Criminale e vergognosa l’aggressione contro Borghezio!!! firma la lettera di solidarietà!!!

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Abbiamo raccolto una testimonianza affidabile di una delle persone che erano presenti nel vagone del treno Torino-Milano dove Borghezio è stato aggredito.
La descrizione è stata quella di uno spettacolo orribile tanto che la persona che era presente ha detto di essere scioccata e di non aver mai visto niente di così bestiale. I fatti sono semplici nella loro stolida bassezza: un gruppo di manifestanti provenienti dal grande raduno pacifico ha preso posto in un vagone vuoto di prima classe. Qui Borghezio è stato immediatamente riconosciuto. La voce è corsa lungo il treno e in un attimo alcune decine di teppisti si sono precipite nel vagone cercando di colpire Borghezio in ogni modo. Per fortuna molti pacifisti hanno creato un cordone protettivo limitando i danni. Ma gli aggressori erano scatenati: addirittura alcuni si arrampicavano sui ripiani per le valige e strisciando a quell’altezza cercavano di arrivare a tiro. Altri arrivavano all’improvviso in piccoli gruppi cercando di sfondare. Un parapiglia indescrivibile sovrastato dalle urla di chi difendeva Borghezio e intanto urlava: ”Non toccatelo! Non toccatelo!!!”
La persona che ci ha raccontato la dinamica ha insistito sull’aspetto totalmente sconvolto degli aggressori.
Il tentativo di linciaggio che ha portato al ferimento grave, per fortuna non gravissimo, di Borghezio e dei due agenti che lo proteggevano, è andato avanti per parecchio, fino a quando il treno è arrivato nella stazione di Chivasso e sono intervenuti i carabinieri.
Ora io credo che si debba lanciare una campagna di denuncia e di condanna di queste vigliaccate. E proprio in questo momento di disperazione sociale dobbiamo impegnarci a combattere la tentazione di ripetere l’esperienza del Far West degli anni ‘70 che ha portato così tante persone a essere uccise o a patire situazioni terribili.
Il nostro rifiuto della violenza è ormai antico e consolidato ma dobbiamo trovare tutti i mezzi possibili per combattere questa malattia mortale della mente così profondamente radicata nella cultura occidentale del dominio e della vendetta.
Praticare la violenza è sempre un disonore.
Praticare la violenza richiede di essere sordi al dolore delle vittime e quindi ottenebra le percezioni e distrugge la capacità empatica.
Immaginare un mondo migliore vuol dire desiderare una civiltà basata sull’ascolto, sulla sensibilità, sul rispetto e sull’amore.
E visto che la reale acquisizione di questo punto di vista passa per il doveroso conforto delle vittime ti chiedo di firmare un messaggio di conforto per Borghezio e per gli agenti (un uomo e una donna) che con lui sono stati feriti. Il sito per firmare lo troverai al più presto in linea.

Per chi volesse approfondire il discorso sul pacifismo e il rifiuto della violenza
propongo questi due articoli usciti su Cacao della Domenica:
http://mlist.alcatraz.it/redazione/NEWS/show_news_p.php3?NewsID=1993

http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2075

Segue testo Raccolta di firme per la lettera a Borghezio.

Jacopo Fo

A Mario Borghezio e agli agenti della Polfer feriti il 17 dicembre dopo la manifestazione pacifica contro la Tav.

Vorremmo esprimervi tutto il nostro rammarico per l’aggressione orribile che avete subito. Troviamo indegno che esseri umani, con la scusa di una qualunque ideologia, si comportino in modo così criminale. Anzi pensiamo sia un’aggravante praticare violenza giustificandosi con il concetto perverso del fine che giustifica i mezzi.
E ci fa particolarmente schifo che simili banditi abbiano approfittato di una pacifica manifestazione e di un grande movimento ideale per portare a compimento quest’azione squadrista. E doppiamente siamo offesi dalle violenze da voi subite proprio perchè consideriamo Mario Borghezio è un nostro avversario politico.
E proprio per questo teniamo alla sua perfetta incolumità. Dal nostro punto di vista difendere gli avversari politici dalle aggressioni è più importante che difendere noi stessi. Non possiamo difendere la nostra libertà senza difendere quella delle persone alle quali civilmente e onestamente ci opponiamo.
Speriamo quindi che guariate presto e speriamo che possiate riprendervi dal trauma psicologico subito. E se questo in qualche modo può lenire il vostro dolore sappiate che quel che avete patito ci spingerà ancor di più a contrastare con ogni mezzo e prima di tutto, qualunque ricorso alla violenza, dovunque e contro chiunque.

Jacopo Fo


Commenti

sei veramente un grande Jacopo e mi trovi perfettamente d'accordo....

Eliana da Milano

Mi unisco nei complimenti a Jacopo per aver affrontato in questo modo una vicenda sulla quale sarebbe stato molto facile sorvolare o commentare diversamente. Non è così immediato essere dispiaciuti perchè hanno picchiato Borghezio.Però se ci pensate, oltre ad aver agito tanti contro uno, gli esecutori del pestaggio si sono scordati di un'altra norma elementare, e cioè: non si picchia la gente con gli occhiali! A me da piccolo ha salvato tante volte..però dopo un pò me li toglievano. E nessuno mi mandava lettere di solidarietà, era triste... credo che a Borghezio possa fare bene riceverne.
Fate il link che lo firmiamo!

ma che dite?? Borghezio è un disgustoso fascista obeso che è salito su quel treno provocando compagni nostri che erano stati a manifestare per impedire le devastazioni e i saccheggi della tav, e voi cascate nel suo ridicolo tranello? state a dargli retta? addirittura una lettera di solidarietà?

occhi aperti sempre. meglio un po' di calci a borghezio oggi che i lager domani (lui li auspica apertamente, come i nazi quando non erano che un piccolo partito di fanatici)

La differenza nel modo di pensare sta proprio qui.
Io difendo un fascista obeso.
Lo difenderei anche se fosse magro, alto, biondo o pelato.
Tu che ti firmi Canepazzo, evidentemente non hai interesse al rispetto umano. O meglio pensi che i cattivi non lo meritino questo rispetto.
Ma io ho visto che quando si smettono di rispettare gli avversari politici e si inizia a difendere o minimizzare la violenza finisce che prendono il potere dentro il movimento loschi figuri che non danno nessun valore alla vita.
E come ha dimostrato Stalin e nel loro piccolo i vari "generali dell'Armata Rossa" italiani degli anni settanta si fa presto poi a non distinguere più tra amici e nemici.
Perso il rispetto per gli avversari si perde anche per i compagni e anche per se stessi.
Ma è evidente che queste parole ti siano incomprensibili.
Sinceramente credo che questo modo di pensare sia di intralcio a un mondo migliore più delle follie di Borghezio.
Le tue parole mi fanno grande tristezza.
E non ci vedo dentro un solo grammo di "nuova umanità", senso dell'amore e della pace. Non vorrei vivere nel mondo nuovo che tu vuoi costruire (con la violenza) per niente al mondo.
Non scambio un mondo di violenza con un mondo di violenza.
Ed è triste pensare che tanti come te non abbiano ancora capito, schiavi mentali della vecchia cultura, che il fine NON giustifica i mezzi. I mezzi al contrario DETERMINANO i risultati. Con la violenza si costruisce solo dolore e ingiustizia.
E vorrei quindi dirti chiaramente: tu non fai parte della mia gente. Non ci unisce niente.

Jacopo,
considerato che non lo stimi ti propongo questa lettura dal sito di Don Vitaliano Della Sala:

http://www.donvitaliano.it/?p=16#more-16

Ciao,
Diego

Ciao Jacopo,
da quando ho scoperto la presenza di Alcatraz sul web (diversi anni) ti seguo regolarmente. Mi sono trovato spesso d'accordo con le tue idee e in alcune occasioni mi sono apertamente schierato dalla tua parte contro chi, nei commenti sui tuoi siti web, criticava alcune tue tue posizioni che io invece condividevo. Saro franco però, questa volta non sono d'accordo con questa tua iniziativa, anche se condivido i valori a cui è ispirata. E ora ti spiegherò perchè.
Innanzitutto, non voglio essere frainteso e fin da ora confermo che credo nella pace e nella non violenza (anche per questo sono attivista di un'associazione che fa di questi valori uno dei suoi ideali portanti). Ciò su cui non sono d'accordo è altro e lo elencherò per punti:
- partiamo dalla tua descrizione dell'accaduto e dal testo della lettera di solidarietà: non commento singolarmente ogni espressione per non dilungarmi troppo ma comunque i toni e le parole che hai utilizzato mi sembrano francamente enfatizzati ed eccessivi ("Criminale e vergognosa l’aggressione contro Borghezio!!!", "spettacolo orribile", "la persona che era presente ha detto di essere scioccata e di non aver mai visto niente di così bestiale", "aspetto totalmente sconvolto degli aggressori", "ferimento grave, per fortuna non gravissimo", "aggressione orribile", "si comportino in modo così criminale", "simili banditi", "azione squadrista", "trauma psicologico").
- nella descrizione dei fatti hai omesso il fatto che alcuni esponenti di Rifondazione hanno più volte chiesto a Borghezio, prima del pestaggio, di scendere dal treno per non creare inutili tensioni. Nonostante i ripetuti appelli, Borghezio si è rifiutato di scendere dimostrando che la sua unica volontà era quella di provocare i manifestanti per far passare il messaggio, sui media, che il popolo no-tav in realtà è un gruppo di violenti. Purtroppo, alcuni di essi sono caduti nella trappola, aggredendolo. E questo, non solo è un atto di violenza, ma ha anche rischiato di screditare l'intero movimento no-tav e il movimento pacifista.
- Inoltre Borghezio, qualche anno fa, si è reso responsabile di un brutto episodio (mandato in onda anche da "Le Iene") durante il quale, sempre su un treno, spruzzava del disinfettante spray sui posti dove si erano seduti dei neri, e cosa ancor più grave, lo spruzzava anche addosso a queste persone. Anche in quel caso Borghezio ha dimostrato la sua inciviltà e il suo atteggiamento provocatorio. Allora, peraltro, i provocati non hanno ceduto alla provocazione. Perchè in quella occasione, Jacopo, non hai proposto una lettera di condanna per gli atti di Borghezio e di solidarietà con le persone da lui aggredite? Non avendo potuto firmare una lettera di solidarietà allora, perchè dovrei farlo adesso (scusami ma il mio buon cuore è più vicino a quegli extracomunitari che a Borghezio)?
- Come posso, senza farmi venire il voltastomaco, mostrare solidarietà ad una persona che, anche grazie al suo ruolo politico, non fa altro che inveire, discriminare, attaccare, insultare (e chi più ne ha più ne metta) arabi, islamici, imam ecc...(mettendoli tutti nello stesso calderone) solo per i lfatto di appartenere ad una determinata "etnia" o "religione"?

Per concludere, se pubblicherai questa lettera di conforto e solidarietà, io NON sarò tra i sottoscrittori e invito i frequentatori

Buone Feste,
Diego

PS: nonstante questo continuo a considerare il lavoro che da anni svolgi molto positivo e non sarà un singolo episodio a farmi cambiare idea.

Mi rivolgo a Diego, il cui punto di vista è sicuramente comprensibilissimo..anche a me viene da rigurgitare quando vedo Borghezio a Blob che disinfetta i treni o che sbraita offese generalizzate, "Mandiamoli a casa loro" e tutto il resto.La cosa che più mi colpisce quando vedo quelle scene sono le persone che ascoltano il buon B., e si gasano da matti alle sue urla violente: spesso a Blob mandano uno spezzone nel quale si vede inquadrata nel pubblico del comizio una ragazza piuttosto giovane, con gli occhiali, la quale, mentre B. grida "Ma quali moschee, via questi figli di puttana " o qualcosa di simile, s'illumina in volto e sorride di un bel sorriso aperto,non sto scherzando, poi questa ragazza applaude infervorata, sempre sorridendo...ecco a me questa immagine ha dato un senso di disagio molto forte,di schifo, di malessere. Questo per dire cosa provo nei confronti del "personaggio" Borghezio.
Credo comunque che mandare una lettera di solidarietà a chi è stato malmenato, chiunque sia, rappresenti un gesto umano. Ecco perchè ho deciso di firmare. In effetti,mi dispiace di non aver espresso la mia solidarietà agli extracomunitari umiliati con la disinfezione; se mai potrò, lo farò. Ma ora,oggi, mi si presenta l'occasione di essere solidale con Borghezio: pensa com'è strana la vita! E quest'occasione va colta, credo. Ciao
Andrea

Caro Diego
ti ringrazio per la stima.
Ma resto convinto che quello che è stato fatto a Borghezio è orrendo e inaccettabile.
E resto convinto che se il movimento non è capace di criticare duramente questi teppisti si troverà nella merda.
Che Borghezio non sia voluto scendere dal treno è nel suo diritto e forse anche nel suo calcolo politico.
Certamente ha fatto più danno questa aggressione che mille iniziative contro i NO-Tav.
Ma la colpa è del movimento che non è riuscito a fare chiarezza sulla violenza e organizzarsi per GARANTIRE che fatti simili non potessero accadere neanche dopo la manifestazione.
Ma è una storia antica. E questa timidezza nel condannare la violenza (di cui alcuni compagni soffrono) è retaggio della nostra cultura, quella dell'esaltazione dei viet cong e di Che Guevara. Un sacco di compagni portano ancora il Che sulle bandiere...
So che attaccando il Che mi tiro addosso le ire di moltissimi.
Ma il Che era uno che cercava di portare la guerra...Ce ne vogliamo rendere conto?
Grande differenza con il subcomandante Marcos...Gli Zapatisti sono un intero popolo che agisce e sono stati i primi al mondo a inventare la guerra simbolica: durata sette giorni...(un'invenzione mediatica incredibile, una guerra che condanna la guerra...Una guerra omeopatica che serve solo per ridisegnare gli equilibri...)
E avevano l'attenuante della legittima difesa dopo 5 secoli di genocidio.
Quindi li capisco. Anch'io sono per difendersi se aggrediti.
Mi sembra che la storia del Che sia un'altra. Lui voleva esportare una guerra vera, di anni.
Vogliamo parlare della moralità della spedizione del Che in Africa a fianco dei russi?
Lui stesso (e di questo gliene faccio merito) entra in crisi e lo racconta nel suo diario...

Non si può continuare a mettere insieme il Che con Mandela, Martin Luter King e gli Zapatisti: Bisogna scegliere.
Ma è difficile, non ci siamo ancora completamente liberati del mito della violenza.
Se non lo faremo non costruiremo un mondo migliore.
Per questo le mie parole sono tanto dure.
Non mi aspetto che Borghezio rispetti la vita. Invece pretendo che lo faccia chi lotta con me.

Ciao Jacopo,
ti rispondo velocemente citando in corsivo le tue affermazioni.
Ma resto convinto che quello che è stato fatto a Borghezio è orrendo e inaccettabile.
Sono d'accordo.
E resto convinto che se il movimento non è capace di criticare duramente questi teppisti si troverà nella merda.
Penso che questo il movimento lo abbia fatto, infatti questo è l'unico caso di violenza riscontrato durante l'intera protesta del popolo NO-TAV che per il resto è stata totalmente pacifica. Quindi singolo episodio e pochissime persone responsabili dell'accaduto.
Che Borghezio non sia voluto scendere dal treno è nel suo diritto e forse anche nel suo calcolo politico.
E' sicuramente nel suo calcolo politico, vedi un altro motivo per cui sia salito proprio su quel treno...
Certamente ha fatto più danno questa aggressione che mille iniziative contro i NO-Tav.
Non penso, del resto questo episodio, per fortuna, ha avuto un riscontro mediatico limitato (anche nel tempo), anche se non è da escludere che ci possa essere una sorta di "danno d'immagine" per il movimento.
Ma la colpa è del movimento che non è riuscito a fare chiarezza sulla violenza e organizzarsi per GARANTIRE che fatti simili non potessero accadere neanche dopo la manifestazione.
Il movimento poteva fare di meglio, ma teniamo conto che è difficile controllare tutto e tutti. E comunque penso che in questo caso la responsabilità sia dei singoli.
Ma è una storia antica. E questa timidezza nel condannare la violenza (di cui alcuni compagni soffrono) è retaggio della nostra cultura, quella dell'esaltazione dei viet cong e di Che Guevara. Un sacco di compagni portano ancora il Che sulle bandiere...
Non capisco che violenza ci sia a portare il Che su una bandiera!? E i viet cong non stavano semplicemente difendendosi dall'ennesima guerra americana? E stiamo parlando di altri periodi storici con differenti situazioni economiche, politiche sociali ecc. rispetto ad oggi. Quindi i mezzi utilizzati dai popoli per difendersi, ribellarsi e conquistare la libertà sono diversi da oggi e da situazione a situazione. Gandhi sconfisse l'impero inglese con la non violenza, è vero, ma il dominio inglese era (in maniera molto semplificata) un dominio economico, non militare. Molto differente dalle dittature, militari per l'appunto, del Sudamerica, che Ernesto Guevara De La Serna combatteva. Sarebbe bastato il boicottaggio al "Che" per sconfiggerle? Penso proprio di no. E anche per questi popoli vale il principio del diritto a difendersi, o no?
So che attaccando il Che mi tiro addosso le ire di moltissimi.
Ma il Che era uno che cercava di portare la guerra...Ce ne vogliamo rendere conto?

La guerra del Che, però era una guerra di liberazione dei popoli, non una guerra di aggressione...
Grande differenza con il subcomandante Marcos...Gli Zapatisti sono un intero popolo che agisce e sono stati i primi al mondo a inventare la guerra simbolica: durata sette giorni...(un'invenzione mediatica incredibile, una guerra che condanna la guerra...Una guerra omeopatica che serve solo per ridisegnare gli equilibri...)
E avevano l'attenuante della legittima difesa dopo 5 secoli di genocidio.
Quindi li capisco. Anch'io sono per difendersi se aggrediti.
Mi sembra che la storia del Che sia un'altra. Lui voleva esportare una guerra vera, di anni.

Anch'io stimo molto il movimento zapatista del Subcomandante Marcos. Ma se ci pensi, anche Marcos gira armato e il movimento si chiama EZLN, dove E sta per Esercito, che non è certo un entità pacifista. E come per il Che, l'obiettivo degli Zapatisti è la Liberazione Nazionale. E anche il Che come gli zapatisti aveva il sostegno di interi popoli oppressi.
Vogliamo parlare della moralità della spedizione del Che in Africa a fianco dei russi?
Lui stesso (e di questo gliene faccio merito) entra in crisi e lo racconta nel suo diario...

Non bisogna mitizzare il Che, come nessun'altro personaggio storico, come tutte le persone aveva i suoi limiti e non era perfetto, ha fatto i suoi errori. Ciò non toglie che sia stato un grande personaggio, che come altri, ha dato tanto all'umanità!
Non si può continuare a mettere insieme il Che con Mandela, Martin Luter King e gli Zapatisti: Bisogna scegliere.
Qui cadi in contraddizione Jacopo, perchè Mandela è stato il fondatore della ala militarista all'interno dell'ANC, la cosiddetta "Lancia della Nazione", e quando è stato arrestato l'allora presidente del Sudafrica gli offrì la libertà a condizione di rinnegare la guerriglia. E Mandela, secondo me giustamente, rifiutò e restò in carcere. Inoltre nei processi di difesa Mandela rivendicò il proprio diritto ad usare la violenza contro il regime d’apartheid negli anni ’60.
In conclusione, su questa questione, nel corso della storia ci sono momenti in cui i popoli per difendersi da invasori o oppressori utilizzano inevitabilmente la violenza (vedi la resistenza irachena, ma non i teroristi di Al Zarqawi, vedi l'Intifada palestinese, ma non Hamas, vedi la Resistenza Partigiana in Italia, come avrebbe potuto sconfiggere i nazi-fascisti senza le armi?). E io li capisco! Non è facile vivere per anni, decenni, continuamente umiliati e oppressi. Con simili argomentazioni sulla violenza, Jacopo, finisci per giustificare, per esempio, le recenti proposte di legge del governo Blair che mirano a limitare le libertà civili, per cui, il semplice fatto di esaltare su un blog Mandela, o esibire una maglietta del Che o di Malcolm X è conisderato reato. La nostra situazione però è diversa, e quindi ribadisco che l'aggressione a Borghezio è stata un errore e ho già spiegato perchè nel mio primo post. Nonostante ciò non me la sento di esprimere solidarietà a chi la violenza la usa quotidianamente. Riconosco, però, un merito a questa tua lettera di solidarietà: una grande lezione etica per Borghezio, che dovrebbe solo prendere esempio.
Ma è difficile, non ci siamo ancora completamente liberati del mito della violenza.
Se non lo faremo non costruiremo un mondo migliore.
Per questo le mie parole sono tanto dure.

Sono d'accordo con te che non sia giusto sminuire l'aggressione a Borghezio, ma non è neanche giusto enfatizzarla, come hai fatto, perchè questo potrebbe portare a un'aumento della violenza.
Non mi aspetto che Borghezio rispetti la vita. Invece pretendo che lo faccia chi lotta con me.
Addirittura la vita... dai non l'hanno mica ammazzato!

Un ultima cosa: nel tuo post non hai risposto alla mia domanda: perchè non è stata scritta una lettera di solidarietà per le persone aggredite da Borghezio? Se vuoi la riformulo in un altro modo: scriviamo una lettera di solidarietà ai nostri avversari e diamo per scontata la solidarietà ai nostri "compagni" aggrediti, non scrivendo una lettera di solidarietà a loro? Non ti sembra una cosa un po' ambigua? Non è che poi quei "compagni" possono pensare che stai dall'altra parte?