senso opposto”[J.B., Al di là della fine, © 2002], fosse in qualche modo ostacolata prima che il sistema delle integrazioni non provochi tutte le forme di espulsione, di decadenza, di sterminio, almeno dei paradigmi più originali e meno propensi al livellamento comunitario?