Un attacco di sfiga statistica contro il nostro klan

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Grazia, la mamma di Simone S., è ancora in ospedale.
Speriamo che stia meglio presto.
Glielo auguriamo tutti.
E’ un periodo duro questo.
Ho la sensazione che il mio clan, le persone con le quali condivido amicizia, sia sotto un potente attacco di sfiga statistica. In quindici giorni due morti per un incidente, uno per malattia, due persone ricoverate in coma. Senza contare una serie di disastri di minor conto. Insomma, angoscia a pacchi. E brutti sogni. Oggi pomeriggio, facendo l’amore con mia moglie, approfittando che avevamo la casa libera dalla prole, per un’attimo mi sono trovato a pensare a tutto questo dolore. E mi sono reso conto di quanto sia importante il piacere.
 Capita di scordarsi la semplice realtà della nostra vita: precarietà assoluta. Puoi far finta di niente e anestetizzarti con i mille gadget della vita moderna, droghe, lavoro forsennato, rabbia o quel che vuoi. Oppure puoi usare la paura che ti viene a pensare a tutto quel che può succedere a te e ai tuoi cari, buttandoti nella vita.
Non c’è nessuna possibilità di comprare vere sicurezze al mercato. Nessun santone ha talismani tanto potenti da salvarti dall’imponderabilità del mondo. L’unica contropartita che possiamo avere dalla vita è vivere intensamente. L’unica moneta che ci può ripagare dell’angoscia che ci capita di dover sopportare essendo vivi, è assaporare le infinite possibilità che hai di fare finché sei in salute.
E’ grandioso: puoi tentare imprese, conoscere persone di valore, godere di sensazioni stupefacenti, stupirti per le continue impossibili coincidenze. Se dal mio osservatorio lugubre di questi giorni posso dirti qualche cosa è: non perdere un secondo, prendi la tua vita in mano, agisci, crea, fai buffonate, ama, lotta, ribellati.
L’unico crimine che non potrai mai perdonarti è non aver vissuto.
Cerca di non capirlo quando ormai è troppo tardi.

Per approfondire:
Sei triste? Vorrei dirti due parole per tirarti su il morale.
Gioie e dolori da condividere


Commenti

Ogni volta che ti leggo mi riempio di gioia. Anche se parli di vicende tristi concludi con un bellissimo inno alla vita e alla felicità.
Quando scrivi:puoi tentare imprese,conoscere persone di valore ecc.ecc...
ne ho fatto un poster che appenderò dappertutto.
Un abbraccio