controluce

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Frammenti di un sogno.

Frammenti che metto insieme convinto che ci sia un filo a tenerli assieme. Un filo nascosto e incomprensibile. In gioco, come al solito, i destini dell'Universo.
Tutto lo scontro tra bene e male oggi si riduce a questo: i buoni devono riuscire a comunicare che il capitalismo è un'allucinazione collettiva mortifera. Riusciremo a trasmettere una emozione di rifuto totale di questo Sistema del Dolore riuscendo a mostrare all'inconscio di milioni di persone che questa realtà è inumana, illogica e insostenibile.
E' una questione di misura della distanza tra il bene e il male. La mia idea è tentare questo salto mortale mediatico affermando che sono fuggito dalla realtà. E tentare di dimostrarlo nei fatti sviluppando il sogno della Città Segreta. Non da solo, possibilmente. Spero sempre che basterebbe scoprire quale è la domanda giusta per avere tutte le risposte. Ma forse sono solo allucinazioni. Come la ragazza che i fari della macchina, per un'attimo, portano fuori dal buio. In quell'istante lei sembra bellissima.
Ecco il mio sogno.
La ragazza è nuda e si sta infilando una camicia di cotone. Mentre il tessuto fresco scivola sulla sua pelle compatta lei respira morbidamente lasciando che l’aria riempia i suoi polmoni e trae piacere da questa sensazione. Quando ha terminato di indossare gli abiti esce dalla sua casa, un appartamento modesto e accogliente poco lontano dal centro della città.
E' notte e lungo la strada si affacciano villette a due piani ingentilite da piccoli giardini.
La ragazza chiude la porta dietro di sé riducendo a nulla il cono di luce che aveva illuminato il lastricato del portico. Lascia sempre una luce accesa in casa per dar l’idea ai malintenzionati che dentro ci sia qualcuno. In pochi passi percorre il vialetto di pietre grigie e piatte, passando tra lavande, salvie e rosmarini.
So che si chiama Anita Bawer è che la sua auto è posteggiata lungo il viale asfaltato. Un pulmino blù inizia a percorrere la strada provenendo da una via laterale. Il cono della luce dei suoi fari sciabola passando in rassegna le villette una dopo l’altra mentre il mezzo semovente curva per centrare la carreggiata. La luce accarezza per un attimo Anita Bawer.
Il sogno finisce e io non so perché continuo a vederlo anche se tengo gli occhi chiusi e sono sveglio.