VIDEO: Cucire e dejéuner sur l'herbe, 2010.

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di Claudia Rordorf

Il video rappresenta delle donne che come a provenire dalla terra stessa,velate, figure mitiche, non temporalmente definite, giungono ad un prato dove si siedono e cominciano a cucire. Dee madri e al contempo terrene. Donne che quotidianamente curano la tessitura del vivere collettivo nel microcosmo della famiglia e che sono l'anello di unione con la società esterna. Abili tessitrici di rapporti umani e sociali. Donne che si tramandano da sempre la saggezza segreta del mondo, creando una rete di cooperazione e sostegno reciproco.
Un giovane uomo nudo  ascolta i racconti e osserva l'operato femminile da cui viene edotto. Il titolo del video dichiara il riferimento al dipinto di Edouard  Manet dove la nudità scandalosa, perché troppo realistica e legata al contemporaneo, era  quella femminile.  Da lì in avanti, si apre la stagione del nudo muliebre reale, carico di erotismo e immanenza. La qual cosa è piena di fascino e libertà. Ma nel secolo successivo, con l'intervento di nuovi media e con l'utilizzo maschile degli stessi, il corpo della donna ha finito per assumere sempre più la forma di un oggetto atto a compiacere l'uomo e a soddisfarne il desiderio, essendo così privata  della sua dignità e bellezza.
L'intento dell'opera è quello di ribaltare il punto di vista. La voce narrante racconta la storia dei tarocchi, nati da antica saggezza, dice delle donne, della loro bellezza, integrità e forza. Le parole mirano a spronare la donna stessa a diventare quella che è, a appropriarsi della sua vita e dei suoi meriti, senza con questo disconoscere l'importanza dell'uomo ma considerando che in fondo è la donna che ci partorisce tutti e è colei che ci alleva.