Sono questi i siti dove Berlusconi vuol mettere le centrali nucleari?

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Mappa dei siti candidati al nucleare Centrali piccole

Nuclare: mappa dei siti italiani candidati Centrali grandi

Durante un incontro a Firenze sulle energie rinnovabili, Fabio Roggiolani, candidato alla Camera per la Sinistra l’Arcobaleno, ha presentato i risultati di uno studio di verifica sui siti italiani candidati a ospitare gli impianti.
Il costo del nucleare è molto superiore alle alternative esistenti e l'Italia non dispone di giacimenti di materiale fissile, che serve per alimentare le centrali, disponibile invece in Australia, Russia, Canada.
L'uranio inoltre non è una risorsa illimitata e le centrali nucleari la cui costruzione e allestimento iniziasse oggi, sarebbero a rischio di trovarsi senza combustibile al momento del loro completamento.
Le due mappe indicano i possibili siti degli impianti.

 

Comunicato stampa
Firenze  20 marzo ‘08
Fabio Roggiolani incontra le Energie Rinnovabili
Fabio Roggiolani, candidato alla Camera per la Sinistra l’Arcobaleno, ha incontrato in Piazza Santo Spirito il mondo delle energie rinnovabili, i nuovi imprenditori e il nuovo lavoro che sono fatti carico di dare al Paese una speranza per un futuro di sicurezza e benessere.
I Verdi insieme alle forze politiche che hanno costituito la Sinistra l’Arcobaleno,  con Fabio Roggiolani sempre in prima linea, si sono battuti nella Legislatura che volge al termine per creare un quadro normativo in grado di garantire certezze e remunerazione a tutti i soggetti, operatori e utenti: lo straordinario boom dell’energia solare, fotovoltaica e termica, le migliaia di progetti in corso sulle biomasse nazionali destinate alla produzione elettrica e termica, l’espansione delle installazioni eoliche, dimostrano che l’azione dei Verdi e della Sinistra l’Arcobaleno è stata fondata su solidissime basi economiche, oltre che ambientali. E’ possibile oggi affermare che i provvedimenti adottati sono stati in grado di favorire decine di migliaia di posti di lavoro stabili, qualificati e remunerativi, e una fonte di reddito e di risparmio importantissima per cittadini, famiglie, imprese, agricoltori ed anche Enti pubblici.
Fabio Roggiolani per primo ha evidenziato anche gli aspetti critici, prima di tutto i ritardi dell’Enel negli allacci dei nuovi impianti rinnovabili: è notizia di queste ore che perfino l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha avviato una istruttoria nei confronti dell’Enel per verificare le inadempienze segnalate da tantissimi operatori e utenti.
“Sul nucleare – ha dichiarato Fabio Roggiolani - abbiamo fatto fare  (vedi allegati) uno studio di verifica sui possibili siti degli impianti,  dato che il ritorno al nucleare bipartisan proposto da Forza Italia dall’On. Guido Possa e subito accettato dall’On. Bersani del PD, non prevede che tutte le installazioni vadano ad Arcore. Uno di questi possibili siti è a Scarlino in Toscana.   Occorre dire una volta per tutte che la sua presunta economicità è un mito da sfatare, essendo il costo di generazione comparabile a quello del gas naturale, dell’eolico e delle biomasse, tra pochi anni anche con quello del solare fotovoltaico, e superiore a quello dell’idroelettrico, e non risolvendosi affatto nella indipendenza energetica di un Paese, come dimostra la Francia, che consuma più petrolio dell’Italia ed è alla ricerca disperata di gas. Per di più, con il costo del “combustibile” nucleare (che non abbiamo) che raddoppia ogni pochi anni! Non sono stati neppure risolti i problemi della sicurezza, ne’ tanto meno delle scorie radioattive, ne’ in Italia, per la sua conformazione e urbanizzazione, si può ragionevolmente credere di rendere accettabili alle comunità le installazioni nucleari.”

Contatto:  Chiara Villani - Mandatario elettorale di Fabio Roggiolani
tel. 055.2387787  -cell. 349.7201776
e-mail: [email protected]

Breve nota sull’ipotesi di sviluppo del nucleare italiano 
20 marzo 2008
La presente nota è redatta da Francesco Meneguzzo, esperto di energia, e da un team di esperti e specialisti.

1 - I SITI CANDIDATI A OSPITARE CENTRALI NUCLEARI
A fronte della richiesta di verifica della compatibilità dei siti candidati a ospitare centrali nucleari in Italia si prende atto per prima cosa dei dodici siti afferenti alle centrali più grandi, e dei quindici siti afferenti alle centrali più piccole.
 La verifica preliminare di compatibilità - in linea di principio - con i criteri della estraneità rispetto alle aree densamente popolate, del rischio sismico e dei rischi alluvionale e franoso, fornisce esito positivo: tutti i siti sopra menzionati si trovano in aree “compatibili”.
La distribuzione del rischio sismico è stata valutata sulla base dei dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La distribuzione del rischio di alluvioni e frane è stata valutata sulla base dei dati del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La distribuzione delle aree densamente popolate è stata valutata sulla base di dati geografici liberamente disponibili.

2 - APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE FISSILE

A fronte della specifica richiesta di valutazione delle capacità di approvvigionamento del materiale fissile atto ad alimentare le centrali nucleari, si osserva che l'Italia non dispone di tale materiale, e che i giacimenti principali si trovano in Australia, Russia, Canada.
Al momento, le 438 centrali esistenti nel mondo utilizzano approssimativamente 65000 tonnellate di uranio all'anno mentre la produzione minerale è di circa 40000 tonnellate. La differenza viene fornita con materiale fissile precedentemente stoccato, in gran parte derivante dallo smantellamento di vecchie testate nucleari sovietiche. L'analisi del Energy Watch Group indica che non sarà possibile soddisfare la domanda di uranio con risorse minerali negli anni a venire; si prevede un serio problema di carenza di risorse di uranio minerali nei prossimi anni, specialmente se si aumenterà il numero delle centrali nucleari.
In altre parole, centrali nucleari la cui costruzione e allestimento iniziasse oggi, sarebbero a rischio di trovarsi senza combustibile al momento del loro completamento.

3 - ECONOMICITA' DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRONUCLEARE
A fronte della specifica richiesta di valutazione della economicità della produzione elettronucleare, e conseguentemente dei benefici per gli utenti e il sistema-Paese, si osserva che il costo di generazione elettronucleare è attualmente comparabile con quello degli impianti alimentati a gas naturale e alcuni tipi di biomasse, nonché degli impianti eolici, e superiore a quello dell’idroelettrico, come dimostrano i dati a livello Europeo.
Si può affermare, in particolare, che il costo del nucleare è molto superiore alle alternative esistenti, se si considerano i costi esterni di tipo strategico, ovvero quelli necessari alla difesa delle centrali da attacchi militari o terroristici.
Si osserva altresì, in particolare in base all'esperienza francese, che l'installazione anche di una elevata capacità di generazione elettronucleare non appare risolutiva per l'indipendenza energetica del Paese: la Francia consuma più petrolio dell’Italia ed è comunque costretta a utilizzare gas naturale, a causa della rigidità del sistema produttivo di energia elettrica basato sull'uranio.
Infine, il costo del materiale fissile ha mostrato una tendenza al rapido aumento negli ultimi anni. Questo problema è correlato a quello della scarsità di uranio, sopra menzionata.
Il costo del combustibile fissile è tuttora un fattore secondario rispetto al costo totale dell'energia nucleare. E’ tuttavia impossibile prevedere i prezzi dell'uranio sulle scale almeno decennali che sono necessarie per la costruzione di nuove centrali. Pertanto, non si può escludere che gli aumenti dei prezzi rendano non competitive le nuove centrali nucleari prima del loro completamento.

 


Commenti

Le precedenti centrali che hanno funzionato fino agli anni 80 rientrano nella mappa. Sono state dismesse le centrali di Latina e quella del Garigliano. Quest'ultima si trova praticamente dalla parte campana della sponda del fiume che fa da confine con la provincia di Latina. La centrale del Garigliano è anche chiamata la chernobyl italiana, dove sono ancora situate scorie da smaltire e che ha causato morti ingenti per qualcosa che successe nel funzionamento interno. Le altre due vecchie centrali che non conosco sono Caorso e Trino Vercellese.

Il nucleare è una truffa perpetrata a danno delle generazioni future :
"il kW da nucleare è il più economico di tutti" ci dicono, È vero! soprattutto in Italia dove è andata così:
l'Enel ha realizzato e sfruttato quattro centrali nucleari( prima di Chernobil) tutte con ampi profitti, poi, al momento di spegnerle, ha restituituito le chiavi allo Stato dicendo: "adesso pensateci voi"
E noi cittadini ci pensiamo da vent'anni, pagando in bolletta tasse per lo smaltimento delle Centrali.
Quante ne abbiamo smaltite finora?

Nessuna, i soldi pagati bastano solo a tenere le centrali spente ed in sicurezza, a pagare i tecnici specializzati che ogni giorno si recano nei quattro relitti rugginosi.
Di smantellarle proprio non se ne parla, costerebbe, secondo una ditta americana, circa mezzo miliardo di euro cadauna, e poi bisognerebbe sapere dove mettere in sicurezza scorie radioattive per i prossimi 20.000 anni, (una bazzecola per un paese che non riesce nemmeno a gestire la monnezza di casa!!)
Ma naturalmente questi sono tutti oneri e preoccupazioni che non riguardano l'Enel, loro si occupano solo di utili!

Quante Generazioni si susseguono in 20.000 anni? che diritto abbiamo noi di ipotecarne le innumerevoli esistenze, per una ventina d'anni di energia elettrica? (a buon mercato solo per chi la produce, non certo per il consumatore finale o per i contribuenti, chiamati sempre e solo a condividerne i costi)

visto che dicono che non vi sono pericoli,propongo la prima centrale ad Arcore e la seconda a Porto Rotondo.

Per fortuna ci sarà una salutare recessione che tutti questi progetti farà scomparire.

Il solo nucleare da incentivare è quello della fusione. Scoperte italiane che verranno utilizzate dai soliti francesi. Da noi è vietato parlarne.