A proposito della Cia, di mia mamma del terrorismo e delle emorroidi

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Non ho solo le emorroidi. Ho anche le ragadi anali. Non mi faccio mancare niente.
di Jacopo Fo

Cazzo ! (è il caso di dirlo) Ho avuto una ricaduta. C'è poco da cercare scuse: che ho avuto un momento difficile, che ho fatto 32 ore di treno in una settimana. Scuse belle e buone. Ho avuto una ricaduta.
Ergo ho dichiarato che le emorroidi erano scomparse ma mi ero sbagliato.
E mia madre mi ha detto che dovevo andare da un nostro cugino che fa il chirurgo specializzato in buchi di sederi. E lui mi ha detto che non c'è niente da fare, mi vuole operare. Ho un'emorroide un po' ipertrofica a ore 3 e una ragade a ore 7 (i medici specializzati in ani hanno la fissa degli orologi. Mi ha detto proprio così: "Se il tuo ano fosse un orologio…"). Forse qualcuno si stupirà che a quasi 52 anni io vada dal medico perché me lo dice la mamma. Ma io ho i miei motivi. Quando nel 1981 dovevamo andare negli Usa fummo convocati nell'ambasciata di Roma. Io, mio papà e mia mamma. Arrivò un bel giovanotto e ci disse: "Buongiorno, sono della Cia." E a me pareva già strano che un agente segreto te lo dicesse così, senza neanche torturarlo. Poi iniziò a fare domande a mia madre, Cose tipo: "Lei fa parte delle Brigate Rosse?"
"Lei ha finanziato le Brigate Rosse?"
"Lei ha aiutato le Brigate Rosse?"
Mia mamma rispondeva di no. Ma quello era evidente che non ci credeva.
A me e a mio padre non ci fecero neanche una domandina. Io ero un po' seccato per via che allora mi pendevano sulla testa 16 capi di imputazione per banda armata. Ero tentato di confessare tutto lì  per lì, giusto per non passare inosservato. Alla fine comunque non ci fecero andare negli Stati Uniti. Né a me, ne al mio papà. E neanche alla mia mamma. Ma era evidente che quella che non volevano era lei.
Noi gli stavamo sul cazzo solo per motivi etnici.
Lo stesso anno rilasciarono il visto d'ingresso a Saddam Hussein e a Bin Laden.
Ora, quando tu hai una mamma che fa cagare sotto gli Stati Uniti d'America più di chiunque altro e la suddetta mamma ti dice: vai a farti infilare nel sedere una sonda luminosa munita di telecamera da tuo cugino, tu ci vai e zitto. Anche se hai quasi 52 anni e sei nonno.
Perché lei è bisnonna e se non ubbidisci ti da’ un ceffone. E mia madre certi giorni c'ha delle mani enormi. Ho preso l'ultimo ceffone che da mia madre quando avevo 18 anni. Avevo osato mettere in dubbio il primato della famiglia sulla politica. Un tipo di problema che si verifica solo nelle famiglie comuniste dure. Mia madre era a letto malata. Molto malata. E meno male che era malata perché il ceffone mi fece girare la faccia dall'altra parte. Se stava bene mi mandava all'ospedale.
Comunque questo non vuol dire che mi farò punzonare il mio prezioso buco.
Resisterò. Farò meditazione. E spero proprio di riuscirci. E' una questione d'onore. Spero solo di avere un po' di culo.

P.S.: Comunque mio cugino è molto bravo. Usa il metodo Longo e sostiene che i casi di ricaduta sono solo il 3%. Ho capito che era bravo da come ha tentato di infilare la sonda. In una precedente rettoscopia ero capitato con un gastroenterologo che non sapendo dove fosse il buco del mio sedere tentò di aprirmene uno supplementare sotto l'osso sacro. Diffidate di medici così. Per un parere affidabile meglio trovare un medico che almeno conosca le basi della geografia umana.
E comunque, se Dio vuole, la ricaduta è già finita. Più che altro era un piccolo revival. Se vuoi saperne di più sulle terapie utilizzate vedi http://www.jacopofo.it (nella home).

P.P.S.S.: Dei sedici capi di imputazione per banda armata fui poi assolto.
Alcune accuse caddero non perché si dimostrò che non ero colpevole ma semplicemente perché il pubblico ministero fu costretto a ammettere che i fatti NON ERANO MAI AVVENUTI.
Cioè, io ero stato accusato per una serie di attentati che NESSUNO aveva commesso perché non c'erano proprio stati. Anzi non erano mai neppure stati PROGETTATI. Attentati 100% inventati. Ed erano pure attentati veramente infimi: l'incendio di alcune colonnine della PS, di metallo (strani falli verdi, muniti di glande luminoso giallo, sirena e citofono in collegamento con il 113), che una volta servivano per chiamare la polizia in casi di emergenza, ne istallarono qualche decina in giro per Milano. Colonnine che nessuno mai bruciò e che peraltro la PS stessa demolì perché non servivano veramente a un cazzo. Può sembrare un'affermazione grottesca dire di essere stato imputato per attentati mai avvenuti ma situazioni simili erano all'ordine del giorno. Durante il mio processo (sibillineamente chiamato "Rosso Tre") un imputato dimostrò che durante una rapina di cui era accusato aveva un alibi di ferro: era sotto anestesia totale in una sala operatoria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano per una peritonite. Un altro, accusato dell'irruzione armata in una sede del Msi, quel giorno era detenuto nel carcere le Nuove di Torino, in cella d'isolamento.

Nota: Il processo Rosso (Toni Negri & C.) fu suddiviso in 3 sottoprocessi.
Nel Rosso 1 (dal nome della rivista dell'Autonomia) c'erano i grandi capi. Nel Rosso 2 le mezze calzette, nel Rosso 3 i casi umani. Io, come terrorista, ero un caso umano.
Ho raccontato tutta la mia storia nel libro "68, c'era una volta la rivoluzione", scritto con Sergio Parini, Feltrinelli. Introvabile in libreria, solo su http://www.commercioetico.it/libri/jacopo-fo.html (le ultime maledette 18 copie in commercio).


Commenti

Ho molto apprezzato il tuo ultimo resoconto sulla modalità per curare le emmorroidi. E sono certa che un percorso di quel genere lascia la sua impronta indelebile, sulla tua vita e anche sulle emorroidi e il modo in cui si esprimeranno o meno.

Ciò non toglie che non mi stupisce il fatto che vi sia questa nuova recrudescenza, ne mi stupirà se alla fine ti deciderai ad operarti.
Hai lavorato tantissimo cercando di cambiare i modelli inconsci energetici che causavano così fortemente questo squilibrio, ed hai ottenuto grandissimi risultati condivisibili con altri. Il "problema" è che siamo sempre ed assolutamente delle persone integre, composte di mente, di anima e di corpo.
Quando una malattia dura per così tanto tempo, comunque un danno fisico o una alterazione fisica, se così la vogliamo chiamare, la crea.
Il modello curativo che sei riuscito a realizzare in questi ultimi mesi, è certamente eccezionale e ad alta capacità di trasformazione, comunque sia lo hai raggiunto dopo anni di continue sofferenze emorroidali che hanno improntato le stesse in maniera tale, che forse si renderà necessario l' intervento.
Diverso sarebbe stato il caso che tu avessi raggiunto questa consapevolezza anni fà, quando le emorroidi non erano così sfiancate, ma sai meglio di me che ciò non era possibile.

Rimane comunque il fatto che la "cura emozionale ed energetica" effettuata a monte, così radicale come sei riuscita a metterla a punto, ha certamente curato ciò che stà alla base. Questo farà si che in caso di intervento, molto probabilmente lo stesso potrà essere definitivo e risolutivo per te, non essendoci più le spine di innesto che portano alla continua malattia, sebbene curata fisicamente, probabilmente potrai essere uno dei felici pazienti curati col metodo longo e potrà dire " SONO GUARITO!!!".
Inn ogni caso questa guarigione sarebbe il risultato di tutto ciò che hai fatto, prima a livello emozionale-energetico- respiratorio, poi a livello prettamente medico legato ad un intervento.

Sii consapevole fino in fondo che siamo davvero delle persone integrate, e che nulla va scartato. A volte si vuole scappare alla tecnica medica come fosse un diavolo devastatore, ma non è così. Quando ci vuole ci vuole, soprattutto se il percorso che ti porta all' intervento è stato profondamente vissuto e tentato in tutte le componenti alternative.

Arrivare all' intervento potrebbe essere "integrazione", non vederlo necessariamente come una sconfitta, perchè non lo sarebbe.

Inoltre, ricorda che l'eccessiva resistenza è causa di questo male, quindi anche quà, se ti riesce sii morbido e arrendevole anche dove non vorresti

e poi avrei un'altra cosa ma ora devo scappare,,, se mai te la riscrivo

in ogni caso in bocca al lupo, ti auguro di trovare la via giusta per te,
ele

ecchime di ritorno,
scrivo ora ad ora tarda perchè magari domani mi censuro, profitto delle ombre notturne per completare i miei deliri.

Per chiudere il discorso sopra vorrei anche dirti che mi è tornato in mente quante volte scrivi che siamo un paese con il mito del dolore, che rifiuta antidolorofici ecc ecc.
Ebbene, anche soffrire come un cane per anni, e a questo punto in cui sai di avere fatto tutto il fattibile e di avere ottime possibilità di guarigione e sollievo, rifiutare di tentare una strada che molto probabilmente riuscirà a completare la tua guarigione... è molto in linea con la cultura del dolore e dell'autoflagellazione che spesso ci imponiamo

E per aprire invece una disquisizione che neanche godolo di darebbe...:

Prendiamo in esame l'aspetto energetico emotivo di farsi operare di emorroidi: denudarsi, dare la schiena- non vedere-non averecontrollo-offrirsi impudicamente vulnerabile

E' difficile. Ci vuole veramente Fiducia.

Ma di più ancora, esaminiamo gli aspetti evocativi di - scusami ma mi serve essere chiara e precisa - "prenderla nel culo e metterla nel culo".
Che sono le "immagini" che si evocano quando ti appresti a una operazione del genere in quella precisissima zona e posizione lì

???? E' dura è???

Eppure, alla base di tante rabbie e dolori che tu hai ritrovato nel percorso a ritroso delle cause emotive delle emorroidi, non c'erano anche un migliaio di situazioni in cui ritieni di averla ingiustamente "presa nel culo?"

Ed ora, con quale fiducia una persona che l'ha presa così tante volte nel didietro può avere il coraggio di mettersi in situazione e posizione tale da offrire il didietro per il tanto temuto massacro definitivo???

A questo punto può giungere ad hoc tutto il lavoro di consapevolezza e trasformazione- e perdono - che hai fatto in questi ultimi tempi.
Proprio da questo potresti trarre la capacità di accettare di fidarti, di offrirti fisicamente in una situazione di massima vulnerabilità quale è l' intervento longo o chi per esso.
La paura strisciante è sempre quella : quella che stavolta te lo devastino il culo.

Ebbene, nell' insieme di tutto ciò che hai trovato in questo percorso di perdono e consapevolezza, hai anche finalmente trovato un medico di cui senti e sai di poterti fidare.
Non puoi avere la certezza che l'intevento ti guarisca definitivamente, ma hai oggettivamente ed emotivamente la serenità di affidarti a mani delicate, esperte, diciamo pure amorevoli essendo tuo cugino fidato, tutte condizioni in cui la tua rinnovata fiducia nel mondo e nella vita, ti permettano il passo definitivo di "offrirti" nella posizione più scomoda del mondo, fidando nella possibilità che stavolta il mondo te lo curerà questo "culo", invece di "fartelo".

Scusa la volgarità di certe frasi, ma non potrei spiegare il mio sentire cambiando parole evocative e radicate nel corpo con altre sostitutive.

So di avere delirato e dato consigli non richiesti
spero almeno non averti infastidito

in ogni caso a questo punto, di cuore:

in culo alla balena, qualunque sia la strada che sceglierai

ele

Ciao Jacopo,
ascolta la tua mamma. Io me le sono tenute per più di trent'anni, soffrendo come un cane. Come tutti i medici sono un fifone, avevo il terrore di soffrire dopo l'intervento. Due anni fa mi sono deciso, col metodo Longo appunto: è eccezionale, non un dolore post operatorio,(solo un antidolorifico la sera dell'intervento)e da allora niente problemi.
La vita cambia te l'assicuro.
Vai tranquillo e ascolta la tua mamma, a Napoli si dice "quanno ce vò ce vò):-)
Bacioni
Silvano

Jacopo io ho tanta stima e ammirazione per la tua mamma ma ti hanno detto che poi, una volta operato, non potrai più controllare lo sfintere? Una mia amica si è operata di emorroidi e se deve andare al bagno non si può trattenere altrimenti...Succede quello che succede, ovunque si trovi!!! E' questo il principale motivo per cui non mi sono operata. Conosco anche altri due che si sono operati ma non mi andava di chiedere loro queste cose intime, non so se anche loro hanno perso il controllo dell'ano o meno.Comunque sia, se tanta gente soffre di emorroidi un motivo c'è ed è lo stress a cui siamo sottoposti. Di questo abbiamo già parlato. O meglio, scritto. Io il problema l'ho risolto con lo stile di vita e l'alimentazione. Ogni tanto, se capitano giorni di tensione particolare, ho delle ricadute. Ma poi passa... Io non mi farò operare nè ora nè mai ! (Anche perchè degli ospedali ho sempre paura) ciao...

...esco dall'ospedale, torno a casa e mi metto( rigorosamente in piedi) a cercare qualcosa sulla durata del dolore postoperatorio del metodo longo e TAC! ti trovo sto' blog !! Lascio a questo punto la mia triste ricerca (tanto mi sono sparato tutti gli analgesici possibili che se mi fermano mi arrestano per trasporto di sostanze stupefacenti) e mi concentro a leggere. Decisamente non pensavo che si potesse anche sorridere (ridere no, in queste condizioni meno mi muovo e meglio è) delle emorroidi, compagne fedeli di questi ultimi due anni, le ho ritrovate ogni santa mattina,precise,puntuali anche nelle feste comandate, che mi salutavano appena dopo la colazione, o meglio dopo l'orgia di cornflakes+fibre+ognischifezzadelgenerechedevi mangiarealpostodelcappuccinoecornettochefannomale, non hanno mancato un appuntamento:mai! Non mi hanno mai lasciato solo, pronte a ricordarmi la loro presenza con tutti i trucchi a loro disposizione.

Poi..poi mi ha scoperto mia moglie.Mi ha chiesto spiegazioni sulle creme lubrificanti nel mio cassetto, ha voluto sapere perchè sempre tutte le mattine ero incazzato ferocemente ed intrattabile, e poi camminavo un pò strano! E così ho dovuto confessare tutto.
Non ti preoccupare cara,gli dico, avevo deciso comunque di troncare la storia, troppo invadenti! gli ho dato un piccolo spazio,si sono prese tutto il.. beh tutto lo spazio disponibile. E poi sai ti ricordi quel medico tanto simpatico che mi ha fatto la colonscopia? Mi ha chiesto se avevo impegni per il 14 febbraio,aveva il rimedio giusto per convincere le mie amiche emo e roidi a cambiare aria.
Così il 14 mi sono presentato in clinica con un tubo di baci ed un mazzo di fiori, in fondo era il primo uomo che avrebbe avuto il permesso di infilare tutto quello che gli passava per la mente nella mia parte del corpo così gelosamente custodita per 44 anni.
Ho subito così, in attesa del nostro incontro fissato per le 19,00:
1) una dose mostruosa di lassativi diluiti in tanta acqua che ad un certo punto credevo di affogare
2) una depilazione delle parti intime da parte di 3 infermiere incazzate con la caposala per motivi di turni ed incarichi, tanto che ho temuto per i miei gioielli di famiglia quando la più incazzata di tutte che manovrava il rasoio( micidiale bic monolama, e chi si fa la barba sa di cosa parlo) ha cominciato ad agitarlo con moti circolari-sussultori-ondulatori.
3) un attesa di 10 ore nella mia stanza in attesa dei secondini, scusate: infermieri, che mi avrebbero portato in sala operatoria.
Ma la vita scorre, e così è arrivato il fatidico momento: avrei lasciato per sempre emo e roidi, ed il medico, con il sottofondo di fiorella mannoia (che ahimè non potrò più ascoltare senza pensare allo stapler ,così si chiama la macchinetta che il dottor longo ha inventato), ha fatto scempio del mio "onore"...
Ed eccomi qui senza emo, senza roidi ed un gran mal di c**o.
Speriamo nel domani....