Stop alla base militare di Vicenza

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Cari amici,
oggi rilanciamo la petizione contro l'ampliamento della base militare americana a Vicenza. Firmate numerosi!

Stop alla base militare di Vicenza

Gentile Presidente Obama,
ci rivolgiamo a Lei perche' siamo convinti che LEI  sia il solo a poter fare un regalo alla PACE, mettendo fine a una inutile vicenda di spese militari e sprechi.
A Vicenza, nel Nordest dell’Italia, da molti anni gli abitanti si oppongono all’insensato allargamento della base militare americana Ederle – Dal Molin, fino alla periferia della citta'.
Questo progetto che e' stato siglato tra il governo italiano e il Suo predecessore, George W. Bush, e' un monumento alla paranoia militarista dei tempi in cui il nemico era il blocco sovietico. Da allora molto e' cambiato, il pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti e' considerato da tutti altrove. Per noi, in particolare, si trova nella poverta' in cui vivono molte popolazioni, e' qui che si sviluppa il terrorismo. Terrorismo prodotto da colonialismo e razzismo, e dalle guerre combattute dagli europei per saccheggiare materie prime e depredare i territori fertili nel mondo.
La Sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America ed il Suo programma di rientro delle truppe dai territori di guerra ci fanno sperare in un cambiamento positivo anche per la base militare di Vicenza.
Di piu': sarebbe rivoluzionario dismettere la base militare e destinare i fondi ottenuti, per finanziare scuole, ospedali, medicinali, cibo, acqua potabile nei paesi poveri o in guerra. Questo gesto avrebbe un impatto piu' forte della cattura di Bin Laden e garantirebbe maggiore sicurezza di qualsiasi base militare. Si tratterebbe di dire finalmente al MONDO che gli STATI UNITI preferiscono la CIVILTA’ alle ARMI, la TUTELA DELL’AMBIENTE ALLE DEVASTAZIONI, LA SOLIDARIETA’ AL DENARO, L’ECONOMIA DI PACE A QUELLA DI GUERRA. 
SAPPIAMO CHE LEI LO PUO’ FARE, PRESIDENTE OBAMA.
LEI PUo' FARE SOGNARE AL MONDO LA PACE.
YES YOU CAN.

Per firmare la petizione in italiano

 

Stop the military base in Vicenza

Dear President Obama,
we write directly to you because we are convinced that you are the only one that can make this gift to peace, putting an end to a lengthy and useless story of military spending. The citizens of Vicenza, in the North-East of Italy, have been opposing the meaningless expansion of the US military base Ederle - Dal Molin for many years. This project was agreed upon by the Italian Government and your predecessor Gorge W. Bush and is a monument to the military paranoia of the cold war. Many things have changed since then and many agree that the threats to US security are now elsewhere. We believe that new threats lie in the poverty of many nations: it is here that terrorism develops – terrorism that has its roots in racism and colonialism, in the wars that the Europeans fought to prey on raw materials and fertile ground around the world. Your election as President of the United States of America and your programme to return troops from war territories gives us hope also for the military base in Vicenza. We dare say more: it would be revolutionary to dismantle the base and use the money that would thus be saved to finance schools, hospitals, medicine distribution, food, clean water projects in developing countries and in war zones. It would be a means to finally say that the US chooses PEACE instead of ARMS, the PROTECTION OF THE ENVIRONMENT instead of ECOLOGICAL DEVASTATION, SOLIDARITY instead of PROFIT, an ECONOMY OF PEACE instead of an ECONOMY OF WAR. You can make the world dream of peace again..

Sign the petition


Commenti

E' un'ottima iniziativa. C'è ad esempio un altro sito internazionale che seguo, avaaz.org/it, che organizza di queste petizioni: raccoglie migliaia di sottoscrizioni su ottime iniziative specifiche, proprio nel frattempo - o poco prima - i governi interessati stiano per decidere in proposito; utilizza poi il grosso volume di adesioni per inondare di mail, di telefonate, di fax, ecc. segreterie di governi, di partiti, di ambasciate, di multinazionali e così via a seconda del fatto o della legge in questione. Ad esempio: c'è una legge eurapea per cui, con un milione di firme di cittadini "dall'intera Comunità europea" su una questione, è possibile appellarsi alla Corte europea. In questo modo stanno intentando causa a multinazionali quali la Monsanto sull'introduzione in Europa degli OGM. Se anche le leggi dei singoli Stati bandiscono gli organismi geneticamente modificati, le multinazionali corrompono i politici delle Istituzioni comunitarie per promulgare leggi a cui poi i singoli Stati membri dovranno adeguarsi. Ci sono state altre iniziative da questa Comunità internazionale (Avvaz) che ci riguardano proprio da vicino. L'ultima, ad esempio, riguarda l'accordo segreto del recente vertice dei Capi di Stato Nato in Portogallo: nientemeno che ricollocale l'intero arsenale nucleare americano delle basi Nato in Europa in due soli Stati membri, l'Italia e la Turchia. Tale accordo, nella generale disinformazione, pare proprio sia cosa fatta. Paesi europei quali la Germania e il Belgio, di nucleare non ne vogliono propio più sapere, incluse le basi nucleari americane; e questa sembra la nuova tendenza generale, mentre il Capo di Stato Nato vorrebbe mantenere l'arsenale nucleare ad ogni costo. La motivazione storica di questo arsenale riguarda il periodo della guerra fredda che ora - ribadiscono diversi Stati europei - non c'è più e ne chiedono lo smantellamento. L'Italia, Paese in cui la corruzione sembra non trovare eguali in Europa, è nel tallone d'Achille della situazione: per acconsentire a questo scempio gireranno tangenti o agevolazioni fantasmagoriche ai politici di turno, oltre ad accordi - sempre segreti - commrciali; a pagarne il prezzo finale sarà sempre la popolazione, per lo più ignara e apatica. Le testate nucleari Nato (americane) in Europa sono stimate in un numero di circa 200; tra le 70 e le 90 bombe le abbiamo già in Italia! Vi invito a riflettere un attimo su questo dato: sul nostro territorio ci sono 80 bombe nucleari, alcune varie volte più potenti di quella esplosa ad Hiroshima! Notizie come questa ("80 bombe"!), che dovrebbero farci sobbalzare sulla sedia e spronarci ad immediate reazioni civili, spesso scivolano via dalla nostra mente: è l'effetto di decenni di rincoglionimento televisivo e dai media - monopolizzati e pilotati allo scopo - che decidono a cosa il popolo darà importanza e a cosa no. Con intere aree geografiche di Paesi europei che bandiscono il nucleare, già si parla dell'Italia come futura discarica di scorie; e in Italia sappiamo bene come questo tipo di appalti siano graditi alla nostra classe politica corrotta e alle mafie, che li gestiscono in modo rovinoso per noi e per l'ambiente; e per di più, lo fanno in barba alle leggi - grazie alla giungla burocratica - e nel poco risalto o nel travisamento in cui si sono specializzati i media. In fatto di basi militari strategiche o nucleari la Germania ha fatto scuola: quando i Sovietici, lì dall'ultimo conflitto mondiale, hanno infine lasciato le proprie basi, in Germania si sono ritrovati con dei "disastri ecologici" a volte irreversibili, con il territorio (terreni, fiumi o torrenti) saturo - dopo decenni di stanziamento militare - di ogni sorta di nefandezze chimiche e biologiche. E' un fatto assodato che gli americani, in proposito, non siano "i buoni" della situazione; anzi... Quello che è appena accaduto a Vicenza, con la disastrosa alluvione dovuta all'esondazione di un fiume, è avvenuto anche perché nella base militare ammericana ne avevano deviato il corso... Pertanto, cari amici della redazione di Cacao, vi invito a non sottovalutare le potenzialità di ciò che avete fatto con questa eccezionale petizione. Mi fa male vederla su una edizione di Cacao e poi non rivederla più. Proponetela a tutti i siti dell' "indotto alternativo", per cominciare... Magari, prima, contattate e parlate con gruppi come Avaaz (voi ne conoscerete anche altri) in grado di raccoglere dalla Comunità italiana, europea e mondiale 50.000 firme solo in un paio di giorni. Cercate insomma di unificare gli sforzi e il potenziale di consenso. Purtroppo, oggi, il mondo si sta dividendo in due categorie di persone: coloro che si rendono conto di avere ua coscienza e cercano di usarla autonomamente nel modo migliore, e coloro che hanno fatto del farsela calpestare il proprio sport preferito (e senza neanche rendersene conto!). Quante volte sarà successo a molti di noi di "parlare" a qualcuno, per constatare solo che costui, o costoro, sono convinti di cose su cui non si sono presi la briga di informarsi o di riflettere, e le hanno solo sentite dire magari in televisione?! O, ad esempio, constatare che sono favorevoli al nucleare senza averne valutato i nefandi effetti collaterali sull'ambiente e sull'uomo, e le stupende alternative che ci sono? Se poi parliamo del tipo di società o di valori che comporta il pro-nucleare, diventiamo ai loro occhi immediatamente degli alieni!... C'è un popolo di "alieni" che si serve della Rete perché altri media sono ormai dei monopoli; non vogliono più accettare distinzioni di razza o di Paese, oppure degli slogan dalla religione o dalla politica, perché la maggior parte delle notizie che circolano sono solo slogan; per questo motivo, il loro modo di formarsi un'opinione è qualcosa di totalmente diverso: è aperto, dinamico e disposto al confronto, non uno slogan; si distinguono nell'uso autonomo della coscienza contro il non uso, sono aperti a nuove idee e contribuiscono con idee o magari con iniziative. Questo nuovo popolo deve essere riunito. Se questa petizione la firmiamo in 100, in 1000 o in 10000 è un po' come l'autoerotismo: siamo soddisfatti perché abbiamo fatto qualcosa ma alla fine delusi, perché il risultato è tuttaltro che grandioso! Quando ad una segreteria politica arriva una petizione con poche migliaia di firmatari, proprio non la vedono! Ma quando un politico si vede arrivare una petizione magari di 500.000 persone, riconosce immediatamente l'interlocutore perché diventa un ottimo possibile collegio elettorale; perché per i professionisti della politica non siamo persone, ma elettori o categorie da governare. Lo stesso avviene per le multizionali: se siamo numerosi diventiamo per loro una possibile categoria di acquirenti; solo così ci riconoscono come interlocutori e sono costretti a prenderci in considerazione. Purtroppo, invece, per enclavi come le basi militari (una specie di ambasciate), le leggi che riconosciamo e il dover rispondere delle proprie azioni non esistono; lo stesso vale per altri gruppi autogestiti di potere come la P2 o altri monopoli culturali, giuridici o commerciali "trasversali": per costoro saremo sempre solo dei guastafeste, dei contestatori, dei manifestanti o addirittura dei terroristi! E questo loro atteggiamento continuerà se a presentarsi saranno sempre i soliti quattro gatti! C'è una Comunità internazionale che intende autogestire la propria coscienza e non è disposta a farla manipolare: i numeri per battersi li ha! Ho notato che c'è molto buon senso nella Rete e molta voglia di partecipare. Quella delle "petizioni" è una materia molto importante e non va sprecata: è l'anticamera delle cause collettive, astutamente non legali in un Paese corrotto come il nostro perché la loro azione è devastante per i grossi gruppi di potere, diretti e anche trasversali. E' una nuova forma di democrazia diretta, con caratteristiche internazionali perché è nata sul web: cittadini che si esprimono e si ritrovano concordi su argomenti generali di buon senso, soprattutto su quelli che sono come una coltellata all'intelligenza in quanto contrari al benessere di tutti e ad esclusivo favore di pochi. Questa neonata democrazia diretta funziona, perché gruppi come Avaaz hanno ottenuto diverse vittorie. Ben venga, dunque, questa ottima petizione: ma facciamo in modo che sia diffusa il più possibile. Diversamente, sarà solo autoerotismo, ben fatto ma deludente nei risultati. Con affetto e stima, MAURO. P.S. : nel provare a firmare la petizione, oltre alla mail mi viene richiesta una password come condizione sine qua non... Una password di cosa?