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La slow revolution. Il movimento di quelli che si muovono piano.

La slow revolution.
Il movimento di quelli che si muovono piano.

La fast revolution, la rivoluzione veloce, e' passata. Non ci crede piu' nessuno. Quarant’anni fa urlavamo “Fascisti borghesi, ancora pochi mesi.”
Adesso e' assolutamente evidente che era uno slogan inconcludente.
Sono passati 480 mesi, certamente non pochi, e i fascisti sono al governo. Sono un po’ meno fascisti di prima ma non sono certo la classe operaia con la stella rossa sul berretto.
Evidentemente c’era un qualche piccolo errore.

Video flash mob: in metro' senza pantaloni.

Finalmente inizia a farsi largo la sensazione che se si vuol cambiare il mondo in meglio tocca parlare a bassa voce e andare in giro con un bel piccone.
Per picconare la terra.
La rivoluzione lenta si occupa di problemi terra terra. La crisi economica ha bisogno di azioni concrete: ad esempio creare orti di palazzo, di quartiere, orti popolari, orti collettivi, orti per pensionati. Nella tua citta' il comune offre la possibilita' di ottenere un orto su terreni pubblici? A Copenaghen lo fanno.
Va bene organizzare le liste civiche a 5 stelle, le raccolte di firme o le catene contro il suicidio energetico. Dobbiamo continuare a contrastare il potere degli psicotici col culto dei lustrini.
Ma intanto zappiamo.
Zappare conviene. Poche persone ottengono piccoli risultati. Uno al giorno.
E funziona.
Adesso ci sono i finanziamenti al 100% per mini eolico, biomasse e idrico. Grande vittoria. Ma chi organizza gli acquisti collettivi e le forme di garanzia e finanziamento che permettano realmente di approfittare di questa grande opportunita' per famiglie e piccole imprese?
Non capita tutti i giorni che ti diano la democrazia energetica gratis.
Se quarant’anni fa mi avessero detto che l’Italia avrebbe regalato a tutti quelli che lo chiedevano un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili mi sarei messo a ridere.
Adesso i finanziamenti sono li'.
Basta prenderli e rendiamo inutili le centrali nucleari.
Ma il 95% del Movimento ha altro di cui occuparsi. Tutte cose giuste, per carita'.
Ma solo se realizziamo il risparmio energetico manderemo in pensione il nucleare, allenteremo la spinta verso la guerra per il petrolio, potremo pensare di uscire dalla crisi.
Non voglio che si smetta di manifestare in piazza. Ma serve qualcun altro che si metta a costruire gruppi di acquisto. Noi abbiamo realizzato 70 impianti fotovoltaici, ne stiamo installando altri 100 (http://www.jacopofo.com/pannelli-solari). E stiamo costruendo un gruppo d’acquisto su eolico (http://www.jacopofo.com/ecologia_campagna_risparmio_energetico_detrazioni_55%25) biomasse e idrico. Ma non basta. Servono almeno altri cento gruppi d’acquisto come il nostro. Noi siamo in 8 a mandare avanti questo lavoro dei gruppi di acquisto. Servirebbe spostare dal fronte della politica veloce 800 persone valide. Cosa volete che sia quando siamo stati capaci di scendere in piazza contro la guerra in Iraq in 3 milioni (vi ricordate?).
E quale momento e' migliore di questo per lanciare un fondo di investimento per il risparmio delle famiglie, che investa in fonti rinnovabili e risparmio energetico?
La gente correrebbe a investire in prodotti sicuri (grazie ai finanziamenti dello stato) con un tasso di rendimento assicurato del 5%.
Metteremo in crisi le banche. Servono un centinaio di persone anche qui, sul fronte lento delle banche.
E via cosi'.