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Tutto quello che le tv per bene non ti raccontano

E' il tempo di dirti quanto sei merda

Oggi ho voglia di dirne quattro a quelli che rovinano questo mondo fantastico.
Credo che ogni tanto faccia bene alla salute mettersi a urlare.
Scusate il linguaggio, ma quando ce vo' ce vo'!
 
Io ti odio merda secca
(invettiva numero uno)
Cacca putrida
Razza dannata
Hai corrotto
Hai sprecato
Hai speculato
Hai rubato il sangue della terra
Pagandolo con l’oro della guerra
E ogni giorno ti freghi le mani contento
Che non esista un Dio nel firmamento
Che ti possa incenerire al momento
Ma hai commesso un errore
Hai creduto veramente
Di poterci fottere la mente
Sostituendo l’etica
con l’estetica

DEFICIENTE:
hai riempito il mondo di telecamere e televisori
E ora tutti possono guardare
la tua faccia che fa veramente cagare
Sei brutto fuori
Sei brutto dentro
Sei vomito, sei un’infezione
Ma la cosa affascinante
è che la puzza delle tue ascelle è debordante
E inizia a uscire lentamente
Anche dai televisori a colori
delle marche migliori
(L’ascella ne risente se nella tua anima non c’è niente)

Coagulo di pus di iena triste
La tua immagine non resiste
Il sistema non funziona più
Lo dice anche la tv
E non c’è un solo posto al mondo dove tu possa nasconderti
Quando porti alla disperazioni le Nazioni
Poi succede che gli girano i coglioni
E quella storia del popolo sovrano
finisce che ci prende la mano
La maggioranza ha il potere in democrazia
La maggioranza ha il potere nella società dei consumi
(se non compriamo più la tua pupù che cosa ci puoi fare tu?)

Chiuderemo i paradisi fiscali
Con l’aviazione e le forze navali
Cancelleremo il segreto bancario
usando in modo alternativo il sistema carcerario
E poi ti presenteremo il conto
E sarà salato,
per tutto quello che hai rovinato
E non ci saranno abbastanza avvocati
per salvare i tuoi soldi rubati
Adesso ancora ti puoi divertire
con gli ultimi scampoli del tuo potere
e tirare un sospiro di sollievo
per i tempi dimezzati
della prescrizione dei reati
Ma sono solo parole scritte su un pezzo di carta
Stiamo venendo a prenderti
E non faremo sconti
E quando chiederai pietà
faremo i finti tonti

Perché sei un pezzo di merda
E non meriti niente
Piattola fetente

Sei un piccolo scaracchio
(Invettiva numero due)

Se i cattivi del mondo li manderemo all’inferno
cosa faremo di te che sei soltanto un banale
vigliacco?
Il potere della rapina
Della mano assassina
Dello spreco feroce
Della stupidità programmata
ha durato per così tanto perché qualcuno
gli dava la benzina
E quel qualcuno eri tu
Merda di zebù!
Tu che quando i bambini urlavano per strada
col corpo in fiamme
correggevi i loro errori di grammatica,
che ti compiacevi per il valore di artisti
tristi
assassini di fantasie
guardie armate dell’assenza di senso
ed eri molto contento
di poter barattare il sospetto di essere vivo
con la partecipazione a un programma televisivo.
Per te non c’è nessuna pena.
La tua pena sei già tu
Nessuna vendetta può essere di più
La solitudine del vuoto
Il tradimento della logica
La vaporizzazione dell’emozione
La tua vita spray
Che non rischia mai di finire nei guai
Semplicemente perché non c’è.
Ma chi è più stronzo di te?

Tu sì che sei un ribelle!
(Invettiva numero tre)
Tu sì che sei un ribelle
Si vede dalle bretelle
Che sono belle

Dico a te che sei un pacifista
Ma fai benzina dalla multinazionale fascista
E assassina
Fai il pieno di sangue, magari
perché costa un po’ meno
Non hai realizzato
che il tuo amore ti ha lasciato
perché hai perso l’anelito vitale
la voglia di cambiare
Sei spompato
Sei incazzato coi potenti ma tutto quello di cui sei capace sono i commenti sul blog, sul social network, sul forum
Ti sfoghi, pontifichi
Non capisci un cazzo

Dico a te ecologista che compri i panini
Dalla multinazionale che ammazza i bambini
Il potere ce l’hai per cambiare
Ti basta non comprare
I cioccolatini d’argento
Con le stragi dentro

Dico a te che fai lo yoga
E curi il tuo corpo
E disponi accortamente
Gli spazi della tua mente
E i mobili di casa
E poi non ti fermi ad aiutare uno
che è quasi morto
E celebri senza amici
I tuoi riti infelici
Nella solitudine della tua anima immortale
Imprigionata in una rete venale

Dico a te che ami la natura
E ami gli animali
E hai deciso di non rischiare più
Con gli esseri umani
E hai rinunciato alla passione
Perché fa troppa confusione
E hai rinunciato alla rivoluzione
Perché hai un impegno a colazione
E se proprio devi offrire un caffè
Lo offri a te
Non credere di ottenere l’assoluzione
In cambio di una donazione
Nessuno ti toglierà la punizione
Annusare il profumo dei fiori
con la maschera antigas
contiene la delusione assoluta
per il tuo spirito vivente
Potevi sperimentare tutto
e invece non sei niente.

Dico a voi
ribelli immaginari
vi conviene correre al pentimento
e nutrire il cuore contento
e studiare con ardimento
c’è la grande possibilità
di non sprecare questa vita qua
(visto che un’altra nessuno te la dà)