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Finalmente ho parlato con Grillo e Casaleggio, e li ho convinti

Poi ho parlato anche con Bersani. Lui retrocede a Ministro dell’Economia, la Puppato capo del governo.
La Gabanelli ministro della Cultura e delle Telecomunicazioni, Barca agli Affari Comunitari, Settis ai Lavori Pubblici, Carlo Petrini all’agricoltura e turismo, Celentano allo Spettacolo.
Poi ho telefonato al Berlusca e gli ho detto: “Adesso la devi piantare!” Ha detto che ci pensa.
Sono quindi andato da Barbanera e mi sono fatto dare precise indicazioni sul futuro.
La prima mossa del nuovo governo sarà decapitare i rimborsi elettorali, sgozzare gli stipendi dei parlamentari, bucare le gomme alle auto blu, e farle a pois. Poi ghigliottineranno le province e se si trova un politico in una banca gli si taglia via il pipo.
Burocrazia alla tedesca, giustizia svizzera, efficienza danese, si scaricano tutti gli scontrini e a chi denuncia gli evasori gli diamo il 5% dell’evasione recuperata (ma c’è chi è disposto a farlo gratis per spirito di vendetta).
Poi si costituisce la Banca Nazionale del Tempo e del Baratto, una rete di cooperative sociali viene finanziata per gestire il riuso dei beni riciclabili e il recupero degli alimenti prossimi alla scadenza.
Coi soldi che recuperiamo dallo spreco e dall’inefficienza ci finanziamo il lavoro di due milioni di disoccupati che vanno a piantare alberi sulle frane e a dragare via i sedimenti che si sono accumulati dentro il letto dei fiumi ingorgandoli, e si ripuliscono pure le piazzole delle autostrade che fanno schifo.
Isoliamo tutti i tetti d’Italia e saltano fuori altri due milioni di posti di lavoro e 20 miliardi di risparmio annuo.
Il primo che costruisce una casa che non è autosufficiente energeticamente lo si butta dalla torre di Pisa durante l’orario di chiusura per non dar fastidio ai turisti.
Si danno 500 euro a scuole di ginnastica, cori di anziane cattoliche, equilibristi, gruppi di salsa, attori dialettali, scalatori, mangiatori di spade e fachiri in genere, burattinai, pattinatrici, calzolai, trampolieri, birrai, imitatori dell’Uomo Ragno e si fa la giornata dell’Orgoglio Nazionale durante la quale in tutte le piazze d’Italia si fa vedere come siamo bravi a far tutto. Il giorno dopo si fa la Giornata della Gentilezza con gli immigrati e i leghisti. A questa segue la Giornata Nazionale delle coccole tra amanti.
Poi ci scateniamo sul made in Italy, approfittando dalla sovraesposizione mediatica pluriennale, frutto del Bunga Bunga, del Loden e della vittoria del M5S, pompiamo le esportazioni di capelli finti, danze tribali africane, prodotti tipici della Lucania, tortellini, vestiario, profumi e nanotecnologie calve.
Dopodiché l’economia nazionale si impenna, i tedeschi ci invitano a bere una birra e Obama si fa fotografare che si mangia una vera pizza.
E finalmente a Roma arrivano più turisti che a Parigi (che quel poco di opere d’arte che c’anno le hanno rubate quasi tutte a noi, maledetto Napoleone!).
Dopodiché rivinciamo i mondiali. E pure quelli di rugby per umiliare la perfida Albione.
Contemporaneamente il Papa Argentino vende il tesoro del Vaticano per pagare gli studi ai bambini del Burundi e si vede con l’Imam di Teheran per una polca. Ma finisce che fanno un Harlem Shake con le maschere di Topolino e Paperino insieme a 400 teologi di entrambe le confessioni e un Pope Copto con la testa di giraffa.
Quindi mandiamo Bruno Vespa a trattare con i talebani e loro sono disposti a firmare la pace a patto che ce lo riprendiamo.
Poi Toto Cutugno scopre la formula della mozzarella biologica che provoca spaventose erezioni negli uomini e particolari turgori nelle donne.
E via così verso un socialismo dal volto umano che assomiglia a Raul Bova.
Non ci credi?
Stai a guardare!
Noi ci divertiremo a farlo.
(Scartate le possibilità possibili restano le possibilità impossibili)