Quando sei felice?

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Usi il tuo corpo come fosse un veicolo oppure ti fa star bene avere un contatto con ESSO?

Quando eravamo bambini passavamo gran tempo a fantasticare. Questo stato della mente e' meraviglioso. Mentre giochi con le bambole, i soldatini, le automobiline, ti lasci andare a sensazioni e immagini che sorgono spontanee dalla tua mente.
Stai bene con te. Dentro di te. Ti senti un tutt’uno con il tuo corpo.
Questa sensazione e' centrale nella tua vita. Ma ogni tanto la perdiamo. Allora il corpo diventa solo uno strumento per mangiare, muoversi, lavorare. Ho passato parecchio tempo in questa situazione negli ultimi due anni.
In questi giorni invece sto vivendo una riunione tra mente e corpo. Me ne sto li' senza far niente ad ascoltare il piacevole tepore interno che si prova a essere vivi. Essere vivi e' delizioso. A volte.
E permette di fantasticare.


Commenti

Mi ritrovo in una irrequietezza creativa! Ma mi sento benissimo!

Ciao jacopo, un abbraccio! :D

 

Ci sentiamo tutt' uno col nostro corpo quando riusciamo a tornare bimbi.
Quando ci ricordiamo com' è quel calore delle nostre guance poggiate al seno della mamma, quando posiamo i piedi per terra, quando sentiamo le nostre ossa muoversi dentro al corpo, quando l' aria ci contiene,  piuttosto che essere invisibilmente attraversata dal nostro corpo.  E quando sentiamo il vibrare della nostra voce, mentre canticchiamo una canzoncina tenera. Si è tutt' uno non solo, allora, col corpo, ma con tutto quello che ci circonda. Se ne è coscienti, di quel che abbiamo intorno, quando siamo coscienti della nostra fisicità. Come quando si sogna e si sa di essere in un sogno. E quando si sa di essere in un sogno si può fare tutto quel che si vuole. Quindi, si può liberamente fantasticare perchè si sta vivendo appieno e senza pensarci allo stesso tempo, perchè i bambini sono i più grandi saggi che esistano da questo punto di vista. Quando sono contenti.
Ciao Ciao.

Gabriella

 

Ciao, sono un neo/blogghista (detta così sembra una brutta cosa) e sul mio modestissimo blog ho per combinazione proprio ieri trattato il medesimo argomento, la felicità, così un mio nuovo amico che di nick fa FRANZ2 (blogghista da molto più tempo e molto più bravo di me)  mi ha suggerito di fare un salto sul tuo bellissimo blog per vedere cosa ne pensavi tu in materia, così mi sono registrato e ti verrò a trovare spesso per leggerti ed eventualmente quando mi sentirò all'altezza di interloquire con te sulle tue argomentazioni.

Ora ti lascio con il mio pensiero sulla felicità, approfitto per salutarti con il mio classico saluto ciaooo neh!

Quanto costa essere felici.

Noi non sappiamo essere felici...è vero perché in fondo siamo meno perfetti di quello che pensiamo e crediamo, esiste una grande verità che pochi riescono a fare propria, che tanta fatica costa l'essere infelice che in egual misura costa l'essere felice, non un po’ di più ne un po’ di meno, questo è un grande segreto, dipende solo da una nostra piccola e semplice decisione..

Io ho ripetutamente e in più occasioni voluto rimarcare una delle poche certezze della mia vita, ossia che il grande segreto non è il capire la complementarietà dell'infelicità e della felicità, ma della assoluta equità nella fatica che occorre per viverle, tanta fatica e sofferenza occorre per vivere l'infelicità quanta ne occorre per vivere la felicità, sembra incredibile ma è vero, quindi se la fatica e la sofferenza sono assolutamente uguali, tanto vale dedicarsi alla felicità, lapalissiano, non vi pare?

Forse il mio pensiero sembra averla buttata troppo sul facile, come se l'essere felici oppure no dipendesse unicamente dallo schiacciare un ipotetico pulsante per fare cambiare le cose, ma la verità quella più vera non è così distante, il  mio modo di vedere il senso della vita recita che noi ci ritroviamo in un certo punto di una strada di forma elicoidale, fatta a spirale insomma, ma la particolarità e l’utilità dello scoprire di trovarsi in quella strada con quella strana forma è che in effetti è assolutamente vero che se si riesce a prenderne coscienza di come è fatta quella strada la fatica per percorrerla è perfettamente uguale sia nel lasciarsi andare verso il basso, sia nel risalirla verso l'alto, quindi dove sta l'arcano, sta unicamente nel prendere coscienza di se, se ci si riesce all'improvviso sarà come trovarsi di fronte ad un bivio con la consapevolezza che da una parte c'è la sofferenza certa, dall'altra la speranza della non sofferenza, quindi dipende tutto ed unicamente dalla nostra capacità di prendere una decisione, o di qua o di la, la fatica e la sofferenza saranno uguali ma scegliere l’una o l’altra strada fa la differenza, e la non sofferenza non è la felicità ma un qualcosa che rassomiglia molto alla serenità che è la cosa più somigliante alla utopia e all’idea che noi umani abbiamo della felicità.

Alanford50

ciao a tutti,

La mia sensazione di felicità e diversa dalla sensazione che ho quando mi sento viva. Viva per me vuol dire sentire qualcosa dentro che mi  eccita che ti fa sentire diversa, qualcosa che comunque non mi da' serenità ma irrequietezza.Tutto cio' non è forse felicità ma voglia di qualcosa di nuovo, di nuove emozioni che mi fanno sentire viva forse solo apparantemente ma che mi appagano.

La felicità, forse quella l'ho colta in brevi istanti della mia vita ma dura pochi attimi e certamente dà serenità......ma se dovessi scegliere vorrei vivere sempre provando sensazioni nuove nonostante questo non porti ad una pace interiore ma ad una continua ricerca , a farti continuamente domande ...insomma a cercare l'introvabile.

Beatrice

Ciao Beatrice, dalle belle parole che scrivi, mi azzardo a supporre che sei giovane, e come tutti i giovani hai bisogni immediati e veloci, mi spiego meglio, è mia convinzione che oggettivamente esistano due velocità di percezione del tempo, una velocità relativa alla vita dei giovani, l’altra a quella dei meno giovani.

E’ mia convinzione che i giovani (e posso dirlo, perché anche io lo sono stato in una era remota) hanno bisogno di vivere la vita in una sorta di perenne stordimento, tutto deve essere vissuto, bruciato, consumato, tutto deve essere ed avvenire in modo veloce, la bramosia del vivere concede tempi molto brevi, ma tutto vissuto quasi sempre senza essere veramente compreso e soprattutto goduto.  

Il meno giovane, ha per sua fortuna il tempo rallentato, fosse anche solo per allontanare l’imminenza e l’avvicinarsi dell’ineluttabile, tutto in lui rallenta, le esigenze, il respiro, la pazienza di aspettare il levare dopo il battere, il tac dopo il precedente tic, se è preparato sa leggere il silenzio tra una nota e l’altra di un pianoforte, sa vivere meglio il silenzio tra una parola  e l’altra, sa ascoltare la voce che gli rintuzza dentro, la voce che gli parla del passar del tempo.  

Ciaooo neh!  Alanford50

Non so se sono giovane , dipende dal metro di misura che hai. Credo comunque di essere in un età cosidetta della ragione e quindi non giovanissima. Leggendo il tuo commento mi sono posta una domanda: Sembro cosi' giovane e quindi immatura agli occhi di una persona che legge i miei pensieri?

Puo' essere, ma vorrei precisare una cosa. Quando dico che voglio vivere intensamente ogni attimo della mia vita e che sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, non credo si debba sempre pensare a qualcosa di negativo e quindi trarne conclusioni del tipo :"è una persona infantile e immatura. Ci si puo' sentire vivi facendo le cose piu' svariate e senza  "stordimenti strani" magari con "stordimenti piacevoli" che portano benessere. Credo anche , che questa mia continua ricerca di emozioni sia un modo per non perdere dei momenti piacevoli  della mia vita per pregiudizi o per eventiuali futuri sensi di colpa , in quanto so,  che il tempo a disposizione in questo mondo prima o poi terminerà.

Tu assapori lentamente il tuo tempo, io cerco velocemente di usarlo. Sono due modi diversi di porsi di fronte alla vita.

Con simpatia

Beatrice

Ciao beatrice, lungi da me il pensiero di offenderti o di bollare in qualche modo il tuo modo di vedere la vita, quello che io volevo dire e che molto probabilmente ho sbagliato nel modo di esporlo era semplicemente la visione dei due modi di vivere la vita, che sono tipicamente uno più legato ad un mondo e modo di vivere giovanile l'altro ad un mondo (non più maturo) ma da persona meno giovane, che è molto diverso, quando parlavo di stordimenti  intendevo legarmi più ad un discorso di bramosia del vivere quindi di bisogni ed una ricerca di appagamenti più immediati, tutto qui.  

Hai giustamente centrato e spiegato bene il concetto nella chiusura del tuo esprimere, la dove dici;

Tu assapori lentamente il tuo tempo, io cerco velocemente di usarlo. Sono due modi diversi di porsi di fronte alla vita.

Con altrettanta simpatia, il mio classico saluto Ciaooo neh!

non mi sono per nulla offesa.....lungi da me....non mi offendo certamente per avere idee e modi differenti di pensare di altre persone.......curiosità quanti anni hai? e a questo punto quanti anni credi io abbia??

Beatrice

Quanti hanni ho? ebbene moltissimi e me ne sento ancor di più, credo se la memoria non mi inganna di avere visto nascere ed aihmè morire Matusalemme, quel numero che accompagna il mio nick è l'anno in cui nacqui, nascetti, uuuhhhmmm insomma quando sono nato.

Circa la tua età è un bell'enigma, e come giocare d'azzardo, posso provare a sbilanciarmi, ma mi raccomando non ti arrabbiare....direiii.....uuuhhhhmmmm non più di 5-6 lustri........Ho indovinato?

 

Ciaoooo neh!

hai sbagliato.....accidenti.....mi sto preoccupando....pensavo di dare un' impressione diversa.....oppure devo ritenerlo un complimento??? ....non so cosa pensare.....ma dormirò lo stesso ...credo......martedi' di lustri ne avro' 9 !!!!!

Auguri per martedì per i tuoi prossimi 9 lustri, non ti devi preoccupare, non stai dando nessunissima impressione sbagliata, quindi tutto sommato, in via del tutto eccezionale...diciamo che puoi anche prenderlo come un complimento, ma non ti montare la testa mi raccomando.

Io che sono un millenario DOC ho saputo leggere tra le pagine della storia moderna ed ho capito che il termine giovani è applicabile a chiunque di sesso maschile o femminile che abbia un'età compresa tra i 5 e i 10 lustri, quindi sei nel range ottimale, questo è previsto nell'interpretazione di senso comune che viene data al termine giovane, mentre quando in ere passate ero giovane io il limite era decisamente più basso,si era considerati giovani dal 4° al 6° lustro, poi si entrava volenti o nelenti in un mondo di persone adulte dove tutto era volutamente e pietosamente molto confuso. 

Ora ti lascio con il mio classico ciaooo neh! oltre alla dovuta buonanotte.

 

leggendoti, noto ( ma forse mi sbaglio) una vena di tristezza per il tempo che passa. Molte volte ripeti (sempre simpaticamente devo dire), che sei vecchio o fai riferimento al fatto che hai quanti lustri??? quasi 12 giusto? Forse assapori troppo lentamente cio' che ti sta accadendo...però poi   leggo nel tuo  blog  che sei uno che vive molto anche di notte...significa forse che anche te piace  vivere intensamente il tuo tempo e cerchi di sprecarne il meno possibile dormendo?

Non credo comunque alla tua frase volenti e nolenti si entra in una determinata fase della vita.....io credo intensamente ad un' altra  frase che  è la seguente : bisogna essere protagonisti della propria vita e non spettatori.......forse sarà banale però secondo me adagiarsi a tutto cio' che ci circonda non porta a nulla di buono.......Ognuno di noi dovrebbe essere se stesso con le proprie paure le proprie ansie le proprie gioie senza adeguarsi al cosidetto senso comune......

sempre simpaticamente

Beatrice

 

 

 Per certi versi hai ragione, io do molta importanza allo scorrere del tempo, ma non sono triste per i numeri a 2 cifre dei miei lustri, in parte è dovuto senz'altro al mio carattere un po' da misantropo, non sono particolarmente triste, ne particolarmente felice, non amo gli eccessi, amo rappresentarmi perennemente seduto in riva al mio sacro fiume, tra le cui acque ho scorto passare il cadavere di tutti quelli che conosco, compreso il mio più volte e questo parzialmente mi redime.

Io amo la notte per i suoi silenzi, io amo la notte perché l'inutile caos è fermo, io amo la notte perché sono tranquillo a casa mia, padrone del mio tempo, dove il pensiero è libero di rincorrere la parola, anzi generalmente è più vero il contrario, io amo visceralmente tutto quello che rappresenta la vita, amo la sua unicità, ma non amo tutto quello o quelli che popolano la vita, può sembrare un controsenso, ma non lo è, dalla riva del mio sacro fiume ho visto tutto e tutti  e a mio modo ho compreso tutto e tutti, e quello che ho visto e compreso in fondo non mi piace per nulla, in fondo è tutto così in contrasto con quello che è il poco senso della vita.

La vita è la cosa più bella che esista, ma non gli perdono di non avere un senso compiuto, se non quello di perpetuare se stessa quasi crudelmente, mascherando il tutto dietro ad un miracolo che è travestito di luci, di colori, di profumi e di quasi poesia.   

E’ vero io mi sento vecchio, probabilmente lo sono sempre stato, perché ho sempre rifiutato di vivere secondo il pensiero ed il conoscere che mi veniva imposto, è vero mi sento vecchio perché sento lo scorrere del tempo e so con certezza che non siamo noi a correre verso il futuro, verso il domani, noi in realtà siamo assolutamente fermi ed è solamente il tempo a scorrerci sotto i piedi, lasciando a noi unicamente l’illusione di essere stati padroni di quell’attimo di quella frazione insignificante nell’eterno  scorrere del tempo.

Ciaooo neh!