Crisi economica: ringraziamo in ginocchio Ratzinger, Monti, Grillo e la Merkel!

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Dobbiamo imparare a ragionare con calma. Tagliare con l’accetta non conviene.

Innanzi tutto devo fare autocritica su Ratzinger.
Sono stato un suo acido detrattore… Non mi piaceva perché era un reazionario bacchettone, perché la sua ossessione per i cappellini era imbarazzante (avete di idea di quanto costava il cappellino che si fece fare a imitazione di non so quale Papa medioevale?) e perché assomigliava troppo al cattivissimo di Guerre Stellari.
Però dobbiamo ammettere che con la tripletta: indagine ufficiale segreta/dimissioni/elezione di Papa Francesco, ha fatto una cosa grande. Se non ci fosse stato il lavoro preparatorio di Ratzinger, Bergoglio non avrebbe potuto decapitare in quattro e quattr’otto i vertici della finanza vaticana, buttar fuori i Vescovi dalla villa facile e dare una raddrizzata etica e umanitaria alla Chiesa. Si tratta del più grande cambiamento nel mondo cattolico da secoli. Se ascoltate Radio Maria adesso sembra Lotta Continua!
Vogliono bene ai gay, comprendono i divorziati, predicano l’eguaglianza sociale e la tolleranza umanistica. Sembrano veramente persone che abbiano letto il Vangelo!
Papa Francesco è un grande ma è stato Ratzinger a mettergli un bazooka carico in mano!

A Coffee Break, su La 7 mi sono trovato di fronte Salvini che delirava sul fatto che l’Italia è in crisi perché c’è l’euro.

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