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Il finanziamento pubblico ai partiti è male?

Temo che la rabbia contro la Casta ci stia confondendo le idee.

C’è la crisi: tagliamo i soldi ai partiti. Sembra un ragionamento che non fa una piega. È una vergogna che i politici rubino i soldi del finanziamento pubblico per pagarsi i proiettili per il fucile da caccia. Cosa peraltro illegale. Ed è una vergogna che miliardi vengano divorati dagli apparati.  Ma l’equazione amministratore onesto = amministratore capace non funziona. La macchina dello Stato, il sistema legislativo e normativo sono stati costruiti allo scopo di non funzionare, di favorire la discrezionalità dei politici, la lunghezza dei processi, l’impunità dei furbi.

Progettare una vera riforma del sistema Italia vuol dire investire risorse enormi per progettare come farlo. Servono ingegneri burocratici, impegnati per migliaia di ore di lavoro per riuscire a realizzare un piano operativo. Perfino il corposissimo programma elettorale di Prodi era solo una lista di buone intenzioni, non conteneva gli articoli di legge che Prodi avrebbe approvato. E per realizzare un simile programma dettagliato servirebbero milioni di euro… E quando sento parlare di economia verde vorrei vedere anche un allegato con l’analisi della redditività e le certificazioni di efficienza delle tecnologie che si prospetta di incentivare. Quando Prodi approvò la legge sul fotovoltaico (febbraio 2017) avrebbe poi dovuto appoggiarla sul territorio. Formare migliaia di operatori che andassero a spiegare alle famiglie che, singolarmente o unite in cooperative, avrebbero potuto costruire impianti totalmente finanziati dal Conto Energia.

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