Lettere al direttore sulle Piramidi

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La piramide di Cheope

Clicca sull'immagine per vederla più grande (il disegno è di Agostino)

 

Pubblichiamo uno scambio di mail tra Agostino e Jacopo Fo sulle piramidi.

La risposta di Jacopo

Caro Agostino
complimenti per l'idea. Plausibile quel che lei dice anche perchè da quel che so i corridoi hanno tenuta stagna. Gli sfiatatoi non so.
Non capisco però con quale forza potevano tirare su pesi enormi. Qui sta il punto debole dell'idea. Chi tira lo stantuffo che crea il vuoto? servirebbe una forza superiore a quella del peso del blocco da innalzare a causa della dispersione del risucchio nei corridoi. In effetti però un modo ci sarebbe: il fuoco. La pompa a fuoco è un'invenzione molto antica. Una candela sotto una brocca rovesciata posta dentro l'acqua, brucia l'aria e  fa salire l'acqua all'interno della brocca. La forza del vuoto creato dall'aria è tale da essere certamente capace di sollevare un blocco di qualsiasi peso. Ma c'è il problema dell'aderenza perfetta dei blocchi alle pareti del corridoio. E questo non ci risulta da nessuna parte.
Comunque l'ipotesi potrebbe essere interessante, almeno per gli enormi blocchi sovrapposti sulla camera alta, quella contrassegnata nel suo disegno con il numero 11. In questo caso quelli che lei chiama sfiatatoi (10) potrebbero essere cunicoli usati per accendere il fuoco, visto che se un uomo fosse restato all'interno sarebbe morto per mancanza d'aria e per il vuoto creatosi. Ma perchè 2 cunicoli? Ne sarebbe bastato 1.
Resto quindi dell'opinione che il modo più semplice sarebbe stato usare ascensori riempiti d'acqua avvolgendo i blocchi con materiale galleggiante. Anche perchè è certo che li trasportarono sul Nilo per centinaia di chilometri facendoli galleggiare. Perchè metterli su barche se avrebbero potuto avvolgerli direttamente con canne di papiro o simili?
Altro elemento in questa direzione il fatto che tra il punto dove nel 4000 Ac arrivava il Nilo e le piramidi c'è sempre una via scavata e dotata di mura ciclopiche che come lei rileva assomiglia molto a un canale. A questo punto riempire e far galleggiare il blocco attraverso un canale lasciato aperto, fino al cuore della piramide e a un ascensore verticale, tappare il canale orizzontale, riempire quello verticale e far così salire il blocco sarebbe semplicissimo.
grazie per la discussione
a presto
auguri
salute
Jacopo Fo

NB
La data del 4000 a.C. per la costruzione delle piramidi egizie non è un errore. Fa parte di un discorso più lungo che sviluppo nel libro: "La grande truffa delle piramidi. Non le costruirono né i faraoni né i marziani"
Per saperne di più vedi su questo blog: http://www.jacopofo.com/piramidi-sporche-egittologi-venduti
http://www.jacopofo.it/libri/pira.html

La mail di Agostino

Buongiorno,
tempo fa ho seguito con molto interesse un filmato in cui Lei trattava dell'ipotesi costruttiva
delle grandi piramidi con l'ausilio dell'acqua come propulsore a costo zero.
Mi piacerebbe approfondire l'argomento e fare delle simulazioni di fattibilita'.
Ho una ipotesi da proporre alla Sua attenzione, che espongo nel seguito.
Rivedendo la struttura della grande piramide (allego immagine, con indicati alcuni riferimenti),
quello che mi colpisce di piu' sono i corridoi interni obliqui, oltre agli sfiatatoi,
perpendicolari alle facce esterne. Credo che tutti questi elementi abbiano una precisa ragione d'essere legata alla costruzione
del monumento.
Gli sfiatatoi, in particolare, sono elementi essenziali a sostegno dell'ipotesi , che io definirei "del martinetto idraulico".
Gia', poiche' la piramide potrebbe essere vista come un gigantesco martinetto idraulico, che sappiamo essere uno
strumento atto a sollevare pesi notevoli  con  sforzo ridotto, sftuttando il principio della leva.
Dunque, se si potesse individuare, nella piradime, delle strutture tali da essere ricondotte a condotte idrauliche a tenuta stagna
e a sfiatatoi per il deflusso dell'aria, l'ipotesi in questione sarebbe supportata.
Analizziamo i corridoi obliqui :  potrebbero essere stati utilizzati per trasportare i blocchi di pietra con il metodo idraulico.
Direi che si possono individuare almeno tre stadi di lavorazione, in prima istanza.
Trascuro, per il momento, la fase quattro di costruzione, che riguarderebbe la parte top della piramide, che merita un discorso a parte ed e' relativa alla camera del re (rif.10) e il cosiddetto "Zed".
Gli stadi iniziali di lavorazione sono ricollegabili a tre quote fondamentali (rif. A,B,C).
Le quote si riferiscono al livello zero (rif. 0) collocabile nella camera sepolcrale profonda (rif. 5).
La camera 5 potrebbe essere servita o come base di partenza per i blocchi di pietra
o soltanto come stazione sotterranea di accumulo e pompaggio per l'acqua. In questa seconda ipotesi,
 i blocchi sarebbero partiti direttamente dal livello A (rif. punto 2). Si presume, in questa ipotesi,  che siano stati trasportati  fino alla base della piramide
tramite zattere viaggianti su un canale appositamente approntato (se non erro, esiste l'ipotesi che la via d'accesso alla piramide,
 attualmente asciutta, potrebbe essere stata adibita a via d'acqua all'epoca della costruzione).
Dunque, in breve, i blocchi potrebbero essere stati trasportati, con la propulsione del'acqua, attraverso i corridoi 4, 6 e 9, fino alla camera 10.
Da li', si sarebbe poi utilizzato il camino centrale (lo Zed) , come ascensore finale per realizzare la parte alta della piramide.
Naturalmente, sarebbe dovuto arrivare fino alla cima. Alla fine del lavoro, la sezione alta del camino sarebbe stata riempita.
Nell'ipotesi "martinetto" i condotti di scarico 10, insieme con il tratto 1 avrebbero avuto una funzione essenziale, secondo me, per far risalire
l'acqua. Mi spiego meglio :
Se aperti, consentivano di far defluire l'aria (verso l'esterno) dai corridoi di elevazione dei blocchi (9,6,4), permettere al livello dell'acqua di salire.
Se chiusi (quindi tappando i punti 10,10,1), consentivano di bloccare il deflusso dell'acqua verso il basso. Infatti, tappando
le estremita' degli sfiatatoi si crea un vuoto "torricelliano" internamente ai corridoi. Questo permetteva di stabilizzare l'ascesa dei blocchi di pietra.
Naturalmente, questi ragionamenti presuppngono che i corridoi fossero stagni a tenuta perfetta.
Avrei anche un'aggiunta da fare, riguardo gli sfiatatoi : per far salire l'acqua atraverso i corridoi, un metodo
potrebbe consistere nel creare il vuoto negli sfiatatoi stessi, inserendo un tampone scorrevole al loro interno, estraibile
dall'esterno a mano tramite delle corde (effetto risucchio, tipico della pompa a vuoto).
Questo pero' presuppone che gli sfiatatoi siano realizzati con estrema precisione, che abbiano sezione costante
per tutta la loro lunghezza e che abbiano pareti interne perfettamente levigate.
Non ho mai visitato la piramide. Le sa come sono fatti ?

Grazie e cordiali saluti
Agostino Rolando