Il mondo è cambiato (avevano ragione i Maya)

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Un articolo dedicato ai superspecialisti del web appassionati di previsioni sulla rete del futuro.
Dopo l'attuale rivoluzione del Web.2 arriverà il Web.22?
Dall'INTERCONNESSIONE alla SINERGIA.

Il mondo è cambiato (avevano ragione i Maya)
Cambiano anche Alcatraz e Cacao. Se resti immobile sparisci. Vuoi costruire con noi un GENERATORE DI IDEE? Facciamo il Web.22.

È il tempo dell’interconnessione cosciente.

Noi siamo i portatori di un nuovo gene informatico: il prossimo salto evolutivo.
I grandi gruppi editoriali, i megaportali, i signori della rete, i big dell’elettronica stanno tremando: uno spettro si aggira per l’Europa, l’Asia e l’America.
Lo cercano ovunque: nei supporti, nei software, nei servizi.
Dove sarà il pozzo che permette di attingere denaro da internet?
Qual è il punto di forza sul quale costruire muraglie e monopoli?

Io ho visto il Web.22, un’altra specie di meme completamente diverso dai precedenti. Un tipo di interconnessione capace di rovesciare abitudini, criteri e rapporti di forza. Il Web.22 esce dalla rete e viene a casa tua a svegliarti con cappuccino e cornetto.

Osserva la rete nel suo insieme. Cosa vedi?
Motori di ricerca, banche dati, pagine personali, social network e blog, sistemi di archiviazione e fruizione di video, foto, informazioni e qualunque altra cosa.

Il Web.2 sta portando all’integrazione degli ambiti di comunicazione, la parola d’ordine è stata INTERCONNETTIVITA’.
Una partita giocata interamente dai colossi del mercato e la parte del leone l’han fatta i nuovi supporti (tablet) e i sistemi di servizi gratuiti (Google).
In questa fase si è sviluppata immensamente la capacità dei singoli di comunicare, interagire, proporre.
La filiera telefonino-video-social network ha rivoluzionato i meccanismi stessi degli scoop dei media.
Ma i gangli del sistema sono restati in poche mani.

In questo momento un’orda scomposta di nuovi imprenditori virtuali, architetti comunicativi e web innovatori sta lanciandosi in una miriade di iniziative che hanno un elemento dirompente in comune: l’utente passa dalla semplice fruizione/produzione di contenuti all’uso della rete come sistema sinergico.

La grande scoperta del Web.2 è che la navigazione ha un valore, perché permette di vendere pubblicità. Guadagno permettendoti di pubblicare o vedere un video gratis perché ogni 1.000 utenti uno clicca sulla pubblicità.
Ma questo è un uso “corto” della filiera.
L’idea propulsiva del Web.22 è un salto di qualità quantico: sfruttare le potenzialità della rete di gestire la complessità relazionale. Cioè dar vita a sistemi che permettano di unire lavoro, amicizia, amore, passioni, impegno etico, arte e gioco.

Faccio un esempio.
In questo momento Alcatraz, con una ventina di siti web & Co. raggiunge 100mila naviganti.
Si tratta di persone molto motivate, curiose, amanti dell’arte, dell’etica e della natura.
Stiamo dando vita a 22 laboratori: cinema, servizi web, solidarietà, informazione, app per smatphone, cartoni animati, ecc. Alcuni laboratori sono già attivi: sulla storia degli schiavi Kalunga, sulle ecotecnologie, sul teatro, l’ecovillaggio. L’idea di questi laboratori è di offrire soggiorni-stage gratis a persone che hanno voglia di impegnarsi. Se alla fine del lavoro escono dei soldi li si divide. Ma da subito le persone sono ripagate dai soggiorni gratuiti. Ma Alcatraz non finanzia queste iniziative senza un buon tornaconto: l’esistenza di laboratori validi è uno dei principali veicoli di promozione. Ad esempio, il Laboratorio Seminole non ha ancora portato all’incasso del denaro proveniente dalla vendita del libro realizzato e del dvd dello spettacolo ma ha già prodotto visibilità per un valore superiore al costo dell’ospitalità.
Fin qui niente di nuovo, lavoriamo da anni in questo modo.
Ma oggi altri gruppi hanno sviluppato proposte che sono sulla stessa linea di un’economia progressista e di condivisione; è una modalità che sta prendendo piede ovunque.
Ad esempio un gruppo di amici ha creato il sito http://www.reoose.com dedicato al baratto circolare (o asincrono).
In pratica, tu metti il tuo oggetto in un catalogo, loro gli attribuiscono un valore in punti e tu puoi scegliere, tra tutti gli oggetti offerti in baratto, uno di quelli che ha lo stesso valore in punti di ciò che tu offri. E hai un conto corrente in punti personale, dove accumuli i punti ottenuti dagli oggetti che hai barattato. I punti sono insomma una specie di moneta interna al gruppo del baratto.
Ma reoose.com ha dentro anche un’altra idea. Io posso acquisire punti promuovendo reoose.com, ad esempio con una recensione. Oppure posso acquistare punti su E-Bay e pagarli in denaro, se non ho niente da barattare.
Infine reoose.com funziona non solo per gli oggetti ma anche per i servizi (puoi barattare una serenata, un massaggio, una lezione d’inglese via Skype, un consiglio d’amico).

Inizi a sospettare che si potrebbero trovare delle connessioni tra i laboratori di Alcatraz e il sistema di reoose.com?

Per immaginare insieme come potrebbe funzionare possiamo aggiungere un paio di elementi.
Uno dei gruppi che stiamo proponendo è Ecotecno, la rivista sulle ecotecnologie più aggiornata d’Europa.
Incassare pubblicità per una rivista digitale non è facile. Ma se a una ditta invece di chiedere soldi chiedo sconti o qualche prodotto o qualche servizio, ho parecchie probabilità in più. E i prodotti possono diventare punti se li metto dentro reoose.com e poi li posso trasformare in pubblicità.
In questo momento 450 siti aderiscono alla rete di www.stradaalternativa.it, il nostro sistema di scambio banner gratuito.
Aderire a questa rete di baratto di pubblicità è conveniente ma lo sarebbe ancora di più per i singoli siti se potessero anche vendere prodotti e servizi etici e incassare una percentuale, ma pochi ci riescono.
Ma sarebbe più facile vendere pubblicità pagata in merce dalle imprese, e trasformata in punti da reoose.com se Ecotecno si consociasse con una decina di siti che si occupano di ecotecnologie producendo una rivista digitale “multi-testata” (una cooperativa di giornali indipendenti venduti tutti assieme) e se questo gruppo di ecoriviste si consociasse con i 450 siti di stradaalternativa.it e con tutti i soci di reoose.com che hanno un sito web.
E se tutti quelli che stanno facendo un laboratorio con noi dedicassero un paio d’ore a spiegare a 10 loro amici che cosa potremmo guadagnarci a fare rete…
Oggi il peso specifico comunicativo delle 100mila persone che sono in contatto con Alcatraz e le 100mila che sono in contatto con reoose.com è piccolo, perché quasi nessuno dei siti gestiti da queste persone raggiunge livelli sufficienti ad avere grande visibilità e incassare pubblicità. Il che comporta la disponibilità di risorse limitate per la pubblicizzazione della pagina e per realizzazione di contenuti. L’impossibilità di accedere a fonti di finanziamento autonomo è per il fronte progressista di informazione indipendente una grave limitazione.
Ma quanti siti web, quante pagine FB hanno queste 200mila persone? Un’enormità.
Non credo sia azzardato calcolare che ognuna di loro ha contatto con almeno altre 10 persone. Alcuni raggiungono le 2.000 persone. Stiamo bassi… Siamo di fronte a una rete di relazioni che supera certamente i 2 milioni. Cioè parliamo di un potenziale sito o servizio che avrebbe più utenti di Repubblica.

Ma se ho anche solo 500mila contatti abbastanza stretti da aderire a una carta sconti gratuitamente, e vado da qualunque impresa e gli dico: siamo in 500mila, ci fai lo sconto? Secondo me lo sconto ce lo fa. E posso chiedergli anche della bella roba da barattare.
A questo punto da una parte o dall’altra abbiamo accumulato un sacco di punti che possiamo utilizzare per ricompensare le persone che ci danno una mano a diffondere e gestire questo sistema e un circuito sconti notevole, riservato ai membri della sub-rete.

Fermiamoci qui…
La cosa interessante di questo approccio Web.22 è che ogni volta che connetto un altro elemento nel sistema ottengo un moltiplicatore di opportunità, in modo analogo a quel che sperimenta Google ogni volta che divora un sistema di servizi parallelo (Youtube ecc).
Ma nel Web.22 non c’è cannibalismo, c’è sinergia. E l’interconnessione avviene a un livello superiore di complessità.
Ma la meccanica di fondo è la stessa.
La differenza sostanziale, che imporrà il diffondersi del sistema Web.22, è che l’utente non ottiene solo visibilità o servizi gratuiti. Ogni utente converte costantemente attività ludiche o sociali (laboratorio Seminole) in vantaggi relazionali (conosce persone sulla sua stessa lunghezza d’onda), vantaggi lavorativi (sviluppa una risorsa, collabora alla produzione di un prodotto che può portare guadagno) e punti-baratto che gli permettono di ottenere merci, oppure visibilità per il suo sito web che produrrà altri punti-baratto che diventeranno merci, denaro, servizi.
A questo punto ti lascio immaginare quali implicazioni lavorative ed esistenziali potrebbe innescare un meccanismo sinergico di questo tipo. Una massoneria onesta basata sulla solidarietà e la collaborazione non gerarchica.

Procedo ora per titoli per non annoiare oltre.
Cosa succederebbe se il numero degli scambi all’interno del sistema punti/baratto raggiungesse una massa critica tale da rendere remunerativo inventare nuovi servizi da inserire nella rete? Ad esempio la sveglia allegra o il marito tuttofare a noleggio… (vedi progetto servizi integrati Mamma Service)
Cosa succederebbe se la rete delle aziende e dei professionisti che accettano pagamenti in tutto o in parte in valuta-punti raggiungesse una copertura nazionale in tutti i settori merceologici?

Otterremmo un sistema indipendente capace di dare risorse alla rete dell’informazione etica e all’economia alternativa, potenziandola al contempo grazie alle interconnessioni. Un sistema capace di dare reddito o integrazione del reddito, valorizzare le competenze e le passioni e sviluppare modalità di incontro tra persone affini.
Una vera rivoluzione. Web.22, appunto... Ora che lo abbiamo sognato potremo solo realizzarlo!
Ti interessa?
Apriamo la discussione.

Ps
Ho pensato ad alcuni slogan:
Dream builder
Fabbricanti di sogni
Prodotto Interno Onirico

Siamo una fabbrica di idee
Cerchiamo persone capaci di sognare
Non siamo un partito, una setta, un’azienda.
Siamo un punto di incontro, un centro di scambio, un laboratorio, una bottega medioevale dei mestieri e delle arti, una rete operativa.
Siamo un contenitore di emozioni.

Se tutto questo ti interessa e vorresti collaborare scrivi a [email protected]