Silvio sconsolato per il Lodo naufragato

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Bisogna mettersi nei panni di Silvio. E' un imperativo categorico. Se vuoi batterlo devi conoscerlo.
E le sfumature sono tutto.
Qual'è il mito inarrivabile che insegue Berlusconi?
Tutti abbiamo un mito inarrivabile. Anche lui. Sopratutto perché è basso, pelato e da piccolo i bambini cattivi gli dicevano: "Berlusconi Berlusconi, ci stai sui coglioni!"
Crudeltà!
E allora capiamolo! Apri il tuo cuore alla visione dello stato d'animo del Presidente.
Proprio quando aveva ottenuto tutto, anche l'inottenibile, un assurdo meccanismo legale si incrina per via di un manipoli di vecchissimi giudici costituzionali. Gente che non entra in un supermecato dal 1843 e che, per ragioni che noi umani non potremo mai capire, ha compiuto un gesto inaspettato. Si saranno incartati su qualche virgola, remoti sensi della disciplina giuristica, ammirazione fideistica verso antichi filosofi suicidi, aneliti giovanili di rivolta... non lo sapremo mai.
Sia come sia. Comunque è un brutto periodo. Va al governo e crolla il mercato finanziario mondiale, terremoti, stazioni ferroviarie che esplodono, alluvioni, D'Addario vampire, condanna di Previti per il Lodo Mondadori, 750 milioni di euro di multa a Fininvest e gli crolla addosso il Lodo Alfano. Silvio naviga nella sfiga, La gente che lo incontra per strada inizia a toccarsi. E non perché è sessualmente eccitata. E intanto Fini fa il cretino con Montezemolo e Casini. E non può neanche dare un party che i paparazzi e i videotelefonini sono in agguato.
Ma che vita di merda.
Ma torniamo al mito inarrivabile:
Qual'è quello del Presidente del Consiglio?
Garibaldi?
Mao?
Shwarzeneger?
Olof Palme?
Ailé Selassié?
Maradona?
Camerun Diaz?

Secondo me lui sognava veramente di riformare l'Italia. Ma sapete com'é... La vita è crudele.


Commenti

davvero toccante ;-)

Io mi son messo da piangere!!!

NDR: Però dato che si parla di Berlusconi una toccanina me la son fatta :))

Sapere è Potere !

Una volta, tanto tanto, ma proprio tanto tempo fa (70), c'era Lui.
Lui fece il Sabato.
Lui fece i campi illuminati (per lavorare anche di notte).
Lui fece le colonie a Riccione, sul lungomare.
Lui fece la ferrovia che va a San Marino.
... Lui fece anche alcune stronzate, tipo andare a fare la guerra in Etiopia o in Grecia - delle cagate strategiche che ridevano anche i carretti armati biposto (tipo sidecar) fatti con la latta - ma tutto sommato Lui aveva fatto SOGNARE.
Poi, dopo Lui - che siccome ha la "elle" maisucola è stato da molti frainteso - è venuto l'Unto (70 anni dopo, mese più, anno meno). Di solito quando c'è una religione di mezzo (la politica è un rituale di appartenenza ininterrotto) si salvano solo quelli dello stesso squadrone, e si riproducono solo tra padani. L'Unto - meglio conosciuto come Silvio - ha cambiato il vestito e trapiantato i capelli per non assomigliare troppo al vecchio, ma tutto il resto l'ha fatto uguale, ridotto nella geografia, ma uguale per la portata distruttiva di quel minimo di etico c'era rimasto agli italici.
A dare il colpo di grazie pare ci sarà quell'altro, quello rauco col coso duro. Il padano.
Bà.
C'era solo da vergognarsi ad essere italici fino a l'altro ieri... poi, minimamente, quei 12 comunisti (o 13, chissenefrega), ci hanno ricordato che infondo, un po' di dignità, un minimino di rivalsa, è ancora possibile.

... a me si è alleggerita quella pietra che ho dentro da quando è tornato quel malsano SOGNO... che poi è solo paura, conservazione e chiusura.

Make love.

davide

Io porto piogge fresche ai fiori assetati
dai fiumi e dai mari.
Io porto ombre leggere alle foglie sognanti
nella quiete del meriggio.
Dalle mie pene scuoto le rugiade che svegliano
i soavi boccioli a uno a uno,
cullati sul seno della madre,
mentre danza intorno al sole.
Io agito la sferza della grandine,
e imbianco i verdi piani,
e poi di nuovo la disciolgo in pioggia,
e rido mentre passo nel tuono.

Io setaccio sui monti la neve,
e i grandi pini gemono atterriti;
e tutta notte il mio guanciale è bianco,
mentre io dormo in braccio all'uragano.
Sublime sulle torri mie svettanti
siede il lampo, mio pilota;

sotto, incatenato in una grotta, il tuono,
ulula e si dimena;
sulla terra e sul mare, dolcemente,
mi va guidando questo muio pilota,
sedotto dall'amore dei geni che si muovono
negli abissi del mare di viola;
sui colli e le balze e i ruscelli,
sui laghi e le pianure,
dovunque sogni, sotto un monte o un fiume,
rimane lo Spirito a lui caro;
e mentre mi scaldo all'azzurro sorriso del cielo,
lui si dissolve in pioggia a mano a mano.

L'aurora sanguigna, con gli occhi di meteora,
e l'ali fiammeggianti dispiegate,
balza in groppa al mio nembo veleggiante,
quando brilla ormai morta la stella del mattino:
così sul picco d'un alpestre rupe,
che trema e sussulta,
un'aquila lucente si posa per un attimo,
nello splendore delle ali d'oro.
E quando il tramonto del mare lucente
spira i suoi ardori di quiete e d'amore,
e il rosso manto della sera cala
dagli abissi del cielo,
ripiego l'ali e poso, sul mio aereo nido,
come colomba intenta alla sua cova.

Quella celeste fanciulla colma di candido fuoco,
Chiamata dagli uomini Luna,
scivola luccicando sul mio suolo che somiglia a un vello
disteso dai venti della notte;
e dove il colpo dell'invisibile suo piede,
udito soltanto dagli angeli,
rompe la trama al tetto sottile del mio padiglione,
dietro di lei le stelle si affacciano a spiare;
e rido a vederle fuggire turbinando,
come uno sciame d'api d'oro,
quando allargo lo squarcio alla mia tenda costruita dal vento,

Finchè i placidi fiumi, e i laghi, e i mari,
come strisce di cielo cadute attraverso il mio squarcio,
non sian tutti coperti di stelle e di luna.

Io cingo al trono del Sole una fascia di fuoco,
e un serto di perle al trono della Luna;
i vulcani si offuscanoe gli astri sussultano e tremano,
quando spiegano i venti il mio vessillo.
Da un capo all'altro, simile ad un ponte,
sopra un mare scrosciante,
invulnerabile al sole, io pendo come un tetto,
a cui sono colonne le montagne.
L'arco di trionfo sotto il quale incedo
col fuoco, la neve e l'uragano,
quando sono al mio trono incatenate le Potenze dell'aria,
è l'arcobaleno dai mille colori:
quei dolci colori tessuti dal fuoco dei cieli,
mentre la rorida Terra in basso rideva.

Io sono la figlia dell'Acqua e della Terra,
e l'alunna del Cielo;
io passo attraverso i pori del mare e delle spiagge;
io muto, ma non posso morire.
Perché dopo la pioggia, quando immacolata
è la volta del Cielo,
e i venti e il bagliore convesso dei raggi del sole
costruiscon la cupola azzurra dell'aria,
io rido in silenzio del mio cenotafio,
e dagli antri della pioggia,
come un bimbo dall'alvo, o un'ombra dalla tomba,
sorgo a distruggerlo di nuovo.

Ciao Jacopo come va? è da un pò che non ci sentiamo , io in questi mesi ho avuto molto da fare e pochissimo tempo a disposizione ,ora sono tornato per chiederti una cosa importante ,lo so che non ci conosciamo bene ma ti volevo chiedere la possibilità di incontrarti di persona anche solo per 10 minuti , lo so non ho nessun diritto di chiedertelo ne la confidenza per farlo ma ti vorrei parlare di una cosa che merita assolutamente la tua attenzione,prometto che ti rubo pochissimo tempo e ti darò il minimo fastidio . 

Silvio Berlusconi è vicino alla sua caduta, come Hitler assediato nel bunker di Berlino. Tenta di giocare qualche mossa ma è circondato, è finita, esala le ultime stronzate e poi ciao. Fa lo spavaldo ma sotto gli manca la terra per poggiare i piedi. Anche i suoi cominciano a defilarsi: Guzzanti, Fini e altri. Per questo ho deciso di scommettere sulla sua caduta e la sua rovina con uno sito web che segue questo evento minuto per minuto, no anzi, secondo per secondo. Se vi collegate a lacadutadiberlusconi potrete leggere quello che su d lui le persone scrivono in tutto il mondo via twitter, le ultime notizie da tutte le testate, i video di satira, le vignette, i link per approfondire, un microblog e potretedire la vostra nello spazio dei commenti. La caduta di Berlusconi è vicina e tu che fai? Niente?

Continuo a leggere perplesso questa annotazioni su un Berlusconi che vorrebbe difendersi dalla giustizia per coprire i suoi comportamenti truffaldini passati. Tuttavia mi sembra che così si manchi l'argomento fondamentale: la riforma della magistratura.

Di due l'una: o si ritiene che nella magistratura vada tutto bene, che la giustizia sia ben amministrata ed i magistrati facciano efficentemente ed a buon mercato il proprio lavoro, ovvero si ritiene il contrario ed allora si condivide l'esigenza di riforme.

Ma se così è, si pone il problema di introdurre tali riforme: la separazione delle carriere, il management dei tribunali dal punto di vista dell'efficenza ecc. Riforme che sono fortemente osteggiate dalla stessa magistratura che non impiega nulla a mettere su indagini a catena sul politico di turno che sta sostenendo tali iniziative, così da costringerlo a distogliere parte della sua attenzione dalla responsabilità di governo per doversi dedicare alla propria difesa. Condizione che praticamente impedisce l'attività di governo ed in particolare l'operazione di riforma dell'azione penale paventata dalla magistratura.

Forse qualcuno ricorda Mastella e l'indagine che lo ha costretto alle dimissioni. Qualcuno sa cosa ne sia stato dopo che essa ha sortito l'effetto sperato, la caduta del governo Prodi?

Come se ne esce? Forse il Lodo Alfano era una misura ingenua. Tuttavia ancora nessuno mi sembra ne abbia individuate di più sagge e mature per uscire da questa impasse.

Fabrizio Bartolomucci Roma