I due polli di Hassad

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

I due polli di Hassad

Capita che nel mezzo della notte mi sia trovato ad attraversare il deserto a bordo di una limousine con una nebbia da Val Padana. Il deserto era quello tra Abu Dhabi e Dubai, solcato da un nastro d'asfalto a sei corsie lungo 160 chilometri. La limousine era gentile concessione della compagnia aerea che mi risarciva di una connessione per Bangkok perduta a causa di una falsa partenza a Roma. 
Ed è li', nel deserto, che Mohammed – l'autista - mi ha raccontato la sua storia... e io ho pensato: ma guarda un po' che ora dovevo essere in volo sopra l'India e invece mi trovo nel deserto con un autista siriano che ha dieci figli e tredici nipoti! Stava negli Emirati Arabi da 42 anni e mi ha raccontato un pezzo di vita, tant’è che alla fine non mi sono neanche arrabbiato per aver perso la coincidenza.
La famiglia di Mohammed e' tutta in Siria perché lui non si può più permettere di farli stare con sè ad Abu Dhabi. Gli stipendi sono calati - ora prende 300 dollari al mese - e il costo della vita e' aumentato, al punto che spende metà dello stipendio solo per pagarsi una stanza. Ma Mohammed e' uno di quei poveri pieni di dignità che sembrano tutto tranne che poveri. Ha un vestito stirato bene, e una camicia bianca con una cravatta regimental. Un naso adunco dà ancora più profondità agli occhi scuri e buoni, incorniciati da capelli troppo neri per un cinquantasettenne. 
Torna ogni anno in Siria, Mohammed, volando in Giordania e prendendo l'autobus fino al confine... “e poi mi tocca trascinarmi il bagaglio per due chilometri a piedi sotto al sole, per arrivare al check point... e poi la polizia ti urla e tu non puoi dire niente che altrimenti quelli ti ammazzano”. Mohammed lo sa come si deve trattare la polizia. Suo figlio non lo sapeva e sono già cinque mesi che è in carcere per essersi rifiutato di continuare a dare due polli al giorno agli sgherri di Hassad, che è per quello che "ci sono problemi" ora in Siria... sono cinquant'anni che continuano ad urlarci e a chiederci soldi... e ora ancora di più... anche se di soldi c'è ne sono sempre meno, visto che chi ha potuto se ne è andato. Quelli arrivano e ti chiedono due polli al giorno, che ci vogliono dieci ore di lavoro per guadagnarli due polli... e come fai a continuare a darglieli se a casa hai i figli che hanno fame? Mentre qui a Dubai il presidente, lo vedi quello su quei cartelloni lungo la strada? E’ un uomo giusto e Dio ha messo la sua mano benigna su questo paese che ora prospera.

CONTINUA A LEGGERE CACAO DEL SABATO