Qui in regalo CONSULENZE PER ASSOCIAZIONI CHE VOGLIONO MIGLIORARE IL MONDO

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Vuoi fermare l'inceneritore? Vuoi arginare la polluzione atmosferica? Vuoi bloccare le emissioni atmosferiche, diffondere la coscienza del sé

TI REGALIAMO UNA CONSULENZA.
I 72 saggi di Alcatraz e i 200 mila abitanti di questa comunità web di claun sono lieti di sapere i fatti tuoi e di darti consigli. Non aspettavamo altro!
Se vuoi sapere di più di come funziona il tutto vedi la presentazione di questa concretizzazione fenomenale della generosità e dell'intelligenza di massa.
QUI.

E non solo una consulenza, mettiamo a disposizione la nostra rete di comunicazione. Insomma, faremo di tutto per sostenervi.


Commenti

Ciao a tutti,

dopo aver beneficiato di una consulenza esistenziale eccomi qui per una sulle associazioni... le due non sono slegate... :-)

In verità non ho un'associazione, ma vorrei far partire qualcosa...

Negli anni sono stato in varie associazioni partecipando a diversi livelli. Sinceramente in media sono rimasto deluso, ma comunque questo non è il problema.

Abito a Roma, in una grande città quindi, che per sua natura tende a isolare le persone. I tempi per gli spostamenti sono enormi, le persone che frequenti di più, tra amici e lavoro abitano anche a 15 Km da te (di traffico!!!).

Non ci sono praticamente punti di aggregazione diversi dalle parrocchie e dai centri sociali che sono però ormai, tranne rare occasioni, solo dei posti dove ci si sente forti e bravi perché si può fumare erba senza problemi...

Credo che per diffondere una cultura "diversa" sia necessario creare reti di persone. Intendo reti di solidarietà, di sostegno reciproco, reti all'interno delle quali sia divertente stare. Queste reti si potrebbero costruire anche con gesti semplici dai quali si otterrebbe molto in cambio. In città la maggior parte dei problemi si hanno perché si vive tra sconosciuti. Qualche esempio al volo: sei anziano, malato e devi andare a comprare una medicina? Devi chiamare tuo figlio che abita dall'altra parte della città che in "solo" una/due ore riesce a portartela e tornare indietro. Immaginate quanto sono contenti i figli di essere chiamati e i genitori di chiamare... Oppure sei una madre con un figlio piccolo e ti serve mezz'ora? Non puoi! devi arrangiarti a fare tutto il possibile in orari assurdi. Vi lascio immaginare quanto sono distrutte e stressate le madri lavoratrici da queste parti...

La creazione di reti potrebbe aiutare a risolvere parzialmente questi problemi, si avrebbe poi il dono di nuovi e più forti rapporti umani, ci si sentirebbe meno soli e più parte dell'ambiente nel quale si vive, etc.

Una volta che ci si senta "comunità" possono iniziare anche gesti per la collettività tipo abbellire giardini e aiuole, rendere più pulite le strade, etc.

In parte esperienze di questo tipo esistono (vedi banca del tempo, guerrilla gardening, etc.), ma a Roma non si riescono a sviluppare...

Che ne pensate? Vi sembra che la creazione di reti possa essere un buon obiettivo? Voi come fareste?

Ciao e grazie a tutti in anticipo

Giacomino

Eh si giacomino: come fare paritire qualcosa? Me lo sto chiedendo di questi giorni. I miei obbiettivi sono uguali ai tuoi, ma in una situazione di campagna. Qui non ci sono tanto problemi di traffico, le persone hanno in qualche modo una loro rete. Ma poi nel tempo libero si va al bar, non c'è un centro di aggregazione, e il più grave è che non se ne sente nemmeno l'esigenza. LA vita scorre, la cultura è per i Vip. NOn vivo a ROma e non potrei aiutarti, ma gemmellagi si possono fare, già ci sono nei cuori. Qui sono isolata, se non fosse per internet che mi apre al mondo. MA avere a che fare solo con entità virtuali, e non potere abbracciare, stare assieme almeno per un po', manca. Per questo le mie energie sono rivolte a come fare partire qualcosa per incontrarci. Certo c'è Alcatraz. QUalche sezione staccata, al mare non sarebbe male! Le idee sono tante. Sto anch'io pensando ad un'associazione, anche se Simone Weil, consiglia di non fermare le idee, con statuti, ma lasciare libertà di movimento. CI vuole l'andare oltre certe burocrazie. Finchè non ci sono soldi di mezzo, si può essere associazione di fatto. NOn c'è bisogno di statuti, ma di consenso. La banca del tempo non usa denaro, e dunque va oltre il tesseramento. Beh, ora per esempio se qualcuno mi lavasse i piatti e mettesse a posto la cucina ci fosse, in cambio troverei sicuramente qualcosa da darle o tempo da offrirle in cambio. Quello che manca caro giacomino, è la fiducia. A chiunque potrei dare le chiavi di casa mia? COme arrivare ad una tale fiducia? Lo sapevano bene i nostri nonni. Le case non erano chiuse, i muri non erano alti. SI viveva in villaggio. VOlere portare il senso di villaggio in città non è semplie. Prima della teoria,bisognerebbe dare esempio di pratica. Ok vado a rassettare la mia cucina zingara.

ciao Tanit,

grazie per le tue idee. :-)

Sì, naturalmente di problemi ce ne sono tanti, ma non ti lasciar scoraggiare.

Pensa che quando avevo una ventina d'anni ho fatto partire con quattro amici un ristorante dentro una casa!!! Tutti i guadagni del ristorante andavano a finanziare progetti vari.

E le case in città sono piccole...

Quando arrivava il giovedì spostavamo tutti i mobili, tiravamo fuori tutti i tavoli e le sedie e sistemavamo tutto in modo veramente carino! Il sabato sera poi risistemavamo tutto quanto... Non avevamo la lavastoviglie e l'acqua calda finiva presto... Un lavoro massacrante!!

Ma era bello e divertente!

Mi rendo conto ora, dopo aver letto la splendida consulenza di Jacopo, che siamo riusciti ad andare avanti perché un'attività del genere era quello che ci serviva in quel momento della nostra vita.

Te l'ho raccontato perché se hai solo una minima idea di cosa possa voler dire fare un ristorante con 40/50 coperti ti rendi conto che è un'idea assurda e a prima vista insormontabile quella di farlo in una casa!! :-)

Coraggio allora!! :-)

Caro Giacomino,
creare un'associazione richiede un'enorme quantità di lavoro.
Una rete di persone ancora di più.
Quindi ti consiglierei di non decidere sulla base di un ragionamento razionale ma sulla base dei tuoi reali desideri e esigenze.
Così quando sarai cotto e non avrai più energie razionali ci sarà l'emozione a costringerti ad andare avanti.
Alcatraz risponde alla mia esigenza di vivere in campagna e contemporaneamente incontrare persone interessanti (che è uno dei grandi scopi della vita) e dentro c'è anche il fatto che non ho molta voglia di cucinare e che mi piace il rilassamento in acqua calda...
Tutti i discorsi culturali e politici non avrebbero retto 30 anni senza queste motivazioni basiche e materiali.
Che cosa vuoi fare? Vuoi farti nuovi amici e amiche?
Sei uno che ama raccontare barzellette? Ti piace la musica? Vivi di fronte a una discarica?
Come puoi migliorare la tua vita attraverso piccoli cambiamenti concreti?
Quando individui un piccolo cambiamento concreto che abbisogna di cooperazione fonda su quello un'associazione.
Spero essere stato utile
baci

Ciao Jacopo,

grazie!!!!!

Questa consulenza è preziosissima!!!

Che bello quando dopo mille ragionamenti ci si trova in un vicolo cieco... e poi arriva un altro e con due parole ti apre un mondo nuovo! Mi hai fatto inquadrare tutto da un punto di vista diverso...

Grazie, sono veramente senza parole...