Scacco matto spirituale in 4 mosse

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A proposito di quel che ti piace nella vita e del perché

Ho iniziato questa serie di articoli raccontando di alcune (rare) guarigioni “miracolose” e notando che le persone che guariscono hanno una caratteristica comune: tutti sono convinti di aver trovato la medicina giusta. A volte i sistemi di guarigione scelti sono assurdi ma questo è secondario. L’importante è essere convinti che funzionino.
Ho sostenuto quindi che possa esistere uno stato della mente “che guarisce” e ho definito questa modalità anche come “pensiero creativo”… Credo siano la stessa cosa.
Mi sono quindi lanciato in un tentativo sconsiderato di descrivere questo stato della mentee, visto che è proprio difficile trovare le parole per farlo, ho cercato di identificarne i confini scrivendo quali sono le caratteristiche contrarie a questa modalità di pensiero e di sensazione.
Non riescono ad accedere allo stato mentale creativo le persone che non hanno preso in modo chiaro e netto la decisione di voler vivere piacevolmente e le persone che sono convinte di aver sempre ragione. Queste due idee ne generano una terza altrettanto limitante: l’idea di essere soli contro il mondo, la mancanza della sensazione di far parte di una collettività solidale.
Poi mi sono vantato orrendamente del fatto di essere riuscito a riassumere l’insieme degli errori umani che generano dolore e stupidità utilizzando solo e unicamente queste 3 categorie di pensiero.
Ho infine osservato che se uno aderisce all’idea di voler star bene, di sbagliarsi spesso e di far parte di una comunità, allora può venir spontaneo cambiare le regole quotidiane della propria vita, istantaneamente.
Se inizi a dare spazio a quel che desideri potresti decidere di regalare i vestiti che non ti piacciono più e che continui a indossare chissà perché. Oppure potresti decidere di percorrere una via più lunga ma più bella per andare al lavoro. E potresti anche decidere di smettere di frequentare persone che continuano a parlar male degli altri o a elencare le proprie disgrazie allo scopo di stare meglio contemplando la quantità di depressione che sono riuscite a regalarti ammorbandoti.
Se hai letto gli articoli precedenti e hai condiviso le mie proposte e hai deciso di regalarti momenti di libertà quotidiani, probabilmente la tua vita ha già cominciato a cambiare.
Ovviamente sono convinto che questo testo possegga una profondità oceanica e che darà un grande impulso alla crescita delle coscienze e al miglioramento della storia umana…
Mi manca solo di coronare l’opera cercando di riassumere quelle poche caratteristiche del pensiero creativo che penso di essere capace di descrivere.
Ti fornisco quindi una lista degli ingredienti… Non saprei fare di meglio arrivando a spiegare come assemblarli. Non penso che potrei riuscirci perché sarebbe una descrizione complicatissima e dubito che verrei compreso. Anche perché onestamente, non ho le idee chiare. Sono convinto di aver sperimentato nella mia vita il pensiero creativo. Ma è un’esperienza che si fa a tratti, in modo intermittente, e quando la fai sei in uno stato particolare della coscienza che non riesci a vivere e analizzare nello stesso momento. O lo vivi o guardi come è fatto e se guardi come è fatto hai smesso di viverlo.
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