Come fare i soldi con la solidarietà

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di Jacopo Fo

 

 

Molti si sono arricchiti con la solidarietà, rubando i soldi e poi danno agli anziani e ai disabili schifezze da mangiare, medicine avariate e caramelle già succhiate. Una schifezza. Ma qui non voglio parlare di questo. Voglio proprio dimostrare che la solidarietà è una delle attività più redditizie.
Il disastro della nostra società è l’idea antica che solo i santi, gli stupidi e i buoni (una sottospecie di deficienti) si dedichino ad aiutare i poveri, i deboli e i malati.
Il fatto che Google, You Tube, e Fb siano imprese che hanno ammassato miliardi regalando servizi non è stato in grado di scalfire quest’idea.
Credo che sia il caso di partire da qui se si vuole cambiare il mondo: se aspettiamo che i buoni di cuore, i sensibili, quelli che non sopportano di restare indifferenti al dolore degli altri (le femminucce) diventino la maggioranza dell’umanità hai voglia quanto si dovrà attendere!
Sarebbe il caso che le persone che desiderano un mondo migliore iniziassero a raccontare i vantaggi economici enormi che si ricavano dalla solidarietà. Serve lanciare lo slogan: FARE IL BENE CONVIENE!
L’assurdo è che se dico questo alla maggioranza delle persone che praticano nei fatti la solidarietà mi guardano come se fossi un marziano rosa a pallini verdi.
Quello che sfugge a molti è che esiste un rapporto strettissimo tra criminalità, malattie mentali, depressioni varie, malattie fisiche, suicidi e il livello della solidarietà.
Quando si dice che negli Usa c’è un numero spaventoso di omicidi e crimini perché ci sono in giro troppe armi si spara una sciocchezza totale. Lo ha dimostrato con forza Michael Moore nel suo documentario Bowling for Columbine.
In Canada hanno grossomodo la stessa quantità di armi in giro ma decisamente meno omicidi. Negli Stati Uniti nel 2013 ci sono stati 3,8 omicidi ogni 100 mila abitanti, in Canada 1,4. Cioè negli Usa ci sono molto più del doppio di morti (per inciso l’Italia ha 0,8 omicidi ogni 100.000 abitanti, molto meno anche della Francia).

C’è poi da aggiungere che nazioni come la Finladia sono armatissime ma hanno un numero molto basso di omicidi, mentre in Russia ci sono pochissime armi ma un tasso di omicidi altissimo: 9 ogni 100 mila abitanti, più del doppio degli Usa.
Moore nel suo documentario individuava come causa prima della differenza nel numero di omicidi in Usa rispetto al Canada tre fattori: in Canada c’era già l’assistenza medica gratuita per tutti. Le tv canadesi dedicano poco tempo alle notizie di cronaca nera. I canadesi hanno una cultura maggiormente basata sulla fiducia negli altri e sul senso di appartenenza alla comunità (scioccante la sequenza nella quale Moore verifica che è vero che i canadesi non chiudono a chiave la porta di casa).
Questo discorso per arrivare a dire che esiste un rapporto diretto e concreto tra la paura delle persone e il livello di solidarietà che le persone vivono e un rapporto di causa effetto tra il livello della paura e il livello di violenza.
Se io vedo che i poveri, i disabili, i vecchi, i malati, sono trattati a pesci in faccia dalla collettività, maturo un’idea molto semplice: vivo in una società sprovvista di pietà, ognuno per sé. Quest’idea è il terreno fertile per ogni forma di alienazione, mancanza di senso civico, corruzione e criminalità.
Esiste un rapporto diretto e misurabile tra la coscienza di vivere in un mondo dove tutti sono pronti a tagliarti una mano e il proliferare della merda sociale. E questo proliferare ha un costo ben più alto di quanto costerebbe garantire una vita degna anche ai più deboli.
Esistono innumerevoli studi che documentano questo. Nelle nostre carceri chi segue programmi di formazione, lavora durante la detenzione e ha assistenza da parte dello Stato dopo il rilascio dal carcere, torna a delinquere in una percentuale che è inferiore al 10%. I detenuti che invece vengono lasciati a se stessi in carceri dove non ci sono programmi di rieducazione, torna a delinquere in percentuale maggiore al 70%.
E, nonostante questo, solo a una piccola parte dei detenuti sono offerti programmi di reinserimento sociale. È una follia!!!
Se vogliamo pensare a come costruire un’Italia migliore e uscire dalla crisi la via è una sola.
Ci serve un sistema di solidarietà enorme: salario minimo e pensioni minime al di sopra dei 1.000 euro al mese e massicci investimenti in cultura, socializzazione, assistenza, formazione; e dobbiamo pure creare una scuola che insegni la passione, non la la noia. Ovviamente per realizzare un simile programma servono un mucchio di soldi.
Aumentare la spesa sociale di almeno 50 miliardi di euro all’anno.
Non ci sono i soldi? Balle. Razionalizzare il sistema, abbattere la burocrazia inutile, leggi vere che colpiscano la corruzione e la truffa e efficienza energetica, porterebbero a risparmi colossali. Le ricerche realizzate da importanti studi e università ci dicono che corruzione, spreco, burocrazia, mafia, truffe, contrabbando, evasione fiscale e lavoro nero costano al sistema Italia più di 500 miliardi di euro LINK.
Con Ecofuturo abbiamo presentato un piano che farebbe risparmiare al sistema Italia 200 miliardi di euro. Vedi Libro bianco ecofuturo
Ovviamente pensare di recuperare totalmente questo spreco è utopistico. Ma che lo Stato recuperi il 10% di questa somma è invece moto realistico, sarebbero 70 miliardi all’anno. Ci facciamo un welfare con i fiocchi.
E dopo qualche anno che si investisse il denaro recuperato in solidarietà sociale ci sarebbero frutti immensi.
L’Italia cambierebbe, cambierebbe il modo nel quale le persone pensano alla collettività.
Diminuirebbero crimini, suicidi, depressione e tutti i costi spaventosi che la mancanza di senso della collettività provoca..
La solidarietà fa bene e conviene!