Jacopo Fo - Diventare Dio in 10 mosse

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Signore e Signori,
dedichiamo questo numero di Cacao a un libro di Jacopo che ci e' particolarmente caro: "Diventare Dio in 10 mosse": un compendio di tutto quello che negli ultimi vent'anni abbiamo sperimentato con centinaia di persone ad Alcatraz durante i corsi di yoga demenziale.
Fra pochi giorni, udite udite, grandi novita' anche nella newsletter... ma non vi anticipiamo niente... sappiate solo che abbiamo intenzione di continuare a farvi ridere, anche con il corpo, galvanizzando l'autostima e solleticando le cellule una ad una, roba da gente tosta...

SE AVETE UN CORPO FATECI QUALCOSA

A proposito del corpo, del sonno e del movimento
Il mondo e' pieno di gente che garantisce di essere Dio o comunque un suo stretto parente. Ci sono santoni, guru, guaritori che sono abilissimi a prendere in giro le persone.
Questi furbi sfruttano la paura e l'ignoranza.
Sono persone pericolose per se' stessi e gli altri.
Ma dietro la moda delle discipline mistiche c'e' il bisogno di un rapporto piu' profondo con se' stessi.
Una domanda alla quale la cultura occidentale non riesce a rispondere.
Vivendo, si deve affrontare il problema di avere un corpo, delle sensazioni e una testa che ragiona accucciata nella scatola cranica. Vivere fingendo di non avere un corpo e' una cosa stupida almeno quanto credere che qualcuno possa farti un miracolo in cambio di una modica quantita' di denaro.
Perche' i gatti saltano cosi' in alto? Perche' le formiche riescono a sollevare 16 volte il loro peso? Perche' noi invece siamo cosi' imbranati?
Gli esseri umani usano una grossa parte della loro energia per pensare. Ragionare e' una cosa che l'uomo ha iniziato a fare da poche centinaia di migliaia d'anni. Non e' stato semplice riuscire a usare il cervello per pensare e abbiamo ancora qualche problema.
Tuttora l'attivita' mentale ci appare ben poco sperimentata se la paragoniamo ad altre funzioni umane, come la digestione o la respirazione che hanno alle spalle milioni di anni di rodaggio.
Ogni individuo rivive lo sviluppo della mente, dal livello ameba a quello umano, passando per il serpente e la scimmia, nei primi anni di vita. Ognuno di noi, partendo da zero, deve imparare il linguaggio e i costumi umani: inibire alcuni comportamenti istintivi e concentrare molte energie nello sforzo di apprendere informazioni e atteggiamenti evoluti.
Questa fatica, unita alla violenza della vita civilizzata e alle costrizioni morali, genera una grossa contraddizione psicologica, nella quale l'istinto si scontra con la razionalita'.
Istintivamente dovremmo annusare le aree genitali di ogni essere umano che incontriamo. Inoltre dovremmo esibirci in complicati rituali sociali di saluto, come prescrive il nostro dna.
Andare da casa alla fermata dell'autobus richiederebbe ore.
Tale contrasto di forze e di desideri costa agli individui una grossa dispersione di energia.
Per eseguire il lavoro mentale il cervello trascura di occuparsi fino in fondo di muscoli e organi. Nel corpo si creano aree mal rifornite di energia, zone dimenticate o sottoposte a superlavoro.
Poi ti trovi un po' ingobbito li', una ruchetta la'...
Il processo di civilizzazione, inoltre, comporta l'inibizione di alcuni istinti primari. Questo produce squilibri e blocchi emotivi che si riflettono specularmente dalla mente al corpo.
Ad esempio facciamo poco sesso e poi diventiamo leggermente isterici. E muscolarmente contratti.
E a tutto questo bordello lievita via via a causa delle sofferenze, dei disagi, le incomprensioni, gli abbandoni che subiamo dalla nascita in poi.
Cosi' tra l'enorme fatica di pensare, il blocco dell'istinto e il dolore emotivo, si crea una situazione che ostacola il pieno sviluppo della nostra personalita'. Tecnicamente ci sentiamo delle merde.
Da un certo punto di vista potremmo classificare tutte le discipline psicofisiche orientali e occidentali, come tentativi di rendere meno traumatica questa situazione.

Visita guidata al corpo
Il primo, indispensabile passo per migliorare il proprio stato psicofisico e': fare attenzione alle proprie sensazioni.
In realta' passiamo poco tempo ad ascoltare le nostre percezioni fisiche. Molta gente e' talmente distratta che si accorge di stare male solo quando sta malissimo.
Ora, se provi ad ascoltare con calma le tue sensazioni, otterrai il risultato immediato di spegnere la tua mente razionale e entrare in un particolare stato di coscienza nel quale aumenta la capacita' di sentire il tuo corpo.
Questo e' molto importante: ogni volta che sei in ansia, stai male, sei pessimista, in depressione, ti e' successo un guaio, hai come tutti la tendenza a affondare nella palude bitumosa del pensare e ripensare alle tue disgrazie. E piu' pensi al disastro che ti ha travolto e piu' stai male e piu' le tue idee sulla situazione peggiorano. La mente entra in paranoia, smette di essere uno strumento affidabile per valutare la realta' e tu sei nella cacca. Ascoltare le sensazioni ti permette di interrompere il circolo vizioso della depressione. E ti permette di far fronte ai grandi dolori riaffermando la centralita' della vita. Senti le sensazioni, stai vivendo. Questo e' importante. E come vedremo solo questo puo' dare una misura accettabile al dolore.
Recuperare l'attenzione a noi stessi, ai segnali del proprio fisico, e' una cosa fondamentale per sapere quali sono le nostre aspirazioni profonde, le nostre esigenze e quali cose ci fanno piacere.
Seguire i segnali delle sensazioni, fidarci di cio' che il corpo sente, e' essenziale.
Dev'essere il corpo a segnalare che cosa e' buono, che cosa e' eccessivo, che cosa e' sgradevole, non puo' essere solo la razionalita' a decidere di che cosa il corpo ha bisogno. Quindi per prima cosa ascoltati.
Dopo che avrai stabilito un primo livello di attenzione potrai passare alla seconda mossa che e' rilassarti.
Lascia andare i muscoli, rilascia i blocchi, trova una posizione comoda e adagiati; unendo l'attenzione alle sensazioni, al rilassamento, si sperimenta quasi subito un ulteriore aumento delle percezioni e ci si accorge che, senza saperlo, teniamo contratti alcuni muscoli e che altri invece non riusciamo proprio a rilassarli.

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Per leggerne un altro estratto http://www.jacopofo.com/node/3020